Il candidato alla Presidenza del Consiglio Veltroni annuncia che "ora" si possono abbassare le tasse. Ci fa piacere che, dopo che in 2 anni la sua parte politica abbia aumentato le entrate fiscali di oltre il 18% (fonte: www.tesoro.it) si possa ora invertire la marcia.
Ci stupisce però che Veltroni sostenga che il paese non sia in ginocchio. Proprio oggi l'ISTAT ci dice che l'indice della produzione industriale segna i valori minimi dal 2001. Pensa davvero Veltroni che nella la tassazione imposta dal governo Prodi non abbia giocato alcun ruolo nell'accelerare e nell'approfondire la recessione in cui stiamo entrando? Gli indicatori dei mercati internazionali non hanno assunto valori paragonabili a quelli del dopo 11/9. Solo in Italia gli indicatori sono così negativi, perché l'azione del Governo Prodi ha avuto sull'economia italiana lo stesso effetto che nel 2001 gli attacchi terroristici alle torri gemelle hanno avuto sull'economia amaricana.
L'azione del governo Berlusconi nel periodo 2001-2006 non ci è piaciuta: è stata una manovra "keynesiana" (dal nome di J.M.Keynes, economista fondamentale per la teorie economiche interventiste) che ha visto aumentare la spesa pubblica per cercare di far fronte alla recessione (peraltro con scarsi risultati). Nel momento della ripresa, invece di ridurre la spesa pubblica (come la stessa teoria keynesiana vorrebbe), Prodi ed il centrosinistra italiano hanno aumentato le tasse, in una logica ancora più statalista ed interventista di quella berlusconiana.
L'affermazione di Veltroni non ci basta: vorremmo sapere di quanto vuole ridurre le tasse, e quali spese vuole tagliare. In un paese che va verso la recessione, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un'altra (inutile) manovra keynesiana di aumento della spesa pubblica.
Gionata Pacor è il fondatore dell'associazione "Contro le Tasse"
L'associazione in meno di 2 mesi ha visto l'adesione di 160 persone, tra cui i parlamentari Benedetto Della Vedova e Daniele Capezzone e gli esponenti dell'Istituto Bruno Leoni Alberto Mingardi, Carlo Lottieri e Carlo Stagnaro.
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