Napoli=camorra=spazzatura=sinistra. Ed è Prodiboooooooom
Napoli=camorra=spazzatura=sinistra. Ed è Prodiboooooooom
Nemmeno io conosco a fondo la situazione se, per esempio, il problema "munnezza" è della Regione.
In ogni modo, un presidente di regione non può in nessun caso tollerare una situazione come quella attuale.
Se la responsabilità è della regione, lui è responsabile in toto; se le responsabilità sono di altri lui aveva la reponsabiltà di dover denunciare e prendere provvedimenti necessari per risolvere il problema.
In ambedue i casi, vista la situazione attuale, l'uomo si è dimostrato incapace di gestire e quindi le sue dimissioni sarebbero state il minimo.
Siamo noi che ogni anno diamo contributi sostanziosi
cosa ho da dire?
vuoi che ti posti alcune cosette?
ti accontento subito:
La ASL di Napoli 4 rischia lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche: il suo bilancio è di 500 milioni l’anno (mille miliardi in vecchie lire), si capisce che interessi alla camorra.
Il direttore della ASL Napoli 2, Pierluigi Cerato, ha ricevuto «forti pressioni» per nominare un direttore sanitario - quello e non un altro - da Peppino Petrella, assessore alla Sanità della regione:
e le «pressioni» (possiamo chiamarle minacce, intimidazioni) sono state intercettate, dunque sono agli atti.
Petrella, «o’ Peppino», è medico: più precisamente, è il medico personale di Bassolino (3).
La Regione Campania ha acquistato prodotti derivati dalla UBS: cattivo affare, che costerà alla regione 28 milioni di euro di costi impliciti, che dovranno pagare le amministrazioni future (e noi contribuenti).
Hanno sbagliato anche altre Regioni e Comuni, sono tante ad essersi fatte fregare dalle banche con gli strumenti finanziari più truffaldini.
Già: ma alla UBS che ha inguaiato la Campania lavora Gaetano Bassolino, figlio del governatore.
E - guarda caso - proprio nell’ufficio che si occupa di «investimenti delle pubbliche amministrazioni».
Il concetto di «conflitto d’interessi», tanto spesso elevato contro Berlusconi, non si applicherà per caso anche qui?
Ma no: i figli «so’ pezzi e’core».
La nostra giustizia è umana.
Mica come quella cinese.
Eppure gli atti, da utilizzare in tribunale, non mancano.
«La relazione della Commissione d’accesso composta da specialisti di polizia, carabinieri, guardia di finanza, della Dda, la Direzione distrettuale antimafia, e inviata dalla Prefettura di Napoli è raggelante. La Commissione avrebbe riscontrato ‘la presenza di concordanti elementi di condizionamento camorristico’ ».
C’è anche un lato comico, come non può mancare nella città di Pulcinella.
Fra il 2000 e il 2004, Bassolino - proprio lui, vista la sua competenza - è stato «commissario speciale all’emergenza rifiuti».
Dopo di che, è stato rinviato a giudizio, insieme ad altri 29 (con facce da pregiudicati) per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture.
I camorristi sanno però come cavarsela, conoscono meglio di noi onesti sprovveduti la «legalità» e le sue porticine di sicurezza nascoste, hanno buoni avvocati.
Bassolino, per l’abuso d’ufficio, ha dichiarato di aver firmato delle carte senza leggerle: così viene meno il «dolo» e resta, al massimo, la negligenza.
Frattanto il GUP Alberto Vecchione, che aveva avviato l’indagine, è stato trasferito (senza che fosse indicato il sostituto); gli avvocati hanno contestato un centinaio di difetti di notifica; l’udienza preliminare slitta da un mese all’altro, è già slittata tre volte.
Si arriverà sicuramente alla prescrizione.
A suo tempo il procuratore capo Agostino Cordova (in quota PCI) tentò un paio d’inchieste sull’amministrazione di Bassolino.
Segnalò come strano che i suoi sostituti procuratori, benchè avessero decine di procedimenti pendenti contro sicari della camorra, preferissero occupare il tempo ad indagare sui poliziotti che pestarono i no globale nel G-8… a Genova.
Ben 60 magistrati presentarono esposto contro Cordova.
Il quale fu trasferito «per incompatibilità ambientale e funzionale»: finalmente una verità, in fondo.
Noialtri ingenui tendiamo a pensare che Bassolino, in questi giorni di monnezza e di debito regionale mostruoso, si nasconda.
Non si faccia vedere in giro.
Che strisci lungo i muri e sia tanto prudente da non compiere atti discutibili.
Invece no.
Ecco l’ultima: Bassolino, con la sua giunta, ha indetto un appalto per l’acquisto di 700 telefonini cellulari.
Dicesi settecento, da distribuire ad assessori, dirigenti e «personale con esigenze di reperibilità». D’accordo, le esigenze di servizio.
Ma allora a che scopo alcuni dei cellulari sono «modello top con lettore mp3»?
I reperibili devono ascoltare musica pop per ragioni di servizio?
E una sessantina di telefonini sono Blackberry con navigatore GPS: forse perché i dirigenti e assessori in emergenza rischiano di smarrirsi tra le montagne di monnezza di cui hanno coperto la città?
Forse il motivo è un altro.
E’ che Bassolino e la sua banda sono immuni dalla «legalità» italiota, e possono fare quel che vogliono.
Il perché lo ha detto lo stesso governatore: «Siamo l’unica regione in cui il centrosinistra dal ‘93 in poi ha sempre vinto. E io sono l’unico politico ad aver aumentato i voti ogni volta che si è presentato, al Comune o alla Regione».
quando hai letto tutto torna qui e ne parliamo.