La proposta in sintesi = Sono assolutamente favorevole alla abolizione del quorum sui quesiti referendari – controbilanciata da una elevazione del numero di firme da raccogliere e depositare in Cassazione per l’indizione del Referendum
Un tempo x votare occorreva essere contribuenti - cioè pagare le tasse . I nullatenenti erano esclusi , sul fondamento che solo chi pagava le tasse aveva il diritto di eleggere coloro che con quelle tasse avrebbero gestito la cosa pubblica. Giustamente questo principio era iniquo ed è stato soppresso. Ora però penso occorra recuperarne un certo spirito - in questo senso : solo chi dimostra un minimo di interesse e di spirito di sacrificio (cioè muove il culo e va a votare) ha diritto di concorrere alla determinazione degli indirizzi legislativi . Giusta e sacrosanta , quindi , l'abolizione del quorum nei referendum !
Esiste peraltro , evidentemente , un problema generale di "Verifica della serietà della proposta referendaria" , onde evitare appunto che un comitato qualsiasi indica referendum sulle materie più strambe . Ora , io credo che questo esame di "Verifica" debba concretizzarsi non in 2 bensì in 1 soltanto passaggio - e cioè in quello della raccolta delle firme utili x l'indizione del referendum. In proposito si può alzare fin che si vuole il numero necessario ... ma una volta che questo numero è stato raggiunto , si deve presumere che l'argomento oggetto di voto referendario abbia acquisito la necessaria dignità per provocare una risposta popolare che abbia senz'altro efficacia - indipendentemente dal quorum . A favore dell' abolizione del quorum si può altresì addurre un elementare ed intuitivo principio di economia processual-amministrativa