Il richiamo del garante per le comunicazioni: nel mirino 'Annozero'
Calabrò: "L'informazione sia equilibrata e non anticipi giudizi"
Authority, stop ai processi in tv
"Santoro ha violato il pluralismo"
Frequenze tv: "La legge Gasparri va modificata"
Michele Santoro
ROMA - Stop ai processi scimmiottati in tv o impropriamente trasferiti dalle aule di giustizia al piccolo schermo; e un richiamo alla Rai per il programma Santoro "Annozero", dove sarebbe stato violato il pluralismo. Sono queste le iniziative prese ieri dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e illustrate oggi dal presidente, Corrado Calabrò.
"In Tv - ha sottolineato Calabrò - il processo, lo pseudo processo o la mimesi del processo non si possono fare. L'informazione deve essere equilibrata, obiettiva e deve garantire il contraddittorio senza anticipare giudizi su questioni ancora subiudice". Questo, ha detto ancora il presidente, "non vuol dire porre limiti alla libertà di informazione. Ma l'informazione non può diventare gogna mediatica né spettacolarizzazione ispirata più all'amore per l'audience che all'amore per la verità ".
Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha inviato un richiamo alla Rai, in merito al programma "Annozero" di Michele Santoro, relativo al rispetto dei principi di completezza e correttezza dell'informazione, di obiettività, equità, lealtà, imparzialità, pluralità dei punti di vista e osservanza del contraddittorio, in base all'atto di indirizzo della commissione di Vigilanza. Nel mirino delle autorità sono finite in particolare le puntate del 4 ottobre scorso (caso Mastella-De Magistris), del 6 dicembre (riforma Tv, ospite il ministro Gentiloni) e del 20 dicembre (caso Forleo - D'Alema e intercettazioni Berlusconi-Saccà). In tutti e tre i casi le puntate sono risultate non in linea - dice l'Agcom - con i criteri fissati nell'atto di indirizzo della commissione parlamentare di Vigilanza Rai. Di qui il richiamo per il prosieguo del programma "al rigoroso rispetto delle norme".
Riferendosi poi alla sentenza della corte di Giustizia Ue sul sul caso Europa-7, Calabrò ha detto che la pronuncia impone una immediata modifica della legge Gasparri almeno in alcuni punti, anche per evitare il rischio di un deferimento per l'Italia davanti alla stessa Corte. "Il legislatore deve assicurare, nella fase di transizione al digitale, che non si prolunghi l'uso delle frequenze in base ad una assegnazione che ha convalidato una occupazione di fatto" ha spiegato Calabrò.
(1 febbraio 2008)
-tratto da: http://www.repubblica.it/2008/02/sez...ority-rai.html
Ps.
Notare le puntate incriminate!
Ma dove è stata per tutti questi anni AGCOM?
Imboscata insieme alle associazioni dei consumatori...nelle cantine dei commercianti!