Da corriere.it
Alla grande. Due partiti autonomisti che si rifiutano di tornare alle urne, e invece si preoccupano di modificare la leggere elettorale, ultimo pensiero del loro e di tutto l'elettorato.AUTONOMIE - Il primo colloquio odierno nello Studio alla Vetrata è stato con il gruppo Autonomie libertè democratie. Prima di lasciare il Quirinale Carlo Perrin e Roberto Nicco hanno spiegato la loro contrarietà allo scioglimento delle Camere.
«Siamo contrari - ha detto Nicco - all'interruzione della legislatura. Il momento è particolarmente delicato. Abbiamo detto al Capo dello Stato che serve un momento di pacificazione per ridare fiducia ai cittadini. Occorre avviare un dialogo costruttivo tra le forze politiche con l'obiettivo di dare vita ad un governo che affronti la revisione della legge elettorale, le riforme istituzionali essenziali e alcune misure sul piano economico e sociale necessarie in questo particolare momento».
SVP - Successivamente ad incontrare Giogio Napolitano sono stati i rappresentanti della Sudtirolen Volkspartei (SVP). Al termine dell'incontro, il portavoce Sigfried Brugger ha ribadito il no alle elezioni anticipate «che non risolvono i problemi di sistema del Paese» ed il sì «ad un governo di transizione impegnato nella realizzazione di una nuova legge elettorale e nella risoluzione dei problemi più urgenti: un esecutivo sul modello del governo Ciampi nel 1993».
Bravi.