A trent'anni dall'assassinio di Aldo Moro si moltiplicano in rete gli articoli che riguardano la strage di via Fani e i 55 giorni di prigionia. L'ultima parola non é ancora stata scritta.
Qui un articolo di Stefano Comi su Radio Utopia e il video della puntata di "In 1/2 h" con Corrado Guerzoni, segretario personale di Aldo Moro ai tempi del rapimento.
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,Rai...E57517,00.html

Secondo Wikipedia tedesca, Aldo Moro sarebbe stato ucciso „a causa delle sue concessioni al Partito Comunista Italiano“. “Ci sono indizi – continua Wikipedia – di una partecipazione della Loggia P2, di Gladio, della Mafia, della CIA e persino di nemici all’interno del suo stesso partito, in particolare di Giulio Andreotti. Tutti questi gruppi avevano un interesse ad eliminare Moro”. (1)
Teorie complottiste, elucubrazioni, allucinazioni politiche.
Mi ricordo bene il giorno della manifestazione unitaria contro il terrorismo per le strade di Milano, la caccia agli estremisti della sinistra che dal primo momento avevano gridato all’imbroglio (allora non si conosceva ancora il termine “false flag”) e le facce scure dei militanti dei partiti “istituzionali”. Fu omicidio, regolamento di conti, “operazione di guerra asimmetrica”, “false flag”! A rafforzare questa mia convinzione, ora le rivelazioni di Repubblica. (2) Gli alleati europei e d’oltre manica erano preoccupati e spaventati dalla situazione italiana, in particolare dalla forte avanzata del Partito Comunista Italiano, dalle insistenti offerte di Enrico Berlinguer di un Compromesso Storico e dalla disponibilitá verso la sinistra di Aldo Moro. Gli inglesi sono inquieti, gli americani (Kissinger) scalpitano. I tedeschi (il social-democratico Willy Brandt) sono messi al corrente. Non si tollererá un governo coi comunisti. Un ministro comunista nel governo italiano mette in pericolo la sicurezza della NATO. In occasione della riunione di Oslo della NATO si prepara un documento, tenuto nascosto agli italiani, sulla situazione politica nel nostro paese e su possibili scenari. Alla riunione del G7 a Puertorico si tengono riunioni off limits per i ministri italiani. Giscard propone di elaborare, in una prossima riunione da tenersi a Parigi, una bozza di programma di governo che gli italiani dovranno accettare in cambio di un sostanzioso aiuto finanziario. Quella riunione si tiene effettivamente a Parigi, all'Eliseo, l'8 luglio del 1976. Il padrone di casa è il Segretario generale aggiunto della Presidenza della Repubblica francese Yves Cannac. Per gli Usa c'è Helmut Sonnenfeldt, consigliere del Dipartimento di Stato e braccio destro di Kissinger; per i tedeschi arriva Gunther Van Well, alto funzionario del ministero degli Esteri di Bonn; e infine, per la Gran Bretagna, il sottosegretario del Foreign Office, Reginald Hibbert. L’Italia è declassata a vassallo degli interessi soprannazionali dell’Alleanza Atlantica dalla quale prendere ordini che vanno fino a dettare addirittura il programma, che tocca amministrazione pubblica, giustizia, sicurezza, economia e politica estera. Si scende nei particolari: un piano a medio termine per il risanamento della finanza pubblica e riduzione dell'evasione fiscale; è indicata la necessità di tentare un accordo con imprenditori e sindacati. C'è anche la lotta alla corruzione e perfino un accenno al "nepotismo". (3) Spunta la figura di Bettino Craxi e la speranza di una nuova alleanza di centro sinistra. Ma Moro è d’ostacolo …
Il resto è storia.



(1)
http://de.wikipedia.org/wiki/Aldo_Moro
(2)
http://www.repubblica.it/2008/01/sez...-office-1.html
(3)
http://www.repubblica.it/2008/01/sez...-office-3.html