caro perseo,questa è la solita favoletta,anzi,leggenda metropolitana,che fa tanto comodo a voi propagare:la rai ci fa pagare il canone.
lo sai che fino al 1994,quando il primo governo berlusconi non "colonizzò"la rai con i suoi vari mimun,rossella,angelini,del noce,mentana e compagnia bella,e non impose una logica aziendale,il canone tv era molto più basso?lo sai che "sua emittenza" impose(in seguito a un mancato accordo con l'azienda pubblica)a quest'ultima,la riduzione bilaterale dei costi pubblicitari,e l'abbassamento della qualità e in parte,anche dell'auditel,perchè in quel momento rischiava di fallire,tra debiti,inchieste giudiziarie(che lui già allora,prima di entrare in politica chiamava "aggressioni delle procure") e mancati guadagni per molte centinaia di milioni di lire?
infatti,fino a quel momento,seppur pienamente politicizzata,svolgeva pienamente (o quasi)un ruolo di servizio pubblico,indipendente da censure eccessive,con la libertà garantita anche da tangentopoli,che aveva indebolito la credibilitàà dei partiti e alzato moltissimo quella dei giudici(allora,tantoper fare un esempio,di pietro era chiamato "dio toga").
poi,preoccupato che i partiti,in particolare il morente partito socialista,di craxi(pagato da silvio con almeno 23 miliardi di lire),e i potenti in generale,non avesero più capacità di condizionamento,e preoccupato dal pds,scese in politica,grazie,purtroppo ai numerosi conflitti di interessi 8che si trovano dappertutto,sia nella sua vita,sia nelle numerosissime attività in cui opera o da cui si finanzia,o riceve favori).
questa,purtroppo,non è una storia,questo è un incubo,che l'italia,una volta uscita dalle nebbie della prima repubblica,sperava certo di non rivedere più
psl tg5?lemente j mimun,celebre per aver fatto togliere il sonoro a berlusconi,quando offendeva il capo dei socialistiii europei,schultz!!!
e poi,tanto per intenderci,rai spa è stata creata recentemente,con un corposoo aumento del canone,evaso da molti.
e poi,basta,con la scusa di cambiare canale,vediamo che la tv è uno schifo in generale:niente analisi,fatti,approfondimenti,documentari o dossier,solo la cosa vista da destra e da sinistra,pochissima obiettività,incenso a veline,calciatori,tronisti più o meno furbi,grandi fratello,divi e donnensomma,qui manca ormai proprio la cultura,o,più semplicemente,una mentalità di qwuello che dovrebbe essere,il SERVIZIO PUBBLICO.
e basta.
non solo: format e le fiction,spesso vengono prodotti all'esterno della azienda,perchè ormai le agenzie abilitate a fare questo servizio o hanno un costo minore8ma non di molto rispetto a quelle interne alla rai,inoltre producono programmi scadenti,o peggio volgari),oppure,peggio ancora,sono "imparentate"con politici,oppure sono esse stesse creature politiche,o di poteri forti.
ps:la sapete l'ultima? mediset è diventata azionista di una concessionaria famosa di programmi,a cui anche la rai si è spesso rivolta!!!è uno dei tanti conflitti di interessi1!!
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6 minuti buoni di spot al papa trasmessi ora dal TG5: come al solito senza contradditorio, degno della usuale propaganda di regime.
Si parlava dei miracoli di luordes.... dei giovani italiani che vanno in massa (!), che ci sono circa un centinaio di miracoli verificati (!), anche se l'intervistata dice di non averne mai visto uno coi propri occhi.
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Non è che ogni opinione deve essere espressa sempre con qualcuno che abbia "li e adesso" facoltà di rispondere; non viviamo in un regime permanente di "par condicio" in ogni aspetto della nostra esistenza. Al papa è stato concesso del tempo in televisione per esprimere le sue opinioni in quanto da molti ritenuto un'importante autorità morale e spirituale, per quanto ciò che dice sia condivisibile o meno.
Il 97,67 % degli italiani è battezzato secondo il rito della Chiesa cattolica. In realtà si tratterebbe di un dato formale, poiché, secondo un'indagine dell'Eurispes effettuata nel 2006 e ripresa dal Corriere della Sera, è l'87,8% della popolazione a dichiararsi cattolico anche da adulto e il 36,8% praticante. Secondo la stessa ricerca si recherebbe a messa tutte le domeniche il 30,8% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni, a fronte del 22,4% e del 28,5% dei soggetti intervistati appartenenti rispettivamente alle fascia d'età 25-34 e 35-44 anni. La discrepanza tra chi si dichiara cattolico e chi è di stretta osservanza, anche se minore rispetto agli altri paesi dell'Europa occidentale, è sensibile, come testimoniato anche dalle opinioni relative ad aborto, fecondazione assistita e unioni civili.
http://www.cesnur.org/2001/enc/aggsoc072001.htm
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...attolici.shtml