Lettera aperta di Adriano Teso a Emma Marcegaglia , candidata a Presidente di Confindustria .



ADRIANO TESO

Milano, 18 Gennaio 2008



Cara Emma,

è irrituale che un amico ti scriva una "lettera aperta" . Ma ormai sei diventata ancora più personaggio pubblico e se sarai eletta, come in tanti crediamo, quanto deciderai di fare non potrà più essere riservato.

Il direttore di Libero Mercato e Economista Oscar Giannino ha posto a te e a Confindustria , sul suo giornale di Giovedì 17 , una serie di domande ed ha espresso considerazioni che ritengo pertinenti per l'importante vostro ruolo nel sistema economico italiano.

Come sai bene, da sempre tifo per te, anche ora che non sono più associato al sistema confindustriale. Ho sempre apprezzato la tua chiarezza, la tua intelligenza, il tuo voler essere "mercato" ed essere vincenti nella libera competizione mondiale, per riportare l'industria italiana ad essere competitiva e risalire dal 64° posto ( hai letto bene , sessantaquattresimo , dietro Mongolia e Belize ) nella classifica mondiale delle libertà economiche. Sei anche una donna accattivante e diplomatica quanto basta per avere tutti gli ingredienti per lavorare politicamente bene e far ripartire l'economia reale.

Ma vuoi fare le cose faticose che devono essere fatte ? Sei disposta a non farti bloccare dalle oligarchie confindustriali ? Sei disposta a metterti in gioco rifiutando dallo Stato favori per " aiuti " all'industria , che ci costano mille volte tanto e creano disparità nella concorrenza? E a far diventare molto meno costoso un sistema associativo che così non ha più senso ? Quasi tutti i tuoi predecessori non ci hanno nemmeno provato. Solo in questi ultimi mesi l'ormai past president ha detto , a fasi alterne ,cose che economisti liberali dicono da sempre , insieme ai pochi imprenditori che si impegnano in una politica economica liberale. Vorrai far si che gli imprenditori parlino di politica e di politici e aiutino quelli che possono ad entrare anche in parlamento ? O vi sarà sempre la facciata dell'apartitismo, salvo poi lasciare a pochi il patteggiare dietro le quinte per cose costose che non interessano alla generalità della piccola e media industria ?

Lo so che Confindustria non è il Governo, ma una serie di disastri che ora stanno penalizzando l'economia italiana li ha causati anche Confindustria, firmando liberamente contratti di lavoro bizantini, impraticabili, con orari e regole che ci hanno spinti ai margini dell'economia mondiale, con scambi col governo assai discutibili per una politica economica vincente, con accordi su sistemi pensionistici fallimentari anche per il management , con il risultato di avere ormai una sparuta presenza di grandi gruppi mondiali e di vedere un futuro nient'affatto roseo.

Io credo che tu voglia porre rimedio a queste cose e che lo saprai fare con la gradualità necessaria. Ma non potrai farlo se non verrai eletta con un programma chiaro , forte, conosciuto e riconosciuto dalla gran massa di persone , imprenditori, sindacalisti, studiosi, media e politici fortemente interessati a sapere quale sarà la rotta del capo degli imprenditori. Tutti devono sapere quale programma viene eletto e riconosciuto valido. Tu sei credibile ed hai una energia positiva , ma per essere sostenuta con forza, dicci dove vuoi portare l'industria italiana. Oscar Giannino e tutti i suoi lettori , fra i quali ci sono anch'io, credo vogliano saperlo.

Con stima ed affetto,


Adriano