In primis tu continui a sostenere che l'essere non è disgiunto dall'ente, e che qualsiasi altra prospettiva sia quantomeno illogica- ho cercato finora di dimostrare che è così ma che contemporaneamente non lo è...ho provato a far vedere che se l'essere è l'Assoluto, non una cosa fra le molte, anche il suo pensiero non è una fra le molte cose pensate dalla mente bensì il pensiero che non può essere formalizzato, concettualizzato etc.
E formulando quella che è più di un ipotesi, la mente non pensa solo cose, visualizza talvolta il pensiero puro, scisso da contraddizioni, altro che cose...pur tuttavia vi è guidata dalla conoscenza che l'intelletto ha generato per il suo proprio avanzamento-
Logica e linguaggio semplici? La vedo diversamente...la logica può condurre ad aporie pazzesche giustificabili solo in base a se stessa ma transeat...e il linguaggio: facoltà umana incredibilmente misteriosa nonostante la scienza si faccia un vanto d'averne sviscerato i segreti...già solo capire i legami fra linguaggio e concettualizzazione ci porterebbe molto lontano (e sempre le teorie avanzate non mi rendono l'idea di quella complessità che l'argomento porta per forza con sè- la migliore formulazione di questa facoltà l'ho rinvenuta (tu pensa!) in un manuale di geroglifici...perciò...anche qui si deve risalire all'origine divina, poi nulla ci apparirà così semplice...il mito di Toth insegna...)- perciò nella semplice formulazione di cui sopra, non facciamoci ingannare da una semplicità che è solo apparente: logica e linguaggio, se usate in modo appropriato, potrebbero mai condurre ad un concetto scontato?
Ma la ragione sceglie in base a ciò che conosce, discrimina in base a ciò che le è noto- come si può essere allora certi che ciò che essa indica come giusta via o errata sia il Vero che si va cercando? Oltretutto la ragione con il suo potere, e grazie alla logica persino, può essere in grado di negare anche quello che ha affermato, perciò se essa indica, cosa le si può opporre?Buona norma in filosofia è diffidare di ciò che nn si è in grado di negare nonostante la ragione indichi il contrario
Se l'essere si può identificare con tutte le cose che sono, per desiderio di completezza dev'essere vero anche per tutte quelle che non sono...pensando in termini universali come può l'assoluto non contenere in sè anche il baratro del nulla? Quando Zeus inghiotte Fanete, tutto ciò che è e che non è rinasce dal suo cuore, la realtà e la possibilità sono distinte e identiche, la loro fonte eè la medesima e il loro fine è identico seppur distinto (come può la logica rispondere a ciò?)...Cm può l'essere identificarsi cn ciò che nn è? qsto è il nichilismo
Se si pensa a ciò che non è, al non essere, come a ciò che è stato e che un giorno potrebbe ancora essere, si può vedere come la sua identificazione con l'essere non sia nichilismo bensì il suo esatto contrario...
Ma si capisce, senonché io amo ciò che mescola razionalismo con misticismo, qualcosa di più simile alla filosofia della scuola siciliana...Già..mai sentito parlare di logica formale?
Saluti!