Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
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    L'ignoranza del pubblico è un fattore necessario per il buon funzionamento di una politica governativa inflazionistica. Ludwig von Mises
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    Predefinito Iniezioni di stupidità

    Il Sole 24 ore ci “illumina” ancora una volta sull'origine dell'inflazione che flagella l'Europa, con le parole del presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet:

    Rispetto alle proiezioni (tra 2 e 2,2% nel 2007, tra 2 e 3% nel 2008, tra 1,2% e 2,4% nel 2009), le forchette per il 2007 e il 2008 «si sono spostate verso l'alto». Le cause - secondo la Bce - sono da ricercare negli aumenti dei prezzi del petrolio e agricoli, dei prezzi amministrati, dalle tasse indirette oltre le stime, oltre che negli aumenti salariali in settori a bassa concorrenza.
    Come sempre, l'inflazione viene intesa come risultato dell'aumento dei prezzi sul mercato, del quale però non viene rivelato il motivo, che rimane quindi un mistero della fede. Non finirà mai di sorprendermi l'apparente ingenuità dei lettori di simili quotidiani economici, che pensano di trovarvi spiegazioni all'andamento dell'economia e magari indicazioni su dove e come investire i propri soldi. I prezzi aumentano, quindi c'è inflazione, quindi i prezzi aumentano, però la gente non ha soldi in tasca, quindi c'è deflazione: questa, in breve, è la versione del ciclo economico made in BCE.

    Andiamo bene, se dobbiamo affidarci ad un iraniano (brutto, cattivo!), tale Hojjatollah Ghanimifard, direttore per gli Affari Internazionali presso la National Iranian Oil Company, per rischiararci il cammino nella selva oscura e misteriosa dell'inflazionomia:

    "Il problema non e' la penuria di scorte", ha commentato Ghanimifard, dopo che in serata a New York era stato toccato, seppure brevemente, il nuovo record storico assoluto dei 100 dollari il barile. "Io credo invece che il problema principale sia esterno al mercato del petrolio. C'e' troppa liquidita' disponibile", ha sottolineato, "e gran parte di essa e' proprio sul mercato cartaceo del greggio. I dati", ha insistito l'alto funzionario di Teheran, "dimostrano che attualmente di scorte ne abbiamo abbastanza".
    Ma guarda: non c'è alcuna penuria di greggio. Il problema è invece la sovrabbondanza di un liquido meno pregiato, altrimenti detto “carta straccia.” E più carta straccia c'è in circolazione, più ne serve per ottenere in cambio un quantitativo di oro, nero o giallo non fa differenza, se è vero che anche il prezzo del prezioso metallo ci osserva stupito da altezze mai viste prima. A questo punto uniamo diligentemente i puntini ed andiamo a vedere se riusciamo a capire da dove è arrivato il diluvio di carta che ci rende (quasi) tutti più poveri. Torniamo indietro di un paio di settimane:


    Riversando nel mercato quasi 350 miliardi di euro oggi la Banca centrale europea ha effettuato un nuovo, massiccio intervento per cercare di alleviare le tensioni che continuano a trascinarsi dalla scorsa estate, a seguito dell'ondata di insolvenze sui mutui subprime americani.
    L'istituzione di Francoforte ha voluto così coprire il fabbisogno di liquidità per tutto il periodo delle festività natalizie e di fine anno, assicurando alle banche prestiti con scadenza prolungata a due settimane circa ad un tasso di interesse nettamente inferiore a quelli di mercato.
    Per le sue modalità, l'operazione di stamattina ha un solo precedente lo scorso 8 agosto; si trattava allora della prima mega iniezione di liquidità effettuata in risposta alle forti tensioni sorte nel mercato del credito, ma era su prestiti a brevissima scadenza (overnight, restituzione a 1 giorno).
    350 miliardi di euro, questa la portata dello tsunami che ha innalzato il livello del mare dei prezzi come neanche il global warming di Al Gore. Non sorprende quindi se Trichet finge di confondere cause ed effetti, con la volontaria collaborazione dei media. Restano da stabilire gli effetti di queste iniezioni sulla capacità di ragionare dei contribuenti, che è bene ricordarlo, a Trichet – e non solo a lui – pagano il lauto stipendio. La mia impressione è che siano letali.

    http://gongoro.blogspot.com/2008/01/...-stupidit.html

  2. #2
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    Non ho mai studiato economia. Per me quindi il fenomeno dell'inflazione è un mistero.

    Non credo che sia un concetto elementare, quindi non è limitabile a poche righe, per l'altissimo numero di fattori coinvolti.

    Eppure molti parlano di questo fenomeno come se fossero esperti.

    Ma così, a naso, avrei l'impressione che sia qualcosa che influenza profondamente il potere d'acquisto della moneta.

    Ora qualcuno mi dovrebbe spiegare come è possibile che, se il potere d'acquisto negli ultimi 5 anni si è dimezzato, il tasso di inflazione negli stessi anni è stato in media di 3 o 4 punti percentuali.

  3. #3
    Austrian libertarian
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    L'ignoranza del pubblico è un fattore necessario per il buon funzionamento di una politica governativa inflazionistica. Ludwig von Mises
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    incominciamo a definire inflazione per quello che è, ossia semplicemente maggiore massa monetaria immessa nel mercato, e l'aumento dei prezzi, e la diminuzione del potere d'acquisto dipende da questo.

    guarda questo video...

    http://www.youtube.com/watch?v=bhXbHXnh6HM

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da mojtaba Visualizza Messaggio
    Secondo parli come se il 3% fosse un aumento di poco conto, ma in realtà è un tasso molto alto questo perché l'aumento in percentuale determina una progressione geometrica e non una semplice somma aritimetica. Pertanto se prendi i dati come la perdita di potere di acquisto dopo un certo numero di anni vedrai che l'aggregato è elevato anche se le percentuali in un anno sono "risibili" (3%)
    L'aumento dei prezzi dei generi più comuni (alimentari, case, energia) è ogni anno ben superiore alle quote risibili comunicate dall'ISTAT.

    Allora, quale correlazione c'è fra inflazione ed aumento dei prezzi (o perdita del potere d'acquisto)?

  5. #5
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    Domanda indirizzata a ABBOT.
    Abbi pazienza. Cosa vuol dire in parole povere e "comprensibili anche agli non iniziati o non addetti ai lavori" la frase: La BCE riversa nel mercato quasi 350 miliardi di Euro?
    Stampa moneta senza controvalore e la distribuisce regalandola a qualcuno?
    Proprio non credo!

  6. #6
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    La causa dell'inflazione non è l'immissione di liquidità della BCE nel sistema bancario, in quanto il più di quei miliardi non si è riversato nelle famiglie e imprese, bensì da una innumerevole serie di motivi, come la speculazione e l'aumento dei costi del carburante.

    In un mercato libero si crea un equilibrio tra la domanda e l'offerta: il prodotto assume un prezzo basato non solo sul costo produttivo ma anche sulla soglia di vendibilità. Al diminuire della domanda, a causa di una diminuzione del potere d'acquisto medio, l'offerta ovviamente volente o nolente si adegua abbassando i prezzi.

    Ora, perché in Italia al diminuire del potere d'acquisto i prezzi non solo non scendono ma addirittura aumentano? Perché in questo paese NON siamo in un vero libero mercato, bensì in un sistema burocratico, semi statale e dannatamente inefficiente in cui la speculazione ha vita sin troppo facile.

    La cura è liberalizzare il mercato, oltre che avere un regime di tassazioni meno oppressivo e più equo. In questo modo, per altro, il mercato europeo si adeguerebbe ai concorrenti mondiali e, dunque, si avrebbero prezzi medi inferiori.

  7. #7
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    La realtà è che il denaro è, appunto, una convenzione. Un pezzo di carta.

    Il sistema funziona anche grazie all'inflazione: senza inflazione, la gente si terrebbe i soldi (diciamo oro) in tasca improduttivamente. Usare carta straccia vuol dire che viene premiato chi compra roba o investe tutto quello che può.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Ragioniamo! Visualizza Messaggio
    La realtà è che il denaro è, appunto, una convenzione. Un pezzo di carta.

    Il sistema funziona anche grazie all'inflazione: senza inflazione, la gente si terrebbe i soldi (diciamo oro) in tasca improduttivamente. Usare carta straccia vuol dire che viene premiato chi compra roba o investe tutto quello che può.
    Anch'io, prima, pensavo come dice Ragioniamo! nel suo post.

    Ma da quello che hanno detto parrebbe di no. L'inflazione verrebbe generata dall'aumento della carta straccia circolante. L'inflazione poi, alla lunga, genera un aumento dei prezzi per compensare la diminuzione del valore 'nominale' della carta straccia.

    Quanto all'investire è diverso il caso di chi investe quello che possiede da quello dello speculatore che investe ciò che non ha: futures, mercato cartaceo del greggio, impegni di pagamenti futuri, ecc.

    Ho capito bene, Abbott?

    Quanta influenza ha l'inflazione nell'incremento del PIL? I valori di incremento tengono conto dell'inflazione?

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio
    Anch'io, prima, pensavo come dice Ragioniamo! nel suo post.

    Ma da quello che hanno detto parrebbe di no. L'inflazione verrebbe generata dall'aumento della carta straccia circolante. L'inflazione poi, alla lunga, genera un aumento dei prezzi per compensare la diminuzione del valore 'nominale' della carta straccia.

    Quanto all'investire è diverso il caso di chi investe quello che possiede da quello dello speculatore che investe ciò che non ha: futures, mercato cartaceo del greggio, impegni di pagamenti futuri, ecc.

    Ho capito bene, Abbott?

    Quanta influenza ha l'inflazione nell'incremento del PIL? I valori di incremento tengono conto dell'inflazione?
    La domanda diretta ha una risposta semplice: si, l'incremento del PIL è deinflazionato.

    Le altre considerazioni... certo che l'inflazione viene generata dall'aumento della moneta circolante. Se la moneta non aumentasse, per esempio usando l'oro, ci sarebbe la DEflazione. Ovvero tenendo l'oro in tasca esso varrebbe sempre più, quindi i possessori d'oro si intascherebbero una percentuale del lavoro altrui.

 

 

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