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Discussione: Le Poste, ad esempio.

  1. #51
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    moderatore Art, giusto per la cronaca, ma, se non sono troppo indiscreto, tu sei un oriundo meridionale che vive al nord?
    lo chiedo per una mia statistica personale, visto che la maggior parte della gente che nutre una rabbiosa ostilità verso la Lega (come mi sembra essere il tuo caso) è composta o da nazionalisti di destra, ex-leghisti delusi o da persone di origine meridionale nate e/o cresciute al nord, almeno in base a quello che ho constatato dalla mia esperienza personale.

  2. #52
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    Voi lo sapete, vero che uno dei quattro del CDA delle Poste
    è della Lega?
    Avete sentito qualche sua dichiarazione in merito alla situazione
    di Milano?
    Io no.

  3. #53
    naufrago
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    Ulteriore argomento: avete notato che ormai è praticamente impossibile utilizzare la posta ordinaria, anche per via dell'irreperibilità del francobolli preposti, mentre la posta prioritaria (che si fanno pagare) ormai non arriva quasi più nei due giorni successivi previsti?

  4. #54
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    Citazione Originariamente Scritto da FdV77 Visualizza Messaggio
    Ulteriore argomento: avete notato che ormai è praticamente impossibile utilizzare la posta ordinaria, anche per via dell'irreperibilità del francobolli preposti, mentre la posta prioritaria (che si fanno pagare) ormai non arriva quasi più nei due giorni successivi previsti?
    Da quel che mi risulta la posta ordinaria non c'è più da un bel pezzo.

  5. #55
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Citazione Originariamente Scritto da FdV77 Visualizza Messaggio
    Ulteriore argomento: avete notato che ormai è praticamente impossibile utilizzare la posta ordinaria, anche per via dell'irreperibilità del francobolli preposti, mentre la posta prioritaria (che si fanno pagare) ormai non arriva quasi più nei due giorni successivi previsti?
    Da più di un anno circa non esiste più distinzione tra ordinaria o prioritaria, c'è solo la posta "prioritaria" e non più quella ordinaria.

  6. #56
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    Citazione Originariamente Scritto da Rotgaudo Visualizza Messaggio
    Voi lo sapete, vero che uno dei quattro del CDA delle Poste
    è della Lega?
    Avete sentito qualche sua dichiarazione in merito alla situazione
    di Milano?
    Io no.
    A mio avviso i responsabili del disastro del cmp di Roserio
    dovrebbero dimettersi.
    Sono pagati TANTO per prevenire certe situazioni!

  7. #57
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    Citazione Originariamente Scritto da FdV77 Visualizza Messaggio
    Ulteriore argomento: avete notato che ormai è praticamente impossibile utilizzare la posta ordinaria, anche per via dell'irreperibilità del francobolli preposti, mentre la posta prioritaria (che si fanno pagare) ormai non arriva quasi più nei due giorni successivi previsti?
    Per forza non c'è più.. Ormai è tutto prioritario e le poste guadagnano di più mandando in giro "mastificato" ossia pubblicità che lettere e pacchi..
    Tu che odi dio e la vita cristiana
    Senti la sua presenza come un doloroso cancro
    Vengano profanate e profanate aspramente
    Le praterie del cielo bagnate di sangue

    Odiatore di dio
    E della peste della luce

    Guarda negli occhi paralizzati di dio
    E sputa al suo cospetto
    Colpisci a morte il suo miserevole agnello
    Con la clava

    Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
    Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
    I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
    Hai distrutto con la tua orrida parola
    Ora vai via dalla nostra terra!

  8. #58
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    Citazione Originariamente Scritto da Rotgaudo Visualizza Messaggio
    Inviare lettere in Lombardia è oramai inutile.
    Non arrivano più.
    In due mesi ho perso quattro lettere.
    Oramai una lettera deve essere accompagnata da un annuncio
    di invio, una titubante attesa e una chiamata di conferma.
    C'è un centro di smistamento nei dintorni di Milano,
    il centro di Roserio, completamente ingolfato.
    Quintali di posta sotto le intemperie.
    Strano.
    Con l'avvento della posta elettronica le lettere sono diminuite
    dell'80%, sono aumentati i costi, c'è più personale, eppure...
    Tra l'altro da qualche tempo pure il servizio pacchi
    è stato affidato a privati.
    Poste, ferrovie, trasporto aereo, e quant'altro:
    servizi sempre più cari e sempre più inefficenti.
    Stessa situazione in Veneto,
    tonnellate di posta ferme nei depositi,
    come riporta oggi pure Il Gazzettino.

  9. #59
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Poi ci si domanda come mai le Poste Itagliane non funzionano... e sono piene zeppe di certi accenti...




    Poste raccomandate

    Conoscenti da assumere: un vizio che resiste. Gli elenchi di nomi mandati a Sarmi anche dopo lo scandalo. Con un aggiornamento ogni 10 giorni dall'ufficio del ministro Landolfi



    http://espresso.repubblica.it/dettag...ate/2006654//0

    L'elenco non è accompagnato da nessuna lettera. La raccomandazione di destra è asciutta e fredda come una colonna del Foro Italico. Niente fronzoli, solo nomi suddivisi in tre categorie: i dipendenti trimestrali di società interinali che non saranno confermati; i nuovi entranti che li sostituiranno e infine i sopravvissuti, quelli che si sono comportati bene e resteranno a lavorare per Poste. Fa un po' tristezza leggere il destino di questi ragazzi segnato su un foglio excel. Chi finisce nella casella sbagliata è out. Come Elisabetta, Bianca, Carlo e altri 20 ragazzi. Probabilmente non si sono dati abbastanza da fare in vista delle elezioni del 2006. Così, nonostante il cognome partenopeo e la spintarella per la prima selezione, vanno a casa. Al loro posto entrano Fabrizio, Vincenzo, Salvatore e altri 27.

    Truffa al computer L'elenco che risale al 2006, ma probabilmente somiglia ad altri che circolano in questi giorni, non è stato preparato nell'ufficio del personale di Poste, ma nel computer di Cosimo Chianese, già segretario particolare dell'ex ministro, Mario Landolfi, di An. Chianese, che è finito ai domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere e truffa e che è indagato anche per corruzione elettorale, determinava i destini degli aspiranti postini premiando i più bravi. Ovviamente non a portare le lettere, ma i voti. "È sempre la stessa storia, che va avanti da decenni", commenta Gianluca Daniele segretario generale della Flc-Cgil Campania, "si assumono lavoratori a tempo determinato, si creano false aspettative e nuovo precariato, e le vertenze aperte non sempre poi approdano a un'assunzione. Continua a esserci un forte impatto clientelare nelle Poste, specie in Campania. Ci sono politici, soprattutto vicini al centrodestra, che sfruttano la drammatica situazione occupazionale di queste zone per creare attese nei giovani e trarne ritorno elettorale".

    La lista stilata dal segretario dell'allora ministro Landolfi era diretta a una sua collaboratrice che doveva inoltrarla ai vertici di Poste e ha un sapore amaro per i lettori de 'L'espresso', perché segue di quattro anni lo scandalo sollevato dal nostro giornale con una copertina dal titolo eloquente: 'Posto prioritario'. L'inchiesta aveva svelato l'archivio segreto di Poste con oltre 3 mila raccomandazioni con tanto di nome dello sponsor e l'esito (spesso positivo) della segnalazione. Allora l'amministratore delegato delle Poste, Massimo Sarmi, si difese così: "È una situazione imbarazzante, ma ora che è diventata pubblica sarà utile per riflettere sul Paese e le sue antiche consuetudini".

    Il vizio di Landolfi
    Mario Landolfi figurava già allora tra i raccomandanti e Sarmi, a precisa domanda de 'L'espresso' sulla sua gestione, rispondeva: "Le assicuro che ogni dieci richieste di tre anni fa, oggi ne arriva una". Sette mesi dopo quell'intervista, il segretario di Landolfi parla al telefono con il fratello e i carabinieri registrano: "Mario ha consegnato l'elenco su carta non intestata al presidente". La Procura ritiene "impossibile acquisire elementi dai quali desumere il ruolo di mandante delle promesse elettorali del Landolfi. Questa", sempre per la Procura di Santa Maria, "è certamente una vicenda che riveste i caratteri del malcostume politico, ma non c'è la prova che vi sia stata una attività illecita".

    Robin Hood a Mondragone
    Il protagonista dell'inchiesta penale è certamente Cosimo Chianese, una sorta di Robin Hood di Mondragone che, secondo i pm, rubava allo Stato per dare alla sua famiglia. Il comportamento al telefono è sintomatico. Chiamava i cellulari dei familiari dal fisso del ministero e lasciava la cornetta alzata per ore, dopo avere opportunamente attivato l'opzione 'autoricarica'. In pochi mesi ha totalizzato 63 ore di ricarica a sbafo. La sua filosofia è scolpita nelle intercettazioni dal fratello Raffaele: "Ci devono illuminare solo il lavoro e i cazzi nostri, tutto il resto è accessorio". Anche il rispetto del merito. Gli elenchi che 'L'espresso' ha visionato sono stati trovati dai carabinieri di Mondragone in un'indagine che riguardava le truffe del clan familiare nella formazione: cercavano prove di corsi fasulli e invece hanno scoperto posti veri. Il 19 gennaio 2006, a 80 giorni dal voto, Chianese dal suo computer invia due messaggi senza testo. Nel primo, delle ore 12,04, c'è allegato il file 'Cosimo.xls' con i nomi delle persone da mandare a casa (23) e quelli da 'inserire ex novo': 12 con 'priorità alta', altri 17 con 'priorità bassa'. Per ognuno c'è luogo e data di nascita: il più giovane, Salvatore, ha 18 anni; la più anziana, Donatella, 41.

    Interinale all'italiana
    Altri 20 nomi sono quelli dei 'contratti in scadenza da confermare' con indicata la relativa agenzia di lavoro interinale. In prevalenza Obiettivo Lavoro e Inwork (otto nomi a testa), ma ci sono anche Ali, Kelly e Select. Come 'L'espresso' aveva già documentato nel 2005, le agenzie di lavoro interinale, che dovrebbero essere gli alfieri del libero mercato e del merito, diventano talvolta il cavallo di Troia dei politici che effettuano una triangolazione. L'assunzione pilotata non viene fatta dalla società pubblica, ma dall'agenzia che teoricamente è pagata per selezionare il migliore. Finezze concettuali che non interessano a Chianese. Quattro minuti dopo il primo file, il segretario di Landolfi ne invia un secondo dal titolo: 'Trimestrali Poste 2.xls' con 32 nominativi da stabilizzare, con tanto di indicazione della preferenza sulla zona di lavoro. Sono quasi tutti di Mondragone, il comune del casertano nel quale si producono tonnellate di mozzarelle di bufala e parecchi voti per Landolfi. Da qui provengono l'ex ministro, il suo segretario e il fratello Raffaele Chianese, vicesindaco del paese di An.

    Vota Mario L'inchiesta è opera di un pm di Santa Maria Capua Vetere, Marco Silvio Guarriello. Il segretario di Landolfi, i suoi nipoti e altre quattro persone sono tuttora agli arresti domiciliari. Provvedimenti confermati dal gip e dal Tribunale del riesame di Napoli. I Chianese avevano messo in piedi una macchina perfetta. Per il pm, succhiavano i fondi per la formazione organizzando corsi fasulli e utilizzavano "la fame di lavoro" per intascare denaro e chiedere voti. "In questo quadro di promesse e speranze", secondo il pm Guarriello, "viene, ovviamente sfruttata la procedura di assunzione attuata a seguito di un accordo sindacale per l'inserimento in una graduatoria nazionale di tutti coloro che avevano prestato servizio nelle Poste anche interinalmente dal 1997 al 2005". Secondo il magistrato, "Chianese, per come traspare dalle telefonate, era ossessivamente teso a collegare la promessa d'impegno elettorale alla possibilità di ottenere il favore richiesto". Le telefonate si commentano da sole: "L'aspettativa di aver trovato il posto ora ce l'avete e di questo dovete ringraziare Mario Landolfi, in giro per il mondo. Capito?", dice Cosimo Chianese al telefono a uno dei 'fortunati'. E il prescelto risponde: "Sto correndo, sto già a pedalare per Mario". Le selezioni premiano i fedelissimi e le famiglie numerose: "Hai scelto tutti quelli che ci votano pesantemente, famiglie grosse?", si raccomanda Chianese. E il compagno di partito: "Scherzi? Uno di loro, da solo, tiene sette persone allineate e coperte".

    C'è posta per Sarmi Al telefono Chianese tira in ballo anche il numero uno di Poste, Massimo Sarmi. Secondo i carabinieri, "dalle intercettazioni e dal contenuto delle e-mail si comprende chiaramente come sia stata compilata una vera e propria lista, con tanto di ordine di priorità e preferenze della destinazione, che ogni dieci giorni il ministro Landolfi consegnerebbe all'amministratore delegato di Poste Italiane, ingegner Massimo Sarmi". A 'L'espresso' nel 2005 Sarmi diceva: "Il principale punto di raccolta delle raccomandazioni è il ministero" e aggiungeva che anche ai tempi di Gasparri "il ministro raccoglieva nel corso della sua attività politica le istanze di coloro che volevano essere assunti e le girava a me direttamente o tramite il suo ufficio". I magistrati non hanno cercato riscontri alle consegne degli elenchi, ma una cosa è sicura: il 'mondragonesi' erano in grado di influire sulle scelte del gruppo. Lo dimostra un'altra vicenda portata alla luce dal pm Guarriello grazie a un lungo lavoro di riscontro sui documenti: l'assegnazione di un appalto a una società del clan.

    Appalto celere Nel marzo 2006 la controllata Pit, Poste Italiane Trasporti, deve assegnare un appalto per portare i pacchi sulla rotta Bologna-Napoli. Ovviamente non si fa la gara e le ditte in lizza sono due: entrambe di Mondragone. La spunta la Chianese Trasporti (non è un'omonimo, è il nipote) che vince grazie all'interessamento di Fabrizio Penna, all'epoca capo della segreteria di Landolfi, sull'amministratore delegato di Pit, Franco Casucci. Chianese Trasporti ottiene un contratto da favola che frutterà 500 euro netti al giorno. Quando il 22 marzo 2006, Luca Chianese comunica a Cosimo la notizia, lo zio lo invita a telefonare subito a Landolfi per dirgli: "Senza di te non potevo fare queste cose". Non ha tutti i torti, la ditta non è in regola con i requisiti e non ha la licenza. Solo dopo l'inizio del lavoro consegna i documenti di due autisti, ma lavorano per un altro. Dopo l'arrivo dei carabinieri, Poste rescinde il contratto. E Landolfi? All'inizio il ministro viene tenuto all'oscuro perché Chianese teme sia contrario. Ma quando è avvertito dal fido Cosimo, Landolfi, a sentire Chianese, apprezza l'operato dei suoi.

    Proprio il rumore creato dalle indagini sulla truffa e sull'appalto potrebbe aver rallentato l'attività del clan di Mondragone. Nessuno sa quanti raccomandati degli elenchi siano stati assunti. Comunque il capo della segreteria di Landolfi, Fabrizio Penna, ha fatto strada: ora è presidente di Poste Italia Trasporti. E resta al suo posto. Come Sarmi.

    (20 marzo 2008)

 

 
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