In Italia non si riesce a tagliare la spesa pubblica.
Il Centrodestra l'ha fatta aumentare notevolmente, il Centrosinistra non riesce a tagliarla o a fermarla, anche se cresce meno di prima (ma non basta).
Quanto al taglio fiscale, il Centrosinistra troverà una copertura dell'intervento più stabile di quella estemporanea utilizzata dal governo Berlusconi, copertura peraltro perfettamente in linea con il carattere "cabarettistico" della politica economica di quel governo. L'intervento riguarderà soprattutto i redditi bassi e dunque avrà un effetto benefico sui consumi, a differenza di quello del 2004.
Ma da un punto di vista individuale, la cifra elargita, se i 6-8 miliardi saranno confermati, sarà assai modesta, non tale da dare una mano consistente a chi è realmente in difficoltà.
A meno di non restringere notevolmente la platea dei beneificiari, rispetto a quanto finora ipotizzato: non più i redditi fino a 40.000€ ma, ad esempio, fino a 30.000, oanche qualcosa meno.
Insomma, il Centrosinistra è un po meglio del Centrodestra, perchè almeno ha degli obiettivi di politica economica, fiscale e di bilancio di medio-lungo periodo, non vive alla giornata e non sbaglia clamorosamente le previsioni di crescita (leggasi: Tremonti).
Ma quello che fa non è adeguato alle necessità. Ci vogliono interventi ben più incisivi.