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ROMA - La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di Francesco Storace per le presunte offese al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo la difesa della senatrice a vita Rita Levi Montalcini dalle critiche rivolte le dall'esponente de "La Destra" il 15 ottobre scorso. Il pm Pietro Saviotti contesta al parlamentare il reato di offesa all'onore o al prestigio del presidente della Repubblica.
La vicenda giudiziaria prese le mosse dalle dichiarazioni di Storace che, dopo la polemica con la senatrice Levi Montalcini, alla quale aveva detto che le avrebbe fatto pervenire delle stampelle per sostenere la sua deambulazione e quella del Governo, replicò anche a Napolitano per il suo intervento a sostegno della senatrice. Storace, in particolare, definì "indegno il comportamento di Giorgio Napolitano".
"Questi - aggiunse - non ha alcun titolo per dare patenti etiche, la smetta di soccorrere un Governo moribondo". Il difensore del leader de La Destra, Giosué Bruno Naso, ha commentato l'iniziativa della procura annunciando che invocherà l'applicazione dell'articolo 68 della Costituzione ("I parlamentari non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse"), ricorrendo al riguardo al Senato, camera di appartenenza di Storace. "Ciò - ha aggiunto - perché i giudizi espressi dal mio assistito, pur duri e polemici, rientrano comunque nell'esercizio del diritto di critica politica che è espressamente riconosciuta ai parlamentari".
Vergognoso questo. Se non si può criticare il presidente, che razza di democrazia è?
Se fosse così in America, almeno il 70% della popolazione andrebbe in carcere.