NA: INFLAZIONE CORRE, PECHINO BLOCCA TARIFFE /ANSA
(ANSA) - PECHINO, 10 GEN - Linea dura contro l'inflazione in
Cina. Il governo di Pechino ha deciso infatti di bloccare i
prezzi di alcuni beni di prima necessità nel tentativo di
bloccare il tasso di crescita dei prezzi che lo scorso novembre
é stato il più alto degli ultimi undici anni, toccando il 6,9
per cento. La decisione è stata presa, secondo i mezzi d'
informazione cinesi, in una riunione-fiume del gabinetto
presieduta dal primo ministro Wen Jiabao.
I prezzi che verranno bloccati sono quelli del gasolio, del
gas naturale e dell' elettricità. Il governo ha deciso anche
che non sarà possibile aumentare le tariffe di gas, acqua,
riscaldamento e quelle di tutti i mezzi di trasporto pubblici.
Nel comunicato che annuncia le misure, il governo afferma
inoltre che dovranno "rimanere stabili" i costi della sanità
pubblica e di alcuni dei fertilizzanti più usati nelle
campagne. Pechino ha inoltre chiesto a tutti i governi
provinciali di "controllare strettamente" l' andamento dei
prezzi di beni come i cereali, l' olio da cucina e la carne.
Negli ultimi mesi la preoccupazione per la minaccia di un
"surriscaldamento" di alcuni settori economici - in
particolare quello dell' edilizia e quello degli investimenti
fissi - si è estesa da una piccola cerchia di economisti e di
politici alla maggioranza della popolazione cinese. Da un
recente sondaggio condotto a livello nazionale è risultato che
per l' opinione pubblica il pericolo di "prezzi crescenti dei
beni di consumo" è più minaccioso di quello del crescente
divario tra ricchi e poveri e di quello della corruzione,
considerati fino all' anno scorso i principali problemi del
paese. Il governo ha minacciato di non meglio specificate
"punizioni" coloro che "non rispetteranno le decisioni sul
controllo dei prezzi". "Il governo è preoccupato per
l'opinione pubblica", ha commentato Ben Simpfendofer, un
economista britannico basato ad Hong Kong, "temono che l'
inflazione possa innescare dello scontento".
In novembre, la Cina ha aumentato del dieci per cento i
prezzi del carburante. I prodotti petroliferi in Cina sono
sovvenzionati dallo Stato ma l' allargamento della forbice tra
il prezzo che gli importatori pagano e quello a cui sono
costretti a venderlo ha già provocato delle scarsità,
soprattutto nel sud industrializzato, dove il consumo è
maggiore. Nel primi mesi del 2007, i prezzi che sono cresciuti
di più - fino al 12 per cento - sono stati quelli dei generi
alimentari come il maiale, le uova ed i vegetali, che sono gli
elementi base della dieta dei cinesi. "I prezzi del petrolio,
dei cereali e di altri prodotti primari stanno continuando ad
aumentare sui mercati internazionali e la Cina subirà ulteriori
pressioni per nuovi aumenti dei prezzi", ammonisce il governo
nel suo comunicato. (ANSA).