Non la prenda Jan per una provocazione ma vorrei qui proporre una riflessione a partire da un bell’ intervento di Turci e D’anfolso
http://www.perlarosanelpugno.it/turc...mo-vt1413.html
La prima parte di analisi sui problemi italiani mi sembra molto lucida comprese le critiche al PD, mi sembra ingenerosa l mancanza di riflessione su ciò che questo governo ( poco o molto che sia) ha fatto per le liberalizzazioni e la lotta all’ evasione. I rimedi proposti sono un po’ a scappar via , ma si vede che c’è una riflessione dietro
Dobbiamo stare a fianco dei sindacati nelle battaglie per il salario e i rinnovi contrattuali. Insieme ai sindacati dobbiamo sostenere la proposta di spostare una quota significativa del prelievo fiscale dai redditi da lavoro alle rendite finanziarie e all’area dell’evasione. Nel contempo dobbiamo stare un passo più avanti dei sindacati nella lotta alla precarietà, per superare il dualismo del mercato del lavoro con politiche di flex-security e per l’efficienza della pubblica amministrazione. Su questo terreno dobbiamo incrementare anche la nostra iniziativa parlamentare.
Magari varrebbe la pena spiegare che la “flex-security “ consiste in tema di sicurezza dei lavoratori nel togliere pesi e costi alle imprese e accollarli al bilancio statale, ma il tono generale è ben distante dal fondamentalismo liberista.
Positivo anche che non ci si limiti a dire : le nostre sono idee giuste dateci forza e vedrete che troveremo la maniera di attuarle. Non prescinde certo dalla necessità di individuare il pezzo di classe dirigente con cui far avanzare l’ Italia, non propone alcuna palingenesi.
Il tema di fondo è che abbiamo una classe dirigente maledettamente piena di difetti, ma è utopistico pensare di ribaltarla. Bisogna scegliere su chi puntare e i nostri amci lo fanno
Se dalle prime modeste iniziative sul programma, sulla Finanziaria e sul Welfare saremo capaci di rendere percepibile, con un grande sforzo politico e intellettuale, l’idea di una forza socialista moderna, laica, liberale e europea, allora davvero la sfida al Partito Democratico potrebbe prendere corpo. Una sfida fatta insieme di alleanza e competizione, perché è evidente che il Partito Democratico resterebbe pur sempre il nostro principale interlocutore. Ma un interlocutore con cui misurarci senza complessi di inferiorità e senza rinunciare a giocare fino in fondo la nostra autonomia.
In pratica dice "rafforzando noi costringeremo il PD ad abbandonare certe derive che non ci piacciono, insieme e, con altri alleati faremo più bella l’ italia"
Mi sembra un discorso serio, io continuo a pensare che sia possibile una battaglia dall’ interno del PD, ma ben vengano questi tipi di stimoli.
Se si incomincia d individuare un ambito politico , che non può che essere tutta la parte centrale dell’ attuale coalizione di CS , l’ ingegneria partitica di quali formazioni prediligere perde importanza, trasversalismi e geometrie variabili a seconda delle situazioni di tempo e di luogo sono solo positive.