Colgo l'occasione offertami per lanciare uno dei temi più belli e importanti ( e che mi sta molto a cuore ) : parlare e così riscoprire- almeno fra noi interessati e amanti delle antiche verità- le leggende, i fatti incredibili o fuori dal tempo, i miti che furono all'origine di tante cose che ancora oggi ci stanno di fronte agli occhi e che magari ci sono incomprensibili a causa della perniciosa dimenticanza....E' giusto che parli di Napoli chi è di Napoli
Napoli è una città da amare, e per amarla bisogna conoscerla. Per anni mi sono occupato di Napoli, ma ci deve parlare di Napoli e dei suoi Misteri un napoletano e non un veronese quale sono.
Tu the lover perchè non ci parli delle tradizioni, dei riti pagani dei luoghi dove abiti, questo farà in modo di stimolare gli amici partenopei che ci sveleranno i misteri, i culti, i simboli di una città tutt'ora immersa in religioni arcaiche, immutate e potentissime. Napoli è la terra di fuoco e purchiacca significa terra di fuoco. Eros , magia e paganesimo è la triade che domina una città matriarcale ctonia, femmina incorrotta e eternamente partoriente, con l'utero nella solfatara con il cuore fra le ossa depositate negli antri. Vita e morte si inseguono dove finisce una parte l'altra.
Inizierò io raccontando...
Sono certa che più o meno tutti conoscono le Dolomiti, montagne antichissime e altrettanto affascinanti; non so però quanti conoscano le loro leggende...molti turisti ignari vi giungono in ogni stagione e in tipici negozietti locali si trovano di fronte ad una profusione di statuette di streghe, nani, fate...ogni fata ha il suo nome, il suo dominio (fate delle acque, dei fiori, della primavera, dei cristalli e delle rocce, degli animali...) e la sua proprietà particolare; insomma, sotto le ceneri c'è ancora qualche scintilla di memoria...E di memoria si può in effetti parlare: nella Val di Fassa c'è una montagna incantevole, il Catinaccio (nome tedesco e più esplicativo: 'il giardino delle rose'), infatti all'alba e al tramonto, per effetto di un'antica storia qui avvenuta, la montagna si tinge del colore delle rose, il giardino del Signore dei Nani, Re Laurino. Ora, io so qualcosina di mitologia celtica, e i segni lasciati da queste antiche leggende si ritrovano alla perfezione (elfi, nani.. sono tutti personaggi sovrannaturali che notoriamente appartenevano alla mitologia celtica e nordica), anzi addirittura s'intravede, con il giusto spirito naturalmente, l'oscura porta nella roccia che conduce al regno sotterraneo dei nani...C'è di più: ai piedi della montagna vi è una radura molto ampia e ricca di piante 'speciali' :qui si dice che ancora oggi nelle notti di luna nuova e piena le streghe, come sempre è accaduto, si radunino....Guarda caso, il monte che da dietro sovrasta la valle si chiama in ladino 'roda del diavolo' (sarà un caso anche la fittissima presenza di aconito viola in questi luoghi?) e la catena che fa da contrafforte al tutto ha nome di 'mugoni' (gli stregoni).
Superstizioni? Leggende? Non solo: vagando qua e là per i sentieri ho incontrato più d'una volta le famose pietre forate, appese agli alberi, in luoghi di alpeggio o pascolo per le mucche- ora, queste pietre sono un elemento antichissimo, ma la loro presenza era sicuramente recente: chi le ha messe lì e perché? Sicuramente un fatto strano è solo una coincidenza, ma io non credo alle coincidenze e al caso, quindi...Come ho detto non ho mai visto nulla con questi miei occhi ma le strane coincidenze si sprecano...
In quanto alle mie radici, Venezia, beh, cosa si può dire della città più strana d'Italia? Mia nonna mi ha parlato spesso con mezze parole di alcuni fatti singolari di stregoneria (affine forse alle temutissime e straordinarie streghe della Tessaglia), ma sono fatti di tanti anni fa, e purtroppo essendone lontana sempre per periodi più lunghi () non posso che rendermi conto con tristezza che la Città sta perdendo senza rendersene forse neppure conto (a parte i suoi vecchi fedelissimi...) il suo alone di mistero e magia, che possedeva per l'essere rimasta immutata per lunghissimi anni nascondendo nel suo ventre conoscenze che venivano di lontano ( ancora oggi le biblioteche e le librerie delle calli e dei vicoletti riservano sorprese 'esoteriche', introvabili altrove...).
Con questo per ora mi fermo, ma spero molto che altri proseguano in questi termini la ricognizione della memoria dei luoghi di antica memoria (e non solo sull'Italia, perché no?!).
Saluti!