Originariamente Scritto da
Eugenius
Le parole sono ambigue, nel senso che possono essere interpretate in due modi: uno ortodosso, uno eterodosso. Certo il cattolico deve interpretarle in senso ortodosso.
Come se io dicessi che 2+2=x, è ambiguo, ma non sbagliato. Meglio se dicessi che 2+2=4.
Un conto è affermare una vera e propria eresia, un conto è fare un'affermazione che può essere interpretata in diversi modi fatta salva la sostanza del testo. Un conto è fare un'affermazione ambigua, un conto è fare un'affermazione che esplicitamente afferma qualche eresia.
Conosco l'adagio, ma non vedo come venga imposta una nuova credenza. Purtroppo chi crede alla credenza, intrerpreterà le parole a suo favore.
Non è che le parole in sé stesse siano sbagliate, ma lo possono diventare "per accidens" (come direbbe San Tommaso). Anche se le parole sono giuste, non è opportuna la modifica. In un tempo di estrema confusione religiosa come questo bisogna essere chiari, non usare nel Messale testi ambigui. E' opportuno invece usare testi limpidi, chiari, cristallini, univoci, ortodossi che non si prestano a doppie letture. Soprattutto non si può andare contro la tradizione per delle richieste di persone di altre religioni.