Per l’Istituto Bruno Leoni, “è l’ora di smetterla con le sparate populistiche sul prezzo dei carburanti e guardare agli aspetti strutturali del problema”.
Lo afferma Carlo Stagnaro, direttore Energia e ambiente dell’IBL: “nel 2007 le compagnie hanno avuto margini molto bassi, proprio in ragione della continua crescita del prezzo del petrolio e dunque dei prodotti raffinati. Concentrandosi sulle presunte speculazioni delle compagnie petrolifere si perdono di vista i dati oggettivi: in primo luogo la componente fiscale, e poi le inefficienze nella rete di distribuzione. In entrambi i casi, quel che serve è un serio impegno politico per ridurre l’invadenza dello Stato”.
Pubblicato il 04/02/2008