Marko

[Betelgeuse]

Nello tragitta per la gran guerriglia
e Ghino, da factotum vi resta,
e Pia, che di bellezza è meraviglia.
Eccoti Ghino che a pensier si desta,
la conforta, la tenta e la consiglia...
Rispose Pia: “Che parola è questa?
Ghino raddoppia per tentar l’invito,
per soddisfar con lei il su’appetito.

[Betelgeuse]

(lo scrivo tra parentesi e contrito
d'intervenire prima della Pia;
ma qui c'è un caso grave ed inaudito
che mi costringe a scriver questa mia.
Sul tuo secondo verso punto il dito:
quel decasillabo dovresti toglier via!
Con questo vi saluto ed ho finito
lasciando ancor a Pia la rima in "ito")

Errata Corrige: in luogo di "quel decasillabo dovresti toglier via!" leggasi invece "dovresti 'l decasillabo tòr via"

[Betelgeuse]

(lo scrivo tra parentesi e contrito
d'intervenire prima della Pia;
ma qui c'è un caso grave ed inaudito
che mi costringe a scriver questa mia.
Sul tuo secondo verso punto il dito:
quel decasillabo dovresti toglier via!
Con questo vi saluto ed ho finito
lasciando ancor a Pia la rima in "ito")

Liberamente tratto da Lo Marko Furioso

Tre volte e quattro e sei lesse lo scritto

quello infelice, e pur cercando in vano

che non vi fosse quel che v'era scritto;

e sempre lo vedea più chiaro e piano

et ogni volta in mezzo al petto afflitto

stringersi il cor sentia con fredda mano.

Rimase alfin con gli occhi e con la mente

fissi nel post, al post indifferente.

[Betelgeuse]

Ben lo conosco e so come e qualmente
il tosco cercherà la sua ragione.
Dirà:"l'endecasillabo è latente
talor, si sa, nell'improvvisazione.
s'appoggia una vocal più lungamente
oppur un "factotumme" va benone.
Così quel verso si può dir pulito
perchè l'improvvisar vuolsi spedito.

[Betelgeuse]

(lo scrivo tra parentesi e contrito
d'intervenire prima della Pia;
ma qui c'è un caso grave ed inaudito
che mi costringe a scriver questa mia.
Sul tuo secondo verso punto il dito:
quel decasillabo dovresti toglier via!
Con questo vi saluto ed ho finito
lasciando ancor a Pia la rima in "ito")

(Hai visto Marko? Ben t'avea avvertito:
guardati da pcosta! Egli è capace
di rompere l'incanto ed anche il mito
se per caso la rima non gli piace.
Ed ora si dichiara pur contrito
in quanto a me però mi darò pace
sol se corregge il verso 'inaudito'
che di tredici è fatto, l'impunito!)

[Betelgeuse]

codesta rima in "ito" m'ha sfinito
ma pur dovrò ben io pegno pagare
poiché se pur il ritmo è ben scandito
son tredici le sillabe, a contare!
e per non far figura d'impunito
qualcosa a mia discolpa andrò a trovare;
e allor dirò col bronzeo mio faccione:
codesto è il bel dell'improvvisazione!

[Betelgeuse]

D'accordo, allora è chiusa la questione
il tempo del cazzeggio è terminato
con pcosta -grande soddisfazione!!-
qual piffer di montagna ben suonato
Riprenderò da qui la narrazione
visto che il fio il reo ha ormai pagato
di Marko vo a raccogliere l'invito
della tenzone già pregusto il rito.

[Betelgeuse]

Nello tragitta per la gran guerriglia
e Ghino, da factotum vi resta,
e Pia, che di bellezza è meraviglia.
Eccoti Ghino che a pensier si desta,
la conforta, la tenta e la consiglia...
Rispose Pia: “Che parola è questa?
Ghino raddoppia per tentar l’invito,
per soddisfar con lei il su’appetito.

E quando l'ebbe fatto, non pentito
-trovar sperava in lei sì calda amante
da cotanto candore un po' stupito
le labbra avvicinò tutto tremante...
ma poi il pensiero d'esser troppo ardito
l'indusse a desistere all'istante
cogliere il fiore infine no, non posso!
si disse...e divenne tutto rosso.

[Betelgeuse]

E quando l'ebbe fatto, non pentito
-trovar sperava in lei sì calda amante
da cotanto candore un po' stupito
le labbra avvicinò tutto tremante...
ma poi il pensiero d'esser troppo ardito
l'indusse a desistere all'istante
cogliere il fiore infine no, non posso!
si disse...e divenne tutto rosso.

Io di sicuro non lo lascio l’osso
in specie quello d’una falsa magra
insiem’a me lo devi saltà ‘l fosso
e non avrem bisogno del viagra.
Ci leverem tutt’ì panni di dosso
e di Venere festeggerem la sagra
e infine, non mi far tante domande
fammi vedere il color delle mutande.

[Betelgeuse]

Io di sicuro non lo lascio l’osso
in specie quello d’una falsa magra
insiem’a me lo devi saltà ‘l fosso
e non avrem bisogno del viagra.
Ci leverem tutt’ì panni di dosso
e di Venere festeggerem la sagra
e infine, non mi far tante domande
fammi vedere il color delle mutande.

Questo l'ordinerai all'educande
con lor, chissà, miglior fortuna avrai
l'arsura tua per quanto sia sì grande
all'acqua d'un altro pozzo spegnerai
già te lo dissi allor: le mie mutande
mettiti il cuore in pace, non vedrai
non c'è trucco né inganno né impostura
con me, e tu lo sai, è lotta dura.