Noi, del Blocco Nazionale Identitario-IPSN, siamo:
1)per la tutela di tutte le identità. Quindi per la tutela dell’identità europea, delle identità nazionali e delle identità locali. Noi siamo per un’Europa Imperiale e Federale. Un’Europa delle Nazioni sovrane e autonome che condividono le medesime radici nella civiltà pagana greco-romana, germanica e nel Cristianesimo, in particolar modo nel Cattolicesimo romano.
In nome di questa comunanza di radici riteniamo necessario che l’Europa intera, da Lisbona a Vladivostok, si unisca affinché torni protagonista sulla scena mondiale, si liberi dall’influenza di potenze straniere, riacquisti la sua dignità e non sia unita solo per motivi economici e finanziari.
2)Per la subordinazione dell’economia alla politica. Detto in altri termini, noi rifiutiamo la massima marxista secondo la quale “l’economia è il nostro destino”.
A nostro modo di vedere la storia non si spiega unicamente da un punto di vista materialista e in relazione ai soli fattori economici. La nostra è una Weltanschauung che denuncia l’ossessione dei nostri tempi, ossia quella di ragionare principalmente, se non esclusivamente, in termini materialistici ed economici, mettendo il “bene dell’economia” di fronte a principi più alti e più nobili che invece dovrebbero ispirare l’azione politica. In tal senso riteniamo che l’aspetto politico, o meglio sarebbe dire metapolitico, debba prevalere su quello economico e a sua volta riteniamo che il lavoro debba divenire il soggetto dell’economia.
Il lavoro, concepito come un’arte ed una vocazione particolare di ogni singola persona, deve essere al servizio degli interessi nazionali e dello Stato.
Il frutto del lavoro e del risparmio individuale è la proprietà privata, la quale deve essere tutelata dallo Stato poiché la proprietà privata è il prolungamento di una persona in una determinata cosa e garanzia di libertà.
Qualora la proprietà privata assuma una funzione negativa di oppressione e sfruttamento di “schiavi salariati”, essa va limitata dallo Stato.
Garanzia di questo stato delle cose non può non essere un sistema economico-sociale che abbia come obiettivo dichiarato, di fronte alla situazione attuale, la costruzione dell’unità organica dell’azienda, la cogestione e quindi la collaborazione fra datori di lavoro e lavoratori, nel rispetto e nel mantenimento dei rispettivi ruoli. Una possibile via alla realizzazione di ciò potrebbe essere la ripartizione degli utili (ma anche dei dividendi) dell’azienda fra i lavoratori.
In questo modo si andrebbe incontro ad una terza via rispetto al capitalismo liberista e al socialismo marxista.
D’altra parte, si andrebbe a colpire con un tale sistema sia la figura del capitalista speculatore che la figura del “demagogo” incarnata dai sindacalisti di oggi, che illudono con facili promesse i lavoratori e poi vanno a braccetto con governi che non fanno altro che promuovere politiche che creano squilibri eccessivi dal punto di vista economico e anti-meritocratiche.
3)Per la riaffermazione dei principi della Tradizione, forza ordinatrice i cui principi tendono verso l’alto ed hanno quindi un carattere “superiore”, “sovraumano”.
Noi ad un quieto buonismo piccolo-borghese, ad un pacifismo pantofolaio o ad atteggiamenti anarchici e sovversivi, contrari ma uguali agli altri al tempo stesso, contrapponiamo una visione della vita che si fonda sui principi eroici della Roma arcaica e imperiale.
Il senso del dovere, dell’onore, della fedeltà, la lealtà, il senso della misura, la giustizia, il coraggio e la rettitudine sono le fondamenta della nostra Weltanschauung.
Questi sono i principi ai quali non intendiamo rinunciare.
Principi non negoziabili che noi porteremo avanti senza se e senza ma in questo spazio virtuale che ci è concesso dall’Amministrazione.
In base a questi noi chiederemo il voto ai forumisti di POL e in base a queste “affermazioni sovrane” che “negano assolutamente” il pensiero unico liberal-progressista e laicista ci presentiamo alle elezioni virtuali, che ci impegnamo a vincere