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  1. #1
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    Predefinito Oggi parliamo della tragedia delle ecoballe

    Decenni di corruzione politica, di incapacità amministrativa, di infiltrazioni camorristiche, di miliardi sperperati per consulenze, affitti di terreni e di attrezzature, hanno reso la Campania da terra “felice” a un vero e proprio girone infernale. Di fronte a una tale, clamorosa e suicida emergenza nazionale i politici italiani, primus inter pares il presidente Napolitano (nomen omen), come le tre scimmie, non vedono, non sentono e non parlano. O, se parlano, perdono un’occasione per stare zitti. La regione italiana con la più alta densità di abitanti naufraga nell’immondizia. Servono fatti e non parole.



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  2. #2
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    Emergenza rifiuti: un'infinita storia di menzogne
    Sabato 5 Gennaio 2008 – Tatiana Genovese

    L’11 febbraio l’emergenza rifiuti compirà quattordici anni, quattordici lunghi anni durante i quali, con la connivenza di una classe politica silente, sono stati gettati all’aria milioni di euro; imprenditori voraci, concentrati più ad ammassare profitti che a risolvere una tragica contingenza che per loro rappresenta una vera e propria risorsa finanziaria, si sono arricchiti sulla pelle e la salute dei cittadini; tanti e inutili commissari straordinari sono stati ingaggiati con lauti stipendi, ma nulla è cambiato: le migliaia di tonnellate di rifiuti giacciono ancora lì nelle strade della Campania. E mentre Napoli in questi anni affogava nell’immondizia e il rischio diossina diveniva sempre più evidente promesse, rassicurazioni e dichiarazioni d’intenti si sono perseguite giorno dopo giorno, senza che si è mai approdati a nulla di concreto e risolutivo. È dal 1994 che i cassonetti del napoletano traboccano di rifiuti, ed è dal 1994 che gli amministratori locali di turno, quasi sempre gli stessi, anelano speranze e proclami. Nel 1996 venne chiusa la discarica di Pianura e la zona in cui sorgeva venne inserita in un progetto ambizioso di risanamento idrogeologico, riqualificazione del sistema viario, parcheggio multipiano, parco di 60 ettari, centro congressi; ma il prospetto superbo rimase un sogno che non venne mai completato neanche sulla carta. Tre sono i principali protagonisti di questa tanto assurda quanto tipica storia italiana. Il primo è l’onnipresente nella politica locale campana, Antonio Bassolino. Lui che nel 2005 ammise: “Stiamo lavorando intensamente perché la situazione non si aggravi”, salvo poi discolparsi dichiarando quando era arrivato alla Regione il piano rifiuti già c’era: “A decidere non sono stato io. Tutte le scelte più importanti erano state già fatte”. Qualcuno le definirebbe parole in libertà, quelle dell’attuale presidente della Campania, ma in realtà sono chiare falsità, visto che Bassolino è stato eletto sindaco di Napoli nel dicembre 1993, rieletto nel 1997, dal 2000 al 2004 è divenuto, col benestare del governo Berlusconi, commissario straordinario per l’emergenza rifiuti e poi è diventato governatore e, continuando a “gestire” malamente l’emergenza, è stato riconfermato per altri quattro anni. Senza parole dunque, per fortuna che Bassolino stesso nell’agosto scorso ammise: “Sulla spazzatura corro il rischio di perdere la mia credibilità”. E oltre all’ex ministro del Lavoro a perdere la credibilità in questa storia c’è anche un altro personaggio: Rosa Russo Iervolino. Sindaco di Napoli dal 2001, l’ex ministro dell’Istruzione ha rilasciato dichiarazioni sulla spazzatura tanto incoerenti quanto la sua politica. Nel maggio del 2003, ad emergenza acclarata, il primo cittadino rivelò con vena ironica che la città si stava avviando alla normalità, salvo doversi ricredere otto mesi più tardi e ammettere che c’era “qualche problema”. Nel 2005, battendo con fermezza i pugni sul tavolo, l’ex ministro dell’Interno presentò la sua soluzione, ovvero costruire un termovalorizzatore a Napoli; ma sette mesi più tardi cambiò nuovamente idea e dichiarò che il capoluogo partenopeo non avrebbe avuto un suo impianto di smaltimento rifiuti. Nel maggio del 2007 arriva da parte dell’ex democristiana il primo chiaro segno di presa di coscienza della grave contingenza, l’ex titolare del Viminale ammette infatti che la situazione “è tragica”, tuttavia in linea con l’evidente incoerenza che la contraddistingue, nei primi di giugno la Iervolino si corregge e afferma ottimista che “l’emergenza a Napoli è chiusa”. A dicembre poi giunge anche la dichiarazione di deresponsabilizzazione, nella quale il sindaco precisa: “Sull’emergenza il Comune di Napoli non ha alcuna responsabilità e nessuna competenza. Spetta al commissario di governo trovare le soluzioni”. Il commissario a cui fa riferimento la Iervolino è un certo Alessandro Pansa. Prefetto di Napoli dal 2007 per volontà del ministro dell’Interno Giuliano Amato, Pansa è stato fortemente voluto per fronteggiare l’emergenza sia da Bassolino che dallo stesso presidente del Consiglio, Romano Prodi, ed è stato proprio il prefetto lo scorso luglio a dichiarare ottimista: “Sei mesi e battiamo l’emergenza, chiederò ai miei di lavorare di più”. In realtà però il terzo protagonista di questa vicenda non è l’attuale commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ma il suo predecessore, Guido Bertolaso. Il capo della protezione civile a maggio scorso rassicurò tutti annunciando che in dieci giorni avrebbe risolto la situazione, ma qualche settimana dopo, alcuni manifestanti del no-discarica, snervati dalla sua persistente arroganza e dalla sua evidente incompetenza lo aggredirono. Non troppo addolorato per l’aggressione a Bertolaso, visto che più di una volta aveva chiesto le sue dimissioni, il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, un altro personaggio collaterale, ma non troppo, di questa intricata vicenda che con le sue assurde dichiarazioni, può essere annoverato tra i protagonisti della storia. Col solito fare buonista e superficiale, il leader dei Verdi quest’estate illuminò tutti con le sue certezze, dichiarando: “L’immondizia dobbiamo portarla nei siti militari e la polizia la smetta di caricare i manifestati che bloccano gli sversamenti”.
    Purtroppo ci sarebbe una lista infinita di nomi di responsabili dell’emergenza rifiuti in Campania; un elenco che oltre ai nomi dei vertici istituzionali locali comprende anche quelli delle alte cariche dello Stato. Tutti i rappresentanti della res publica infatti in modo bipartisan hanno fatto in modo che quella che quattordici anni fa si prefigurava come un’emergenza divenisse oggi un sistema attraverso il quale in tanti traggono profitti; un sistema che sta avvelenando i cittadini campani e ha messo l’Italia alla berlina dinnanzi all’Unione europea.



    www.rinascita.it

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Filippo Strozzi Visualizza Messaggio


    comunque è vero. Le responsabilità di Bassolino sono grandi e credo che davvero si debba dimettere.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da jeronimus2002 Visualizza Messaggio
    Le responsabilità di Bassolino sono grandi e credo che davvero si debba dimettere.
    No, non si dimette lui e non si dimettono nè lo Stercoraro nè la Jervola, come nella miglior tradizione democristiana; l' elettorato della sinistra è contento così, "se no torna Berlusconi".
    Poi la camorra voterà l' Unione (come già ha fatto ampiamente del resto) che rivincerà, ma è la mafia che va lottata perchè è di destra, la camorra no perchè- come mi hanno spiegato alcuni insigni pollisti- è di sinistra e fa vincere in Campania, quindi anche in Italia...

  5. #5
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    Il Maestro di Conegliano Veneto G. La Grassa ben scolpisce oggi nel suo nuovo intervento intitolato "C'è poco da fare" il pensiero vero- seppur recondito per ragioni di opportinità politica- di tanti degli amici che frequentano questo forum. Ne riporto perciò la parte più significativa

    << Effettivamente si è ormai a corto di parole (di epiteti) per descrivere la situazione in questo paese. Con chi si ostina a non capire che mai eravamo caduti così in basso, credo sia inutile voler interloquire ancora. Ribadisco, per l’ennesima volta, che questo è il peggiore Governo che abbia mai avuto la Repubblica (non mi spingo più indietro, ma penso lo si potrebbe fare) e che la sinistra su cui si regge è una autentica malattia (temo di gravità irreversibile). Più volte ho ripetuto quale sarebbe la medicina adatta per curarla; adesso lascio però perdere perché ancora non vedo chi potrebbe somministrarla. L’opposizione sta raggiungendo vertici di ridicolo difficilmente raggiungibili: tre tromboni e un vanesio narcisista che si circonda di “belle” donnine e sembra divertirsi a sparare inutili richieste di nuove elezioni.

    Ritengo sia superfluo spendere troppe parole sulla “monnezza” a Napoli, anche perché mi sembra incredibile che si faccia tanto can can per non prendere l’unica decisione preliminare ad ogni altra: “rimuovere”, “asportare” e mettere nel “giusto posto” i vertici campani; se poi vi si aggiungesse il ministro dell’ambiente, avremmo già risolto il 50% (e più) del problema (in ogni caso, sarebbe ormai ora che qualcuno cominciasse a pagare). Sciocco che qualcuno (pochi invero) cerchi di far ricadere le responsabilità soltanto su Rastrelli quando da innumerevoli anni il governo di Napoli, e da molti quello dell’intera regione, è tenuto dalla sinistra; per oltre dieci anni ci hanno stonato la testa con il “rinascimento” napoletano, avallato da quei mascalzoni che sono gli intellettuali di tale schieramento (alcuni anche amici, per i quali cambio l’epiteto in “imprudenti”). Mi diverte (si fa per dire) che la sinistra “radicale” abbia accettato come commissario speciale De Gennaro (il “repressore” del 2001 a Genova, di fatto sostituito recentemente ai vertici della Polizia, mentre era possibile farlo continuare). Incredibile che resti al suo posto il ministro dell’ambiente, il quale si è sempre opposto al termovalorizzatore (di Acerra) già proposto da tempo, e adesso parla di scelta appropriata del governo per quanto concerne la decisione di costruirne tre di nuovi. E’ del tutto evidente che i primi a dover essere gettati in una discarica (o nei termovalorizzatori) sarebbero i principali responsabili del disastro. Dopo si possono fare tutti i discorsi sull’infiltrazione della camorra nelle proteste, predisporre l’intervento dell’esercito e via dicendo; ma dopo![...] >>.

    da http://ripensaremarx.splinder.com

  6. #6
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    Predefinito Comunicato Stampa degli eurodeputati dell'Unione

    BENE LE MISURE DI EMERGENZA DEL GOVERNO
    CI ADOPEREREMO PER UNA AMPIA COLLABORAZIONE TRA EUROPA E ITALIA E UNA PIENA APPLICAZIONE DELLE NORME EUROPEE
    Bruxelles, 10 gennaio 2008
    "Non ci sfuggono le responsabilità politiche e non su questa complessa vicenda. Doverosamente abbiamo ora sostenuto la richiesta di un dibattito al Parlamento europeo sull'emergenza rifiuti in Campania, nel convinto auspicio che nessuno ceda a tentazioni polemiche e strumentali, impiegando piuttosto quell'occasione per conferire alle Istituzioni europee il massimo numero di informazioni corrette ed oggettive sulla grave situazione, anche in vista della riunione del 28 gennaio tra Commissione europea, Governo italiano e Regioni.
    Del resto le recenti misure approvate dal governo per l'uscita dall'emergenza e per il contrasto alla criminalità organizzata rappresentano una forte risposta ad una situazione di degrado non più tollerabile.
    Sosterremo così anche a Strasburgo l'appello del Presidente del Consiglio Romano Prodi all'unità delle istituzioni, per affrontare e superare l'attuale delicatissima fase.
    L'Europa e le sue istituzioni devono fare parte di tale sforzo. Infatti, la costruzione di una politica dei rifiuti rispettosa dell'ambiente e della salute dei cittadini può e deve trovare nelle norme europee un ineludibile punto di riferimento; anzi, pensiamo che le norme europee debbano essere sempre attuate e rispettate.
    In tal senso i parlamentari europei dell'Unione si adopereranno per favorire il massimo di collaborazione nei rapporti con le Istituzioni europee".

    www.repubblicanieuropei.org

  7. #7
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    Cari amici,
    perchè gli eurodeputati dell' Unione non ritengono doveroso un atto minimamente decente quale sarebbe la richiesta di dimissioni immediate di Bassolino, Jervolino e Pecoraro Scanio? Perchè Romano Prodi non dice nulla a proposito delle responsabilità? Voi lo sapete il perchè di questo silenzio assordante, eh? Lo sapete il perchè, eh?
    Che tacciono fior di corrotti come coloro che compongono la nomenklatura del regime unionista campano e nazionale è comprensibile; che tacciano o raccontino balle i repubblicani- campioni da sempre del rigore e della morale- su questa vergognosa ma ahimè esemplare vicenda no, non è accettabile.
    Perciò Autonomia Repubblicana non tace e non acconsente allo scempio del paese perpretrato dal regime unionista, uno dei più corrotti e inefficienti della storia repubblicana.

  8. #8
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    No, non taceremo su questa vergogna!

    VEDI NAPOLI E POI MUORI di F. D’Attanasio

    "[…] Ora non so se c’è ancora qualcuno, minimamente dotato di senno, che pensa che Berlusconi sia, negli anni passati, riuscito effettivamente ad instaurare una dittatura mediatica in Italia. Quanti ricordano di come, diciamo così, il 90% degli apparati preposti alla diffusione dell’informazione e della cultura ci abbia letteralmente storditi, nel periodo di tempo di cui sopra, con la cosiddetta rinascita napoletana ad opera di Bassolino & C? Chiaramente ciò, di per sé, non può dimostrare completamente il contrario, vale a dire che è esattamente quella cosa che si chiama sinistra ad essere riuscita ad instaurare una dittatura “democratica” in Italia (ma non solo mediatica, bensì politica, finanziaria ed economica; vedasi i tanti articoli apparsi soprattutto a firma di G. La Grassa), ma comunque può essere considerato un ulteriore piccolo tassello del mosaico che dimostra che, appunto, la sinistra è quella che va combattuta preliminarmente.
    [...] all’audizione dell’8 Marzo 2005 alla commissione d’inchiesta sui rifiuti, l’ex commissario all’emergenza rifiuti Corrado Catenacci, mise chiaramente in luce lo “sfacelo clientelar-delinquenziale” e “quanto la criminalità fosse interessata al commissariato e più in generale al business della munnezza”. «Abbiamo cercato in ogni modo di fronteggiare l’ingresso della criminalità organizzata all’interno della nostra struttura, tenuto conto che prestavano servizio presso di noi addirittura alcuni operai abusivamente richiamati dai consorzi e ammessi presso di noi. Tra questi – osserva Catenacci – ricordo che prestava servizio anche un certo Agostino o’ pazzo, famoso piccolo camorrista e delinquente degli anni ’70. Prestava servizio da noi e aveva un negozio di antiquariato, dunque in qualche ora libera veniva da noi e firmava la presenza»”. Si continua ancora con le parole di Catenacci: “….«ho chiamato presso la mia gestione come responsabile amministrativo il questore Vecchione che è stato per anni il capo della Criminalpol della regione e conosce tutti i delinquenti, compresi quelli – e sono molti – che si interessano di rifiuti a Napoli e in Campania». Rispetto alle 2.300 unità assunte anche per risolvere il problema della raccolta differenziata (rimasto irrisolto) Catenacci precisa: «L’operazione risale al 1999-2000 (in piena era Bassolino, ndr). Si trattava di lavoratori cosiddetti “socialmente utili” o disoccupati di altro tipo, di cui alcuni avevano una certa fedina penale, i quali sono poi stati assunti a tempo determinato per poi passare inopinatamente ad un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, a causa di una delibera firmata da un sub-commissario nell’estate 2000. I lavoratori sono stati suddivisi o, come si dice, spalmati in 18 consorzi che molto spesso sono nati per comodità di qualcuno, per trovare posto a personaggi trombati in precedenti incarichi politici». Risultato? «Se facciamo un calcolo, dei 2.316 addetti, oggi lavorano solo 600 persone, che è già molto. Al mio arrivo il numero di coloro che lavorava davvero era inferiore»”.

    da http://ripensaremarx.splinder.com

  9. #9
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    nota introduttiva: il CIDIU è uno dei consorzi sovracomunali della provincia di torino per lo smaltimento ed il trattamento dei rifiuti.
    ================================================== ====
    LETTERA DEI SINDACI DEL CIDIU SUI RIFIUTI DALLA REGIONE CAMPANIA

    11 gennaio 2008 alle 169:00

    Pubblichiamo la lettera spedita dai sindaci appartenenti al Cidiu, la società che gestisce la raccolta rifiuti, al Presidente dell’ATO 3, al Sindaco di Torino, al Presidente della Provincia di Torino e della Regione Piemonte, sulla possibilità di ricevere in provincia di Torino parte dei rifiuti dalla Regione Campania.

    Da settimane (forse da mesi) siamo testimoni di quanto la questione rifiuti nella Campania rappresenti non soltanto un problema, ma un’autentica tragedia in grado di denunciare negligenze, mancate progettazioni, errori e colpe anche politiche che in nessun modo possono essere soffocate o sottovalutate.

    Da anni, sul nostro territorio, stiamo lavorando e pianificando interventi (di natura industriale, strategici, di nuovi sistemi di raccolta rifiuti, di cambiamenti di stili di vita…) per impedire che una realtà annunciata diventi emergenza prima e calamità dopo.

    Questo forte impegno, in questo momento storico, nel punto più delicato della transizione, di fatto, ci impedisce fisicamente di esercitare – nei confronti della popolazione della Campania – quella solidarietà concreta rappresentata dall’accogliere, sul nostro territorio e nelle nostre discariche, quota di quei rifiuti.

    Siamo convinti che anche la coscienza del limite è un preciso dovere inerente la solidarietà; intesa, quest’ultima, come un rendersi disponibili per quanto possibile fare senza però ingenerare pericolose illusioni per soluzioni di fatto non praticabili.

    Interrompere, fermare o ostacolare oggi il processo che ci vede coinvolti in attesa dell’entrata in azione del termovalorizzatore provinciale, potrebbe rappresentare un autentico danno al cammino intrapreso.


    Per questi motivi riteniamo che denunciare la nostra impossibilità fisica a farsi carico di quota di questi rifiuti rappresenti una scomoda, ma vera solidarietà.

    I Sindaci del Cidiu

    Sergio Andreotti - Alpignano
    Silvana Accossato - Collegno
    Carlo Vietti
    Marcello Mazzù - Grugliasco
    Claudio Gagliardi - Pianezza
    Guido Tallone - Rivoli
    ================================================== =========
    Nota conclusiva: credo che gli altri Sindaci non siano stati neanche democraticamente interpellati tanto sono di comuni piccoli e non contano !!!


    http://www.comune.grugliasco.to.it/news.asp?id=1445

  10. #10
    repubblicano nella sinistra
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    Ovviamente non posso sapere se il rifiuto opposto da questi sindaci poggi su difficoltà effetive e cogenti , come la correttezza e la sobrietà della lettera postata dall'amico Jero farebbe pensare.
    Credo che però la gran parte dell' opposizone sia invece dovuta a cattiva politica come sostiene ils empre ottimo Soru.
    http://www.repubblica.it/2008/01/sez...-violenti.html

    Ferme restando ler esponsabilità di Bassolino, Pecoraro Jervolino, io credo che le gazzarre delinquenziali organizzate da FI, AN Lega ... non per colpire die politici ma per non pemettere la soluzione di un emergenza nazionale sia ancora peggio

 

 
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