Nella giornata del 31 gennaio è ufficialmente iniziato lo spostamento delle scorie nucleari di Saluggia, in Piemonte, verso la Francia.

Il paese di quasi quattromila cittadini, posto vicino alla Dora Baltea in provincia di Vercelli, è stato sede del reattore sperimentale Avogadro RS-1, chiuso nel 1971, ed è oggi il sito adibito allo stoccaggio di elementi di combustibile nucleare irraggiato.

La prima parte di materiale radioattivo è stata trasportata oltralpe da un mezzo speciale che ha varcato il confine nazionale a Ventimiglia. Le scorie verranno messe in sicurezza nel Paese transalpino e poi riportate in Italia. Non si tratta, dunque, di uno smaltimento definitivo.

L’assessore regionale all’Ambiente, Nicola de Ruggiero, ha affermato a riguardo dello spostamento del materiale radioattivo: “questa attività è di preludio ai trasporti che seguiranno, per il completo allontanamento del combustibile nucleare dal Piemonte entro i tempi stabiliti dal programma, che prevede la fine del trasferimento globale entro febbraio 2012”.

Il sindaco del piccolo centro abitato vercellese, Marco Pasteris, ha aggiunto: “L’avvio del trasferimento del materiale irraggiato ci conforta perché significa una certezza in più verso la fine di una pesante e vincolante eredità del vecchio nucleare…le scorie, dopo il trattamento in Francia dovranno tornare in Italia”. Il primo cittadino di Saluggia infine tira una stoccata al governo: “Mentre il governo riapre la pericolosa stagione del nucleare in Italia, in Piemonte non si è ancora chiusa quella vecchia perché non è stato individuato il sito per il deposito unico nazionale. Tutto tace sulle scorie antiche, si parla solo di nuove centrali. Il Piemonte, che intanto ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale, per il recente piano nucleare del governo si fa carico di azioni che garantiscano la tranquillità”.

Intanto il dibattito interno circa il ritorno al nucleare diventa sempre più bollente e la situazione appare, al momento, ancora in evoluzione. La scorsa settimana la Conferenza delle Regioni si è infatti schierata contro la scelta dell’energia atomica; le uniche eccezioni sono costituite da Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.

Valeria Panzeri
Saluggia: iniziato il trasferimento delle scorie nucleari verso la Francia

resta da dire che ormai la maggior parte delle scorie radioattive italiane sono di origine medica