Scusate ma perchè attende prima il voto alla camera ?? Forse qualcuno dei deputati UDEUR che non torneranno più in parlamento hanno tremolii alle mani ?
Scusate ma perchè attende prima il voto alla camera ?? Forse qualcuno dei deputati UDEUR che non torneranno più in parlamento hanno tremolii alle mani ?
La mia Libertà equivale alla mia Vita
138 Bonino: "Andare al voto ora non avrebbe senso"
"Abbiamo fatto molto. Di piu' si poteva fare, ma tutto non si può fare. Io penso che il paese abbia bisogno un grande slancio di riforma nell'economia e a livello istituzionale. Non si capisce il senso di andare alle elezioni". Lo sottolinea il ministro per il Commercio con l'estero Emma Bonino, conversando con i giornalisti a Montecitorio
Fonte : http://www.repubblica.it/2008/01/dir...gen/index.html
Grazie, quando è che fa più im Ministro questa ???
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Prodi è andato da Napolitano come chiedeva l'UDC...dimissioni e Prodi bis, o Marini, sulle riforme istituzionali ? Bertinotti non sarebbe nemmeno troppo contrario, secondo me
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Ma Prodi bis con che cosa ? Con quali partiti ? Se l'UDC sostiene un Prodi BIS non ci sarà un domani per quel partito
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(POL) Consulto Prodi-Napolitano, pressioni per evitare lo showdown
Roma, 23 gen (Velino) - Il premier Romano Prodi è stato ricevuto al Quirinale dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Un colloquio sollecitato - a quanto risulta - proprio dal Colle. Napolitano avrebbe consigliato a Prodi di valutare l’opportunità di presentarsi o meno al Senato. Prodi - riferiscono ambienti governativi - si sarebbe riservato di decidere. Al Quirinale - è il suggerimento sempre più insistente che si leva da settori di entrambi gli schieramenti - il premier dovrebbe tornare per rassegnare le dimissioni prima della fiducia al Senato, qualora l’Udeur già alla Camera, nella conta di stasera e prima ancora nelle dichiarazioni di voto, confermasse l’uscita dalla coalizione di maggioranza. Una coalizione che anche grazie ai voti dell’Udeur ha incassato il premio che le ha consegnato un’ampia maggioranza di seggi a Montecitorio, nonostante lo scarto minimo di consensi ottenuto alle elezioni rispetto al centrodestra. Il coro che si leva dalle file dell’opposizione è unanime. Stentorea è per esempio la richiesta espressa da Silvio Berlusconi: “Credo che il presidente del Consiglio bene farebbe a recarsi al Quirinale senza passare dal voto del Senato”. Quello dell’Udc, poi, è un vero e proprio martellamento: “Se Prodi oggi prende atto del fatto che non ha più la maggioranza e non ha più i voti di un partito che era parte integrante della sua coalizione è meglio - dichiara il segretario centrista Lorenzo Cesa - che non vada al Senato: un gesto, questo, che potrebbe svelenire il clima”. Un consiglio ribadito dal capogruppo a Palazzo Madama, Francesco D’Onofrio, e da un battitore libero dell’Udc come Bruno Tabacci. Ieri era stato Pier Ferdinando Casini a offrire lo stesso consiglio - non si sa quanto gradito a Prodi - a nome dell’Udc. Ma i suggerimenti più pesanti sono quelli provenienti dai settori della maggioranza, o a essa limitrofi.
Per dissuadere il premier dal compiere uno showdown al Senato che pregiudichi ogni spiraglio di confronto tra i poli sono scesi ieri in campo i Liberaldemocratici di Lamberto Dini - il quale oggi ha rilanciato l’appello - e l’Unione democratica di Willer Bordon e Roberto Manzione. La novità odierna è l’uscita allo scoperto di Domenico Fisichella, che rompe gli indugi e comunica di persona a Prodi il proprio no “se ci sarà il voto di Palazzo Madama sulla fiducia”. Un voto in calendario domani al Senato, ma che Fisichella considera alla stregua di un’ipotesi. Al premier, Fisichella propone inoltre di “salire subito al Colle dopo ottenuta la fiducia alla Camera da una posizione assai robusta”. Il che non preclude - si premura di aggiungere il senatore del gruppo misto - il conferimento di un nuovo incarico a Prodi, anche se su basi diverse da quelle attuali. Quella ipotizzata da Fisichella è “un’idea, una possibilità”, chiosa il presidente dei senatori di Rifondazione, Giovanni Russo Spena. Il quale da un lato conferma che “se al Senato non ci sono i numeri Prodi potrebbe anche non venire”, da un altro accenna all’eventualità di un reincarico al premier per un Prodi bis “con tre-quattro punti tra cui la riforma elettorale e la questione sociale”. Non a un Prodi bis, bensì a un mero disbrigo degli affari correnti da parte dell’esecutivo attuale, pensa invece Berlusconi: “C’è un governo in carica che può tranquillamente portare il Paese alle elezioni, siamo convinti che questa sarebbe la soluzione più normale”. La gravità della situazione, e l’inopportunità di forzature politiche che contribuiscano ad esacerbarla, si colgono nelle parole pesanti con le quali il capo dello Stato ha esordito nel discorso pronunciato oggi a Camere riunite per celebrare i 60 anni della Costituzione: a Montecitorio, Napolitano ha lanciato un grido d’allarme sul “momento di acuta crisi” e di “incertezza politica” in cui si festeggia l’anniversario della Carta fondamentale. Un passaggio del discorso del capo dello Stato che a nessuno può essere sfuggito.
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=481710