Tu già bevi di primo mattino? Ma chi ti ha cercato? Notavo - dagli interventi - che c'è chi pensa in quel modo, nessun riferimento a te, che peraltro non pensi
hai evidenziato il mio punto...la potestà deve esserci solo dopo la nascita?!
diritto positivo vs diritto naturale!
quello che ho evidenziato e proprio il fatto che quando la madre abortisce,automaticamente perde qualsiasi diritto sul figlio e quindi il suo parere è inopportuno!
naturalmente ciò deve essere accompagnato da un contratto in cui si dichiara la cessazione della potestà nel momento in cui il feto esca dall'utero!
il padre deve acconsentire ovviamente perchè possiede lo stesso diritto-dovere di potestà della madre!
Ma guarda che di cosa importa a te, se tu segui il diritto naturale, a me non importa una mazza.
L'importante è cosa viene detto in italia:
Art. 1 Capacità giuridica
La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita.
I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita (462, 687, 715, 784).
Il resto è fuffa...te puoi ritenere che vi sia potestà genitoriale anche prima del nascita, così non è...la potestà è un diritto-dovere che deve essere esercitato su qualcuno che può avere di converso diritti e doveri....il neonato può averli dalla NASCITA.
E ti dirò di +....sono DOPO la nascita, in corrispondenza con il RICONOSCIMENTO DEI GENITORI.
Se la madre non vuole riconoscere il figlio non avrà alcuna potestà, se il padre non riconosce non ci sarà alcuna potestà.
E' ben chiaro che nel nostro ordinamento vi è potestà genitoriale unicamente solo al riconoscimento del figlio.
Questo dice la legge italiana...in altri ordinamenti non è così...siamo in Italia
Col diritto naturale in Italia ci si pulisce il culo, vai a dire ad un giudice che vuoi la risoluzione del contratto in base al diritto naturalediritto positivo vs diritto naturale!
Ma scusa con chi sto parlando?Hai qualche studio alle spalle?quello che ho evidenziato e proprio il fatto che quando la madre abortisce,automaticamente perde qualsiasi diritto sul figlio e quindi il suo parere è inopportuno!
1)NON CI SONO diritti sull'embrione/feto se non quelli previsti dalla legge.
2)NON c'è alcuna potestà genitoriale.
3) NON c'è alcun soggetto giuridico
4)Quando la madre abortisce la gravidanza viene interrotta e non c'è nascita...questa è l'interruzione di gravidanza.
Tu vai per interrompere una gravidanza...non per partorire, è chiaro?
Se vuoi abortire significa che vuoi porre fine alla gravidanza....non che vuoi partorire il figlio e non riconoscerlo. (cosa che è permessa nel nostro ordinamento)
Ma dimmi genio: se tutto questo viene fatto CONTRO il volere della madre, secondo te la madre firmerà questo contratto?naturalmente ciò deve essere accompagnato da un contratto in cui si dichiara la cessazione della potestà nel momento in cui il feto esca dall'utero!
E in secondo luogo, come può disporre la madre di una potestà che non ha ancora?
non è detto però che le norme siano disciplinate opportunamente in base alla fattispecie in questione!
il feto è VIVO e recettivo come un neonato gia a 22 settiamane di gestazione...
questo lo dice la SCIENZA...e la legge deve tener conto!
la madre se vuole l'aborto,automaticamente è consenziente.il contratto è un atto formale con rilevanza giuridica,tutto qui!
quello che hai scritto è giustissimo e ne ero pure a conoscenza!
ma qui si discute non della legge in sè,ma di possibili revisioni in merito!
e se si deve riformare la legge,bisogna farlo in base a vari strumenti analitici che partono dalla riformulazione delle norme inerenti non solo all'aborto,ma pure alle caratteristiche biologiche del feto!
il legislatore può essere laureato in diritto,ma non è di certo un medico per poter constatare certe norme!
poi io mi occupo di politiche per l'infanzia e ho abbastanza a cuore l'argomento,anche perchè il Codice Civile ha i suoi limiti in determinate fattispecie,soprattutto quelle relative alla bioetica!
Demi qui si parlava della LEGISLAZIONE ATTUALE, come testimoniato dalla coniugazione dei verbi (Es: "automaticamente perde qualsiasi diritto sul figlio e quindi il suo parere è inopportuno!" e non "automaticamente DOVREBBE perdere").
Se si parla di scenari futuri è un altro discorso, e possiamo discutere di quello che sia giusto o meno secondo noi...
Ma SE SI PARLA della legislazione attuale non c'è alcuna potestà della madre, nessuna perdita di diritto, e tantomeno nessuna inopportunità.