Cari compagni /e,
dopo tre mesi di attesa il Procuratore Generale ha deciso di richiedere la mia estradizione verso la Turchia. Non accetterò di essere estradato in quel paese dove certamente sarei sottoposto alla tortura, trattamenti disumani e degradanti e all’isolamento totale.
La Turchia non rispetterà i miei diritti umani e farà scempio delle mie carni.
E’ evidente l’ingiustizia di cui sono vittima. L’Italia non mi proteggerà dallo stato fascista turco.
Ho deciso quindi di iniziare lo sciopero della fame preferendo morire in Italia, piuttosto che essere ucciso sotto tortura, come già è accaduto a centinaia di compagni nel mio paese.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra solidarietà.
In data 28-01-2008 inizierò lo sciopero della fame.
Come ho detto forse morirò in carcere, però morirò con la mia dignità e non consentirò ai carnefici fascisti in Turchia di avere la soddisfazione di sottopormi a violenze atroci.
Avni Er
IL 7 FEBBRAIO IL TRIBUNALE D’APPELLO DI SASSARI DECIDERA’ SE ESTRADARE O MENO AVNI ER IN TURCHIA. AVNI È IN PRIGIONE PERCHÉ IN TURCHIA OGNI DISSENSO POLITICO È FUORILEGGE. ABBIAMO IL DOVERE DI FARE SENTIRE LA NOSTRA VOCE E DI IMPEDIRE CHE AVNI E LA SUA COMPAGNA ZEYNEP VENGANO DEPORTATI IN TURCHIA DOVE LI ATTENDE LA TORTURA E PROBABILMENTE LA MORTE.
Giovedì 7 febbraio: PRESIDIO DAVANTI AL TRIBUNALE D’APPELLO IN PIAZZA S. MARIA, DALLE ORE 9:00 ALLE ORE 14:00 - Sassari
A Manca pro s’Indipendentzia