La "Rifondazione" di Nando Ventra

Durante la riunione tenutasi domenica scorsa a Palermo all'Hotel ASTOR ho preso la parola anche per illustrare un documento firmato dal camerata Grisafi. Ma, dalla risposta datami dal Segretario Nazionale, mi sono reso conto di non essere stato capito e che, comunque, i dirigenti presenti del Partito, nella gran maggioranza, non hanno chiara la valutazione politica del momento che stiamo attraversando. Ho cercato di spiegare che, al di là dei problemi particolari riguardanti l'organizzazione e il momento preelettorale, vi sono tre grandi questioni che si devono affrontare e risolvere senza ulteriori indugi e con precedenza assoluta attraverso l'irrimandabile convocazione del Congresso Nazionale.
Romagnoli ha dovuto riconoscere di essere ormai illegittimamente segretario dato che i termini statutari entro cui si sarebbe dovuto convocare il congresso sono largamente scaduti e che oltretutto il Partito sta seguendo una linea politica in assoluto contrasto con quella della mozione con cui lo stesso Romagnoli è stato eletto. Nella stessa situazione si trovano la maggior parte degli organi periferici occupati abusivamente in molte sedi regionali e provinciali rette da commissari a loro volta imposti dall'alto senza nessun rispetto per le opinioni della base e oltre ogni limite imposto da quello che dovrebbe essere il rispetto della regola stabilita dallo Statuto.
Tutto questo diventa intollerabile perché non sono affrontati lealmente e chiaramente i tre argomenti sui quali non è più possibile rimandare un serio chiarimento:
la nostra identità,
la nostra linea tattica,
il nostro obiettivo strategico finale.
A nessuno di noi interessa sostituire il Segretario Nazionale e nemmeno metterlo in dubbio. Il congresso Nazionale lo pretendiamo per poter discutere i tre punti che sottoponiamo all'esame di tutti i camerati insieme a quelle che saranno le nostre opinioni in merito perché è chiaro che non si può ancora andare avanti nell'equivoco e che la mancanza di accordo soprattutto sui punti primo e terzo potrebbe anche rendere necessaria la dolorosa decisione di considerare definitivamente divise le nostre strade politiche.
Con questi scopi e senza nessuna ragione di personalismo contro chiunque abbiamo deciso di costituire questo gruppo operante disciplinatamente all'interno del Partito che, come la mozione che intendiamo presentare al prossimo congresso, si chiamerà "RIFONDAZIONE". La nostra decisione di lasciare il Partito si renderebbe necessaria solo se, all'interno dello stesso, non ci fosse concesso di dibattere le nostre opinioni cercando di farle diventare maggioranza.
In questi giorni sembra che il glorioso simbolo della "FIAMMA" che, insieme ad altri camerati, ho avuto l'onore di accendere nel lontano 1946, continuando poi a difenderla fino ad oggi attraverso tutta una vita di sacrifici, sempre servendola e mai servendomene, debba definitivamente morire e non fare più parte dei simboli presenti nel panorama della lotta politica italiana. Questo, per chi come me, in difesa di quel simbolo ha visto spezzarsi tante giovani vite non e' tollerabile.
Altri sono i simboli che giustamente sono stati cancellati o finiti nel fango, fra cui tutti quelli dei partiti antifascisti del dopo guerra, perché diventati indifendibili. La nostra gloriosa "FIAMMA", anche se è stata contaminata dal contagio con un gruppetto di imperdonabili profittatori, che la hanno usata per difendere le proprie fortune personali senza il minimo rispetto per ciò che rappresenta, non può e non deve morire.
Un grande giornalista come Concetto Pettinato che mi onorava della sua amicizia affettuosissima, quando durante la RSI sembrava che tutto stesse per crollare, scrisse un memorabile articolo intitolato: "Se ci sei, batti un colpo!". Senza volermi certamente paragonare a lui, e solo dal mio modesto angolo in periferia, intendendo ancora forse per l'ultima volta fare un servigio al Partito, voglio gridare anche io a tutti i camerati, più e meno importanti di me, quelli iscritti al Partito a cominciare dal Segretario Nazionale, e a tutti gli altri che per vari motivi personali più o meno giustificabili ne sono lontani: se ci sei, batti un colpo perché domani potrebbe essere troppo tardi!!

Nando Ventra