Originariamente Scritto da
are(a)zione
Compagno mostro (bisognerebbe riprendere questa sacra --mi rifaccio al tuo post sulle regole-- abitudine di chiamarsi con l'appellattivo di compagno; le vecchie e care abitudini si perdono sempre per strada, ma non divaghiamo), giusto quello che dici, e ti do perfettamente ragione --cosa che mi capita spesso, anche se non lo evidenzio così sovente-- ma ho un grosso dubbio che mi attanaglia.
Non è che per caso il limite tra responsabilità ed irresponsabilità risulti a volte così sottile, così infinitesimamente disperso che si può passare da un estremo all'altro, senza rendersene conto?
Premesso questo e temo che sia sempre importante ricordarselo, specie per chi, come te, ha deciso di dedicare la sua vita alla politica attiva (buon per noi che ancora qualcuno lo fa' e non sono tutti inutili parolai come me), giungo ai tuoi commenti sui punti da me indicati. Li commento in blocco perchè tanto sono legati da un filo comune
1-2-3: la legge elettorale truffaldina vale per tutti, non solo per Mastella. Secondo il mio parere si delega a Mastella tutto il peggio della siffatta legge, ma ci si dimentica che i 3 senatori dell'UDEUR sono, statisticamente parlando, tanto importanti come quelli di Rifondazione. E l'ars politica che li rende pesati differentemente quando vuoi stabilirne la media.
Non è l'importanza inversamente proporzionale al numero di senatori, perchè allora Pallaro avrebbe potuto avere un peso ancora maggiore. E' vero che tirò la corda anche lui su alcuni fondi, ma poi, sostanzialmente, si fece i cazzi sua e se ne tornò a prendere il sole in Argentina. Dunque, questa bagarre per lo strapotere di Mastella io credo, ma potrei tranquillamente e pacificamente sbagliarmi, sia nata dal fatto inconfutabile che il Da Ceppaloni è uno che sa tirare la corda, il compagno Giordano no. Abbiamo perso le nostre battaglie principali su welfare, referendum dei sindacati, precariato, morti sul lavoro e salari (questi ultimi possiamo anche non metterli, perchè dipende se il governo regge o no, sarebbe stato il prossimo punto in CdM) ed aggiungo pacs, quasi ed esclusivamente perchè a puntare i piedi non siamo stati capaci. Uso il plurale maiestatico perchè anche io non è che abbia fatto scintile nella società per cambiare la situazione.
Mastella li ha puntati ed ha vinto TUTTE, ripeto, TUTTE le sue battaglie.
Ora, non diamo per favore tutta la colpa alla legge elettorale, che di colpe ne ha tante ma non necessariamente questa, se la classe dirigente nazionale non è stata in grado di assolvere fino in fondo ai propri doveri partitici in primis, e politici in secundis. Potevamo puntare noi i piedi e dire, facciamo valere ora i nostri (quanti sono? 15, 20 scusate non ricordo) senatori, altrimenti scatta la crisi. Tu dirai, non lo hanno fatto perchè sono più responsabili di Mastella e si deve discutere non tenere il broncio.
Ottimo e saggio atteggiamento, se però funziona, altrimenti è una puttanata di atteggiamento. Ed infatti, Mastella ha chiesto la crisi, ed i suoi obbiettivi li ha raggiunti. Noi, che tanto responsabili siamo, non abbiamo scatenato la crisi, e non abbiamo praticamente ottenuto un cazzo, se non gli scarti di fabbrica, con la beffa che l'opinione pubblica ci considera i rompipalle che volevano far cadere il governo ad ogni piè sospinto.
Questo, in termini banalmente e spudoratamente affaristici, viene tradotto come "CDA fallimentare, il cui piano d'azienda principale non è stato raggiunto, gli azionisti sono incazzati ed alla prossima riunione tra azionisti e CDA, il CDA viene spedito a casa, senza bonus annuale".
Tutto questo popò di parole per dire una cosa molto banale: io ho sete e fame di un segretario autorevole, capace di dire "vaffanculo a te e a quell'altro" se è il caso, che sappia dire "mi dispiace compagni, ho sbagliato", che sappia dire "compagni, ho un'idea e se funziona sbanchiamo il casinò" ed anche "compagni, non so che diamine fare, ho bisogno di voi".
Voglio un essere umano pensante ed egemonico, non uno che dica "non so per quale motivo abbia chiesto la crisi", perchè se questo lo consideri gergo politico, beh, allora abbiamo evidentemente un diverso punto di vista su cosa voglia dire parlare come Cicerone nel foro.