LA RAGIONE NON E’ PACIFISTA NE’ EVOLUTIVA

Mentre nel principio dialettico il termine A , la tesi , contiene nello stesso tempo
il termine B, l’antitesi , cioè il suo contrario , per cui col semplice intuito potremmo già dire
che il termine A non è né A né B ,ma è l ‘evoluzione di A e B messi insieme , ovvero C , la sintesi frittata , che è tutto e niente, il vero e il contrario del vero nello stesso tempo come inteso da molti ; noi diciamo invece che è un terzo termine che non ha nulla a che fare nella sua identità logica coi due termini precedenti . Il termine A nella logica aristotelica non è una semplice maschera di altro senza principio di identificazione . Il termine C è uguale ad A e B , ma non è né A , né B !!!!!
Nel principio razionale di identità aristotelico non c’è similitudine , non c’è associazione , non c’è assimilazione di B in A per cui ognuno conserva la propria identità senza confusione ed evoluzione di sorta . Il colore bianco non è nero e il nero non è bianco e unendoli viene fuori un colore che non è né il bianco né il nero, il grigio, anche se li contiene nella sua soggiacente fisicità, ma ha una sua identità specifica nel vasto panorama dei colori . Le molecole del bianco poste accanto alle nere danno vita a una terza identità specifica e autonoma . Noi della DestraRadicale , riconosciamo al terzo principio di identità C , aristotelico, un vero è proprio diritto di cittadinanza ritenendolo un soggetto identitario altro rispetto ad A e B !
I due termini A e B possono avere degli elementi comuni ; appartengono ad elementi materiali chiamati colori la cui molecola o formula è comune a tutti ma il loro principio di identificazione nell’ordine logico-matematico o razionale non è lo stesso per entrambi ! Per noi il Bianco è l’opposto del Nero anche se appartiene alla stessa categoria dei colori ! Il Grigio è una terza identità , rispettabile, che si differenzia dalle due precedenti , senza confusione e senza commistione . Ciò che in essi è comune è la natura ma ciò che li individua è l’identità . L’identità non fecit saltus ! Se nel campo scientifico-logico si abbandona per un attimo il principio di identità e si procede per commistione non si fa scienza razionale ma ideologia, nemmeno filosofia , cioè ricerca razionale del vero, dell’oggetto da capire . La filosofia stessa diventa impossibile perché ci si perde in un atomismo molecolare filosofico infinito del quale abbiamo perso finanche l’origine del problema da cui siamo partiti perché l’origine stessa è in conoscibile ,appunto non identificabile . Ecco la loro necessità di imporre una menzogna non dimostrabile altrimenti non possono partire nelle loro pindariche affermazioni scientifiche . Viene fuori una filosofia democraticistica in cui ci si limita a descrivere, spesso interpretando senza dirlo,l’ordine stesso delle cose e ritenendo questa verità descrittiva la verità stessa delle cose . Ora, proprio nell’ordine logico della scienza umana che procede per natura secondo l’identificazione del termine ( A diverso da B ), è impossibile procedere per commistione, influenzati dal fatto che due sostanze abbiano caratteristiche comune ,perché questo è fuorviante sia nel campo sperimentale e sia nel campo logico- matematico dell’ambito scientifico teorico. La stessa scienza descrittiva degli elementi di identità ha bisogno di imporre sue categorie di identificazione per poter procede altrimenti non può nemmeno partire . La logica razionale stessa non è neutrale alla violenza perché deve partire da alcuni presupposti identificativi e interpretativi altrimenti non può procedere . La realtà esiste , E’ , sta lì , e io non la posso semplicemente descrivere nella sua incommensurabile infinità . L’esperimento nel momento stesso che viene compiuto sfugge alla logica ideologica e procede secondo leggi stabilite che sono fuori di me ; già date e prestabilite senza inventarne altre , leggi che fanno violenza a quelle già date che magari ancora non conosciamo . Il principio di identità non può generalizzare e fare assimilazioni nel suo argomentare ,ma deve individuare il principio di identità normativo per capire sia l’ambito scientifico materiale e sia l’ambito delle idee . Le idee, come nella Rivelazione che si accetta per fede, sono già date in senso oggettivo nella realtà esistente , ma ciò non significa che non abbiano una loro logica interna sia che si parti da assiomi e sia che si parti dall’oggetto in sè e per sè senza dimostrazione logico matematica . La realtà esiste nella sua intelligente infinità sensibile e ciò che esiste non può esistere senza avere una intelligenza interna finita rispetto alla vastità del sensibile .
Una cosa che non racchiude un’ intelligenza, semplicemente non esiste nel campo sensibile .
Non si può prescindere nei confronti della realtà sensibile dal dire : la realtà esiste ! La realtà c’è !
Ora questa realtà racchiude le orme di una intelligenza infinita ; questa realtà ha leggi fisse , comuni ,ma non identiche ! L ‘ ordine logico ha bisogno di identificarle per scoprire la loro.
intelligenza e razionalità . Esse esistevano prima dell’uomo , esistono, ed esisteranno sempre nel logos divino eterno . Ora il fatto che la realtà esiste a questo modo e non in un altro, essa non esprime una natura democratica e opzionabile . Essa è cosi com’è ; o la accetti o la rifiuti non cambia niente , essa sta lì in tutta la sua immensità e in tutta la sua violenza predeterminata . Il principio di identità cognitivo delle cose , trova il suo omologo nel campo del dover essere nel principio morale rivelato : occhio per occhio dente per dente . I paragoni tra ordine sensibile logico morale rivelato sono possibile solo per analogia . Dal principio di giustizia rivelato deriva un principio di giustizia morale imprescindibile che la destra interpreta e attua nell’ambito individuale e sociale distinguendo i piani e le dovute e necessarie competenze . (By affus )