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  1. #21
    Anarcocapitalista
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    Li dove ho inalzato mura solide a difesa dell'agressore Socialista. Li dove la strada ha il mio nome. Li dove ho costruito una torre bene armata in difesa della Libertà. Li dove sono Sovrano e i messi dello Stato non sono i benvenuti.
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    Citazione Originariamente Scritto da Ragioniamo! Visualizza Messaggio
    La prima cosa che si perde, entrando in un qualunque setta, è il senso dell'umorismo.
    guarda, preferisco i testimoni di Geova ai rossi. Almeno loro non obbliganon nessuno a credere alle vostre farneticazioni egualitarie con la forza e il racket tassarolo...

    monnezas...

  2. #22
    Vedo la mano invisibile
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    Citazione Originariamente Scritto da gutierrez Visualizza Messaggio
    Io direi che per iniziare "La via della schiavitu'" di Hayek e' il massimo e più generalista. Tra l'altro è l'opera che per esempio Issing e Paul hanno citato come il libro che ha cambbiato il loro modo di pensare
    La via della schivitù mi pare che non sia più pubblicato da molti anni in Italia, è quasi introvabile. In alternativa si può trovare facilmente "la società libera", sempre di Von Hayek.

  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da -Duca- Visualizza Messaggio
    La via della schivitù mi pare che non sia più pubblicato da molti anni in Italia, è quasi introvabile. In alternativa si può trovare facilmente "la società libera", sempre di Von Hayek.
    E' vero lo puoi trovare solo usato o in inglese

  4. #24
    Anarcocapitalista
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    Li dove ho inalzato mura solide a difesa dell'agressore Socialista. Li dove la strada ha il mio nome. Li dove ho costruito una torre bene armata in difesa della Libertà. Li dove sono Sovrano e i messi dello Stato non sono i benvenuti.
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    Friedrich August von Hayek (1899-1992)

    Hayek è il più famoso degli economisti austriaci, perché nel 1974 vinse il Premio Nobel per l’Economia: a tutt’oggi è l’unico esponente della Scuola ad averlo vinto. I suoi contributi maggiori sono nella teoria del capitale, del ciclo, del calcolo economico, del processo di mercato e dell’uso della conoscenza nella società.

    Come Mises, è famoso anche, se non soprattutto, per i suoi studi di filosofia e teoria politica. Concentrandoci però sull’aspetto economico, le opere più note sono Prezzi e produzione (1931), sulla teoria del capitale e del ciclo economico, e Individualism and Economic Order (1947) che contiene molti saggi sul calcolo economico, il processo di mercato, il ruolo della concorrenza e l’uso dell’informazione.

    Hayek è noto soprattutto per i suoi contributi alla comprensione del processo di mercato, un’altra idea tipicamente austriaca. In saggi come “The Use of Knowledge in Society” e “Competition as a Discovery Procedure”, analizzò il ruolo che le informazioni, disperse tra migliaia e milioni di attori, e “incanalate” dal processo di mercato, svolgono nella coordinazione della produzione nelle economie avanzate. L’idea del mercato come un processo di scoperta, anziché come un equilibrio economico generale, fa parte del patrimonio teorico della Scuola austriaca, come si può vedere in opere come Concorrenza e imprenditorialità di Kirzner, basate sulle idee di Mises e Hayek sull’imprenditorialità e il processo di mercato.

    In Prezzi e produzione introdusse anche i cosiddetti “triangoli di Hayek”, che sono una descrizione semplificata della produzione grazie ai quali si mostra come il tempo sia necessario a trasformare i beni di produzione in beni di consumo. Il ruolo del tempo nella produzione è uno degli argomenti in cui maggiore è la distanza della Scuola austriaca dall’economia ortodossa.

    Passando senza complessi, come Mises stesso, dalla teoria economica alla filosofia politica, Hayek sviluppò le teorie evoluzioniste sulla nascita delle istituzioni che Menger aveva introdotto, e che i suoi successori avevano tralasciato. Insieme a Bruno Leoni, è stato, tra gli austriaci, quello che più si è interessato ai temi della nascita e dell’evoluzione del diritto.

    La discussione sulle effettive differenze tra Mises e Hayek è ancora aperta: per alcuni i due autori sono molto simili, e si differenziano per l’enfasi posta su determinati argomenti; per altri la distanza è invece radicale. La mia opinione è che Hayek abbia sviluppato le idee di Mises, contribuendo quindi ad alcuni temi che Mises aveva trascurato, tralasciato, o comunque non approfondito. Gli scritti di Hayek sulla concorrenza, l’informazione e la struttura del capitale sono fondamentali.

    http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=6223

  5. #25
    omsksib
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    Citazione Originariamente Scritto da Ragioniamo! Visualizza Messaggio
    La prima cosa che si perde, entrando in un qualunque setta, è il senso dell'umorismo.

    questi non solo hannoperso il senso dell'umorismo, ma hanno una supponenza , una fede assoluta nei loro maestri-dei e in tutto quello che hanno scritto, che è proprio assolutamente identica a qeulla dei più fanatici fondamentalisti religiosi;e hannno anche la stessa aggressività; chi dice cosa che nono coincidono con il loro pensiero , chi avanza ipotesi diverse, chi gli fà notare che gran parte delle loro teorie non sono basate su leggi scientifiche empiriche , viene aggredito e pesantemente insultato; se non sono fanatici fondamentalisti questi, non sò più chi lo siano;
    e la supponenza che hanno; incredibile ; sembra che si sentano della divinità,infallibili come delle divinità;e con tutto qeusto poi, ogni tanto scrivono sciocchezze senza fine di tutti i generi e soprattuto in economia , ma anche così si senton sempre infallibili

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da ciddo Visualizza Messaggio
    Puo' anche darsi che tu abbia ragione, ma per gli "austraci" ... e solo per loro, c'e' un'attenuante talmente importante da porli comunque su un piano superiore.
    Tale attenuante deriva direttamente dalla filosofia politica che fa della liberta' individuale il primo dei diritti. Per gli austraci non esiste un'utilita' collettiva... e quindi un sistema politico valido per tutti... e proprio per questo non pretendono di imporre la propria visione ma consentono a chiunque di organizzarsi secondo le proprie convinzioni ... e la propria "utilita'".
    Se gli austriaci andassero al potere infatti, ognuno potrebbe essere comunista, socialista, socialdemocratico, liberista... e tutto quel cavolo che pare, con la sola condizione di poterlo essere solo con chi e' daccordo.
    Niente a che vedere con tutte le sette che si sono viste fino ad oggi.

    È quello che ho scritto. Purtroppo molti ultraliberisti e conservatori riprendono solo quei concetti della scuola austriaca che sono di sostegno alle loro ideologie ed ignorano il resto.

  7. #27
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    Definirsi seguaci di un modello economico piuttosto di un altro, parlando in termini di "noi" e "loro", mi sembra un tantino ideologico.
    Se definisci ideologia la metodologia sì, se no no. Mi spiace ma io non credo si possa discutere in modo logico altro che sulle basi di individualismo metodologico che propone la scuola austriaca, sarà un mio limite ma ancora non ho incontrato un uomo che non pensi ed agisca in quanto tale. Noi e loro, è proprio così che bisogna definire la questione, invece, perchè nell'economia c'è una dicotomia tra chi ha abbandonato l'uso della ragione e chi non lo ha fatto. C'è qualcuno che sostiene che possa prevedersi il tasso di interesse dell'economia futura da uno stanzino nella sede della FED, pensa un po'. E poi quelli ideologici siamo noi.
    D' altronde è ben noto che l' uomo cerca sempre qualcosa in cui credere, perciò il paragone con una setta non è poi tanto sbagliato.
    Abbiamo opinioni molto diverse.
    Specialmente nel caso di neoliberisti e ultraconservatori che citano la scuola austriaca per suffragare le proprie posizioni politiche quando proprio questa scuola ha un approccio prasseologico, indipendente da qualsiasi corrente idoelogica o politica.
    Insomma ti piacerebbe sottovetro, eh? Ti piacerebbe che siccome è scienza dell'azione umana essa venisse considerata "sacra" e magari non mescolata al dibattito politico, come se non fosse evidente che solo un liberista può essere economicamente austriaco e che in sè la posizione Austriaca non è solo economica ma anche politica (in quanto antipolitica): l'inazione. Il non agire. Il Lasciar Fare.
    Citazione Originariamente Scritto da Patto Visualizza Messaggio
    È quello che ho scritto. Purtroppo molti ultraliberisti e conservatori riprendono solo quei concetti della scuola austriaca che sono di sostegno alle loro ideologie ed ignorano il resto.
    Vista la ricostruibilità logica perfetta del sistema Austriaco mi pare che attribuire a ciò che qualcuno tace perchè non ha tempo la caratteristica della "pezza al discorso", cavata fuori dal serbatoio uguale agli altri chiamato "Scuola Austriaca", sia un grave errore di presunzione, se riferito a un insieme così ampio di persone, dovresti definire meglio.

    Potresti comunque dire se mai che, incoerentemente con ciò che affermano altrove, alcuni inseriscano elementi che la scuola austriaca non suffraga nei propri discorsi... E intendo con quel "non suffraga" un "non sarebbe in grado di derivare aprioristicamente". D'altronde lo stesso Hayek ebbe delle incoerenze. Per esempio benchè la S.A. sia sempre stata contro gli aiuti li dichiarò opportuni in certi casi, nelle sue vesti di filosofo politico più che rigidamente da economista, però, pensa un po' tu... Perfino gli Austriaci erano incoerenti. Ma anche Gesù Cristo fu incoerente e più volte Patto, non ne conosco di persone coerenti, per fortuna.

    Intanto vorrei sapere quali sono gli ultraliberisti e conservatori a cui ti riferisci, fai un po' di nomi Patto, sentiamo.
    _
    P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
    * * *

    Presidente di Progetto Liberale

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da omsksib Visualizza Messaggio
    questi non solo hannoperso il senso dell'umorismo, ma hanno una supponenza , una fede assoluta nei loro maestri-dei e in tutto quello che hanno scritto, che è proprio assolutamente identica a qeulla dei più fanatici fondamentalisti religiosi;e hannno anche la stessa aggressività; chi dice cosa che nono coincidono con il loro pensiero , chi avanza ipotesi diverse, chi gli fà notare che gran parte delle loro teorie non sono basate su leggi scientifiche empiriche , viene aggredito e pesantemente insultato; se non sono fanatici fondamentalisti questi, non sò più chi lo siano;
    e la supponenza che hanno; incredibile ; sembra che si sentano della divinità,infallibili come delle divinità;e con tutto qeusto poi, ogni tanto scrivono sciocchezze senza fine di tutti i generi e soprattuto in economia , ma anche così si senton sempre infallibili
    A me pare invece che l'inacidito dall'ideologia sia proprio tu... e il messaggio qui sopra, infarcito di improperi verso la presunta supponenza dei liberali coerenti, lo dimostra ancora una volta.
    Infatti non dici niente... e ancora una volta sorvoli sul fatto che i liberali possono solo dimostrarti la loro superiorita' a parole... perche' nei fatti non vogliono importi nulla, e tutto quello che invocano a gran voce e' la liberta' - anche la tua - e anche quella di scegliere (per te) di renderti schiavo dello stato, se tanto ti piace.

    E con buona pace di tutte le cazzate che dici sulla nostra arroganza, ti dico che la liberta' non sarai mai invocata in modo abbastanza veemente di fronte a voi che non solo non avete argomenti validi... ma che pretendete pure di imporli con la forza della vostra associazione proto-mafiosa nella quale ci avete ingabbiati, lo stato, perche', a vostro insindacabile parere ... e solo perche' siete in maggior numero, avete ragione voi, e gli altri, si fottano.
    Vatti a nascondere, va'.

  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da Patto Visualizza Messaggio
    È quello che ho scritto. Purtroppo molti ultraliberisti e conservatori riprendono solo quei concetti della scuola austriaca che sono di sostegno alle loro ideologie ed ignorano il resto.
    Certo! Perchè è palesemente errato!

  10. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da Ronnie Visualizza Messaggio
    Se definisci ideologia la metodologia sì, se no no. Mi spiace ma io non credo si possa discutere in modo logico altro che sulle basi di individualismo metodologico che propone la scuola austriaca, sarà un mio limite ma ancora non ho incontrato un uomo che non pensi ed agisca in quanto tale. Noi e loro, è proprio così che bisogna definire la questione, invece, perchè nell'economia c'è una dicotomia tra chi ha abbandonato l'uso della ragione e chi non lo ha fatto. C'è qualcuno che sostiene che possa prevedersi il tasso di interesse dell'economia futura da uno stanzino nella sede della FED, pensa un po'. E poi quelli ideologici siamo noi.
    La dicotomia noi e loro combinata con il negare che gli "altri" usino la ragione è un approccio basicamente ideologico ad una questione che di ideologico non dovrebbe avere niente.

    Abbiamo opinioni molto diverse.Insomma ti piacerebbe sottovetro, eh? Ti piacerebbe che siccome è scienza dell'azione umana essa venisse considerata "sacra" e magari non mescolata al dibattito politico, come se non fosse evidente che solo un liberista può essere economicamente austriaco e che in sè la posizione Austriaca non è solo economica ma anche politica (in quanto antipolitica): l'inazione. Il non agire. Il Lasciar Fare.
    Significa che sei un anarcocapitalista?

    Vista la ricostruibilità logica perfetta del sistema Austriaco mi pare che attribuire a ciò che qualcuno tace perchè non ha tempo la caratteristica della "pezza al discorso", cavata fuori dal serbatoio uguale agli altri chiamato "Scuola Austriaca", sia un grave errore di presunzione, se riferito a un insieme così ampio di persone, dovresti definire meglio.
    Mi riferisco a persone che dicono di sposare le tesi della scuola austriaca ma poi sono anche a favore delle politiche neoconservative, che con la scuola austriaca c' entrano ben poco.


    Potresti comunque dire se mai che, incoerentemente con ciò che affermano altrove, alcuni inseriscano elementi che la scuola austriaca non suffraga nei propri discorsi... E intendo con quel "non suffraga" un "non sarebbe in grado di derivare aprioristicamente". D'altronde lo stesso Hayek ebbe delle incoerenze. Per esempio benchè la S.A. sia sempre stata contro gli aiuti li dichiarò opportuni in certi casi, nelle sue vesti di filosofo politico più che rigidamente da economista, però, pensa un po' tu... Perfino gli Austriaci erano incoerenti. Ma anche Gesù Cristo fu incoerente e più volte Patto, non ne conosco di persone coerenti, per fortuna.

    Intanto vorrei sapere quali sono gli ultraliberisti e conservatori a cui ti riferisci, fai un po' di nomi Patto, sentiamo.
    Ronnie, te li faccio volentieri i nomi, i più famosi probabilmente sono Ronald Reagan e Margaret Thatcher

 

 
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