http://www.corriere.it/politica/spec...4f02aabe.shtml
E ricorderà quanto già ha detto più volte uno come Alvise Zorzi, che ha avuto dei Dogi (veri) in famiglia e secondo l'indice delle biblioteche universitarie italiane ha firmato 151 libri, saggi, lavori vari tradotti in tutte le lingue dedicati alla Repubblica del Leone: «La Venezia dei dogi non si è mai ritenuta la capitale di una federazione ma «il potere». Un potere gestito con oculatezza e intelligenza, ma assoluto. Era la città dominante sulle città suddite. Insomma, il Veneto era una colonia. Come la Nigeria dell'Inghilterra». Ma che importa? Si faccia festa e basta. Sotto con il prossimo toro allo spiedo.
Ultima modifica di semipadano; 03-04-10 alle 20:54
L'occasione fa l'uomo italiano
Riconosco a te, James, che il cammino da fare nella Venethia è ancora lungo.
Due le tue citazioni ricorrenti: a) cambiare un satrapo "italiano" con un
satrapo "venethiano" cambierebbe di poco la "geometria variabile
dell'asse incidente sul nostro deretano", sempre lì ci andrebbero a schiaffarlo;
b) c'è una scarsissima sensibilità nel dare forza alla sovranità popolare.
Mentre sulla prima asserzione sono completamente d'accordo, sulla seconda
nutro la certezza che (con l'eccezione di Sua Graziosissima Eccellenza, Lo
Serenissimo Governatore, con cui non ho mai avuto l'opportunità di fare due
"ciàcole" e quindi non ho ancora pesato) la maggior percentuale dei
movimenti indipendentisti voglia garantire la "restitutio" del potere al popolo.
O almeno credo non sia solo una questione di fondoschiena saldamente
ancorati alle scagnelle.
Una cosa su Alvise Zorzi (che, guarda caso, è uno degli autori che
preferisco): siamo sicuri che Messer Alvise non preferisca in cuor suo
"...Un potere gestito con oculatezza e intelligenza, ma assoluto..."
e soprattutto "ostentato" rispetto ad una "democrazia rappresentativa"
che è stata definita in maniera ottimale come "una grandissima boiata"?
Ultima modifica di Gioann Bagoss; 03-04-10 alle 21:49
råsegà, zügà, strücà: pøtå.
sed tertium datur...
Ultima modifica di semipadano; 03-04-10 alle 21:58
L'occasione fa l'uomo italiano
ma allora dov'è il tabù? Perché non parlarne? Caro gigante, temo di non condividere affatto il tuo ottimismo. Sai meglio di me che anche il califfo varesotto bofonchiava di federalismo senza avere alcun sentore di dove stesse di casa (e a tutt'oggi...). In realtà avvitava gioioso il retto sigma allo sgabello con tanto di ranella dentellata.
Ultima modifica di semipadano; 03-04-10 alle 22:21
L'occasione fa l'uomo italiano
Attualmente "non datur".
Anzi, no.
Adesso daranno la stura al "federalismo fiscale".
Aumento dell'addizionale regionale irpef per la serie "più tasse per tutti".
E con 'sta genialata vedrai che il primo a cui parli di "federalismo" (l'altro
federalismo, oggetto del tuo e mio contendere ma materia ignota al piano
di sotto, a metà tra un bosone ed un neutrino) ti sbranerà via gli zebedei.
råsegà, zügà, strücà: pøtå.
quando predico invano di sovranità dei cittadini negli ambienti "antagonisti" mi si ribatte "bello bello, la democrazia diretta è una bella cosa, ma c'è anche l'acqua pubblica, gli inceneritori, lo stop al consumo del territorio, e mille altre cose..."
Io ribatto loro: la transizione da stato moderno a stato federale è come un viaggio sulla luna, e voi siete qui a parlarmi di una gita a Paratico (a loro dico grottaferrata o fiesole).
Poi passo di qua e mi si dice "stato federale? Ma chi lo vuole, qua vogliamo una satrapia serenissima"
Meno male che ho tanto da lavorare...
Ultima modifica di semipadano; 03-04-10 alle 22:14
L'occasione fa l'uomo italiano
Grazie Rot, grazie Gioann, mi avete ridato il sorriso...
L'occasione fa l'uomo italiano
A dire la verità io non considero neanche veneta Venezia, così come i veneziani, per primi, si considerano solo tali e non veneti.
Nel futuro stato veneto indipendente che tutti sogniamo Venezia non c'è, io la vedrei bene come città stato così com'era alle origini.
E in ogni caso vedo lo stato veneto costituito da comunità che democraticamente esprimono la loro volontà di farne parte, quindi magari Vicenza sì, Rovigo no, Treviso sì, Belluno no...