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Sandinista
Sospesi i dirittiIl giudice Garzon sospende per tre anni due formazioni indipendentiste basche
Le attività sono sospese. Due partiti, con centinaia di consiglieri e di parlamentari nelle istituzioni basche, vengono ghigliottinati così, con una ordinanza di un giudice istruttore, il famoso Baltasar Garzon, grande protagonista del procedimenti contro l'indipendentismo basco.
Anv ed Ehak. Acion Nacionalista vasca e Ehak, il Partito dei comunisti delle terre basche. Per Garzon sono sulla soglia di Eta. Intende dire che, con un passo più in là, da formazioni politiche presentate, votate e sostenute da migliaia di cittadini, si trasformerebbero in una banda di guerriglieri armati. E i due partiti, secondo Garzon, non sono ancora stati fagocitati per merito suo e dei giudici dell'Audiencia Nacional, che non hanno permesso questa operazione. Per questo si giustifica una sospensione, che potrebbe essere revocata se i soggetti in questione verranno depurati. La tesi giuridica di Garzon si basa su un precedente assioma, mai dimostrato, quello che equipara il movimento politico Batasuna a Eta. Se l'equiparazione ha portato i suoi frutti dal punto di vista politico, perché nel 2003 Batasuna è stata dichiarata fuori legge, non altrettanto si può dire dal punto di vista giuridico, poiché il processo contro Batasuna non è ancora arrivato nemmeno al primo grado. Il castello accusatorio, anche questa volta, si basa su documenti di parte – polizia e guardia civil – e su sillogismi o proprietà transitive.
Le colpe dei padri. Il magistrato spagnolo fonda la sospensione di due partiti, con decine di migliaia di sostenitori, nell'aver ravvisato nelle azioni di 14 esponenti elementi di reati di collaborazione o appartenenza con organizzazione armata. Ancora una volta viene applicato un concetto di difficile argomentazione: la responsabilità penale dei singoli comporta un provvedimento che va a colpire interessi collettivi, in questo caso di due formazioni politiche. Era lo stesso principio in base al quale lo stesso Garzon riuscì a uccidere un quotidiano come Egin nel luglio del 1998. Accusando tutto il consiglio di amministrazione della casa editrice, più direttore e vice direttore. Ma il quotidiano in sé, che cosa aveva a che vedere con quelle responsabilità personali? Eppure, dopo un decreto di sequestro, Egin venne fatto agonizzare e le strutture finirono per marcire.
Nove marzo. Ma il dato fondamentale è che Anv, che aveva annunciato di voler concorrere democraticamente al voto per le elezioni legislative spagnole, non potrà partecipare ai comizi. Garzon è riuscito addirittura ad anticipare le conclusioni del Tribunal Supremo, che sta decidendo sulla richiesta del governo e dell'avvocatura dello stato di mettere fuori legge la stessa Acion Nacionalista Vasca. Quindi: il Tribunal supremo potrebbe dichiarare la non legalità della formazione. Ma in ogni caso già per l'ordinanza di Garzon questa non potrà presentarsi con le firme in regola per iscriversi alla tornata elettorale.
Il dubbio. Nella raccolta e nell'analisi delle notizie che giungono quotidianamente sul fronte basco, rimane un dubbio insistente su quale possa essere la via che una qualsiasi formazione di sinistra e indipendentista debba intraprendere per poter partecipare all'esercizio democratico del voto.
Posto che Batasuna è fuori legge da anni, le nuove formazioni sono state chiuse o sospese per contiguità non con Eta, ma con Batasuna. Quando si rivendica socialismo e territorialità non ci sono molte alternative, storicamente. La risposta della sinistra basca è quella di mobilitazione: Karmelo Landa, dirigente ancora in libertà di Batasuna, ha chiesto alla società di scendere in piazza e ha dichiarato che il 9 marzo un voto ci sarà lo stesso. Forse confidando, come già avvenuto, nella consegna di annullare la scheda.
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