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sarchiapone
14/01/2008 ore 13.26
Italiani nel mondo
FRATTALLONE (CTIM USA): UNA CATTIVA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA HA PRODOTTO A NAPOLI LA SUPER BOMBA ECOLOGICA
BOSTON\ aise\ - "Sono italiano ed orgoglioso d’essere nato in Italia e sono convinto che l’autocritica e le polemiche non aiutano a risolvere problemi che, se dovessero sfuggire al controllo di chi oggi governa la nazione, potrebbe da un lato fa cambiare governo e, dall’altro, causare danni al di là di ogni immaginazione". A scrivere da Boston è Michele Frattallone, Presidente della C.N. del Ctim – Usa, con funzioni di rappresentanza, che interviene oggi sull’emergenza-rifiuti in Campania.
"Francamente – riconosce – non avrei mai voluto scrivere questo articolo, perché il solo pensiero di ciò che accade nella penisola italica è doloroso ed umiliante non solo per gli italiani che vivono in Italia, ma inevitabilmente anche per coloro che vivono all’estero. Mi riferisco all’emergenza rifiuti in Campania. Sono un idealista, non sono repubblicano per vocazione, cattolico, di fede monarchica e rispettoso della volontà del popolo come espressamente recita la Costituzione Italiana, ho creduto e credo alla democrazia, ma una democrazia vera, una politica che risolva i problemi, non quella superficiale che cerca sempre di "coprire" per non essere irriverenti verso questo o quell’altro collegio elettorale. Questo è quanto accaduto e quanto accade oggi e accadrà domani fino a che i politici e gli amministratori della cosa pubblica non cambieranno mentalità, ma soprattutto fino a quanto non acquisiranno maggiore senso dello Stato".
"I partiti in Italia – argomenta Frattallone – servono se offrono un servizio corretto, ma senza una politica responsabile a tutti i vari livelli la democrazia sarà destinata ad estinguersi per lasciare posto a qualche altra forma di stato che, per fortuna, non è ancora all’orizzonte. Con gli errori e le negligenze accumulate, oltre alle montagne di spazzatura, correremo tutti il rischio di essere sotterrati da altri problemi. Se a Napoli il problema impellente di questi giorni non sarà risolto positivamente, i pericoli assumeranno proporzioni incalcolabili a cominciare dalla salute, non solo su scala locale, regionale, ma nazionale e quindi molto più difficile da gestire e da controllare. Lo dico esplicitamente a tutti coloro che oggi siedono al Parlamento italiano: quando una nazione è ferita seriamente da questi incredibili problemi, che potevano essere risolti molto tempo prima, si produce una situazione insostenibile tra le istituzioni e gli onesti cittadini che pagano i loro tributi senza avere ottenuto il dovuto servizio".
"Signori Deputati, Senatori e Ministri dell’attuale Governo, i responsabili sono a Napoli e ben visibili, sono i politici, gli amministratori, nell’ambito dalle istituzioni e degli enti locali, a tutti i livelli. Credo – sottolinea – che sia giusto che siano adottati severi provvedimenti nei loro confronti. C’è da augurarsi che le autorità competenti, a cominciare dalla magistratura, procedano senza tentennamenti e con severità a punire secondo le leggi della Repubblica coloro che si sono resi responsabili di questo disastro che è stato procurato all’ambiente ed ai cittadini".
Frattallone passa poi a ricordare quando in Italia vigeva la monarchia di Casa Savoia che, scrive, nonostante i suoi errori riuscì ad accompagnare il Paese verso l’unificazione. Dopo il referendum del 1946, prosegue, "due re d’Italia pagarono i loro errori con la rinuncia del loro regno, perché – si chiede Frattallone – i politici non fanno altrettanto quando sono i responsabili?".
"La monarchia dei Savoia riuscì ad unire l’Italia, ma la Repubblica Italiana e la sua democrazia hanno saputo soltanto ripartire l’Italia in Regioni, istituendo altrettante italiette, offrendo al popolo italiano l’inevitabile ingrossamento del debito pubblico, con l’Italia agganciata all’Europa e l’adozione dell’euro che ha accelerato il fenomeno del costo della vita e perduto l’equilibrio del potere d’acquisto rapportato agli stipendi di coloro che lavorano, con gravi conseguenze che ora a pagare sono milioni di famiglie italiane".
"La super bomba ecologica prodotta a Napoli – prosegue l’esponente del Ctim – è uno degli esempi della irresponsabilità degli enti locali, provinciali, regionali e nazionali. Non dovrebbero essere i Procuratori della Repubblica o Pubblici Ministeri della Magistratura a dovere fornire altre montagne di carte e prove per il rinvio a giudizio a coloro che si sono resi colpevoli di negligenza, d’incompetenza e quant’altro. Questi signori responsabili, se hanno ancora dignità, dovrebbero immediatamente dimettersi a cominciare dai titolari dei ministeri competenti e coinvolti in questo disastro ecologico e lasciare il posto a chi ha il senso dello Stato". (aise)