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    Predefinito Se tutto va bene siamo rovinati

    Moody´s: "Per voi rischio-debito tornate a ridurlo, ce la potete fare" - Le news di Diritti Globali


    31 - 03 - 2010
    la Repubblica

    Moody´s: "Per voi rischio-debito tornate a ridurlo, ce la potete fare"
    Resta fermo il rating: la bassa crescita italiana rende più difficile il rientro ma i precedenti storici sono positivi L´agenzia: spazzati via in Europa i traguardi di Maastricht
    di EUGENIO OCCORSIO
    ROMA - L´Italia ormai da più di dieci anni è impegnata in una continua battaglia per stabilizzare il debito pubblico in relazione al Pil, e ora si prepara all´ennesima dura sfida. Ma può farcela perché «la sua lunga esperienza nello strutturare il bilancio in un contesto di una fitta serie di vincoli e per di più con una bassa crescita, rende il nuovo sforzo non molto diverso dai precedenti». È un´attestazione di fiducia non priva di sorprese, lo Special comment pubblicato ieri da Moody´s. «Non è una valutazione di rating, che resta fermo ad Aa2 con un outlook stabile», puntualizza Alexander Kockerbeck, il senior vice president dell´ufficio-credito di Londra che ha redatto lo studio. «È un ampliamento di analisi, una riflessione sulle conseguenze della crisi. Che per paesi più forti del vostro sta comportando modificazioni rivoluzionarie e quindi più difficili da assorbire. In Francia il debito pubblico raggiungerà il 90% nel 2012. In Germania si avvia al 70, peggio che dopo la riunificazione». È come se tutta l´Europa sia diventata un po´ più italiana. «In media il debito in Europa supererà l´80% entro i prossimi tre anni, 20 punti in più che prima di Maastricht: tutto il consolidamento dell´ultimo decennio è stato brutalmente spazzato via». L´intera Europa ora dovrà compiere grossi sforzi in termini di aggiustamento, «per i quali non tutti sono preparati».
    In Italia invece tutto questo rappresenta un punto fermo da fin troppo tempo. Nell´area euro, si trova nel mezzo: suona da (parziale) consolazione il fatto che è il paese meno inguaiato fra i famigerati Pigs: «Il rapporto debito/Pil dell´Italia nei cinque anni più difficili della crisi crescerà di 14,3 punti, dal 103,5% del 2007 al 117,8 dell´anno prossimo. In Irlanda l´aumento sarà di 71,1 punti, in Grecia di 39,9, in Spagna di 37,8, in Portogallo di 27,5». Intendiamoci, precisa Kockerbeck, «non è che il fatto di essere in difficoltà già da prima, giustifica inopportuni entusiasmi ora. Bisogna assolutamente spingere sulla crescita: in Francia e Germania la recessione ha riportato il Pil ai livelli del 2005, in Italia a quelli del 2000. E dal punto di vista fiscale rimane pesante il costo degli interessi, che da solo avrà aggiunto 19,8 punti al rapporto debito/Pil nel 2001-10. Così, è cruciale la necessità di ritrovare un equilibrio fra le risorse pubbliche e gli oneri finanziari». Il tutto finalizzato al miglioramento del rating sui buoni del Tesoro, che porterà infine appunto all´abbassamento della spesa per il "servizio" del debito. «La prima cosa da fare per invertire la tendenza negativa è recuperare l´avanzo primario, che ora è leggermente finito in negativo ma è proprio ciò che può fare la differenza perché già dall´anno prossimo potrebbe comportare la riduzione del rapporto debito/Pil di 1,4 punti».
    Ma soprattutto l´Italia deve saper cogliere l´occasione del minor debito privato, che sta portando alla necessità di minori interventi di salvataggio, e il vantaggio di avere meno settori gonfiati dalla speculazione, tipo le case in Spagna. «Come dice Tremonti - sorride Kockerbeck - avete marciato con la sordina, ma ora questo può essere utile. Lo shock è stato inferiore, siete meno feriti perché avete osato meno e avete ora meno oneri che possano minacciare la crescita. Però ora dovete avere il carattere e la volontà politica per valorizzare questi vostri fattori di stabilità».

  2. #2
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    Predefinito Rif: Se tutto va bene siamo rovinati

    Magnifiche parole di incoraggiamento.

    Dato che il debito pubblico italiano è stato creato da una classe politica litica che adotta la mentalità mediterranea per vivere come gli Europei, l'unica risposta a questo uomo che vuole darci speranza è usare il linguaggio mediterraneo.

    Il senso dell'articolo per chi lo legge è:

    SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI.

    Questo giornalista, scrivendo in italiano si presume voglia parlare agli italiani.
    E chi è italiano, purtroppo suo malgrado; è abituato a tante di quelle promesse che non può credere.

    A forza di sentire i politici italiani, si diventa troppo smaliziati, e non si apprezzano le parole di speranza.

    Di speranza elargite nei nostri confronti di coloni, sono piene le discariche. .

  3. #3
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    Predefinito Rif: Se tutto va bene siamo rovinati

    Moody's,
    quello che da i voti in pagella a popoli e governi,
    e che ritiene del tutto lecito e normale, che gli immani
    debiti e bolle dei biscazzieri internazionali, siano pagati
    dai disgraziati, che non comprendono quanto bella
    è la finanza speculativa.

 

 

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