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  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da cornelio Visualizza Messaggio
    Ahmedinejad ha combattuto Saddam Hussein, in quanto quest'ultimo ha invaso il suo paese, mi sembra del tutto normale, no?
    Non mi sembra che il popolo iracheno sia stato travolto durante la "guerra imposta", ma bensì a seguito della 1a guerra del Golfo, dove l'Iran non intervenne, anzi accolse degli arei dell'aviazione irachena.
    Ricordiamoci l'augurio di Kissinger che nessuna delle due potenze vincesse la guerra e infatti il risultato fu l'indebolimento di tutte e due; solo che in seguito Saddam si lanciò alla conquista del Kuwait malconsigliato dall'ambasciatrice americana di allora, mentre l'Iran si diede al rafforzamento del fronte interno.
    In nrealtà Saddam ha resistito al tentativod'invasione iraniano. Basta rilleggersi gli eventi dell'epoca.
    E comunque questo è avvenuto venticinque ani prima che l'alleanza anglo/perso/israelo/americana banchettasse sull'Iran e assassinasse uno dei pochissimi capi di stato nel mondo che non fosse degno di essere sommerso di saliva

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da Mujâhid_Jihâd Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo. L'Iran è una realtà molto strana sin dal '79.
    Ha collaborato con "Israele" nella guerra contro l'Iraq negli anni '80 e ha giovato in ogni modo delle invasioni dell'Afghanistan prima e dell'Iraq poi, è riuscito grazie all'aiuto voluto o no della disinformatsjia occidentale a spacciare i suoi avversari (prima Saddam, poi i Talebani e poi la resistenza irachena) per "burattini degli americani"; in Iraq se non fosse stato per i suoi partiti con rispettive milizie ("Badr", "Mahdi Army", etc.) a questr'ora la resistenza aveva cacciato gli americani da Baghdad.

    Purtuttavia, le uscite 'antisioniste' e 'revisioniste' di Ahmadinejad hanno giovato molto a livello internazionale a queste due rispettive cause, sembra.
    Oggi i sionisti sono davvero in difficoltà, come i sudafricani tra gli anni '80 e '90, però hanno lobbies e 'amici' molto più potenti dei 'sostenitori' che avevano i sudafricani...
    L'Iran ha preso armi da Israele a guerra già iniziata e anche dagli americani perché avendo un armamento ereditato dallo Scià non poteva non accettare forniture USA-israeliane, ma da qui a parlare di collaborazione ce ne vuole. Non dimentichiamo che USA e entità sionista avevano tutto l'interesse che nessuna potenza egemone emergesse in Medio Oriente, obiettivo che dopo 8 anni di guerra fratricida raggiunsero.
    E' innegabile che Saddam per alcuni periodi godette della simpatia occidentale, come la fornitura di materiale dual-use durante la guerra Iran-Iraq da parte degli americani.
    I talebani erano brutalmente anti-sciiti, vedi i massacri degli hazara, e anti-iraniani, vedi il massacro dei diplomatici persiani del 1998 e il loro Emirato fu riconosciuto diplomaticamente solo da tre Stati: Arabia Saudita, EAU e Pakistan, tutti stati filo-americani, è un caso?
    Vogliamo negare che molti talebani reduci dalla guerra contro i sovietici non siano stati armati dagli americani?
    Sulla resistenza irachena, arrivare a dire che se non ci fossero state le milizie sciite Badr e esercito del Mahdi gli americani sarebbero già fuori del paese è un chiaro sintomo di pregiudizio anti-sciita e anti-iraniano. Come mai però gli americani e gli occidentali stanno ancora in Afghanistan? Anche in questo caso per colpa degli iraniani? Eppure non mi risulta che ci siano milizie sciite filo-iraniane operative sul territorio.
    Giampaolo Cufino

  3. #23
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    E' innegabile. Come lo è che Saddam entrò in guerra per risposta alle rivendicazioni iraniane (e alle escursioni oltre confine) volte a destabilizzare Bassora e a creare la guerra civile religiosa in Iran.
    Ma a prescindere da quello che accadde allora QUANDO COMUNQUE GLI ISRAELIANI ARMARONO L'IRAN E GLI IRANIANI PRESERO ARMI DAGLI ISRAELIANI, a me preme molto di più quello che è accaduto poi, con l'alleanza oggettiva e la cooperazione tra squadroni della morte iraniani e israeliani nel crimine comune consumato sul popolo iracheno e sul Rais.
    Con la destabilizzazione di una potenza regionale che, unica e sola, aveva mantenuto lo stato di guerra perenne con Tel Aviv e l'aveva persino bombardata; ma non di chiacchiere.
    E quello che accade ora sulle rotte dell'arteria Balcani-Afghanistan dove gli interessi israeliani e iraniani ancora una volta coincidono più di quanto divarichino. Anche se questo sta creando dei problemi agli inglesi: della serie non tutto il male viene per nuocere.
    Che un signore del micro/imperialismo se n'esca, contraddicendo le confluenze strutturali che volutamente ignora, a fare da mangia-ebrei tanto per non perdere troppo terreno nei sentimenti arabi dopo lo sfacelo che ha contribuito a compiere in una guerra di occupazione e di sterminio mossa da Washington e Tel Aviv non solo non mi emoziona affatto ma mi dà un certo fastidio così come tutte le ipocrisie di chi predica a e razzola b. Un po' come quando il papa parla contro la globalizzazione. Uguale.

  4. #24
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    Citazione Originariamente Scritto da metapolis Visualizza Messaggio
    In nrealtà Saddam ha resistito al tentativod'invasione iraniano. Basta rilleggersi gli eventi dell'epoca.
    E comunque questo è avvenuto venticinque ani prima che l'alleanza anglo/perso/israelo/americana banchettasse sull'Iran e assassinasse uno dei pochissimi capi di stato nel mondo che non fosse degno di essere sommerso di saliva
    Fu Saddam a denunciare il Trattato di Algeri e sperando nella debolezza dell'esercito iraniano, i cui vertici furono travolti dalla rivoluzione khomeinista, iniziò l'invasione; di questo parlano il 90% delle fonti, poi ognuno crede alle fonti che più gli convengono.
    Parlare di alleanza anglo/perso/israelo/americana è come parlare del complotto giudeo-massonico, io parlerei di comunanza di interessi strategici, l'Iran ha tutto l'interesse ad esercitare la sua influenza sulla maggioranza sciita irachena, da sempre vessata da Saddam Hussein, e questo è innegabile, se no non si spiegherebbe come mai fu lasciato al potere dopo la prima guerra del Golfo, proprio per reprimere la rivolta sciita scoppiata nel sud del Paese.
    Giampaolo Cufino

  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da cornelio Visualizza Messaggio
    Fu Saddam a denunciare il Trattato di Algeri e sperando nella debolezza dell'esercito iraniano, i cui vertici furono travolti dalla rivoluzione khomeinista, iniziò l'invasione; di questo parlano il 90% delle fonti, poi ognuno crede alle fonti che più gli convengono.
    Parlare di alleanza anglo/perso/israelo/americana è come parlare del complotto giudeo-massonico, io parlerei di comunanza di interessi strategici, l'Iran ha tutto l'interesse ad esercitare la sua influenza sulla maggioranza sciita irachena, da sempre vessata da Saddam Hussein, e questo è innegabile, se no non si spiegherebbe come mai fu lasciato al potere dopo la prima guerra del Golfo, proprio per reprimere la rivolta sciita scoppiata nel sud del Paese.
    Comunanza di interessi strategici significa, di fatto, alleanza. E le alleanze tra soggetti non costituiscono alternative di fondo ai soggetti dei quali si è alleati al punto di fare da cobelligeranti. Di qui l'equivoco che viene alimentato e che è al contempo pernicioso e condannabile. Lo era a prescindere, lo è senza appello dopo i crimini compiuti contro il popolo iracheno e il Rais.

  6. #26
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    E' innegabile. Come lo è che Saddam entrò in guerra per risposta alle rivendicazioni iraniane (e alle escursioni oltre confine) volte a destabilizzare Bassora e a creare la guerra civile religiosa in Iran.
    Ma a prescindere da quello che accadde allora QUANDO COMUNQUE GLI ISRAELIANI ARMARONO L'IRAN E GLI IRANIANI PRESERO ARMI DAGLI ISRAELIANI, a me preme molto di più quello che è accaduto poi, con l'alleanza oggettiva e la cooperazione tra squadroni della morte iraniani e israeliani nel crimine comune consumato sul popolo iracheno e sul Rais.
    Con la destabilizzazione di una potenza regionale che, unica e sola, aveva mantenuto lo stato di guerra perenne con Tel Aviv e l'aveva persino bombardata; ma non di chiacchiere.
    E quello che accade ora sulle rotte dell'arteria Balcani-Afghanistan dove gli interessi israeliani e iraniani ancora una volta coincidono più di quanto divarichino. Anche se questo sta creando dei problemi agli inglesi: della serie non tutto il male viene per nuocere.
    Che un signore del micro/imperialismo se n'esca, contraddicendo le confluenze strutturali che volutamente ignora, a fare da mangia-ebrei tanto per non perdere troppo terreno nei sentimenti arabi dopo lo sfacelo che ha contribuito a compiere in una guerra di occupazione e di sterminio mossa da Washington e Tel Aviv non solo non mi emoziona affatto ma mi dà un certo fastidio così come tutte le ipocrisie di chi predica a e razzola b. Un po' come quando il papa parla contro la globalizzazione. Uguale.
    La questione degli squadroni della morte in Iraq è delicata e non si può liquidare col dire che c'è un'alleanza oggettiva tra israeliani e iraniani, tutta da provare. Piuttosto a me pare più uno scenario da tutti contro tutti, dove spesso ci rimettono anche civili sciiti, forse è più giusto dire che israeliani e americani soffiano sul fuoco di una possibile guerra inter-religiosa tra sciiti e sunniti che servirebbe a mantenere l'Iraq debole e diviso e più facilemnte controllabile.
    Sugli interessi convergenti sull'asse Balcani/Afghanistan mi piacerebbe saperne di più, perché non ho dati per parlarne.
    Se Ahmadinejad è un signore del micro-imperialismo, allora Saddam cos'era? Non usiamo per favore questa terminologia pseudo-marxista dove ogni paese che difende i propri interessi diventa automaticamente imperialista.
    L'Iran, a differenza del Papa, sostiene attivamente la resistenza palestinese e quella libanese, vedi la vittoriosa battaglia di Hezbollah, che spiritualmente e politicamente fa riferimento all'ayatollah Khamenei, sull'entità sionista.
    Giampaolo Cufino

  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da metapolis Visualizza Messaggio
    Comunanza di interessi strategici significa, di fatto, alleanza. E le alleanze tra soggetti non costituiscono alternative di fondo ai soggetti dei quali si è alleati al punto di fare da cobelligeranti. Di qui l'equivoco che viene alimentato e che è al contempo pernicioso e condannabile. Lo era a prescindere, lo è senza appello dopo i crimini compiuti contro il popolo iracheno e il Rais.
    Non è così consequenziale, ci può essere una comunanza temporanea di interessi anche tra nemici storici, mentre un'alleanza è un'alleanza anche sulla carta.
    Il Rais è stato fatto fuori dagli americani, se di ciò gli iraniani si sono giovati è del tutto normale, dopo tutti i crimini che Saddam ha compiuto nei confronti del popolo iraniano e anche del popolo iracheno nella sua componente sciita; Saddam ha incontrato la sua Nemesi, sbagliando nell'80 e nel'90, preparando da solo il terreno alla sua eliminazione.
    Giampaolo Cufino

  8. #28
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    Penso che Metapolis abbia detto tutto. Non bisogna farsi irretire dalla propaganda iraniana. A dispetto dei proclami ideologici l'Iran ha perseguito negli ultimi vent'anni una politica estera pragmatica, tesa a fare del paese potenza regionale egemone del Medio Oriente, non ponendosi alcuno scrupolo nel collaborare con USA ed Israele quando le circostanze lo hanno richiesto. Peraltro molti dei sostenitori ad oltranza del regime khomeinista sono pronti ad accusare i movimenti neofascisti passati e presenti per presunti contatti con ambienti atlantisti, ed accettano tranquillamente il fatto che l'Iran negli anni '80 con Khomeyni al potere acquistasse armi dalla CIA con la mediazione di Israele.

  9. #29
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    Invadere un altro paese, massacrarne la popolazione e assassinarne il legittimo Capo di Stato per me sa d'imperialismo, mantalità marxista a parte.
    Se però vogliamo ridurre il tutto a interessi un po' legati e un po' contrapposti (di tutti quelli che ce li hanno, ovviamente) e parlare di Real Politik possiamo anche convenire. ma allora dobbiamo sempre e solo parlare di Real Politik e non millantare l'Iran come un soggetto rivoluzionario, alternativo agli equilibri mondiali, anti-imperialista e purista. Né farci ingannare dai toni propagandistici che ricordano tanto quelli sovietici degli anni Sessanta così come il ruolo dell'Iran ripercorre il modello del ruolo sovietcio degli anni dell'uni(bi)polaismo.

  10. #30
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    ancora con sta storia?! a quante pagine contate di arrivare? a 150??

 

 
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