User Tag List

Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    26 Jul 2004
    Località
    Roma
    Messaggi
    21,394
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    8 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    [Al Qa‘ida] Intervista con az-Zawahiri - da leggere!

    L'imam di Carmagnola ha tradotto un'importante intervista con Ayman al-Zawahiri:

    http://qital.splinder.com/post/15845300

    L'intervista, condotta con una certa sofisticazione, tocca tutti i nodi del momento, l'Iraq (dove entra in molti dettagli che non conosco), il rapporto sunniti-sciiti, la prossima guerra con l'Iran, Hezbollah, la Palestina, il Pakistan, il ruolo dei media e di Internet, ecc.

    Come al solito, si rivelano buoni comunicatori, molto capaci di capire quello che succede nel mondo.

    Importante il discorso sugli sciiti.

    Si evita ogni maledizione teologica: al massimo, si dice che gli sciiti accumulano soldi per farsi le cupole d'oro, anziché darli ai poveri (la bomba di Samarra lui l'attribuisce a una faida inter-sciita per impossessarsi dei tesori della moschea). Però nessuna condanna generica dello sciismo, che anzi lui definisce rispettosamente "Gente della Casa": al-Qaida evidentemente non ha una posizione takfirita verso gli sciiti.

    Sul piano pratico, però, la condanna è totale: ci si potrà unire con gli sciiti in Iraq solo quando loro smetteranno di massacrare i sunniti; l'Iran ha aiutato gli americani in Iraq e in Afghanistan; Hezbollah accetta gli ordini dell'ONU; Moqtada al-Sadr non fa alcuna resistenza. E fa capire che quando gli USA attaccheranno l'Iran, l'Iran non potrà contare sul sostegno dei mujahidin.

    Riguardo all'Iraq, si percepisce che ci sono difficoltà: al-Zawahiri fa troppe precisazioni e troppe condanne di "traditori".

    Da Leggere!


    بسم الله الرحمان الرحيم
    Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo
    La Produzione Mediatica As-Sahâb
    presenta
    Il 4° incontro con lo shaykh,
    dottor Ayman az-Zawahiri
    (che Allah lo protegga)
    dal titolo
    “Una lettura degli avvenimenti”

    As-Sahâb: Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo. La Lode spetta soltanto ad Allah, Signore dell’Universo; Pace e Benedizioni sul nostro Profeta Muhammad, sulla sua Famiglia, sui suoi Compagni e i suoi Alleati.
    Oh fratelli Musulmani in tutto il mondo, che la pace di Allah, la Sua Misericordia e le Sue Benedizioni siano su di voi (assalamu ‘alaykum waRahmatullahi waBarakatuHu).
    Seguitando (amma ba‘d):
    La fondazione mediatica As-Sahab è lieta di accogliere lo shaykh Ayman az-Zawahiri per la quarta intervista con lui. Che Allah, il Glorificato, l’Esaltato, ci permetta di beneficiare di questo lavoro, a noi e a tutti i Musulmani. (Oh Allah), fa’ sì che sia sinceramente dedicato al Tuo Nobile Volto.
    Per cominciare, diciamo allo shaykh Ayman: Assalamu ‘alaykum waRahmatullahi waBarakatuHu. Sia il benvenuto in quanto invitato di As-Sahab.
    Dott. Ayman: wa‘alaykumu-s-salâm waRahmatullahi waBarakatuHu.
    As-Sahab: Nostro nobile shaykh, la incontriamo per la quarta volta e gli avvenimenti nel mondo islamico assumono una piega critica, e il mondo islamico è soggetto a delle trasformazioni critiche nel suo presente e nel suo avvenire; se le chiedessimo di citare la più importante di queste trasformazioni, quale sarebbe la sua risposta?
    Dott. Ayman: La più importante e la più critica di queste trasformazioni – e Allah ne sa di più – è l’emergere dell’avanguardia Mujâhida della Ummah Musulmana come una forza che si impone nella realtà di questo mondo, in seguito al risveglio Jihadista crescente che scuote il mondo islamico, e che rifiuta l’umiliazione, difendendo l’onore della Ummah Musulmana e rigettando la metodologia della disfatta e la cultura del pentimento (l’indesiderabile). I gruppi di questa avanguardia Jihadista si schierano uniformemente, e – ciò che è più importante – si avvicinano e si uniscono.
    As-Sahab: È vero che il fatto che molti dei più importanti leaders del Gruppo Libico Combattente abbiano raggiunto l’organizzazione di Al Qa‘ida del Jihâd è una delle più importanti trasformazioni?
    Dott. Ayman: Senza dubbio. Soprattutto se aggiungete a ciò il ruolo importante che ha giocato il Gruppo Libico Combattente nella predicazione per la dottrina pura, la dottrina che invita ad essere fieri unicamente di Allah, a rigettare la sottomissione a chiunque al di fuori di Lui, ma anche il loro ruolo nella difesa della Ummah Musulmana con la vita e i beni, e ciò non soltanto in Libia; e quel che è più importante, non troverete una terra del Jihâd in cui non dimorino le loro tracce benedette e accettate – col permesso di Allah.
    As-Sahab: Benissimo. Qual è il più importante campo di battaglia tra l’avanguardia Musulmana ei nemici dell’Islâm?
    Dott. Ayman: L’Irâq è il più importante campo di battaglia.
    As-Sahab: Dunque, questo ci conduce a discutere dell’Irâq.
    Dott. Ayman: Sì, volentieri.
    As-Sahab: Prima di tutto, cosa pensa dello stato del Jihâd in Irâq oggi?
    Dott. Ayman: Lo stato del Jihâd in Irâq è – tutto sommato – eccellente, per la grazia di Allah, nonostante qualche pena inevitabile nel cammino del Jihâd; e i recenti rapporti ricevuti dall’Irâq annunciano l’accresciuta forza dei Mujâhidîn e il deterioramento dello stato degli Americani, nonostante i loro tentativi disperati di imbrogliare e disinformare. La decisione degli Inglesi di fuggire ci è sufficiente (come prova).
    As-Sahab: Ma gli Americani hanno molto parlato dell’operazione della “freccia penetrante” (a Diyala); e le dichiarazioni di Petraeus e di Crocker che parlano ripetutamente di “spettacolari progressi a Al-Anbar”, al punto tale che la parola Al-Anbar è stata citata ventiquattro volte nel rapporto. Ma anche le loro pretese “sottrazioni di terreni ai Mujâhidîn” e la partecipazione delle tribù e di qualche fazione armata al loro fianco nella loro campagna contro lo Stato Islamico dell’Irâq.
    Dott. Ayman: Tutto ciò è una propaganda inutile, per coprire il fallimento Americano in Irâq, e la prova più flagrante è che Petraeus ha detto nel suo rapporto al Congresso che poteva ridurre il numero delle truppe americane in Irâq fino a centomila uomini, durante la prossima estate, e nello stesso tempo, il rapporto conferma l’incapacità delle forze irachene, e il fatto che il ritiro delle forze americane causerebbe la loro rovina. Tutte queste dichiarazioni non sono che flagranti giochi di parole, poiché le forze traditrici e apostate che non sono state preparate nel corso di quattro anni, non possono esserlo nei sei mesi a venire. E anche se supponessimo l’impossibile, ossia che gli Americani riescano a preparare queste forze traditrici, tali forze riusciranno là dove gli Americani hanno fallito con le loro forze e i loro uomini? Dunque, sono delle forze destinate al fallimento, che siano preparate oppure no.
    (Sequenza di un video che mostra le forze Americane)
    “Costoro servono in un esercito in disequilibrio, è il loro stesso capo ad ammetterlo. E per recuperare l’equilibrio perduto – secondo il generale Casey – hanno bisogno da tre a quattro anni, associati a grandi mezzi. Casey era il comandante delle forze americane in Irâq prima che gli succedesse David Petraeus, dunque sa di cosa parla. Ma cosa significa lo squilibrio dell’esercito americano? Il capo di stato maggiore della fanteria americana non nasconde il ruolo dell’intervento americano in Afghanistan e in Irâq in ciò che sta accadendo; è probabile che l’esperienza irachena sia la peggiore per un esercito che non verrà salvato – con ogni probabilità – dal piano del luglio prossimo avente lo scopo di ridurre il numero delle truppe”
    (Fine del video).
    Possiamo dunque riassumere ciò che sta accadendo come segue:
    - In primo luogo: delle forze americane sconfitte che soffrono del salasso delle perdite quotidiane, che cercano una via di scampo, e il cui governo è in preda ad una pressione popolare massiccia perché le ritiri.
    - Secondariamente: delle forze traditrici e perfide che non sono pronte, e che gli Americani vogliono abbandonare alla loro sorte.
    - In terzo luogo: delle milizie tribali perfide il cui grande farabutto è stato eliminato – Abdel Sattar Abu Risha -, colui di cui gli Americani hanno lodato le capacità straordinarie, e hanno preteso che egli li proteggesse, e raccontato che progettavano di esportare la sua esperienza verso altre regioni, inondando di denaro e di bustarelle le tasche dei traditori, allo scopo di acquistare un trionfo immaginario in Irâq, e di far credere a coloro che pagano le imposte (il popolo Americano) che stavano realizzando qualcosa.
    Dunque, se noi utilizzassimo l’espressione matematica, potremmo dire che ci troviamo dinanzi ad un fallimento cubico degli Americani in Irâq.
    E qualunque cosa faccia l’immensa macchina della propaganda americana per imbrogliare il suo popolo, la realtà sul terreno è più forte di tutti i suoi mezzi mediatici, più ignobile di tutti i suoi stratagemmi e peggiore di tutte le sue perfidie.
    (Sequenza video del generale Sanchez, ex comandante delle forze USA in Irâq)
    “Le nostre forze stanno conducendo una battaglia disperata in Irâq, senza alcuno sforzo palpabile di definire una strategia che assicuri la vittoria in un paese distrutto dalla guerra, o nella più ampia battaglia contro l’estremismo. Questa amministrazione ha messo in opera dei piani di guerra che non si accordano con la realtà del terreno, e ottimisti in modo terrificante; questa amministrazione ha fallito nello spiegamento e la ripartizione della sua forza politica, economica e militare. La miglior cosa che si possa fare è di mantenere le distanze dalla sconfitta: l’amministrazione, il Congresso e il Dipartimento di Stato (Ministero degli Esteri) devono riconoscere questo fallimento”.
    (Fine del video).

  2. #2
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    26 Jul 2004
    Località
    Roma
    Messaggi
    21,394
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    8 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    As-Sahab: Ma Petraeus e Crocker hanno ripetuto, più di una volta, nei loro discorsi, che gli Americani hanno potuto “sottrarre dei terreni ai Mujâhidîn”. Non possiamo considerarlo come un successo da mettere loro in conto?
    Dott. Ayman: Non è forse lo stesso fallimento che hanno subito a Al-Qaïm, Samarra, Haditha, Al-Fallujah e Tal’Afar, e in altre città? In seguito, i Mujâhidîn vi ritornano.
    (Sequenza video di Al Furqan Media che mostra il generale iracheno apostata Ghanem Al Qurashi)
    “Come abbiamo discusso precedentemente, riguardo alla regione dei settemila, questa regione ospita una sede dello Stato Islamico (dell’Irâq), una sede che non è la principale: è quella (indicando una carta geografica fotografata via satellite), ospita una sede dello Stato Islamico, un tribunale legale, e un ministero delle finanze”
    (Fine del video)
    (Sequenza video del film “La freccia spezzata”, prodotto da Al Furqan Media)
    “In quanto agli aerei, appena sorvolano una regione, essi trovano degli squadroni della difesa anti-aerea ad attenderli... Ed il risultato è che le mani degli Americani sono state amputate e appese nelle strade della provincia (di Diyala)”
    (Fine del video)
    Ripetere questo genere di espressioni disperate vuole dire di due cose l’una: o l’amministrazione sta mentendo oltraggiosamente, per bocca di Petraeus e Crocker, oppure gli Americani non hanno imparato nulla da questi quattro anni di una guerra di attacco e ripiegamento (la guerriglia urbana) in Irâq, e non hanno imparato nulla nemmeno dalla loro guerra del Vietnam.
    As-Sahab: Magari entrambe le cose?
    Dott. Ayman: Può darsi!
    Se tu non ne sai nulla, ciò è molto grave...
    Ma se tu ne sapessi qualcosa, sarebbe gravissimo...
    As-Sahab: Dunque la sola speranza che rimane agli Americani è quella di preparare le forze apostate per procedere gradualmente al ritiro delle loro forze?
    Dott. Ayman: Questa speranza è simile alla speranza di Satana di entrare un giorno in Paradiso.
    (Sequenza video di Al Furqan Media in cui compare il generale iracheno apostata Ghanem Al Qurashi)
    “Dei veicoli distrutti... Quanti veicoli? Ottocentocinquanta veicoli distrutti. Nessuno ci ha dato delle armi, chi abbandona il suo lavoro prende con sé la sua arma e il suo equipaggiamento. Le nuove reclute non sanno dove procurarsi delle armi. Non ho fabbriche di armamenti; dove troverò le armi per quelli che invio in missione? Rispondetemi! Non abbiamo armi di sostegno, né veicoli, né equipaggiamenti, non abbiamo niente!”
    (Voce fuori campo di Al Furqan)
    “Aggiungete a ciò gli elementi della polizia e dell’esercito, che hanno talmente gustato la morte per mano dei Mujâhidîn al punto tale che disertano sempre più dalle loro funzioni, una funzione che si conclude, generalmente, con un proiettile in testa tirato dai Mujâhidîn...”
    (Fine della voce fuori campo)
    “Nessuno vuole raggiungere il suo posto, una volta arrivavano al lavoro prima che fosse distribuita la nota amministrativa, ora non vogliono più lavorare, anche dopo che la nota è stata distribuita... Perché dovrebbero essere volontari, se hanno paura? Questo è un effetto del terrorismo”.
    (Fine del video)
    Ed è questo che dimostra che la metodologia dei Mujâhidîn di colpire, fin dall’inizio, questi apostati, era corretta, e dimostra lo sviamento delle fatâwâ che conducono alla perdita della religione e della vita presente, che hanno incitato i Musulmani ad integrare queste forze – contraddicendo la dottrina dell’Alleanza e della Sconfessione/Rinnegamento (al-Walâ’ wa-l-Barâ’), perché vincesse il piano dei Crociati, che è stato distrutto dai Mujâhidîn, per la grazia di Allah.
    Ho annunciato – per grazia di Allah – circa due anni fa che l’Islâm è vincente in Irâq, e ho annunciato un anno prima (cioè tre anni fa) – per grazia di Allah – che la partenza degli Americani dall’Irâq non è che una questione di tempo.
    E oggi annuncio alla Ummah Musulmana in Irâq e in tutte le terre dell’Islâm – confidando in Allah, aspirando alla Sua grazia, e desiderando il Suo aiuto – che le cospirazioni degli Americani e le loro discordie saranno sconfitte, e scompariranno.
    As-Sahab: Di quali cospirazioni e discordie intende parlare esattamente?
    Dott. Ayman: Intendo parlare del denaro che è stato versato ai traditori simili a quello che è perito, Abu Risha, e altre organizzazioni armate, per seminare la discordia tra i Musulmani, e fare appello al fanatismo tribale, quando i Mujâhidîn applicano il taglione sulle spie.
    Intendo parlare della confessione degli Americani, secondo cui dei gruppuscoli armati li aiutano nella loro guerra contro lo Stato Islamico dell’Irâq – che Allah lo protegga.
    Intendo parlare delle somme di denaro versate dagli Stati vicini, e sotto tutela americana, allo scopo di deviare il Jihâd dalla sua via, per trasformarlo in una semplice espulsione degli Americani, o in un accomodamento con gli Americani, riguardante le modalità della loro partenza, in cambio della rinuncia alla fondazione dello Stato Islamico dell’Irâq.
    As-Sahab: Ma alcuni pretendono che è lo Stato Islamico ad essere all’origine dei combattimenti tra lo Stato Islamico ed altre fazioni, e l’accusano di aver ucciso degli innocenti e sparso del sangue...?
    Dott. Ayman: Si tratta di un’accusa, e l’accusa necessita una prova; inoltre, lo Stato ha annunciato che riparerà qualsiasi torto.
    As-Sahab: Ciò significa che lei difende lo Stato da tutto ciò di cui è accusato?
    Dott. Ayman: Io non ho il diritto di dichiarare innocente o di condannare una parte in un affare, senza aver ascoltato i due protagonisti dello stesso. Ma difendo lo Stato dall’accusa secondo cui la sua metodologia permetterebbe di versare del sangue innocente, e di attaccare tutto ciò che è sacro; riferendomi a ciò che conosco dei loro principali dirigenti e della loro metodologia.
    Abbiamo forse dimenticato ciò di cui lo Stato è stato accusato a Al ‘Amriya? In seguito, è risultato che i “Rivoluzionari di Al ‘Amriya” erano degli agenti al soldo degli Americani, e sono state mostrate delle fotografie del loro capo che riceveva del denaro da Petraeus, un capo rinnegato dalla sua stessa organizzazione.
    Se anche supponessimo che le accuse rivolte allo Stato fossero vere, è forse soltanto lo Stato che sta commettendo degli errori? Ha forse rifiutato di essere giudicato secondo la Shari‘ah? Ma la cosa più critica e più importante in tutto ciò: i fatti di cui sono accusati lo Stato e gli altri gruppi Jihadisti non eguagliano forse ciò che ha sopportato lo Stato, da parte di coloro che sono sprofondati nell’alleanza con gli Americani, nel tradimento, e hanno combattuto i Musulmani Mujâhidîn?
    As-Sahab: Intende parlare dei “Rivoluzionari di Al Anbar”?
    Dott. Ayman: No, l’affare dei “Rivoluzionari di Al Anbar” è notissimo e chiarissimo, più chiaro del sole a mezzogiorno. Ma intendo parlare di ciò che hanno ammesso numerose persone riguardo alla partecipazione di gruppi e di fazioni al fianco degli Americani nella loro lotta contro lo Stato Islamico dell’Irâq; shaykh Muhammad Beshar Al-Faydi ha rilasciato diverse dichiarazioni in proposito, la più recente delle quali è stata diffusa dal canale televisivo Al-Baghdadiyya, domenica 4 novembre; ma anche il dottor Muthanna Harith ad-Dhari...
    (Sequenza video del dott. Muthanna Harith Ad-Dhari)
    “Alcuni capi tribali, in effetti sono poco numerosi contrariamente a ciò che pretendono alcuni, e alcuni partiti che si reclamano alla “resistenza” e sono stati così “commercializzati”, si sono isolati. Alcune difficoltà, tra certe fazioni e l’Organizzazione di Al Qa‘ida, sono state interpretate come un allineamento di queste fazioni nel campo degli occupanti e una cooperazione con essi. Può darsi che ciò sia accaduto seguendo il giudizio di qualche fazione nelle regioni in cui essi sono poco numerosi, deboli e incapaci di difendersi, dunque hanno concluso un patto con gli Americani per cacciare l’Organizzazione da queste regioni.
    Noi affermiamo che questo comportamento non è corretto, che si tratta di un errore, che è illecito, che è un giudizio temporaneo riguardante soltanto alcune regioni, e che non ha più luogo di essere – per la grazia di Allah -.
    Coloro che hanno emesso questo giudizio sono delle fazioni che non giocano un grande ruolo nella resistenza”.
    (Fine del video)
    Dott. Ayman: Aggiungete a questo ciò di cui è stato accusato lo Stato Islamico da parte di fazioni specifiche; delle accuse che richiedono riflessione, ricerca, e denuncia dei traditori e dei tradimenti. Studiare questo affare è molto più importante che studiare i problemi tra i Mujâhidîn, precisando che questi ultimi non devono essere trascurati, né presi alla leggera, perché questo affare dimostra la presenza di ipocriti traditori nei ranghi dei Mujâhidîn, che lavorano e combattono per conto degli Americani.
    A questo riguardo, consiglio alla gente perbene tra i Mujâhidîn e gli altri che operano per unire i ranghi dei Mujâhidîn di studiare questo affare pericoloso prima di qualsiasi altro, e se scoprissero l’implicazione di un qualsiasi gruppo in questi crimini, che lo denuncino e che rivelino questi crimini alla Ummah Musulmana, affinché siano sventati i piani degli Americani e i loro complotti. Questo genere di cose devono essere affrontate rapidamente e fermamente.
    Il Vero (Allah) – che Egli sia Esaltato e Benedetto – dice:
    O Profeta, combatti i miscredenti e gli ipocriti, e sii severo con loro. Il loro rifugio sarà l’Inferno, qual triste rifugio! (Corano IX. At-Tawba, 73)
    Consiglio ai miei fratelli Mujâhidîn di farla finita col male di questa discordia e di eradicare questo gruppo traditore dall’Irâq del Califfato e del Jihâd.
    Il Vero (Allah) – che Egli sia Esaltato e Benedetto – dice:
    Se gli ipocriti, coloro che hanno un morbo nel cuore e coloro che spargono la sedizione non smettono, ti faremo scendere in guerra contro di loro e rimarranno ben poco nelle tue vicinanze. Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte (Corano XXXIII. Al-Ahzâb, 60-61)
    Rivolgo anche un appello a tutti i Musulmani, perché smettano di aiutare i gruppi armati che hanno cooperato con gli Americani contro i Musulmani e i Mujâhidîn. E ricordo a coloro – tra i gruppi – che hanno cooperato con gli Americani contro i Mujâhidîn, che la storia registra tutto, e che essi perderanno la religione e la vita presente, e che gli Americani sono sul punto di sloggiare – con il permesso di Allah – e che smetteranno di pagare.
    Che osservino la fine degli agenti americani in Vietnam, e la fine dello Shah d’Iran, poiché l’intelligente è colui che trae lezioni dagli errori altrui.
    As-Sahab: Ma anche la fine di Abdel Sattar Abu Risha.
    Dott. Ayman: Sì, colui di cui Bush ha fatto l’elogio e l’orazione funebre.
    As-Sahab: Ma gli Americani pretendono che i clan di Al Anbar li abbiano aiutati, e che essi (gli Americani) stiano cercando di esportare questa esperienza verso altre regioni.
    Dott. Ayman: Coloro che hanno sostenuto gli Americani sono la plebaglia e i meno che niente, e tutti conoscono la loro storia. Ma i nobili clan e le tribù d’Irâq in generale, e in particolare quelli di Al Anbar, sono un sostegno e un rinforzo per il Jihâd e i Mujâhidîn, e diversi dei loro onorabili, nobili e liberi figli sono nei ranghi dei Mujâhidîn, e stanno combattendo per la vittoria dell’Islâm contro l’invasione Crociata dell’Irâq del Califfato e dell’Islâm.
    (Sequenza video tratta dal film “La repressione contro le più malefiche delle creature”, prodotto dalla sezione mediatica del gruppo Ansar Al Islam)
    “Dopo il fallimento degli Americani nel loro tentativo di entrare nella regione di Ar-Ramadi, essi hanno utilizzato la plebaglia, e della gente dai costumi leggeri: ladri e gente i cui interessi (illeciti) sono stati colpiti, come ha detto il fratello Abu ‘AbdAllah; gli interessi di questa gente sono stati toccati, perché essi erano abituati a commettere delle turpitudini, e ad aggredire la gente. Costoro hanno cooperato con gli Americani, e gli Americani vi hanno trovato una buona opportunità per infiltrare la gente di Ar-Ramadi. Hanno dunque formato ciò che hanno chiamato i “Rivoluzionari di Al Anbar”. A dire il vero, non sono dei rivoluzionari, sono della gente che ha per religione e abitudine quella di saccheggiare, depredare e aggredire la gente. L’apostasia è assortita a questo tipo di individuo
    - Scusami, fratello mio, ma la parola “rivoluzionario” è troppo grande per essi, la gente di Al Anbar ha dato loro il soprannome di “Tori di Al Anbar”, e bisogna sapere che il toro è simbolo di imbecillità a Ar-Ramadi.
    - Che Allah li copra di ignominia
    - Francamente, sono gente tirannica, a cominciare dal loro capo, Abdel Sattar l’insolente, che non merita, certamente, di essere un servitore (‘Abd vuol dire servitore) di As-Sattar (uno dei Nomi di Allah)... Tutti conoscono la sua storia, è un meno di nulla, perverso, ladro, bandito; gli Americani non potevano trovarne di più basso e miserabile per utilizzarlo nel loro piano, vendendo la sua religione, la sua patria, e il suo onore. Un meno di niente; se non fosse stato così, non avrebbe accettato di fare questo genere di lavoro. Questo individuo rappresenta gli apostati nella regione di Ar-Ramadi, essi sono poco numerosi, dei gruppi che non rappresentano che loro stessi. Non rappresentano altri che la loro gang e nessun clan. Costui (Abdel Sattar) è uno di essi. Il secondo è Jassem Abu Merz. Rappresenta una piccola banda di apostati che non rappresenta il clan di Al Musawdah, poiché esso è un clan di brava gente, da cui provengono molti Mujâhidîn; egli invece non rappresenta che se stesso e gli apostati che sono con lui. Questo individuo è sempre stato un ladro e un bandito.
    L’altro individuo che rappresenta questa gang fa parte del clan di Abu Fahd; un clan di brave persone, che non si potrà mai ringraziare abbastanza per il loro aiuto ai Mujâhidîn, un clan che ha sacrificato molto sangue (dei suoi figli) su questo sentiero, ma questo ignobile traditore che è emerso recentemente, Farid Ahmed Saleh, e qualcuno del suo gruppo... Tutti lo conoscono, un individuo dai costumi leggeri nel senso più completo del termine, ha passato la sua vita in prigione per dei furti e delle sottrazioni di fondi. Queste persone non rappresentano che se stesse.
    I clan di Al Anbar – per grazia di Allah, l’Esaltato, il Glorificato – sono noti, Allah li ha onorati; oggi non vi è sulla superficie di questo globo qualcuno che non conosca Al Anbar, Ar-Ramadi, e i clan di Ar-Ramadi, e qui presenti i vostri fratelli, i leoni di Ansar As-Sunnah (Ansar Al Islam), ciascuno di essi rappresenta un clan. Questi visi buoni, sono certo incappucciati, ma hanno l’aria di avere dei visi buoni, sono essi che rappresentano i clans di Al Anbar, e non i vili che hanno venduto il loro onore a basso prezzo.
    - Prima di tutto, hanno aiutato gli Americani. Quali sono le tecniche che utilizzano per colpire i Mujâhidîn?
    - Non esiste tecnica che non abbiano utilizzato, ma – per grazia di Allah – si sono tutte risolte in un fallimento, perché il falso non può mai vincere sulla Verità. Essi sono gente del Falso, vogliono intascare dei dollari, vogliono vivere, desiderano la vita presente, e Allah non accorda la vittoria a questa gente che preferisce la vita presente alla vita futura”
    (Fine del video).
    Per questo, rivolgo un appello alle tribù dell’Irâq, e ai suoi onorabili clan che difendono l’Islâm e i Musulmani, perché affrontino questa plebaglia, poiché la storia si scrive e si trasmette di generazione in generazione: e la tribù o il clan che non si purifica da questi traditori, apostati e meno di nulla, e non li rinnega, sarà menzionato nella storia, di generazione in generazione, nei ranghi dei traditori e degli agenti.
    In quanto alla tribù o al clan che aiuta l’Islâm e il Jihâd e reprime ogni traditore che aspiri ad utilizzare il suo nome per un guadagno illecito e uno sporco bottino, la storia degli Arabi e dei Musulmani se ne ricorderà come un esempio di potere e di onore.
    Quando gli Arabi, al tempo della loro Jahiliyyah (periodo dell’ignoranza preislamica) passavano accanto alla tomba di Abu Righal, la lapidavano, poiché egli aveva mostrato ad Abraha la via per raggiungere la venerabile Makkah.
    (Sequenza video tratta dal film “La repressione contro le più malefiche delle creature”, prodotto dalla sezione mediatica del gruppo Ansar Al Islam)
    “Gli Americani non hanno assunto il controllo di Ar-Ramadi combattendo, ma attraverso un blocco economico che ha reso difficile la vita della gente, e ciò è stato sfruttato da coloro che hanno delle personalità deboli per montare la gente contro i Mujâhidîn. A parte ciò, queste persone sono i nostri fratelli, i nostri clan e le nostre famiglie, che ci hanno dato rifugio e ci hanno aiutato durante questi quattro anni, e hanno combattuto per difendere se stessi e la religione – per grazia di Allah. Ci conoscono bene, così come noi li conosciamo, poiché non vi è alcuna differenza tra noi – per grazia di Allah.
    E questo piccolo gruppo di apostati che non rappresentano che loro stessi, non rappresentano i clan della brava gente, che ci ha dato rifugio, accolto a casa sua, aiutato e sostenuto, e fornito delle munizioni... non ci hanno rifiutato nulla. Questi apostati, invece, non rappresentano che le loro persone”
    (Fine del video)
    As-Sahab: Se ha un consiglio da dare ai Mujâhidîn in Irâq, qual è?
    Dott. Ayman: L’unione attorno alla parola del Tawhîd (fede nell’Unicità di Allah).
    As-Sahab: Parlando dell’unità dei Mujâhidîn in Irâq, shaykh Usama bin Ladin (che Allah lo protegga) ha emesso un messaggio su questo argomento, e qualcuno – tra cui la prima rete televisiva che l’ha diffuso – l’ha interpretato come se lo shaykh riconoscesse gli errori di Al Qa‘ida, se ne scusasse, e mettesse in guardia i suoi membri, senza contare i loro commenti e deduzioni. Come commenta questo episodio?
    Dott. Ayman: Prima di tutto, vorrei chiarire che non esiste più alcuna organizzazione chiamata Al Qa‘ida in Irâq, in effetti l’Organizzazione “Qa‘idatu-l-Jihâd fi bilâd ar-Rafidayn” (La Base del Jihâd nel Paese dei Due Fiumi) e altri gruppi Jihadisti si sono integrati – per grazia di Allah – in seno allo Stato Islamico dell’Irâq (che Allah lo protegga), che è un Emirato legittimo, basato su una metodologia legale corretta, fondato secondo il concetto della Shûrâ (la consultazione), e plebiscitato dal giuramento di alleanza della maggioranza dei Mujâhidîn e delle tribù in Irâq. Questo è un primo punto.
    Il secondo: questa rete televisiva ha manipolato il messaggio dello shaykh (che Allah lo protegga).
    As-Sahab: E come l’ha manipolato?
    Dott. Ayman: L’ha manipolato tramite tre astuzie, scoperte da tutto il mondo soltanto ventiquattr’ore dopo!
    La prima astuzia è stata quella di tagliare dei passaggi importanti del messaggio dello shaykh (hafizahullah).
    As-Sahab: Per esempio quale?
    Dott. Ayman: Per esempio il passaggio in cui diceva che la carta geografica della regione sarà ritracciata da parte dei Mujâhidîn – con il permesso di Allah -, e che le pseudo-frontiere saranno cancellate, e che sarà stabilito il Grande Stato dell’Islâm, dall’Oceano all’Oceano...
    O come la censura del passaggio in cui incitava i Musulmani in Sudan e nei Paesi confinanti a combattere gli invasori Crociati, a ribellarsi contro colui che ha dato loro il permesso (di invadere il Paese) e di deporlo...
    E come la soppressione – da loro operata – dell’appello (dello shaykh) ai capi delle fazioni armate perché rinuncino a partecipare al processo politico politeista.
    As-Sahab: Ma potrebbero ribattere di aver scelto di diffondere le parti più importanti del messaggio.
    Dott. Ayman: Questo è falso. Poiché le parti soppresse sono di una grande rilevanza; l’importanza di tutto ciò che proviene dallo shaykh Usama (che Allah lo protegga), l’attenzione che vi presta tutto il monro, e il suo accanimento ad analizzarlo non è un segreto per nessuno. Dunque, tutto ciò che egli dice è molto importante, sia per i suoi alleati che per i suoi nemici.
    Potevano, almeno, parlare brevemente di queste parti. Vediamo che questa rete televisiva offre dei lunghi periodi di tempo e diffonde delle serie di programmi su gente che non ha l’importanza dello shaykh, addirittura a coloro che fanno la pubblicità alla scuola dei “Fuqahâ dei Marines”... Non potevano consacrare qualche minuto a qualcuno considerato dagli Americani come il più pericoloso del mondo?
    Inoltre, nel programma durante cui si commentava il messaggio dello shaykh, potevano trattare delle idee veicolate dal messaggio, non fosse che brevemente, o semplicemente citandole, ma le parti soppresse non sono mai state menzionate, e un tempo abbastanza lungo è stato concesso a dei commentatori che vi hanno girato intorno; costoro hanno avuto addirittura più tempo di quanto ne sia stato concesso allo shaykh, colui di cui si commentava il messaggio.
    Il secondo trucco è stata la loro erronea interpretazione del messaggio dello shaykh, e le domande che sono state poste agli invitati da parte del presentatore derivavano da questa interpretazione, secondo la loro pretesa che i rimproveri e i consigli dello shaykh riguardassero i Mujâhidîn dello Stato Islamico dell’Irâq; invece, il messaggio era rivolto a tutti i Mujâhidîn dell’Irâq, ed egli li ha rimproverati di ritardare la loro unione. Il consiglio riguardante il ritardo a raggiungere l’unione, in particolare, non era rivolto allo Stato Islamico, poiché – anzi – essi hanno dato i migliori esempi di unificazione dei ranghi dei Musulmani e dei Mujâhidîn in Irâq, cominciando dal giuramento di alleanza di Abû Muss‘ab az-Zarqawi (rahimahullah) ad Al Qa‘ida del Jihâd, e terminando con la fondazione dello Stato Islamico dell’Irâq.
    Ma anche la pretesa secondo la quale i consigli riguardanti gli errori che possono capitare tra i Mujâhidîn fossero rivolti allo Stato Islamico: invece, il messaggio dello shaykh era rivolto a tutti. Secondo quale logica sono giunti a questa limitazione e a questa esclusione?
    Aggiungete a tutto ciò la loro pretesa, secondo cui l’appello dello shaykh a non seguire ciecamente i dirigenti fosse esclusivamente rivolto ai Mujâhidîn dello Stato Islamico, nonostante lo shaykh lo avesse rivolto all’insieme dei Mujâhidîn, precisando che la fratellanza nelle fede è ciò che lega i Musulmani, e non l’appartenenza al clan, alla patria, né all’organizzazione. Forse che lo Stato Islamico fa appello alla creazione di uno stato nazionalista in Irâq? Oppure alla creazione di uno Stato Islamico che includa tutti i Musulmani e i loro Paesi?...
    Forse che lo Stato Islamico si vanta, come fanno altri, di non contare nei suoi ranghi altro che Iracheni? Oppure ritiene che sia diritto di ogni Musulmano di appartenervi?
    Aggiungete a ciò il fatto che lo shaykh ha particolarmente rivolto il suo appello a rigettare il fanatismo ai membri dei gruppi che hanno partecipato alle elezioni parlamentari politeiste, e a coloro che li seguono ciecamente. Lo Stato Islamico dell’Irâq ha forse partecipato a queste elezioni parlamentari politeiste? E i suoi membri, l’hanno seguito ciecamente? Gloria ad Allah!
    Il loro terzo imbroglio è stato invitare dei commentatori che erano ostili, o almeno non simpatizzanti del messaggio dello shaykh, mentre – se fossero stati dei professionisti – avrebbero dovuto invitare qualcuno che si opponesse al messaggio dello shaykh, e un altro che vi fosse favorevole.
    Questa è la loro politica nei confronti di tutte le edizioni di Al Qa‘ida: Al Qa‘ida è, generalmente, l’accusato assente, di cui non si ascolta la difesa; non si ascoltano altro che le condanne e gli attacchi nei suoi confronti.
    Non è la prima volta che questa rete televisiva si comporta in tal modo nei confronti di Al Qa‘ida, ma è stata multirecidiva; la sua più celebre recidiva riguarda l’intervista fatta dal professor Jamal Isma’il a shaykh Usama bin Ladin, che la rete televisiva ha rifiutato di diffondere, utilizzando come argomento la “mancanza di professionalità”, e altre espressioni incomprensibili. Ma in seguito, hanno diffuso una gran parte di questa intervista, sei mesi dopo, in un programma dal titolo ridicolo “La distruzione di Al Qa‘ida”, come se felicitassero gli Americani per i loro attacchi sui campi di Khost, e fossero felici di ciò che era accaduto ai Mujâhidîn... Non vi è alcuna edizione di Al Qa‘ida che non abbia subito questi trucchi.
    Per questo, consiglio a tutti coloro che vogliano veramente sapere ciò che i Mujâhidîn hanno pubblicato o detto – che facciano parte dei loro alleati o dei loro nemici – di non basarsi se non sulle trascrizioni complete delle edizioni dei Mujâhidîn pubblicate su Internet.
    As-Sahab: Questo ci conduce a parlare dei mass media Jihadisti.
    Dott. Ayman: Sì. I mass media Jihadisti conducono oggi una battaglia di un’importanza vitale contro il nemico crociato-sionista. I mass media erano monopolizzati da due poli: il primo deteneva i mass media governativi, e il secondo deteneva dei mass media che sostenevano (soltanto) di essere liberi e non governativi, e tra essi delle reti televisive puramente governative che persistono a dichiarare la loro “libertà”, come la BBC.
    I mass media Jihadisti hanno spezzato questo monopolio, e posto tutto il mondo davanti alla realtà dei fatti, e il mondo intero è rimasto stupito da queste verità critiche, e queste urtanti realtà che non avrebbero mai visto il giorno se non fossero state mostrate dai mass media Jihadisti.
    Gli altri mass media si prendono raramente la pena di recarsi presso i Mujâhidîn per ascoltare ciò che hanno da dire, e se ottengono una delle loro pubblicazioni, rifiutano di diffonderla. Allah ha permesso ai Mujâhidîn di vincere in questa battaglia di propaganda ideologica, e per provare ciò, è sufficiente citare l’enorme numero di rapporti che mettono in guardia contro i mass media Jihadisti, il più recente è quello di Petraeus che ammette dinanzi al Congresso il pericolo costituito da Internet, le facilitazioni che offre ai Mujâhidîn; e ben prima di questo, Rumsfeld ha riconosciuto che Al Qa‘ida sta vincendo la battaglia dei cuori e delle ragioni su Internet.
    As-Sahab: Allora, ha qualche parola da rivolgere agli uomini dei mass media Jihadisti?
    Dott. Ayman: Chiedo ad Allah di ricompensarli con la migliore delle ricompense, per i rischi che corrono; essi si espongono ai pericoli allo scopo di denunciare i crimini dei Crociati e dei Giudei contro la Ummah Musulmana.
    Rivolgo loro un appello, perché forniscano maggiori sforzi e sacrifici, e – la Lode spetta ad Allah – i nemici hanno riconosciuto (essi che possiedono dei giganteschi mezzi e strumenti mediatici di massa) la loro sconfitta dinanzi ai modesti mezzi dei Mujâhidîn.
    (Sequenza video)
    “A chi è rivolta? Penso che vi sia un pubblico ampio e variegato, ma penso che ciò di cui noi disponiamo sia uno dei maggiori errori concettuali nel dominio dello studio del terrorismo. Non è rivolta a gente in contrade lontane, uscita da società isolate, da famiglie povere. Stiamo parlando di una scienza rivolta ai giovani della classe media Musulmana nelle città dell’occidente, dove la tecnologia è a portata di mano, come l’acqua e il cibo. Potete entrare in qualsiasi cyber caffè del mondo, e trovare queste cose, ma in realtà essa è rivolta ad una giovane generazione per la quale Internet è un gioco da ragazzi”.
    (Fine del video)
    (Sequenza video)
    “Sì, è destinata ad estendersi nel futuro, e vedrete un gran numero di “forum Internet privati” – se si possono chiamare così – diretti da questi gruppi. Dunque, ci saranno da una parte i forum pubblici, e in più questi forum privati, cui non si potrà accedere se non su invito”.
    (Fine del video)
    (Sequenza video)
    “In quanto a ciò che possono fare i servizi segreti per combattere questo tipo di attivismo, vediamo che essi hanno deposto le armi, riconoscendo di aver perso la battaglia riguardante le conoscenze di utilizzo di Internet”
    (Fine del video).
    ... Ma i Mujâhidîn pubblicano la verità onesta, cui non potrà mai tenere testa, neppure con le sue menzogne e la sua magniloquenza, il falso destinato a scomparire:
    E di’: “È giunta la verità, la falsità è svanita. Invero la falsità è destinata a svanire” (Corano XVII. Al-Isrâ’, 81)
    E ricordo a questi soldati sconosciuti che essi sono tra le sacche (di resistenza) dell’Islâm più importanti, e che essi demoliscono i miti e le leggende che sono state lungamente diffuse dalla propaganda dell’Ovest e dell’Est nelle orecchie dei nostri uditori, negli spiriti dei nostri intellettuali e nei programmi (scolastici) dei nostri studenti per lunghi decenni.
    Temete Allah nella Amanah (deposito) che portate, e che l’onestà sia la vostra guida, e l’appello al puro Tawhîd la vostra metodologia.
    Operate perché ritorni la Ummah – il cui esilio dalla Shari‘ah è durato troppo a lungo – verso la fontana Muhammadiana pura, verso il sentiero dei suoi successori (Califfi) ben guidati, verso il sentiero dei suoi pii Compagni e della sua pura famiglia (che Allah sia soddisfatto di tutti loro), lungi dalle derive dei malviventi, e dalle menzogne dei ciarlatani che mercanteggiano con la religione, e dalle metodologie del disfattismo e della supplica, e dalle filosofie del pentimento e del piegare la schiena, e dal Fiqh dei mendicanti, e dalle fatâwâ dei sapienti dei Marines, e dai mercanteggiamenti dei capi dei movimenti che conducono la Ummah verso il secolarismo, lontano dalla giurisdizione della Shari‘ah, verso il fanatismo nazionalista, lungi dalla fraternità dell’Islâm, verso la sottomissione a Sykes-Picot, invece dello Stato del Califfato dall’Oceano all’Oceano – inshaAllah... Coloro che abbandonano queste terre in nome dell’agilità politica, dell’intelligenza pragmatica, della riunificazione dei ranghi, della preservazione dei ranghi, ed altri simili miti...
    Prego Allah perché renda gli uomini dei mass media Jihadisti un trampolino per diffondere il messaggio dell’Islâm e del Tawhîd al mondo intero, ma anche la vera coscienza all’insieme della Ummah, per far rivivere lo spirito dell’onore, di dignità, di sacrificio, del Jihâd e del Martirio nei ranghi dei Musulmani. Lo prego di guidarli verso l’unione delle loro forze e dei loro ranghi, affinché diventino degli esempi da seguire per gli altri, e che si sforzino per ravvivare l’eredità Jihadista della Ummah che – se non fosse stato per l’aiuto concesso da Allah – sarebbe stata distrutta dai nemici e dai traditori.
    Chiedo ad Allah e Lo supplico di accettare le loro buone azioni, dedicate al Suo Nobile Volto, che Egli li protegga e Si prenda cura di loro, che li metta al riparo dalle astuzie di coloro che imbrogliano e dai complotti dei complottatori, che Egli benedica i loro sforzi e i loro mezzi, e che non li privi della Sua potenza in questa vita, e della Sua ricompensa nell’Altra Vita.
    (ÂMÎN, ÂMÎN, ÂMÎN, ndt)
    As-Sahab: Molto bene. Ritorniamo al discorso iniziato, e non terminato, riguardante i suoi consigli rivolti ai Mujâhidîn in Irâq. Lei ha detto che consiglia loro di unirsi attorno alla parola del Tawhîd. Potrebbe essere più esplicito?
    Dott. Ayman: Sì. I nostri fratelli Mujâhidîn in Irâq – l’orgoglio della Ummah di questi tempi – devono porre fine alle loro divergenze; che prendano per giudice la gente della conoscenza e della grazia, tra i sapienti attivi, affinché arbitrino attraverso la Shari‘ah dell’Islâm.
    E che evitino i “sapienti dei sultani”, che riconoscono (l’autorità dei) dirigenti traditori che hanno partecipato all’embargo contro l’Irâq e hanno aperto i loro Paesi alle forze d’invasione Crociate; i loro paesi sono stati le loro basi di partenza per andare ad uccidere migliaia di Musulmani in Afghanistan e in Irâq. Essi devono espellere dai loro ranghi gli agenti corrotti che hanno venduto la loro religione per un prezzo modestissimo, e hanno combattuto sotto la bandiera della Croce. Devono denunciarli perché i Musulmani ne vengano a conoscenza, come hanno fatto i loro fratelli in Afghanistan con coloro che sono rientrati a Kabul sui carri armati: Sayyâf, Rabbani e i loro simili.
    Devono rifiutare la classificazione della resistenza in una resistenza onorabile e un’altra non onorabile, una resistenza educata e un’altra maleducata, una resistenza gentile e un’altra cattiva! Tutte queste classificazioni che non sono state autorizzate da Allah, e attraverso cui si vuole giungere a dei falsi concetti... Il Jihâd in Irâq e in tutte le terre dell’Islâm contro gli invasori Crociati e i loro agenti è un dovere; tutti coloro (che siano Iracheni oppure no) che sono ostili all’Islâm e ai Musulmani, e sono alleati degli invasori Crociati contro i Musulmani, devono essere affrontati e combattuti. Il Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam) combatté il suo popolo di politeisti, fu loro ostile, e pregò Allah (‘azza waJalla) contro di loro, così come fecero i suoi Compagni (che Allah sia soddisfatto di loro). E quando il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) scelse di ricevere un riscatto in cambio dei prigionieri di Badr, Allah gli rivelò dei versetti coranici in cui lo rimproverava (sallAllahu ‘alayhi waSallam):
    Non si addice ad un Profeta prendere prigionieri finché non avrà completamente soggiogato la terra. Voi cercate il bene terreno, mentre Allah vuole (darvi) quello dell’altra vita. Allah è Eccelso, Saggio (Corano VIII. Al-Anfâl, 67)
    E l’ostilità nei confronti della famiglia e del clan (miscredenti) per la religione di Allah è una metodologia divina durevole; il Vero (Allah) – che Egli sia Esaltato e Benedetto – dice:
    O voi che credete! Non prendete per alleati i vostri padri e i vostri fratelli se preferiscono la miscredenza alla fede. Chi di voi li prenderà per alleati sarà tra gli ingiusti(Corano IX. At-Tawba, 23)
    E il Vero (Allah) – che Egli sia Esaltato e Benedetto – dice:
    Avete avuto un bell’esempio in Abramo e in coloro che erano con lui, quando dissero alla loro gente: “Noi ci dissociamo da voi e da quel che adorate all’infuori di Allah: vi rinneghiamo. Tra noi e voi è sorta inimicizia e odio (che continueranno) ininterrotti, finché non crederete in Allah, l’Unico”... (Corano LX. Al-Mumtahana, 4)
    I Mujâhidîn devono anche avvicinarsi, consigliarsi e concertarsi sull’unione dei loro ranghi. L’Organizzazione di Al Qa‘ida in Mesopotamia (bilâd ar-Rafidayn), poi il Consiglio Consultivo dei Mujâhidîn, poi il Patto dei Profumati, e infine lo Stato Islamico dell’Irâq (che Allah lo protegga e gli venga in soccorso) sono stati i primi ad unire i Mujâhidîn e le loro forze, una grazia che non può essere negata:
    Questa è la Grazia di Allah, Egli la concede a chi vuole. Allah è il Detentore della Grazia immensa (Corano LXII. Al-Jumu‘a, 4)
    Tutti i fratelli Mujâhidîn in Irâq – ed essi sono la speranza della Ummah e la sua fierezza – devono sviluppare ciò che hanno realizzato i loro fratelli, completarlo e finalizzarlo, che non permettano di minimizzarlo, criticarlo e di prendersene gioco, loro che sanno che lo Stato Islamico dell’Irâq è la prima forza ad affrontare l’attacco crociato-sionista sull’Irâq. Ciò che chiediamo loro è di cooperare con esso, guidarlo, correggerlo con estrema franchezza e sincerità, come un fratello interessato e gentile. I nostri cari fratelli dello Stato Islamico dell’Irâq (che Allah lo sostenga, lo protegga e gli venga in aiuto) devono a loro volta aprire i loro cuori ai consigli dei loro fratelli, propendervi, accordarvi dell’importanza, ed essere umili verso i loro fratelli credenti:
    O voi che credete, se qualcuno di voi rinnegherà la sua religione, Allah susciterà una comunità che Lui amerà e che Lo amerà, umile con i credenti e fiera con i miscredenti, che lotterà per la causa di Allah e che non teme il biasimo di nessuno. Questa è la grazia di Allah ed Egli la dà a chi vuole. Allah è immenso, sapiente (Corano V. Al-Ma’ida, 54)
    Dunque, se noi lanciamo, io e i miei fratelli qui, un appello a tutti i nobili e onorabili Mujâhidîn in Mesopotamia, lo rivolgiamo particolarmente e con insistenza ai nobili benamati dei gruppi dalla metodologia chiara e pura; alla loro testa gli onorabili fratelli, i primi a compiere il bene, nel gruppo di Ansar as-Sunnah, e al loro Emiro, il fratello Mujâhid, paziente e combattente, sua eminenza lo shaykh Abu AbdAllah ash-Shafi‘i (che Allah lo conservi sulla retta via e lo protegga come ottimo elemento per l’Islâm), ma lo rivolgiamo anche a tutti i suoi fratelli, leoni dell’Islâm in Irâq. Dico loro: tutti i Mujâhidîn, dovunque si trovino, attendono con impazienza l’unità tra voi e lo Stato Islamico dell’Irâq, affinché trionfi la metodologia Jihadista vera e pura, che opera alla liberazione di tutte le terre dell’Islâm e alla fondazione del Califfato secondo la metodologia della Profezia. Dico loro: Lo Stato Islamico dell’Irâq è il vostro Stato, Emirato e Governo, con chi vi unirete, se non con lo Stato? Operate con loro per il bene e riempite di gioia i cuori dei credenti, annunciando questa buona novella che abbiamo atteso troppo a lungo.
    As-Sahab: Può darsi che questo annuncio venga dato molto presto. Così come hanno fatto recentemente i nostri fratelli del Gruppo Islamico Combattente, riempiendo di gioia i nostri cuori col loro annuncio.
    Dott. Ayman: Âmîn, âmîn, inshaAllah!
    As-Sahab: Questo ci porta a parlare dell’orientamento politico che devono seguire i Mujâhidîn in Irâq, soprattutto perché le forze Americane Crociate sono sul punto di lasciare l’Irâq, e vogliono che la sua carta politica venga tracciata secondo i loro desideri. I movimenti della resistenza devono seguire una corrente nazionalista, che consideri tutti gli Iracheni uguali – che siano ostili all’Islâm o suoi alleati -, una corrente che riconosca la legalità degli stati alleati degli Americani e diretti da una giurisdizione altra che la Shari‘ah? Lo scopo ultimo del Jihâd si riassume nel liberare l’Irâq e nello stabilirvi un governo nazionalista, fingendo di dimenticare il dovere della fraternità islamica, l’obbligo personale (dovere individuale) di liberare tutte le terre dell’Islâm, il dovere di combattere finché gli eserciti miscredenti lascino la terra di Muhammad (pace e benedizioni di Allah su di lui), soprattutto nelle vicinanze dei due luoghi sacri (Makkah e Madinah) e nei dintorni di Gerusalemme, di combattere gli apostati che governano i nostri Paesi e reprimono la nostra Ummah, di operare per la fondazione del Califfato Islamico? Oppure (il Jihâd) è un orientamento basato su delle solide fondamenta della politica legale, dedotte dal Libro (il Corano) e dalla Sunnah?
    Dott. Ayman: Prima di tutto vorrei rassicurare la mia Ummah Musulmana, dicendo che il tempo del ricupero (da parte altrui) del Jihâd è finito – per la grazia di Allah e il Suo aiuto – e che la Ummah in generale, e la sua avanguardia Mujâhida in particolare, non hanno versato invano il loro sangue nel sentiero di Allah, perché i Nasser, la famiglia dei Sa‘ud, Bouteflika e Musharraf ne raccolgano i frutti; questo tempo è finito per sempre – per la grazia di Allah e la Sua generosità.
    As-Sahab: Dunque, in chi avrà fiducia la Ummah?
    Dott. Ayman: Avrà fiducia, se Allah lo vuole, negli onesti Mujâhidîn che non si sono “pentiti” né hanno fatto delle concessioni:
    (Essi sono) coloro che, quando diamo loro potere sulla terra, assolvono alla Salât, versano la Zakât, raccomandano le buone consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole. Appartiene ad Allah l’esito di tutte le cose (Corano XXII. Al-Hajj, 41)
    As-Sahab: Sì. Continui, per favore.
    Dott. Ayman: L’altra buona notizia che vorrei annunciare alla Ummah Musulmana è che la corrente delle concessioni e la metodologia del pentimento si sta indebolendo e sta ritrattando; poiché in effetti si è tirata anche troppo indietro, e i Mujâhidîn hanno rigettato questa metodologia.
    As-Sahab: Ci accontenteremo di ciò, riguardo a questo punto, poiché lo affronteremo in dettaglio in ciò che segue, inshaAllah.
    Dott. Ayman: Tanto meglio. I miei fratelli nei movimenti Jihadisti in Irâq devono realizzare che i segni dello Stato del Califfato appaiono all’orizzonte, ed è per questa ragione che le forze della miscredenza e del tradimento si alleano per reprimerlo. È di questo che ha parlato shaykh Usama bin Ladin nel suo ultimo messaggio, che Al-Jazeera ha censurato, malgrado la sua importanza, quando ha menzionato la questione di ridisegnare la carta della regione, di cancellare le pseudo frontiere dei Crociati, e di stabilire il Grande Stato Islamico dall’Oceano all’Oceano – con il permesso di Allah.
    As-Sahab: È importante sottolineare che lo Stato Islamico dell’Irâq ha molto insistito su tale concetto in passato.
    Dott. Ayman: Sì. E devo attirare l’attenzione, qui, sul fatto che lo Stato Islamico dell’Irâq è stato tra i movimenti dalla metodologia pura e dalla visione chiara, il primo ad annunciare che si basava sulle fondamenta legali nel combattimento e nella politica, e a dire la verità amara, quella che altri temono di dire.
    Perciò, i fratelli Mujâhidîn non devono adottare i programmi e le metodologie che contraddicano le fondamenta della Shari‘ah, non devono aiutare i nemici del Califfato a ritardare o impedire la sua costituzione. Per esempio, le metodologie dei movimenti Jihadisti devono basarsi sulla giurisdizione della Shari‘ah, non su quella delle masse (democrazia); devono essere basate sulla conferma della fratellanza dell’Islâm come legame tra i Musulmani, poiché chiunque abbia prestato il suo aiuto al Jihâd e ai Mujâhidîn, Iracheni o non Iracheni, è uno dei loro, i suoi diritti sono i loro diritti, e i suoi doveri sono i loro doveri.
    E chiunque sia ostile all’Islâm e al Jihâd, prestando il suo aiuto alla Crociata mondiale contro i Musulmani, non fa parte dei Mujâhidîn, per quanto possa essere Iracheno. È imperativo che essi operino seriamente alla fondazione dello Stato del Califfato, poiché si tratta di una delle cose stabilite consensualmente dalla Shari‘ah; devono impegnarsi per la liberazione di tutte le terre dell’Islâm occupate, in particolare: la Palestina, la Penisola Araba ed ogni terra Musulmana occupata dai miscredenti, poiché questo è un dovere individuale fin dal tempo della perdita dell’Andalusia.
    Il martire della Ummah, shaykh ‘Abdullah ‘Azzâm (rahimahullah) difendeva e metteva in evidenza, il cuore straziato dal dolore, questo importante fondamento basilare della Shari‘ah.
    (audio dello shaykh ‘Abdullah ‘Azzâm – rahimahullah)
    “Un dovere individuale fin dal tempo della caduta del Califfato, un dovere individuale fin dalla caduta della Palestina, un dovere individuale fin dalla caduta di Bukhâra, fin da quando se n’è andato l’Azerbaigian...
    Non è un dovere individuale soltanto in Afghanistan; perché siete dunque sorpresi di sentircelo dire? E la cosa più magnifica e strana in tutto ciò, sono i sapienti che dibattono continuamente sullo statuto del Jihâd: è un dovere individuale (fard ‘ayn) o collettivo (fard kifaya)? Non so davvero dove questa gente abbia acquisito la sua conoscenza, non so davvero da dove ricavino le loro fatâwâ. Tutte le terre dell’Islâm sono perdute, e i tiranni controllano ingiustamente le donne e i Musulmani dappertutto, ed essi cercano: il Jihâd è un dovere individuale o collettivo?... Sì, Costantinopoli era la sede della Chiesa Orientale... E mentre Muhammad il Conquistatore distruggeva i muri della città con le catapulte, i membri del Consiglio Episcopale discutevano sul numero di demoni che si potevano trovare attorno alla testa di un pidocchio... E noi lo stesso: i Giudei, i nemici, i Russi e gli Americani ci attaccano da ogni dove, non è vero? E noi discutiamo: il Jihâd è un dovere individuale o collettivo? Che Allah ti cavi l’occhio se non vedi che il Jihâd è un dovere individuale! Come? Forse che ciò merita un dibattito? Se essi avessero studiato un solo libro di Fiqh (giurisprudenza)... È noto che l’attaccante deve essere respinto, l’attaccante che aggredisce la gente, che ruba i loro beni, che aggredisce il loro onore, la loro religione o il loro paese... È una cosa del tutto nota, il fatto che respingerlo è un dovere individuale (fard ‘ayn)”
    (Fine della registrazione).

  3. #3
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    26 Jul 2004
    Località
    Roma
    Messaggi
    21,394
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    8 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Leggete il resto sul sito, perché è troppo lunga.

  4. #4
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Jan 2007
    Località
    Bologna
    Messaggi
    144
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ke bel personaggio " alzawahiri "

    come mai non hanno mai attaccato israele ?

  5. #5
    Mujâhid_Jihâd
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da schutzstaffel Visualizza Messaggio

    come mai non hanno mai attaccato israele ?
    Questa è una tua personale illazione.

    Proprio recentemente (lo scorso primo febbraio) i mujahidin di Al Qa'idah hanno attaccato l'ambasciata di Israele a Nuovachott in Mauritania.

    Per il resto potrei ricordarti attacchi internazionali contro sionisti in Kenya, Tunisia, Turchia, Indonesia e perfino in Iraq dove agiscono delle milizie segrete sioniste.

    Poi è chiaro che Al Qa'idah non dirigendo (ancora) il Jihad in Palestina non può fare molto contro l'entità sionista occupante la stessa, ma in Iraq e in Afghanistan conduce la guerriglia anti-imperialista e c'è l'intenzione di esportare la stessa guerriglia ai confini della Palestina occupata per liberarla dall'occupazione sionista.

 

 

Discussioni Simili

  1. Intervista al Prof. Enrico Galoppini - da leggere !
    Di Daltanius nel forum Destra Radicale
    Risposte: 222
    Ultimo Messaggio: 05-12-09, 09:12
  2. IMPORTANTE, DA LEGGERE: Intervista a un soldato
    Di Dark Knight nel forum Lega
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 15-09-09, 01:32
  3. Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 09-12-08, 02:33
  4. Intervista di Eugenio Benetazzo, da leggere
    Di Imperium nel forum Destra Radicale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 08-11-08, 13:00
  5. Al Zawahiri non approva.
    Di Kobra nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 6
    Ultimo Messaggio: 11-09-06, 18:45

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito