Carovita, emergenza rifiuti...E' ora di dire basta!!!

[caglitricolore]

Avrei voluto scrivere questo fondo lunedì, dopo la celebrazione del trentesimo anniversario di una strage che ci ha lacerato i cuori, che ha mosso tante coscienze, che ha fatto prendere decisioni irreversibili, che ha fatto versare e prosciugare tutte le lacrime di cui gli uomini sono capaci. Avrei voluto scrivere questo fondo dopo il ricordo del sacrificio ad Acca Larentia di Franco, Francesco e Stefano. Avrei voluto. Ma non posso quindi mi sono messo sulla tastiera a scrivere un fondo che domani toglierò e rimetterò lunedì. Perché più che un fondo questo è una chiamata in piazza, anche in nome del Loro sacrificio.
Sono lontani quegli anni, trent’anni, sono davvero tanti. Una vita intera. Eppure, se ci guardiamo intorno non molto è cambiato da quei giorni. Certo, abbiamo i telefoni cellulari. Ne abbiamo più di uno. Abbiamo i computer. Abbiamo i navigatori satellitari e la parabola a casa per vedere tutti i canali del mondo. Abbiamo gli scooter e i jeans alla moda. Abbiamo tutto.
Ma abbiamo anche tante rate da pagare. Abbiamo il mutuo che ci soffoca. Abbiamo le bollette di luce, gas e telefono che ci strangolano. Abbiamo le assicurazioni ed il bollo auto arrivati a cifre improponibili. Abbiamo il costo della benzina e il gasolio per auto e riscaldamento che sono arrivati a livelli indescrivibili. Abbiamo l’aumento dei pedaggi autostradali, dei treni, degli aerei, del pane, della pasta, della frutta, della verdura del pesce e della carne, dei libri scolastici e delle rette scolastiche. Abbiamo proprio tutto. Non ci facciamo mancare niente. Anzi, qualcosa, come in quel lontano 1978 anno, anzi anni, di austerithy e di povertà, di rivolta sociale e politica, ci manca: ci mancano i soldi.
Lavoriamo 10, 12 ore al giorno. Si lavora in due in una famiglia, spesso si fa il doppio lavoro eppure… Eppure i soldi non bastano più. Ci hanno letteralmente affamato.
Ci hanno affamato le banche con il miraggio dei mutui a tasso variabile. Mutui bassissimi oggi arrivati alle stelle nel giro di qualche anno. Quelle stesse banche che insieme formano la Banca Centrale Europea che invece di dipendere dalle banche centrali di ogni Stato della Ue dipende dalle banche private che decidono come e quando aumentare il costo del denaro. Ci hanno affamato i politici di questo governo che, in nome e per conto della democrazia e del socialismo (irreale) hanno aumentato il peso del fisco su imprese e dipendenti spremendo come limoni le già esangue tasche degli italiani che almeno, a dir della sinistra, con Berlusconi arrivavano alla terza settimana del mese. Ora con la dittatura del proletariato al potere se si arriva all’inizio della seconda si è fortunati.
Ci hanno affamato gli ecologisti alla Pecoraro Scanio che hanno bloccato i depositi e gli stoccaggi di riserve di gas per l’inverno. Che hanno permesso il disastro economico-sociale-ambientale e sanitario della Campania. Che hanno favorito solo amici e amichetti in progetti assurdi. Che spendono 250mila euro per un convegno sull’ambiente a Napoli in piena emergenza rifiuti.
Ci hanno ammazzato Visco, che trova lavoro al figlio in una società controllata dal ministero di cui lui è viceministro, e Padoa Schioppa, con tasse, balzelli, e tesoretti che spariscono inesorabilmente nelle pieghe di una finanziaria che fa ridere.
Ci hanno affamato i sindacati, che continuano a prendere per i fondelli i lavoratori trattando con Confindustria aumenti miserrimi, quasi fossero elemosina. Chiedere alle Forze dell’Ordine per credere se è possibile che un governo degno di questo nome possa dare in busta paga agli uomini preposti alla tutela e alla difesa dello Stato qualcosa come 6 euro lordi di aumento.
Un clochard riesce a racimolare di più in 24 ore.
Ci hanno ammazzato certi partiti che da anni fingono di veleggiare verso lidi paradisiaci salvo poi invertire rotta perché il richiamo dei poteri forti… e poi come si dice “tomar el ponente por buscar el levante”.
Ci hanno ammazzato….. Ancora no! Siamo ancora in tempo. E’ ora di scendere in piazza, è ora di cantargliele forte le nostre ragioni. E’ ora di gridare al vento tutta la nostra rabbia verso chi cerca di negarci il futuro. Di strapparcelo una volta per tutte.
Ma il futuro appartiene a noi e non possiamo farcelo scippare. Nel 1977 il Msi scese in piazza contro il carovita. Fu una manifestazione memorabile. Certo non finì nel migliore dei modi. La guerriglia e l’esasperazione presero il sopravvento. Noi non dobbiamo e non vogliamo arrivare a quello ma La Destra ha il dovere sacrosanto di portare in piazza l’Italia. L’Italia che non ci sta a farsi rubare il futuro dei propri figli. L’Italia che non ci sta più a mettere insieme il pranzo con la cena nonostante si ammazzi di lavoro e di fatica. L’Italia che non ce la fa più ad essere strangolata dalle banche e dai debiti. L’Italia che ha deciso che non è morale, non è etico, non è italiano arrendersi a questi 4 cialtroni e ciarlatani della politica. A questa sinistra che pensa alla mummia di Lenin e non guarda quello che accade per le strade e nelle case dei propri concittadini.
E’ ora di alzarsi in piedi, prendere le bandiere, e scendere in piazza. Far sentire l’alito della folla, del popolo, sul collo di chi senza vergogna ci dice che va tutto bene, che siamo in ripresa, e che si aumenta gli stipendi alla faccia degli italiani. Di tutti gli italiani.
Tanti anni fa per le strade gridavano slogan del tipo “Contro il Sistema la gioventù si scaglia…”, da allora tante cose sono cambiate, tanta acqua è passata sotto i ponti. Ma il Sistema è sempre lo stesso, si è autorigenerato, come un Moloch, ben peggiore di quello della Prima Repubblica. E’ ora di dire basta. E’ ora di scendere in piazza contro il carovita, contro il governo Prodi. Contro il Sistema…
Stefano Schiavi

[Daltanius]

bisogna dire NO
al mito del libero mercato !