Scusate sono nuovo del forum e un po' inesperto, non so se qualcuno l'ha già postata, però è MOLTO grave la cosa, anche perchè c'è di mezzo il fratello di Borsellino...


A rischio il convegno tra 7 giorni degli amici di Beppe Grillo

Sei un amico di Beppe Grillo? Allora vattene, anche se bussi per parlare di giustizia e di tutela della legalità. Ecco come va a "farsi benedire", nel vero senso del termine, un convegno sulla cultura della giustizia in programma per il prossimo 15 febbraio al cinema Palmaria dal Meetup "Amici di Beppe Grillo" con la presenza, tra gli altri, di Salvatore Borsellino fratello del giudice ammazzato dalla Mafia, di Pino Masciari l'imprenditore-eroe calabrese che si è ribellato alla 'Ndrangheta, di Gioacchino Basile presidente dell'Astrea, del consulente della commissione parlamentare antimafia Vincenzo Guidotto. Capiamo meglio cosa è successo dalla testimonianza integrale di Francesca Biggi, una delle organizzatrici del progetto: "Sono circa due mesi che il meetup di La Spezia e Provincia sta lavorando all'organizzazione di due conferenze sulla cultura della legalità.

Tutto era nato dall'incontro di Bologna dove avevamo preso contatti con Pino Masciari, la cui storia aveva profondamente colpito tutti noi, perché si pensava di organizzare nella nostra città una conferenza in cui potesse raccontare la sua storia. Da allora il progetto è stato ampliato grazie all'inserimento dell'Associazione ASTREA e della Onlus Casa della Legalità e della Cultura.

Le conferenze, una la mattina per le scuole e una la sera aperta a tutta la popolazione con l'appoggio della Casa della Legalità e della Cultura di Genova e rientrava nell'ambito del 'Cammino', che appunto consisteva in una serie di incontri dedicati alla legalità, alla giustizia e alla lotta alla mafia in varie città d'Italia. Abbiamo iniziato facendo il giro delle scuole superiori della città, per sondare l'interesse e, avendo avuto risposta positiva abbiamo spedito una serie di lettere di richiesta di patrocinio per l'iniziativa (all'attenzione del Sindaco, Assessorati alla Cultura e Pubblica Istruzione) sia alla Provincia della Spezia, sia al Comune. Non ottenendo alcuna risposta abbiamo contattato telefonicamente l'Assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia che, grazie anche all'intervento diretto di alcuni consiglieri provinciali e alle pressioni della Casa della Legalità, finalmente ha dato risposta affermativa, garantendoci anche un contributo per l'affitto di una sala conferenze.

Successivamente, intervenendo direttamente alla segreteria del Sindaco, siamo riusciti ad ottenere anche il patrocinio del Comune. L'appoggio della provincia, divenuto fondamentale per il contributo che avrebbe concesso per la sala, era subordinato ad una dichiarazione scritta di un preside che sostenesse l'iniziativa a nome delle scuole coinvolte. E qui sono iniziati i fatti strani: le scuole (tranne qualche eccezione), ricontattate per la seconda volta, prima hanno negato di essere state contattate, poi hanno detto di non avere capito e comunque di non essere disposte a firmare alcunché e che volevano uno scritto della Provincia. Emblematico è stato il commento di una preside che ha dichiarato di doversi mantenere equidistante, senza specificare esattamente da che cosa. Di fronte a tale richiesta ci siamo rivolti nuovamente alla Provincia la quale, rifiutandosi di rilasciarci un foglio, ha risposto che senza la dichiarazione delle scuole non avrebbero potuto fare nulla (il gatto che si morde la coda !!!) e ci è stato consigliato di rivolgerci alla Consulta Studentesca.

Una volta contattati, anche la Consulta ha appoggiato l'iniziativa, garantendo di fronte alla
provincia per le scuole partecipanti e quindi permettendo lo stanziamento di EURO 500 per l'affitto della sala per tutto il giorno del 15 febbraio: così avremmo avuto la sala disponibile per entrambe le conferenze. Giunti a questo punto sembrava tutto in ordine: dopo varie ricerche avevamo trovato una sola sala disponibile che era il Cinema Teatro Palmaria, e avevamo preso accordi col gestore.

Il 6 febbraio, a 9 giorni dall'evento, siamo stati contattati dal responsabile del teatro che ci ha informato che la sala è di proprietà dei salesiani e che la comunità si era opposta allo svolgimento delle conferenza. Presi i contatti con il sacerdote della comunità, ci è stato richiesto un incontro per parlare del problema, incontro che si è svolto il giorno successivo.

Da questo colloquio è venuto fuori che il problema di fondo era la presenza del logo del Meet Up Amici di Beppe Grillo sui volantini e sulle locandine; inoltre ci è stato detto che la comunità deve tutelarsi e rimanere equidistante (che a quanto pare è un'espressione ricorrente!), e che nel caso avessero concesso la sala a noi del Meet Up, avrebbero dovuto eventualmente concederla anche alle associazioni di transessuali. Lasciando cadere la sua affermazione (da cui ognuno può trarre le proprie conclusioni), a quel punto, avendo a cuore il buon esito dell'evento, abbiamo proposto di levare il logo credendo che così non ci fossero più impedimenti. Il sacerdote quindi ha contattato telefonicamente il suo referente, da cui dipendeva la decisione finale, e parlando con questa persona al telefono, invece ne sono venuti fuori altri. Costui, affermando che in campagna elettorale la giustizia è un tema politico, che loro sono liberi di decidere a chi dare la sala e che cercando di trovare un punto d'incontro gli stavamo facendo violenza, ha troncato la conversazione. Il sacerdote, mentre stavamo uscendo, sorridendo ci ha consigliato di farli contattare direttamente dalla Provincia; lo stesso concetto è stato ripetuto al telefono al Presidente della Casa della Legalità che chiedeva spiegazioni del rifiuto, precisando che sarebbero bastate due righe della Provincia per risolvere la situazione.

A questo punto abbiamo contattato la Provincia, la quale si è categoricamente rifiutata di fare
alcunché se non di concederci i soldi precisando che ritenevano surreale il fatto che dovessero risolvere un problema del Meet Up. Come ciliegina sulla torta, quando abbiamo contattato alcune personalità di spicco della città per avere un aiuto, ci siamo sentiti rispondere che non avremmo mai ottenuto alcun sostegno in quanto istigatori al non voto. Ci ritroviamo ora, 8 febbraio ad una settimana esatta dalle conferenze, senza una sala né per la mattina né per la sera, con 5000 volantini inutilizzabili, un centinaio di inviti ufficiali a personaggi istituzionali che non saranno mai spediti, e nella rincorsa dell'ultimo minuto per non dover annullarle. Non possiamo negare che se avessimo avuto maggiore esperienza come gruppo, tanti di questi problemi si sarebbero evitati, ma per un tema così importante e con tali relatori mai avremmo immaginato un tale ostruzionismo". Ormai è troppo tardi? Ai lettori di Cds e alle loro e-mail la risposta.

Massimo Guerra

Copiato integralmente dal forum di annozero...