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Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
    Mariottide
    Ospite

    Predefinito Apertura Anno Giudiziario

    che dicono i vostri giornali locali???

  2. #2
    Mariottide
    Ospite

    Predefinito Brescia - Bresciaoggi

    Domenica 27 Gennaio 2008



    L’APERTURA DELL’ANNO GIUDIZIARIO. Folla di autorità per la tradizionale cerimonia. La relazione del presidente della Corte d’Appello di Brescia, Mario Sannite
    Tempi troppo lunghi E i processi si trascinano
    Fino a 4 anni per l’appello Reati: in calo nel distretto, in lieve aumento in provincia Più rapine e violenze sessuali










    Natalia Danesi
    Una giustizia che arranca. Che cerca di stare a galla, non si arrende. Ma che ogni giorno deve affrontare troppi problemi. È il quadro che emerge dalla relazione del presidente della Corte d’Appello di Brescia (che comprende anche i tribunali di Bergamo, Crema, Cremona e Mantova) Mario Sannite, con cui si è aperta al Palagiustizia la cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario.
    NEL SETTORE PENALE tra il 1 luglio 2006 e il 30 giugno 2007 sono sopravvenuti 211.833 procedimenti. Quelli esauriti sono 190.241, con un aumento della pendenza da 184.658 a 199.034. Nel dettaglio, solo agli uffici giudiziari di Brescia sono sopravvenuti 89.200 provvedimenti e ne sono stati esauriti 73.198. La pendenza è passata da 111.707 a 117.284. La durata dei processi penali di primo grado non si modifica di molto: il Tribunale di Brescia quantifica in 150 i giorni la durata per l’udienza preliminare, 92 per il dibattimento in sede monocratica e 262 in sede collegiale; 321 i giorni per l’emissione del decreto che dispone il giudizio, 423 per l’espletamento dei riti alternativi. Molto più critica la situazione del secondo grado. «Il rilevante numero di pendenze - ha spiegato il presidente - impone di dare la precedenza ai processi con imputati detenuti e quelli per reati a minore impatto sociale». La fissazione del giudizio in caso di reati meno gravi rischia così ritardi fino a 4 anni. In sintesi, nel settore penale - ha concluso Sannite - così come in quello civile «la durata dei processi non è conforme al principio di ragionevolezza stabilito dall’articolo 111 della Costituzione».
    Nel distretto di Brescia i reati sono in calo: da 144.869 nel 2005 - 2006 a 122.806 nel 2006 - 2007. Una tendenza che non riguarda la nostra procura, dove l’anno scorso sono stati accertati 49.208 reati contro i 48.213 del precedente. La nostra provincia ha il «primato», per così dire, un po’in tutti campi.
    Calano nell’intero distretto i procedimenti per delitti di ispirazione politica: da 64 a 22 (di cui 10 a Brescia), oltre che quelli per associazioni di tipo mafioso, da 12 a uno. Sono invece 79 i procedimenti per criminalità ed attività delinquenziale di stampo mafioso, tutti nel circondario di Brescia e riguardanti soprattutto traffico di eroina e cocaina. Ventisei nel distretto i procedimenti per omicidio volontario, 73 per tentato, 370 per omicidi commessi in violazione alle norme del codice stradale (a Brescia in un anno passati da 101 a 146), che registrano un aumento del 26 per cento.
    Sempre alto il numero di procedimenti per rapina: 2.121, di cui a Brescia 1.140. Due anni fa erano 1.014. I furti sono 3.401 da autori noti e ben 21.567 ignoti (a Brescia 1.269 e 4.642). Non calano pure i reati di violenza sessuale (425 contro i 323 del periodo precedente, di cui 179 a Brescia) e pedofilia (203, di cui 78 a Brescia). Da registrare l’aumento di reati commessi da extracomunitari: 29.058, un quarto del totale. In provincia in un anno sono passati da 11.013 a 15.200.
    CRITICA anche la situazione della giustizia civile: nel periodo in esame sono pervenuti 23.455 provvedimenti, ne sono stati esauriti 22.701 con una pendenza residua di 44.479 (in aumento sui 43.711 del precedente periodo). La durata delle controversie a cognizione ordinaria si aggira sui 2 anni, ma per l’appello si arriva ai 4. A Brescia si registra una flessione delle separazioni consensuali (1.651 contro 1.701 del periodo precedente) e un aumento delle giudiziali (561 contro 535). Nel distretto si dimezzano quasi i fallimenti, 381 contro 672. Nell’ambito della giustizia minorile, cala ma resta alto il dato dei furti commessi da nomadi e stranieri (717 contro 901 del periodo precedente)

  3. #3
    Mariottide
    Ospite

    Predefinito Verona - L'arena

    ANNO GIUDIZIARIO. Lo rileva il presidente reggente della Corte d’appello Nicola Greco
    «A Verona atti criminali con deriva xenofoba»
    Per l’alto magistrato fanno riferimento a un’organizzazione composta da giovanissimi





    Fabiana Marcolini
    Bollati. Oltre che dalla stampa inglese anche in Corte d’Appello. Perchè quella del presidente reggente di Venezia è stata in Italia forse l’unica relazione d’apertura dell’anno giudiziario in cui si parlava di «atti con una deriva xenofoba». Se a questo si aggiunge il recente provvedimento della chiusura del Bentegodi a titolo di punizione per i cori razzisti nei confronti dei giocatori di colore della Pro Sesto il clima pare tutt’altro che idilliaco. E nella relazione del prossimo anno, invece, entrerà anche l’episodio avvenuto in via Mazzini, perchè quattro giovani veronesi oltre che di aver aggredito tre paracadutisti meridionali sono accusati anche di averlo fatto per motivi di discriminazione.
    Una realtà, quella letta nell’aula della Corte, davanti ai magistrati del Veneto, tracciata sulla base della relazione che il dottor Guido Papalia inviò in settembre al procuratore generale della Repubblica Ennio Fortuna e che «dipingeva», dati alla mano, la città dalla visuale del palazzo di giustizia. «A Verona sono stati registrati atti di matrice criminale con una deriva xenofoba che vedono coinvolti giovani e giovanissimi». Questo l’intervento del presidente reggente della Corte d’appello di Venezia Nicola Greco, oggi, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2008. «Si sono manifestati fenomeni delinquenziali inquietanti», ha proseguito, «di impronta razzista» che fanno riferimento a «un’organizzazione composta da persone di giovanissima età che con equipaggiamento di armi improprie ha posto in essere aggressioni violente». Atti secondo Greco finalizzati «a limitare la libertà di soggetti considerati “nemici” perchè di diverso colore o diversa foggia di abbigliamento o diversa ideologia».
    Ma il discorso altro non è che il «riassunto» di quel che è contenuto nella relazione nella quale veniva definito particolarmente allarmante «come fenomeno di grave turbamento dell’ordine pubblico» quel comportamento finalizzato a «impedire (ai “nemici”) di accedere nelle strade del centro storico cittadino. Successivamente all’intervento di questo ufficio, attuatosi con diverse perquisizioni e sequestri, il fenomeno fortunatamente non si è più ripetuto». «Realtà xenofoba», forse, ma procura attenta a ad evitare la creazione di «ghetti che costituiscono fattori criminogeni particolarmente preoccupanti». Da qui gli interventi alle ex Cartiere, al condominio Embassy di via XX settembre e da ultimo quello al Palladio.



    Aggrediti in centro solo perché «diversi»








    Stando alle accuse e alle testimonianze non si sono fatti mancare nulla. Per quei 17 «bravi ragazzi» percosse, aggressioni e insulti rappresentavano quasi la costante del fine settimana. Hanno rapinato quattro ragazzini che si divertivano con lo skatebord, preso a bottigliate altri giovani in una sorta di «controllo sistematico del territorio» e aggredito tre militari nonostante la presenza della Digos. Hanno goduto di impunità per qualche mese, da febbraio a maggio, ma poi il cerchio si è stretto. Le telecamere situate tra corso porta Borsari e piazza Erbe hanno fatto il resto. Fino all’alba del 28 giugno, quando la Digos ha bussato alla porta di 17 abitazioni e hanno trovato simboli nazisti e armi. A tutti viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata alle lesioni e la violazione della legge Mancino, Un’indagine attualmente «ferma» nella quale sono entrate le testimonianze di pestaggi, le «tattiche» di aggressione e quel linguaggio violento che per la Procura ha una matrice comune: l’appartenenza alla tifoseria dell’Hellas e alla destra. Con tanto di leadership: c’era chi istigava alla violenza.

  4. #4
    Mariottide
    Ospite

    Predefinito

    A quanto pare il mirino è sempre su di noi

 

 

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