PROGETTO APERTO ANCHE ALL'UDC; LEGA FEDERATA
Il Partito del popolo della liberta' "avra' una lista unica". Silvio Berlusconi, intervenendo alla trasmissione 'Panorama del giorno', spiega il suo progetto per le elezioni del 13 e del 14 aprile e dice cosi' addio ai simboli di An e Fi. Si tratta "di un ulteriore passo in avanti" osserva l'ex premier riferendosi all'annuncio fatto a piazza San Babila a Milano alcuni mesi fa della nascita del Partito del popolo della liberta'. "Non solo FI e An, ma tutti coloro che ci saranno. E' un ulteriore passo in avanti di quello che avevo annunciato a piazza San Babila, un movimento che unisse tutti i cittadini che non si riconoscono nella sinistra", ha aggiunto Berlusconi, ragionando sull'ipotesi di una lista FI-An alle prossime elezioni. "E' il progetto del Popolo della Liberta', non c'e' nessuna contromossa da parte mia", ha osservato, "il progetto e' aperto anche all'Udc e agli altri partiti piu' piccoli". "Non c'e' stata la spallata, io ho sempre detto che ci sarebbe stata una implosione. La sinistra si e' spaccata sulla giustizia", ha aggiunto parlando della caduta del governo Prodi che - ha osservato - ha prodotto "gravi danni" all'immagine dell'Italia. Berlusconi incontrera' oggi Gianfranco Fini a palazzo Grazioli. Ma anche il leader della Lega, Umberto Bossi a Milano. L'ex premier spiega il progetto del partito del Popolo della Liberta' che sara' federato con il Carroccio, "un partito fortemente radicato" al nord, che si e' sempre opposto a far parte del nuovo movimento. Il partito del Popolo della Liberta', ha ripetuto, "sara' aperto" a tutti coloro che vorranno aderire, "spero anche l'Udc". Silvio Berlusconi guarda gia' oltre al 14 aprile e al suo nuovo possibile governo. "C'e' una legge che dice che ci dovranno essere 12 ministri, noi la rispetteremo", ha spiegato. Ad entrare in questo eventuale esecutivo, tra ministri, vicemenistri e sottosegretari, "saranno in 60". Per Berlusconi, inoltre, la decisione di Walter Veltroni di correre da solo alle prossime elezioni "non e' un atto di coraggio", ma una decisione "dettata dalla necessita'" di liberarsi "dall'abbraccio mortale con l'estrema sinistra". (AGI) - Roma, 8 febbraio -