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    Predefinito 7 febbraio (19 giugno) - S. Romualdo abate

    Dal sito SANTI E BEATI:

    San Romualdo Abate

    19 giugno - Memoria Facoltativa

    Ravenna, ca. 952 - Val di Castro (Marche), 19 giugno 1027

    Nobile, divenne eremita e dopo l'esperienza in Spagna, nei pressi di monastero sotto l'influenza di Cluny, iniziò una serie di peregrinazioni lungo l' Appennino con lo scopo di riformare monasteri ed eremi sul modello degli antichi cenobi dell'Oriente. La sua fama e il suo carisma lo misero più volte in contatto con i potenti, principi e prelati. Convertì Ottone III che lo nominò abate di S. Apollinare in Classe, carica che Romualdo rifiutò clamorosamente dopo un anno rifugiandosi a Montecassino dove portò il suo rigore ascetico. Riprese le sue peregrinazioni fondando numerosi eremi, l'ultimo dei quali fu Camaldoli. Questo nome deriva dal campo che un tale Maldolo aveva donato a Romualdo, in cerca di solitudine.

    Etimologia: Romualdo = che regna glorioso, dal tedesco

    Emblema: Bastone pastorale, Scala

    Martirologio Romano: San Romualdo, anacoreta e padre dei monaci Camaldolesi, che, originario di Ravenna, desideroso di abbracciare la vita e la disciplina eremitica, girò l’Italia per molti anni, costruendo piccoli monasteri e promovendo ovunque assiduamente tra i monaci la vita evangelica, finché nel monastero di Val di Castro nelle Marche mise felicemente fine alle sue fatiche.

    Martirologio tradizionale (7 febbraio): San Romualdo Abate, Padre dei Monaci Camaldolesi, il cui giorno natalizio è commemorato il diciannove Giugno, ma la sua festa si celebra particolarmente in questo giorno per la traslazione del suo corpo.

    (19 giugno): Nel monastero di Val di Castro, nel Piceno, il natale di san Romualdo Ravennate, Anacoreta e Padre dei Monaci Camaldolesi, il quale ristabilì la disciplina eremitica, che in Italia era quasi estinta e mirabilmente la propagò. La sua festa si celebra il sette Febbraio, giorno nel quale le sue sacre reliquie furono trasportate a Fabriano.

    Un mattino del settembre 978 corre a Venezia l’allarme: "E’ sparito il Doge!". Ed è vero: Pietro Orseolo I, da due anni in carica, è fuggito nella notte, diretto a un lontano monastero dei Pirenei. Ha pochi accompagnatori, tra cui il giovane monaco Romualdo, figlio del duca Sergio di Ravenna. Perché? L’Orseolo è diventato Doge dopo l’assassinio del predecessore, Pietro Candiano IV. Non è chiaro se abbia a che fare col delitto, ma l’imperatore Ottone II minaccia vendette. E allora lui, "sacrificando sé stesso, evitava al popolo pericoli, lotte intestine, attacchi esterni" (A. Zorzi, La Repubblica del leone). Nel monastero pirenaico Romualdo aiuta e assiste l’ex Doge, che muore nel 987-88 da semplice monaco (e la Chiesa lo venera come santo dal 1731).
    Romualdo torna poi a Ravenna, ma non si ferma in quello che fu il suo primo monastero, Sant’Apollinare in Classe. Anzi, in verità non si ferma da nessuna parte. Diventato monaco (insieme a suo padre) dopo uno scontro sanguinoso in cui era coinvolto il suo casato, s’impone una vita severa di penitenza, preghiera e meditazione. Ma spesso lo chiamano a incombenze ecclesiastiche e politiche, per le sue relazioni con le grandi famiglie del tempo. Lui accetta per dovere, ma con l’ansia di tornare via al più presto: la sua vera casa sono gli isolotti del delta padano, le alture degli Appennini e, per qualche tempo, le coste istriane: luoghi meravigliosi per la sua solitudine, che però non dura. Arriva sempre gente che cerca Romualdo, che ha bisogno di Romualdo. Certi monaci vogliono crearsi un cenobio? E lui li aiuta, poi si ripete con altri, e infine passa la vita a fondarne da ogni parte. Sempre piccoli, però: non sopporta monasteri grossi e monaci all’ingrosso, e ha scontri continui con personaggi scadenti, o peggio: un abate, che si è comprato la carica, tenta pure di strangolarlo.
    Sempre esigente e sempre con progetti: come quello, irrealizzato, di guidare spedizioni missionarie in Nord Europa. Nel 1012 scopre la meraviglia dell’Appennino casentinese (Arezzo) e vi fa sorgere, a 1098 metri, un piccolo eremo. Trecento metri più sotto edifica poi un monastero. E così nasce Camaldoli, centro di preghiera e di cultura ancora nel XX secolo. Costruire, avviare una convivenza, insegnare (ma alla predica preferisce il colloquio). Partenze e arrivi ritmano la vita di Romualdo, che si conclude in un altro monastero fondato da lui: quello marchigiano di Val di Castro. Qui egli muore da eremita qualsiasi, in una piccola cella. Ma “viaggerà” ancora: nel 1480, infatti, due monaci di Sant’Apollinare in Classe porteranno di nascosto le sue spoglie a Jesi. Ma già l’anno dopo verranno riportate, e per sempre, nella chiesa camaldolese di San Biagio a Fabriano. La Chiesa lo venera come santo dal 1595, per decisione di Clemente VIII.

    Autore: Domenico Agasso

  2. #2
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    St. Romuald

    Born at Ravenna, probably about 950; died at Val-di-Castro, 19 June, 1027. St. Peter Damian, his first biographer, and almost all the Camaldolese writers assert that St. Romuald's age at his death was one hundred and twenty, and that therefore he was born about 907. This is disputed by most modern writers. Such a date not only results in a series of improbabilities with regard to events in the saint's life, but is also irreconcilable with known dates, and probably was determined from some mistaken inference by St. Peter Damian. In his youth Romuald indulged in the usual thoughtless and even vicious life of the tenth-century noble, yet felt greatly drawn to the eremetical life. At the age of twenty, struck with horror because his father had killed an enemy in a duel, he fled to the Abbey of San Apollinare-in-Classe and after some hesitation entered religion. San Apollinare had recently been reformed by St. Maieul of Cluny, but still was not strict enough in its observance to satisfy Romuald. His injudicious correction of the less zealous aroused such enmity against him that he applied for, and was readily granted, permission to retire to Venice, where he placed himself under the direction of a hermit named Marinus and lived a life of extraordinary severity. About 978, Pietro Orseolo I, Doge of Venice, who had obtained his office by acquiescence in the murder of his predecessor, began to suffer remorse for his crime. On the advice of Guarinus, Abbot of San Miguel-de-Cuxa, in Catalonia, and of Marinus and Romuald, he abandoned his office and relations, and fled to Cuxa, where he took the habit of St. Benedict, while Romuald and Marinus erected a hermitage close to the monastery. For five years the saint lived a life of great austerity, gathering round him a band of disciples. Then, hearing that his father, Sergius, who had become a monk, was tormented with doubts as to his vocation, he returned in haste to Italy, subjected Sergius to severe discipline, and so resolved his doubts. For the next thirty years St. Romuald seems to have wandered about Italy, founding many monasteries and hermitages. For some time he made Pereum his favourite resting place. In 1005 he went to Val-di- Castro for about two years, and left it, prophesying that he would return to die there alone and unaided. Again he wandered about Italy; then attempted to go to Hungary, but was prevented by persistent illness. In 1012 he appeared at Vallombrosa, whence he moved into the Diocese of Arezzo. Here, according to the legend, a certain Maldolus, who had seen a vision of monks in white garments ascending into Heaven, gave him some land, afterwards known as the Campus Maldoli, or Camaldoli. St. Romuald built on this land five cells for hermits, which, with the monastery at Fontebuono, built two years later, became the famous mother-house of the Camaldolese Order. In 1013 he retired to Monte-Sitria. In 1021 he went to Bifolco. Five years later he returned to Val-di-Castro where he died, as he had prophesied, alone in his cell. Many miracles were wrought at his tomb, over which an altar was allowed to be erected in 1032. In 1466 his body was found still incorrupt; it was translated to Fabriano in 1481. In 1595 Clement VIII fixed his feast on 7 Feb., the day of the translation of his relics, and extended its celebration to the whole Church. He is represented in art pointing to a ladder on which are monks ascending to Heaven.

    [Note: By the Apostolic Constitution Calendarium Romanum, promulgated in 1969, the feast of St. Romuald was assigned, as an "Optional Memorial," to 19 June, the day of his death].

    Bibliography

    Acta SS., Feb., II (Venice, 1735), 101-46; CASTANIZA, Historia de S. Romvaldo (Madrid, 1597); COLLINA, Vita di S. Romualdo (Bologna, 1748); GRANDO, Dissertationes Camaldulenses (Lucca, 1707), II, 1-144; III, 1-160; MABILLON, Acta SS. O.S.B., saec. VI, par. I (Venice, 1733), 246-78; MITTARELLI AND COSTADONI, Annales Camaldulenses, I (Venice, 1755); St. Peter Damian in P.L., CXLIV (Paris, 1867), 953-1008; TRICHAUD, Vie de Saint Romuald (Amiens, 1879); WAITZ in PERTZ, Mon. Germ. Hist.: Script., IV (Hanover, 1841), 846-7.

    Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. XIII, New York, 1912

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    Predefinito Dalla «Vita di san Romualdo» scritta da san Pier Damiani

    Romualdo, abitando per tre anni nella città di Parenzo, nel primo anno fondò un monastero e vi mise un abate con i fratelli, negli altri due invece rimase chiuso e ritirato. Ivi la grazia di Dio lo portò a tale altezza e grado di perfezione che, ispirato dallo Spirito Santo, previde alcune cose che poi si verificarono puntualmente e con i raggi dell'intelligenza penetrò i misteri celati dell'Antico e del Nuovo Testamento. Spesso infatto la contemplazione di Dio lo rapiva in modo così intenso che, quasi tutto sciolto in lacrime e bruciando di un indicibile ardore d'amore di Dio, diceva a gran voce: «Caro Gesù, pace del mio cuore, desiderio ineffabile, dolcezza e soavità degli angeli e dei santi», ed altre espressioni consimili. Ciò che egli diceva con giubilo sotto l'azione dello Spirito Santo, noi non siamo capaci di esprimerlo con parole umane, neppure in minima parte.
    Dovunque poi il santo avesse disposto di abitare, costruiva dapprima un oratorio con l'altare in una piccola cella, e poi si rinchiudeva e proibiva ad altri di entrarvi. Cambiò diverse volte residenza. Alla fine, sentendo ormai prossimo il momento di terminare i suoi giorni, ritornò al monastero che aveva costruito in Val di Castro, ed ivi aspettando senza timore la morte, decise di costruirsi una cella con oratorio, in cui starsene rinchiuso in silenzio, fino alla sua partenza dal mondo.
    Edificato dunque l'eremitaggio si apprestava a rinchiudersi, quando il suo corpo cominciò a declinare rapidamente più per l'avanzata vecchiaia che per malattia. Le forze venivano meno e i malanni si aggravavano. In questa condizione, una volta su far del tramonto fece uscire dalla sua cella i due fratelli che lo assistevano, ordinando lodo di chiudere la porta e di ritornare solo per il Mattutino all'indomani. Quelli però lo compiacquero di malavoglia, preoccupati del suo stato allarmante. Invece poi di allontanarsi, si appostarono lì vicino tendendo l'orecchio. A un certo momento, non udendo più nulla, rientrarono in fretta, accesero il lume e trovarono il santo già cadavere.
    La sua anima beata era partita per il cielo. Quella gemma preziosa, il cui valore restava ignoto al mondo, veniva riposta nel tesoro del sommo Re.

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    Beato Angelico, Crocifissione con Santi (SS. Cosma e Damiano, Lorenzo, Marco evangelista, Giovanni Battista, Vergine con pie donne, Domenico, Girolamo, Francesco d'Assisi, Bernardo, Giovanni Gualberto, Pietro da Verone, Zenone o Ambrogio di Milano, Agostino, Benedetto, Romualdo e Tommaso d'Aquino), 1441-42, Sala del Capitolo, Convento di San Marco, Firenze

    Cima da Conegliano, Madonna in trono e Santi (SS. Pietro, Romualdo, Benedetto e Paolo), 1495-97, Staatliche Museen, Berlino

    Domenico Ghirlandaio, Cristo in Paradiso con quattro Santi (SS. Benedetto e Romualdo e due sante) e donatore (Fra Giusto Bonvicini dell'Ordine Camaldolese), 1492 circa, Pinacoteca Comunale, Volterra

    El Greco, Allegoria dell'Ordine Camaldolese con i SS. Benedetto e Romualdo, 1599-1600, Instituto de Valencia de Don Juan, Madrid

    Guercino, S. Romualdo, 1640-41, Pinacoteca Comunale, Ravenna

    Andrea Sacchi, Visione di S. Romualdo, 1631 circa, Pinacoteca, Vaticano

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    Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 790-791

    7 FEBBRAIO

    SAN ROMUALDO, ABATE

    Un eroe della penitenza.


    Festeggiamo oggi un eroe della penitenza: san Romualdo. È un figlio del grande patriarca san Benedetto, padre, dopo di lui, di una lunga posterità. La famiglia benedettina procede sempre diritta lungo i secoli; ma dal tronco di questo possente albero nascono in linea collaterale quattro rami sempre aderenti, ai quali lo spirito Santo diede vita e fecondità per lunghi secoli; e cioè: Camaldoli per opera di Romualdo, Cluny per opera di Oddone, Vallombrosa per opera di Giovanni Gualberto e Citeaux per opera di Roberto di Molesfnes.

    Oggi è Romualdo che reclama i nostri omaggi; e se i Martiri che incontriamo nel corso dell'espiazione quaresimale ci offrono un prezioso insegnamento col disprezzo della vita, i santi penitenti, come il grande Abate di Camaldoli, ci danno una lezione ancora più pratica. Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la loro carne con i vizi e le concupiscenze, dice l'Apostolo (Gal 5,24); essendo dunque tale la comune condizione d'ogni cristiano, qual potente incoraggiamento ci offrono questi generosi asceti, che santificarono i deserti con opere eroiche di penitenza, distruggendo ogni scusa della nostra viltà, che si spaventa delle piccole soddisfazioni che Dio vuole da noi per offrirci i suoi favori! Impariamo la lezione ed offriamo di cuore al Signore il tributo del nostro pentimento, mediante le opere che purificano le anime.

    VITA. - Romualdo nacque a Ravenna nel 957. A 20 anni si ritirò per 4 giorni nel monastero di S. Apollinare in Classe (Ravenna), per ivi espiare una colpa del padre. Due apparizioni di sant'Apollinare gli fecero prendere la risoluzione di farsi monaco. Tre anni dopo, sotto la direzione d'un santo anacoreta, Marino, si addestrò alla vita eremitica. S'impegnò a favorire il rinnovamento del fervore religioso riunendo gli eremiti nei monasteri, senza però farne dei cenobiti. Divenne cosi a Camaldoli, il padre d'una nuova famiglia religiosa; Fu celebre in tutta la Chiesa per la contemplazione, l'austerità e il dono della profezia e dei miracoli. Morì nel 1207. Cinque anni dopo i suoi discepoli poterono festeggiarlo come Santo, e nel 1595, il Papa Cle*mente vili ne estese il culto alla Chiesa universale.

    Il pensiero di Dio.

    Amico di Dio, Romualdo, quanto la tua vita fu differente dalla nostra! Noi amiamo il mondo e i suoi inganni; il pensiero di Dio ci passa qualche volta per la mente, durante il giorno e molto più raramente diventa il movente delle nostre azioni! Intanto però, ogni ora che passa ci avvicina al momento in cui ci troveremo in faccia a Dio, accompagnati dalle nostre opere buone e cattive, nell'impossibilità di modificare la sentenza che ci saremo preparata. Non così tu, Romualdo, hai intesa la vita! A te parve che un unico pensiero dovesse assorbirla interamente, un solo interesse dovesse preoccuparla; e hai camminato costantemente alla presenza di Dio. E per non distoglierti da un oggetto così caro ed importante, fuggisti nel deserto, dove, sotto la regola del Patriarca dei monaci, lottasti contro il mondo e la carne; con le tue lacrime lavasti i peccati, così leggeri in confronto dei nostri; rigenerato nella penitenza, il tuo cuore prese il volo verso il Salvatore dell'umanità, nel desiderio di offrirgli anche il tuo sangue. Noi, oggi, possiamo partecipare dei tuoi meriti, per quella consolante comunione che il Signore si degnò stabilire fra le anime più sante e noi peccatori. Soccorrici dunque nel tempo di penitenza che presto comincerà, perché abbiamo bisogno di nascondere, rivestiti della pienezza delle tue opere, l'esiguità delle nostre. Nel cuore della vostra solitudine, all'ombra di Camaldoli, hai amato gli uomini tuoi fratelli, i quali mai si avvicinarono a te, senza essere conquistati dalla amabile e dolce carità: mostra loro che sempre li ami. Ricordati pure dell'Ordine dei Camaldolesi da te fondato, e fa' che, per le anime ivi chiamate dal Signore, sia sempre la scala sicura per salire fino a lui.

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    Lightbulb Re: 7 febbraio (19 giugno) - S. Romualdo abate

    7 febbraio 2017: SAN ROMUALDO, ABATE E CONFESSORE…





    San Romualdo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/3315-2/
    “7 febbraio, San Romualdo Abate (Ravenna, 951 ca – Fabriano, 19 giugno 1027).
    “San Romualdo Abate, Padre dei Monaci Camaldolesi, il cui gior­no natalizio è commemorato il diciannove Giugno, ma la sua festa si celebra particolarmente in questo giorno per la traslazione del suo corpo”.
    Fa, o Signore, che per l’intercessione del beato abate Romualdo, ciò che non possiamo ottenere coi nostri meriti, lo conseguiamo con il suo patrocinio. Per Cristo nostro Signore.”









    Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Romualdo Abate, Padre dei Monaci Camaldolesi, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Abate, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Romualdo Abate, Padre dei Monaci Camaldolesi, possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr












    Ligue Saint Amédée

    www.SaintAmedee.ch/
    “7 Février : Saint Romuald, Abbé (906-1027).”













    Buon onomastico al padre benedettino Romualdo Maria Lafitte:



    Padre Romualdo Maria Lafitte O.S.B. « www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?cat=36
    “PICCOLO CATECHISMO o COME SALVARSI L’ANIMA di Padre Romualdo Maria Lafitte O.S.B.”
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=17729
    Piccolo Catechismo: come salvarsi l?anima « www.agerecontra.it









    Radio Spada

    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com"

    “Il 7 febbraio 1878 muore Papa Pio IX Mastai Ferretti, gloria del Pontificato romano.”
    “Il 7 febbraio 1550 Papa Giulio III Ciocchi del Monte viene esaltato al Sommo Pontificato.”
    “Muore il 7 febbraio 590 Papa Pelagio II, Sommo Pontefice.”

    “7 FEBBRAIO 2017: SAN ROMUALDO, ABATE E CONFESSORE.
    Un eroe della penitenza.
    Festeggiamo oggi un eroe della penitenza: san Romualdo. È un figlio del grande patriarca san Benedetto, padre, dopo di lui, di una lunga posterità. La famiglia benedettina procede sempre diritta lungo i secoli; ma dal tronco di questo possente albero nascono in linea collaterale quattro rami sempre aderenti, ai quali lo spirito Santo diede vita e fecondità per lunghi secoli; e cioè: Camaldoli per opera di Romualdo, Cluny per opera di Oddone, Vallombrosa per opera di Giovanni Gualberto e Citeaux per opera di Roberto di Molesfnes.
    Oggi è Romualdo che reclama i nostri omaggi; e se i Martiri che incontriamo nel corso dell'espiazione quaresimale ci offrono un prezioso insegnamento col disprezzo della vita, i santi penitenti, come il grande Abate di Camaldoli, ci danno una lezione ancora più pratica. Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la loro carne con i vizi e le concupiscenze, dice l'Apostolo (Gal 5,24); essendo dunque tale la comune condizione d'ogni cristiano, qual potente incoraggiamento ci offrono questi generosi asceti, che santificarono i deserti con opere eroiche di penitenza, distruggendo ogni scusa della nostra viltà, che si spaventa delle piccole soddisfazioni che Dio vuole da noi per offrirci i suoi favori! Impariamo la lezione ed offriamo di cuore al Signore il tributo del nostro pentimento, mediante le opere che purificano le anime.
    VITA. - Romualdo nacque a Ravenna nel 957. A 20 anni si ritirò per 4 giorni nel monastero di S. Apollinare in Classe (Ravenna), per ivi espiare una colpa del padre. Due apparizioni di sant'Apollinare gli fecero prendere la risoluzione di farsi monaco. Tre anni dopo, sotto la direzione d'un santo anacoreta, Marino, si addestrò alla vita eremitica. S'impegnò a favorire il rinnovamento del fervore religioso riunendo gli eremiti nei monasteri, senza però farne dei cenobiti. Divenne cosi a Camaldoli, il padre d'una nuova famiglia religiosa; Fu celebre in tutta la Chiesa per la contemplazione, l'austerità e il dono della profezia e dei miracoli. Morì nel 1207. Cinque anni dopo i suoi discepoli poterono festeggiarlo come Santo, e nel 1595, il Papa Cle­mente vili ne estese il culto alla Chiesa universale.
    Il pensiero di Dio.
    Amico di Dio, Romualdo, quanto la tua vita fu differente dalla nostra! Noi amiamo il mondo e i suoi inganni; il pensiero di Dio ci passa qualche volta per la mente, durante il giorno e molto più raramente diventa il movente delle nostre azioni! Intanto però, ogni ora che passa ci avvicina al momento in cui ci troveremo in faccia a Dio, accompagnati dalle nostre opere buone e cattive, nell'impossibilità di modificare la sentenza che ci saremo preparata. Non così tu, Romualdo, hai intesa la vita! A te parve che un unico pensiero dovesse assorbirla interamente, un solo interesse dovesse preoccuparla; e hai camminato costantemente alla presenza di Dio. E per non distoglierti da un oggetto così caro ed importante, fuggisti nel deserto, dove, sotto la regola del Patriarca dei monaci, lottasti contro il mondo e la carne; con le tue lacrime lavasti i peccati, così leggeri in confronto dei nostri; rigenerato nella penitenza, il tuo cuore prese il volo verso il Salvatore dell'umanità, nel desiderio di offrirgli anche il tuo sangue. Noi, oggi, possiamo partecipare dei tuoi meriti, per quella consolante comunione che il Signore si degnò stabilire fra le anime più sante e noi peccatori.
    Soccorrici dunque nel tempo di penitenza che presto comincerà, perché abbiamo bisogno di nascondere, rivestiti della pienezza delle tue opere, l'esiguità delle nostre. Nel cuore della vostra solitudine, all'ombra di Camaldoli, hai amato gli uomini tuoi fratelli, i quali mai si avvicinarono a te, senza essere conquistati dalla amabile e dolce carità: mostra loro che sempre li ami. Ricordati pure dell'Ordine dei Camaldolesi da te fondato, e fa' che, per le anime ivi chiamate dal Signore, sia sempre la scala sicura per salire fino a lui.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 790-791.”









    Guéranger, L'anno liturgico - 7 febbraio. San Romualdo, Abate
    http://www.unavoce-ve.it/pg-7feb.htm







    ROMUALDO, santo in "Enciclopedia Italiana"

    https://it.wikipedia.org/wiki/Romualdo_di_Camaldoli
    “« Siedi nella tua cella come nel Paradiso scordati del mondo e gettalo dietro le spalle. » (Piccola Regola d'oro - San Romualdo)
    Romualdo (Ravenna, tra il 951 e il 953 – Fabriano, 19 giugno 1027) è stato un monaco e abate italiano, fondatore dell'eremo di Camaldoli e promotore della Congregazione camaldolese, diramazione riformata dell'Ordine benedettino; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.”

    https://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_degli_Onesti
    “Sergio degli Onesti, o Sergio Onesti (... – Ravenna, X secolo), è stato un condottiero e nobile italiano; duca di Ravenna, fu padre di san Romualdo. Sergio degli Onesti di stirpe franca, discendente di un Jeremias, o Geremia,, duca di Colonia, sposò Traversara Traversari. Dal matrimonio nacque Romualdo, monaco e poi abate, fondatore dell'eremo di Camaldoli e promotore della congregazione camaldolese, diramazione riformata dell'ordine benedettino, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Divenne duca di Ravenna. I discendenti di Sergio dedussero il proprio nome in Forlì, nel castello in cui dimorarono. In seguito rami di questi ultimi si stanziarono in Ravenna, dove ne ebbero la signoria. Da un nipote di Sergio, Geremia, ebbe origine la famiglia bolognese dei Geremei, appartenente alla fazione guelfa, dal quale discese anche la famiglia Da Polenta. Consanguineità con altri casati italiani.
    Da Jeremias duca di Colonia (Germania), stabilitosi in Bologna nel 715 d.C., ed avo di Sergio duca di Ravenna, non solo discesero la casata Geremia o Geremei e la famiglia Da Polenta, ma discesero anche le seguenti famiglie germaniche della stirpe dei Franchi: Maffei, Buvatelli, Primadizzi ed altre ancora originatesi in Bologna, tutte consanguinee fra di loro.
    Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti volume I pagina 467, Arnaldo Forni, ristampa anastasica, 2011. «Geremei o Geremia di Bologna: Questa famiglia, tanto celebre nella storia per aver tenuto il primato dei Guelfi a Bologna, ebbe origine da Sergio duca di Ravenna di razza franca nel secolo X e trasse il suo cognome da Geremia nipote di Sergio [...] Geremei di Napoli: Il Beato Pietro, detto l'Apostolo di Sicilia, il quale rifiutò il cardinalato offertogli da Eugenio IV nel 1439».”

    https://it.wikipedia.org/wiki/Traversari
    “I Traversari (o domus Traversariorum, secondo i cronisti medievali) sono una famiglia nobiliare italiana. La dinastia vide la propria storia legata soprattutto alla città di Ravenna (che dominò tra i secoli XII e XIII) e fu resa illustre non solo da cavalieri, capitani e duchi, ma anche da donne incoronate e regine e da sacerdoti, frati, vescovi e santi. Traversari furono pure poeti, scrittori, pittori e musicisti. San Romualdo era figlio del duca Sergio degli Onesti di Ravenna e di Traversara Traversari figlia di Teodoro Traversari, figlia di Paolo I Traversari. Nato nel 952, si fece monaco dell'ordine di San Benedetto e fondò nel 1012 la casa religiosa di Camaldoli che diede il nome alla Congregazione dei Camaldolesi. Storico anche il Laghetto Traversari, sorto nei pressi.
    Il casato aveva il vanto di antichissime origini, risalenti alla fine del V secolo. Il capostipite sarebbe stato Teodoro, un generale degli Eruli, il popolo guidato da re Odoacre che nel 476 assunse il controllo di Ravenna segnando la fine dell'Impero Romano d'Occidente. Teodoro avrebbe fatto edificare in mezzo alla pianura solcata dal Lamone il castello di Traversara, da cui più tardi i suoi discendenti avrebbero preso il cognome. Dopo la morte di Odoacre, intorno al 490 Teodoro Traversari passò sotto il servizio del nuovo vincitore Teodorico, re degli Ostrogoti, diventando duca, titolo trasferibile anche ai suoi discendenti. Nominato Prefetto di Ravenna, Teodoro divenne successivamente Patrizio; poi venne eletto Console. Dopo la morte di Teodorico, l'Italia iniziò una rapida decadenza. Ne approfittarono i Bizantini che riuscirono a completare, nel 553, la conquista della penisola italiana, ponendo la capitale a Ravenna. Durante la dominazione Bizantina, i Traversari ricoprirono varie cariche importanti e parteciparono agli avvenimenti più importanti di quel periodo.”

    https://it.wikipedia.org/wiki/Romualdo
    “È un nome di origine germanica, di tradizione longobarda. È documentato dal VII secolo nelle forme latine medioevali Romualdus, Rumualdus e Romaldus. È composto da hrôm (o hroma, "gloria", "fama") e vald ("regnare", "comandare"), quindi può essere interpretato come "dominatore glorioso", "re glorioso", "che domina gloriosamente".
    L'onomastico si festeggia il 19 giugno (precedentemente il 7 febbraio), in memoria di san Romualdo, monaco benedettino, anacoreta e padre dei monaci camaldolesi. Il 23 ottobre si festeggia anche un beato Romualdo da Fabriano, anch'egli monaco camaldolese.”





    7 febbraio (19 giugno) - S. Romualdo abate
    7 febbraio (19 giugno) - S. Romualdo abate






    San Romualdo Abate, 7 febbraio





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  7. #7
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    Lightbulb Re: 7 febbraio (19 giugno) - S. Romualdo abate

    7 FEBBRAIO 2018: Mercoledì di Sessagesima; SAN ROMUALDO, ABATE…



    "San Romualdo Abate, 7 febbraio"
    Guéranger, L'anno liturgico - 7 febbraio. San Romualdo, Abate
    http://www.unavoce-ve.it/pg-7feb.htm
    "7 FEBBRAIO: SAN ROMUALDO, ABATE"

    Guéranger, L'anno liturgico - Mercoledì di Sessagesima
    http://www.unavoce-ve.it/pg-sess-mer.htm





    7 febbraio (19 giugno) - S. Romualdo abate
    https://forum.termometropolitico.it/...io-2011-a.html

    San Romualdo Abate 7 Febbraio Gentilucci Roma 1843 Camaldolesi Ravenna | eBay











    San Romualdo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-romualdo/
    “7 febbraio, San Romualdo Abate (Ravenna, 951 ca – Fabriano, 19 giugno 1027).

    “San Romualdo Abate, Padre dei Monaci Camaldolesi, il cui giorno natalizio è commemorato il diciannove Giugno, ma la sua festa si celebra particolarmente in questo giorno per la traslazione del suo corpo”.
    Fa, o Signore, che per l’intercessione del beato abate Romualdo, ciò che non possiamo ottenere coi nostri meriti, lo conseguiamo con il suo patrocinio. Per Cristo nostro Signore.”


    http://www.sodalitium.biz/wp-content...do-199x300.jpg











    Ligue Saint Amédée
    http://www.saintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    https://liguesaintamedee.ch/saint-du...-saint-romuald
    “7 février : Saint Romuald, Abbé (906-1027).”


    http://liguesaintamedee.ch/applicati...nt_romuald.jpg










    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/

    "Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Romualdo Abate, Padre dei Monaci Camaldolesi, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Abate, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Romualdo Abate, Padre dei Monaci Camaldolesi, possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia."

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
    il 6 febbraio 1870 alcuni Neoscismatici Orientali pubblicano quella che definiscono "dichiarazione di fede". La risposta del giusto Pontefice Pio IX, uomo di grandissima carità, non tarda ad arrivare: <<Essi vanno predicando che la loro "dichiarazione di fede" non dissente per nulla dalla fede cattolica. Ma in verità a nessuno è mai stato lecito proclamarsi cattolico dopo avere a proprio arbitrio proclamate le formule della fede nelle quali si è reticenti su quegli articoli che non si vogliono professare. Essi invece dovrebbero sottoscrivere tutte quelle verità che vengono proposte dalla Chiesa, come attesta la storia ecclesiastica di tutti i tempi (...) La carità, che specialmente i sacerdoti devono avere verso i fedeli, deve provenire "da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sicura", come ammonisce l’Apostolo (1Tm 1,5) che, richiamando le qualità per le quali dobbiamo mostrarci come ministri di Dio, aggiungeva: "in carità sincera, nella parola della verità" (2Cor 6,6). Anzi, lo stesso Cristo, il Dio che è amore (1Gv 4,8), dichiarò apertamente di considerare come un pagano o un pubblicano chi non avrà ascoltato la Chiesa (Mt 18,17). D’altronde il Nostro Predecessore San Gelasio così rispondeva ad Eufemio, Vescovo di Costantinopoli, che proponeva tesi analoghe: "Il gregge deve seguire il Pastore, quando lo richiama a pascoli salutari, e non il Pastore il gregge, quando questo va errando fuori strada". Infatti "il popolo deve essere istruito non seguito: e noi, se quelli non sono informati, dobbiamo istruirli su ciò che è lecito o non lecito, e non dare loro il nostro consenso" . Ma, affermano i Neoscismatici, non si è trattato di dogmi, ma di disciplina a questa infatti si riferisce la Nostra Costituzione Reversurus pubblicata il 12 luglio 1867 ; quindi a coloro che la contestano non possono non essere negati il nome e le prerogative di cattolici: e Noi non dubitiamo che a voi non sfuggirà quanto sia futile e vano questo sotterfugio. Infatti, tutti coloro che ostinatamente resistono ai legittimi Prelati della Chiesa, specialmente al sommo Pastore di tutti, e si rifiutano di eseguire i loro ordini, non riconoscendo la loro dignità, dalla Chiesa Cattolica sono sempre stati ritenuti scismatici. (...)>>.
    da Pio IX, Quartus supra."
    "Il 7 febbraio 1878 moriva il Terziario francescano Giovanni Maria Mastai Ferretti - Papa Pio IX - 255º successore di San Pietro. La Provvidenza lo fece vivere a lungo e regnare inesorabilmente per quasi 32 anni, il Pontificato più lungo dopo quello di San Pietro. Odiato dai rivoluzionari e dai moderni di tutto il mondo, calunniato, derubato e perseguitato: fu un sapiente Sovrano, uomo generoso, ligio e sincero, seppe governare con grande umanità e fedeltà a Cristo Re. I suoi infallibili insegnamenti contro gli errori del presente e del futuro restano l'eredità inestimabile che ci lascia. La sua "magna charta" contro le bestialità del tempo presente è il Sillabo, documento particolarmente odiato da tutti i modernisti e che condanna per intero, profeticamente ben 99 anni prima, lo spirito del Vaticano II. Qui il Sillabo: http://www.intratext.com/IXT/ITA1145/”











    Buon onomastico al padre benedettino Romualdo Maria Lafitte:



    Padre Romualdo Maria Lafitte O.S.B. « www.agerecontra.it
    Padre Romualdo Maria Lafitte O.S.B. « www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?cat=36
    “PICCOLO CATECHISMO o COME SALVARSI L’ANIMA di Padre Romualdo Maria Lafitte O.S.B.”
    Piccolo Catechismo: come salvarsi l?anima « www.agerecontra.it
    Piccolo Catechismo: come salvarsi l?anima « www.agerecontra.it
    I Santi del mese di Febbraio « www.agerecontra.it




    http://www.agerecontra.it/public/pre...RE-LAFITTE.jpg






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    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
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    “7 FEBBRAIO 2018: SAN ROMUALDO, ABATE.”






    “7 febbraio 2018: Mercoledì di Sessagesima.

    Il castigo del peccato.
    Abbiamo peccato ed abusato della vita, o giusto Iddio! e quando leggiamo la storia dei castighi che la vostra collera riversò sui peccati dei tempi antichi, sentiamo che anche noi abbiamo meritato un simile trattamento. Ma abbiamo la sorte d'essere cristiani e figli della vostra Chiesa; la luce della fede e l'impulso della vostra grazia ci hanno condotti a voi. Ma intanto possiamo scordarci della nostra antica condizione? Siamo così saldi nel bene da poterti promettere di perseverare sempre? O Signore! "trafiggete le nostre anime col vostro timore" (Sal 118,120), perché abbiamo un cuor duro ed abbiamo bisogno di tremare al vostro cospetto per non correre pericolo di tradirvi ancora.
    Ci atterriscono lo spettacolo del mondo sommerso nei flutti e l'estinzione di quella generazione, che ci mostrò come la vostra pazienza e longanimità può anche qualche volta stancarsi e scendere ad una vendetta senza pietà; perché siete giusto, Signore, e nessuno di noi ha il diritto di meravigliarsi e di lagnarsi.
    Abbiamo sfidata la vostra giustizia ed affrontata la vostra vendetta. Che se ormai avete impegnata la parola a non annientare mai più la generazione dei peccatori con le acque, sappiamo però che, nella vostra collera, avete acceso un fuoco eterno che divorerà tutti quelli che lasceranno il mondo senza essersi riconciliati con voi. Oh, dignità della nostra fragile natura! Colui che ci ha tratti dal nulla vuole averci eternamente amici o nemici.
    Proprio così. Creati intelligenti e liberi, davanti a noi si presenta il bene ed il male: a noi la scelta; non possiamo restare neutrali. Se optiamo per il bene, Dio si rivolge a noi con amore; ma se scegliamo il male, la rompiamo con lui, che è il sommo bene.
    Ma la sua misericordia è infinita verso le deboli creature che trasse dal nulla per amore, e volendo sinceramente la salvezza di tutti, aspetta sempre con pazienza il ritorno del peccatore attirandolo in mille maniere.
    Però, guai a chi rifiuta la divina chiamata quando questa è l'ultima! S'adempirà allora la giustizia, e l'Apostolo ci dice ch'è cosa terribile cadere nelle mani del Dio vivente (Ebr 10,31). Impariamo a fuggire l'ira che ci sovrasta (Mt 3,7) ed affrettiamoci a fare la pace col Padrone che abbiamo irritato con le nostre colpe. E quando saremo nella sua grazia, camminiamo nel santo timore, finché, radicato più profondamente nel nostro cuore il suo amore, meritiamo di correre nella via dei suoi comandamenti (Sal 118,33).
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 445-446.”



    “Il 7 febbraio 1550 Papa Giulio III Ciocchi del Monte viene esaltato al Sommo Pontificato.”
    “Il 7 febbraio 1878 muore Papa Pio IX Mastai Ferretti, gloria del Pontificato romano.”





    http://www.unavoce-ve.it/pg-7feb.htm





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    Lightbulb Re: 7 febbraio (19 giugno) - S. Romualdo abate

    Oggi 7 febbraio 2018, oltre a SAN ROMUALDO, la Santa Chiesa Cattolica festeggia e ricorda anche San Lorenzo Maiorano (vescovo di Siponto-Manfredonia al quale è legato il culto garganico-longobardo di S. Michele Arcangelo) e San Riccardo d’Inghilterra tra gli altri; è pure l’anniversario della morte del glorioso Papa Pio IX (13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878), 255º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica e 163º ed ultimo sovrano dello Stato Pontificio dal 1846 al 1870, il cui pontificato è stato il più lungo della storia della Chiesa cattolica dopo quello di San Pietro…



    https://w2.vatican.va/content/pius-ix/it.html
    “Pio IX 255° Papa della Chiesa Cattolica.
    INIZIO PONTIFICATO 16,21.VI.1846
    FINE PONTIFICATO 7.II.1878.”

    https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Pio_IX
    “Papa Pio IX (in latino: Pius PP. IX, nato Giovanni Maria Mastai Ferretti; Senigallia, 13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878) è stato il 255º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica e 163º e ultimo sovrano dello Stato Pontificio (oppure Stato della Chiesa) dal 1846 al 1870. Il suo pontificato, di 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, rimane il più lungo della storia della Chiesa cattolica dopo quello di san Pietro.”
    https://w2.vatican.va/content/vatica...er/pio-ix.html

    http://www.papapionono.it/

    https://www.radiospada.org/2013/01/p...ici-militanti/
    https://www.radiospada.org/2016/03/i...-beato-pio-ix/
    https://www.radiospada.org/2015/09/p...sa-da-leggere/
    https://www.radiospada.org/tag/pio-ix/


    https://w2.vatican.va/content/dam/va...5_b_pio_IX.png









    Da ricordare pure l’anniversario della morte dei martiri di Aubenas, una coppia di missionari gesuiti francesi uccisi dagli ugonotti il 7 febbraio 1593 (beatificati da Papa Pio XI il 6 giugno 1926) e di Thomas Sherwood (beatificato da papa Leone XIII nel 1886 insieme ad altri Martiri inglesi assassinati dagli anglicani perché fedeli alla Fede cattolica) e della nascita, avvenuta il 7 febbraio 1478, di Thomas More (7 febbraio 1478 - 6 luglio 1535), il quale contribuì alla redazione de “La difesa dei sette sacramenti” - una polemica contro l’eresiarca Lutero e l’eretica pseudo-dottrina protestante ed in difesa dell’istituzione del Papato che fece guadagnare al sovrano il titolo di “Difensore della fede” da parte di Papa Leone X nel 1521 - e fu soprattutto anche lui uno dei più eroici Martiri inglesi per la Fede cattolica…




    «Chiedo di pregare per me. Testimoniate che sono morto nella fede e per la fede della Santa Chiesa Cattolica. Muoio fedele servo del re, ma prima servo di Dio». - Thomas More

    https://www.radiospada.org/2016/06/c...-moro-martire/
    https://www.radiospada.org/2015/08/s...ulla-famiglia/
    https://www.radiospada.org/tag/thomas-more/

    Tommaso Moro, londinese famoso | Blog di Londra

    Tommaso Moro, un santo contro gli Enrico VIII oggi in giro - La Nuova Bussola Quotidiana

    San Tommaso Moro: morire per l'obiezione di coscienza ~ CampariedeMaistre


    https://img00.deviantart.net/ac20/i/...ia-darn4xi.jpg






    Beato Tommaso Sherwood
    http://www.santiebeati.it/dettaglio/39950
    “Beato Tommaso Sherwood Martire in Inghilterra 7 febbraio

    Salita al trono d’Inghilterra nel 1558, succedendo alla sorellastra Maria la Cattolica, la regina Elisabetta I reintrodusse nel regno la religione scismatica dell’anglicanesimo, instaurato da suo padre Enrico VIII; scomunicata dal papa Pio V nel 1570, rispose con persecuzioni ai cattolici, facendo mettere a morte quanti non aderivano al suo ordine, vittima più illustre fu Maria Stuart regina di Scozia, cattolica.
    Fra i tanti fedeli a Roma che morirono in quel periodo vi è anche il beato Thomas Sherwood, nato a Londra intorno al 1550, fu messo quindicenne ad aiutare il padre nel suo commercio di stoffe, finché ottenne dai genitori, ferventi cattolici, il permesso di recarsi nel collegio inglese di Douai in Francia, per studiare e divenire sacerdote.
    Ma ancora a Londra in attesa di trovare i mezzi economici per andare in Continente, incontrò per strada il giovane Giorgio Martin, figlio della cattolica Lady Tregonwell, il quale all’opposto della madre era fanaticamente contrario al cattolicesimo, questi riconosciutalo si mise a gridare “al traditore! Fermate il traditore!”. Subito arrestato, fu condotto davanti al giudice Fteetwood, accanito anticattolico, che lo sottopose a lungo interrogatorio circa la sua religione.
    Tommaso argomentò che essendo Elisabetta stata scomunicata dal papa non era più da considerarsi regina; tanto bastò per essere rinchiuso prima nelle prigioni di Gatehouse a Westminster e poi trasferito nelle terribili prigioni della Torre, ove fu spesso torturato per estorcergli i nomi di altri cattolici.
    Processato a Westminster fu condannato alla pena capitale per aver negato la supremazia spirituale della regina. La sentenza fu eseguita nel famigerato Tyburn di Londra il 7 febbraio 1578.
    Anche la madre, dopo la sua esecuzione, fu imprigionata per 14 anni morendovi di stenti.
    Beatificato da Papa Leone XIII nel 1886.”

    Beati Martiri Inglesi
    http://www.santiebeati.it/dettaglio/96273
    “Beati Martiri Inglesi Beatificati nel 1886.

    La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681; il primo a scatenarla fu com’è noto il re Enrico VIII, che provocò lo Scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.
    Artefici più o meno cruenti furono oltre Enrico VIII, i suoi successori Edoardo VI (1547-1553), la terribile Elisabetta I, la “regina vergine” († 1603), Giacomo I Stuart, Carlo I, Oliviero Cromwell, Carlo II Stuart.
    Morirono in 150 anni di persecuzione, migliaia di cattolici inglesi appartenenti ad ogni ramo sociale, testimoniando il loro attaccamento alla fede cattolica e al papa e rifiutando i giuramenti di fedeltà al re, nuovo capo della religione di Stato.
    Primi a morire come gloriosi martiri, il 4 maggio e il 15 giugno 1535, furono 19 monaci Certosini, impiccati nel tristemente famoso Tyburn di Londra, l’ultima vittima fu l’arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, giustiziato a Londra l’11 luglio 1681.
    L’odio dei vari nemici del cattolicesimo, dai re ai puritani, dagli avventurieri agli spregevoli ecclesiastici eretici e scismatici, ai calvinisti, portò ad inventare efferati sistemi di tortura e sofferenze per i cattolici arrestati.
    In particolare per tutti quei sacerdoti e gesuiti, che dalla Francia e da Roma, arrivavano clandestinamente come missionari in Inghilterra per cercare di riconvertire gli scismatici, per lo più essi erano considerati traditori dello Stato, in quanto inglesi rifugiatosi all’estero e preparati in opportuni Seminari per il loro ritorno.
    Tranne rarissime eccezioni, come i funzionari di alto rango (Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Margherita Pole) decapitati o uccisi velocemente, tutti gli altri subirono prima della morte, indicibili sofferenze, con interrogatori estenuanti, carcere duro, torture raffinate come “l’eculeo”, la “figlia dello Scavinger”, i “guanti di ferro” e dove alla fine li attendeva una morte orribile; infatti essi venivano tutti impiccati, ma qualche attimo prima del soffocamento venivano liberati dal cappio e ancora semicoscienti venivano sventrati.
    Dopo di ciò con una bestialità che superava ogni limite umano, i loro corpi venivano squartati ed i poveri tronconi cosparsi di pece, erano appesi alle porte e nelle zone principali della città.
    Solo nel 1850 con la restaurazione della Gerarchia Cattolica in Inghilterra e Galles, si poté affrontare la possibilità di una beatificazione dei martiri, perlomeno di quelli il cui martirio era comprovato, nonostante i due - tre secoli trascorsi.
    Nel 1874 l’arcivescovo di Westminster inviò a Roma un elenco di 360 nomi con le prove per ognuno di loro. A partire dal 1886, i martiri a gruppi più o meno numerosi, furono beatificati dai Sommi Pontefici, una quarantina sono stati anche canonizzati nel 1970.
    Margaret Pole e 40 compagni sono stati beatificati il 29 dicembre 1886.”

    Onomastico del nome Tommaso





    San Riccardo d'Inghilterra:



    San Riccardo
    “San Riccardo Re degli Inglesi 7 febbraio.
    Visse nell’VIII secolo e fu il padre di tre importanti santi: Villibaldo, Vunibaldo e Valburga. La sua vita fu caratterizzata da una intensa preghiera e venerazione verso la Sacra Famiglia e gli altri santi: infatti insieme ai figli si recò a Roma con la speranza di trovarvi le reliquie dei SS. Pietro e Paolo. Morì a Lucca e venne seppellito nella basilica di S. Frediano.
    Etimologia: Riccardo = potente e ricco, dal provenzale
    Martirologio Romano: A Lucca, deposizione di san Riccardo, padre dei santi Villibaldo e Valburgo, che in pellegrinaggio con i figli dall’Inghilterra
    verso Roma morì lungo il cammino.”




    https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri_di_Aubenas
    “I martiri di Aubenas sono una coppia di missionari gesuiti francesi (un sacerdote e un fratello coadiutore) uccisi dagli ugonotti ad Aubenas il 7 febbraio 1593:
    • Jacques Salès, sacerdote professo della Compagnia di Gesù, nato a Lezoux il 21 marzo 1556;
    • Guillaume Saultemouche, coadiutore temporale della Compagnia di Gesù, nato a Saint-Germain-l'Herm nel 1557.
    Furono beatificati da papa Pio XI il 6 giugno 1926. Il loro elogio si legge nel martirologio romano al 7 febbraio, mentre presso il loro ordine sono commemorati il 19 gennaio.”








    San Lorenzo Maiorano:



    https://www.statoquotidiano.it/07/02...iorano/604210/
    “7 FEB 2018, 10:22 A CURA DI FRANCO RINALDI Manfredonia, la festa di San Lorenzo Maiorano
    Manfredonia – NUMEROSI sono gli studiosi, storici, cultori locali e non, che si sono cimentati e che tuttora sono impegnati nello studio di San LORENZO MAIORANO, Patrono della Città di Manfredonia, insieme alla Madonna di Siponto.
    NOTIZIE STORICHE. Al Santo vescovo di Siponto è legato il culto di S. Michele Arcangelo sul Gargano, divenuto nel tempo meta di pellegrinaggio di santi, cavalieri (prima di imbarcarsi per la Terra Santa), religiosi, studiosi e devoti. Il culto Micaelico risalente al V-VI sec. fu subito un rapporto privilegiato con i Longobardi, biondi guerrieri che identificarono in lui il capo delle schiere angeliche , difensore dei diritti di Dio. Nel tempo, francesi, tedeschi, inglesi, irlandesi, percorrendo la “Via Francesca” o “Francigena” (dalle regioni settentrionali della Francia si portavano a Roma e dal centro della Cristianità tramite la via Francesca del Sud giungevano nel misterioso santuario ipogeo di San Michele Arcangelo in Monte S.Angelo.”
    https://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Maiorano
    San Lorenzo Maiorano
    https://www.statoquotidiano.it/07/02...aiorano/41751/
    “San Lorenzo Maiorano (Costantinopoli, 440 circa – Siponto, 7 febbraio ca. 545) è venerato dalla Chiesa cattolica come santo e patrono della città di Manfredonia, insieme a San Filippo Neri e alla Madonna di Siponto e dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Chiamato anche “Patrono dei Forestieri” dai cittadini sipontini, viene festeggiato dalla Chiesa il 7 febbraio, giorno della sua morte (il dies natalis).”



    https://www.statoquotidiano.it/wp-co...sanlorenzo.jpg






    https://www.statoquotidiano.it/wp-co...207_112831.jpg






    https://www.statoquotidiano.it/wp-co...sanmichele.jpg









    Auguri anche a mio cugino Matteo, il quale oggi 7 febbraio 2018 compie 35 anni, quindi auguro a lui un buon 35esimo compleanno e soprattutto la conversione al Cattolicesimo integrale grazie all'intercessione di San Lorenzo Maiorano, San Romualdo abate, della Madonna e tutti gli altri Santi del Cielo: Amen!



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