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Risultati da 1 a 7 di 7

Discussione: Monocameralismo

  1. #1
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    Predefinito Monocameralismo

    Trovo che il bicameralismo, almeno nella forma presente in Italia, sia un retaggio ottocentesco, un'inutile "palla al piede" della nazione. Al tempo stesso temo che, cose del tipo Senato delle Regioni, in Italia, diano origine ad assetti istituzionali confusi e macchinosi. La mia preferenza cade, quindi, su un monocameralismo pressoché perfetto, in una repubblica di tipo parlamentare.
    Ovviamente, questo comporta un riassetto delle istituzioni. Vediamo come si potrebbe, a mio parere, fare.
    In primo luogo, abolire il Senato. E fin qui è facile. Ci resta quindi la Camera dei Deputati, che da qui in poi chiamerò semplicemente Parlamento. Questo approva le leggi, concede e revoca la fiducia al presidente del consigli..., insomma, la solita roba.
    E' chiaro che occorre, però, prevedere, un rafforamento delle garanzie, che faccia da contrappeso a questa maggiore "scioltezza" del potere legislativo.
    Si può, ad esempio, prevedere l'esistenza di un Consiglio delle Regioni. Non si tratterebbe assolutamente di una seconda camera, ma di un organo di garanzia dell'autonomia regionale. In pratica, sarebbe composto dai presidenti delle regioni, o da un loro delegato, ed avrebbe il compito di vagliare tutte le leggi approvate dal Parlamento. Se, con una certa maggioranza (diciamo i 3/5 dei voti esprimibili), il Consiglio ritiene che la legge violi le prerogative delle regioni, può, entro 30 giorni dalla ricezione, rispedire la legge al Parlamento (Verrebbe ache prevista una procedura d'urgenza, in cui, il Consiglio, con la stessa maggioranza con cui può bocciare una legge, può approvarla, prima della scadenza dei 30 giorni). Se il Parlamento non concorda con la decisione del Consiglio, può comunque riapprovare inalterata la legge, ma a maggioranza assoluta dei suoi membri (o dei 3/5, nel caso il Consiglio si sia opposto con una maggioranza dei 2/3 dei voti esprimibili). Approvata, in un modo o nell'altro la legge, questa viene, come ora, inviata al Presidente della Repubblica per la promulgazione. E qui c'è un'altra modifica: il Presidente può, come ora, rinviare (motivando) la lagge al Parlamento. Ci sono due casi: normale rinvio (ed in questo caso, se il Parlamento riapprova la legge, questa deve essere promulgata), e rinvio dovuto ad una questione di costituzionalità (cioé, se il Presidente ritiene la legge non costituzionale). In questo secondo caso, se la legge è riapprovata inalterata, il Presidente può, prima della promulgazione, richiedere il giudizio preventivo della Corte Costituzionale (sulle stesse questioni che ne hanno motivato il rinvio al Parlamento). Se questa conferma il parere del Presidente, la legge non viene promulgata (in caso contrario, ovviamente, sì). (Ovviamente, in caso di rinvio e riapprovazione inalterata della legge, non si ripassa per il Congilio delle Regioni: sarebbe inutile).
    Occorre ora soffermarsi sulla figura del Presidente della Repubblica. Ovviamente, venendo a mancare la seconda camera, deve cambiare anche il sistema di elezioni. Peraltro, trovo che quello attuale non sia comunque adeguato, con due camere spesso dalla composizione assai simile. Il sistema che proporrei è, credo, simile (con qualche modifica) a quello della Convenzione Federale tedesca. In pratica, l'Assemblea dei Grandi Elettori, sarebbe formata dai 630 parlamentari, e da 315 delegati regionali. Questi ultimi verrebbero ripartiti tra le regioni sulla base di una proporzionalità regressiva.
    Resta ora da ipotizzare questa ripartizione. Per questo torniamo un attimo al Consiglio Regionale, dove ogni regione avrebbe un certo numero di voti, da esprimere "in blocco" (come nel Bundesrat Tedesco). Se ipotizziamo di avere le attuali 20 regioni italiane (che io modificherei, ma non complichiamo, ora, le cose), e 105 voti complessivi, assegnando due voti fissi ad ogni regione, e suddividendo i restanti 105 proporzionalmente (Metodo Saint-Laigue) alla radice cubica del quadrato della popolazione, la Lombardia avrebbe 10 voti, il Veneto 7, l'Abruzzo 4, il Molise 3 e la Valle d'Aosta 2 (non sto qui a scriverle tutte). I delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica non sarebbero altro che il triplo dei voti (cioè, la Lombardia invierebbe 30 delegati, e la Valle d'Aosta 6). Mi paiono numeri ragionevoli (ovviamente, pensati per le attuali regioni).
    C'è un'altra questione da considerare, e cioè il rischio che il Presidente dela Repubblica si metta a mandare tutte le leggi alla Corte Costituzionale, bloccando, di fatto, l'attività legislativa. Una soluzione può essere quella di prevedere che se, in un certo arco di tempo, diciamo un anno, per tre volte, il Presidente invia alla Corte Costituzionale una legge poi ritenuta perfettamente costituzionale, il Parlamento, a maggioranza assoluta dei membri, entro trenta giorni dalla terza sentenza della Corte, possa dichiarare il Presidente decaduto. Se non lo fa, il "contatore" degli errori del Presidente si riazzera (serve ad evitare che un Presidente sia continuamente sotto ricatto). Infine, per garantire ancora di più l'imparzialità del Presidente, andrebbe previsto che non sia eleggibile alla carica di Capo dello Stato chi, nella legislatura in cui avviene l'elezione, abbia ricoperto la carica di Presidente del Consiglio.

    Ah, già, dimenticavo: l'articolo 138. Chiaramente, va modificato. La procedura di modifica della Costituzione assumerebbe questa forma: il Parlamento approva la la legge di modifica. Se lo fa a maggioranza assoluta dei membri, questa viene inviata al Consilgio delle Regioni, che può opporsi (diciamo con una maggioranza dei 2/3 dei voti esprimibili), annullando l'approvazione parlamentare. Se, invece, il Consiglio non si oppone, si procede al referendum popolare confermativo. La modifica alla Costituzione non viene inviata al Consiglio, ma direttamente sottoposta a referendum popolare, se il Parlamento la approva con maggioranza dei due terzi dei suoi membri. (Lo scopo è quello di far sì che una qualche maggioranza non scriva una pessima riforma, e speri poi che le vada bene nel referendum, ma, al tempo stesso, è previsto che il Consiglio delle Regioni non possa fare "ostruzionismo", se la riforma ha uno schiacciante appoggio in Parlamento. Comunque il referendum confermativo è sempre previsto).


    Ok, questo a grande linee. Un sistema parlamentare, monocamerale, con i dovuti contrappesi. A mio parere assai meglio che lanciarsi in avventure presidenzialiste (secondo me assolutamente inadatte all'Italia).

    Saluti.

    Midìl

    P.S.: Può essere utile (forse necessario) prevedere che, nel caso il Consiglio delle Regioni si opponga ad una legge,in quanto viola le prerogative delle regioni, il Governo o il Parlamento, possano chidere un giudizio alla Corte Costituzionale, che, in caso valuti insussistenti le ragioni alla base dell'opposizione, la invalidi (questo per evitare che il Consiglio tenda a debordare a seconda camera)
    Ultima modifica di Midìl; 02-04-10 alle 10:00

  2. #2
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    Predefinito Rif: Monocameralismo

    Se posso esprimere la mia idea, che poi è in linea con tutte le democrazie occidentali, secondo me devono restare le due camere con compiti diversi.

    Il Parlamento, con i compiti che ha attualmente, composto da circa 300 membri ( uno ogni 130-140 mila elettori circa ).

    Un Senato federale, rappresentante delle regioni e che deve occuparsi di esse, con 2 senatori eletti per regione.

    Il presidenzialismo non fondamentale, ma certo auspicabile, per dare modo alle persone di eleggere direttamente chi deve guidare lo Stato. Mandato di 5 anni e mandato di rappresentanza ai parlamentari con obbiligo di ricandidarsi nello stesso collegio in cui sono stati eletti.

    Non mi sembra che ci voglia chissà che cosa per fare delle riforme banali e direi oramai comuni nella maggior parte degli Stati occidentali.

    Vorrei sapere perchè ci sia ostracismo da parte della sinistra.
    Mauricio Pinilla portaci in serie A!

  3. #3
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    Predefinito Rif: Monocameralismo

    Citazione Originariamente Scritto da natolibero Visualizza Messaggio
    Se posso esprimere la mia idea, che poi è in linea con tutte le democrazie occidentali, secondo me devono restare le due camere con compiti diversi.
    La Germania non ha un sistema bicamerale. Infatti, il Bundesrat non è una seconda camera, come affermato dalla stessacorte costituzionale tedesca: Bundesrat (Germania) - Wikipedia



    Il Parlamento, con i compiti che ha attualmente, composto da circa 300 membri ( uno ogni 130-140 mila elettori circa ).
    Non sono d'accordo. Troppo pochi. Si perde risoluzione territoriale (cioè il grado di definizione con cui il parlamento vede la società).
    D'altronde, l'attuale numero di 630 (trascurando la questione degli eletti all'estero), è in linea con i numeri del resto dell'Europa:



    Ovviamente, maggiore è la popolazione e maggiore è il rapporto tra questa ed il numero di parlamentari. L'unico grande stato che si discosta è la Spagna, con i suoi 130.000 abitanti per parlamentare, ma comunque molti meno di quelli che avremmo qui con una camera bassa di soli 300 memebri (che porterebbe il rapporto a ben 200.000). Si può ovviamente ridurre il numero di deputati, ma non andrei assolutamente sotto i 500 (rapporto popolazione-parlamentari di 120.000 circa). Ma, in realtà, il numero attuale, limatina più, limatina meno, mi sembra ragionevole.

    Un Senato federale, rappresentante delle regioni e che deve occuparsi di esse, con 2 senatori eletti per regione.
    Non sono un esperto, ma temo si rischierebbero continui conflitti di competenza tra le due camere. Inoltre un'uguale rappresentanza per tutte le regioni è, a mio parere, assurda in Italia. Non si possono dare due senatori sia alla Lombardia che alla Valle d'Aosta. Non sarebbe accettabile per i lombardi (e i laziali, e i piemontesi, i siciliani, i veneti...)


    Il presidenzialismo non fondamentale, ma certo auspicabile, per dare modo alle persone di eleggere direttamente chi deve guidare lo Stato. Mandato di 5 anni e mandato di rappresentanza ai parlamentari con obbiligo di ricandidarsi nello stesso collegio in cui sono stati eletti.

    Non mi sembra che ci voglia chissà che cosa per fare delle riforme banali e direi oramai comuni nella maggior parte degli Stati occidentali.

    Vorrei sapere perchè ci sia ostracismo da parte della sinistra.
    Premesso che non sono di sinistra, destra, sopra o sotto, il presidenzialismo è pericoloso in Italia: siamo un popolo troppo emotivo, abbiamo bisgno della cassa di compensazione parlamentare. Il presidenzialimso, invece, è un sistema molto più "ruvido": ed è storicamente avvenuto che, dove si è tentato di espeortare il sistema presidenzialista per eccellenza, cioè quello statunitense, ci sia stato un degrado della democrazia. Credo sia molto più semplice mettere (e tenere) in piedi una democrazia parlamentare che una presidenziale. In Italia, poi, già oggi si grida ogni cinque minuti al dittatore (di destra o di sinistra), ti lascio immaginare cosa possa succedere con il presidenzialismo.
    A mio parere, con un sitema presidenziale, si rischierebbe veramente la svolta autoritaria: conflitto tra presidente e parlamento, ed il presidente che si appella al popolo per superare l'empasse..., e magari il parlamento che grida al golpe... Brutto scenario...
    Senza contare che si perderebbe l'importantissima figura del presidente di garanzia, la cui importanza è spesso sottovalutata per la tenuta degli equilibri istituzionali...

    Saluti.

    Midìl

    P.S.:

    Citazione Originariamente Scritto da Midìl Visualizza Messaggio
    [...] e 105 voti complessivi, assegnando due voti fissi ad ogni regione, e suddividendo i restanti 105 proporzionalmente (Metodo Saint-Laigue) alla radice cubica del quadrato della popolazione [...]
    Ovviamente i voti restanti da suddividere sono 65 (cioè 105-20*2).
    Ultima modifica di Midìl; 02-04-10 alle 12:07

  4. #4
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    Predefinito Rif: Monocameralismo

    Dici che 300 parlamentari sono pochi...ma allora gli USA che sono mezzo miliardo e hanno più o meno quel numero?
    Lo stato va snellito e parecchio, a partira dal fatto che tra Senato e Parlamento in Italia ci sono circa 1000 parlamentari...davvero un'esagerazione.

    Anche se non si vuole adottare il presidenzialismo, bisogna comunque permettere a chi ha vinto le elezioni di governare e di attuare i provvedimenti nella maniera più rapida possibile.

    In Germania, ci sono 2 camere una alta, un parlamento vero e proprio, e una bassa a carattere federale. Stessa cosa in Spagna o in USA. Perchè noi non possiamo averla?
    Mauricio Pinilla portaci in serie A!

  5. #5
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    Predefinito Rif: Monocameralismo

    Citazione Originariamente Scritto da natolibero Visualizza Messaggio
    Dici che 300 parlamentari sono pochi...ma allora gli USA che sono mezzo miliardo e hanno più o meno quel numero?
    Lo stato va snellito e parecchio, a partira dal fatto che tra Senato e Parlamento in Italia ci sono circa 1000 parlamentari...davvero un'esagerazione.
    Gli Stati Uniti hanno una popolazione di 300 milioni circa di abitanti, ed una camera bassa di 435 membri, ma hanno anche 50 stati estremamente gelosi della propria autonomia (hanno anche combattuto una guerra civile, e ne ahnno rischiata un'altra una cinquantina d'anni prima, ai tempi della guera con l'Inghilterra). Ed ogni stato ha un proprio parlamento, spessissimo bicamerale. Insomma, è diffcilmente paragonabile al caso italiano.


    Anche se non si vuole adottare il presidenzialismo, bisogna comunque permettere a chi ha vinto le elezioni di governare e di attuare i provvedimenti nella maniera più rapida possibile.
    Il presidenzialismo non è considerato il sistema di governo più efficiente (a causa dei frequenti contrasti tra presidente e parlamento). Credo che il più efficiente in assoluto sia da considerare quello inglese, dove governo e parlamento sono espressione della stessa maggioranza, e dove il primo ministro ha potere di vita e di morte sul parlamento, potendo indire nuove elezioni. Peraltro, si tratta di un potere che non ritengo adatto ad un primo ministro (meglio che spetti ad un presidente di garanzia)
    Ah, a proposito, l'Inghilterra, sempre più, è un sistema monocamerale (a parte le ultime vestigia di potere della Camera dei Lord).
    Cpmunque, la lentezza nell'approvazione delle leggi, in Italia, è spesso dovuta all'andirivieni dei progetti da Camera a Senato... Una sola camera, un solo voto, approvazione rapida...


    In Germania, ci sono 2 camere una alta, un parlamento vero e proprio, e una bassa a carattere federale. Stessa cosa in Spagna o in USA. Perchè noi non possiamo averla?
    Il Bundesrat tedesco non è la camera (alta, non bassa), della federazione. Leggi il link che ti ho fornito. E, poi, che te ne fai, in Italia, di un Senato delle Regioni? Cosa gli fai votare?
    (Ad esempio, queste sono le funzioni del Bundesrat tedesco:
    Bundesrat (Germania) - Wikipedia
    Il problema del Bunderat è che sta allargando le proprie competenze. Per evitare che questo possa succedere anche in Italia, con un "Regionsrat", io, gli ho lasciato solo il secondo tipo di potere, cioè quello di rinviare le leggi, peraltro solo quelle che violino l'autonomia delle regioni, alla camera bassa, ma senza "potere di veto", potendo quest'ultima ribaltare, con una maggioranza qualificata, la decisione del primo. L'ho quindi pensato come organo di garanzia dell'autonomia regionale dalle prevaricazioni del potere centrale, allo scopo di primo filtro (il secondo filtro sarebbe il presidente della repubblica, il terzo la corte costituzionale))

    Saluti.

    Midìl

  6. #6
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    Predefinito Rif: Monocameralismo

    Mi trovo d'accordo sulle proposte di Midil :giagia:

    L'unica cosa che vorrei chiedere....si parla di numero di elettori per seggio giustamente. Ma vogliamo allora dare un vero senso a questo fattore? Allo stato attuale il parlamentare o il senatore è ESCLUSIVAMENTE una rappresentazione del partito NAZIONALE che lo rappresenta e, raramente, ha un vero contatto con il terriorio che rappresenta. Questo perchè il parlamentare generico difficilmente ha libertà di azione nella propria opera politica, ma deve sottostare quasi forzatamente (pena spesso l'espulsione dal partito con relativa successiva NON candidatura) ai diktat della dirigenza. Questo accade moltissimo nel PDL, molto nel PD e nella LEGA. Meno nei partiti più piccoli dove i parlamentari possono ancora godere di una certa bassa autonomia.
    Ultima modifica di Seyen; 02-04-10 alle 13:02

  7. #7
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    Predefinito Rif: Monocameralismo

    Citazione Originariamente Scritto da Seyen Visualizza Messaggio
    Mi trovo d'accordo sulle proposte di Midil :giagia:

    L'unica cosa che vorrei chiedere....si parla di numero di elettori per seggio giustamente. Ma vogliamo allora dare un vero senso a questo fattore? Allo stato attuale il parlamentare o il senatore è ESCLUSIVAMENTE una rappresentazione del partito NAZIONALE che lo rappresenta e, raramente, ha un vero contatto con il terriorio che rappresenta. Questo perchè il parlamentare generico difficilmente ha libertà di azione nella propria opera politica, ma deve sottostare quasi forzatamente (pena spesso l'espulsione dal partito con relativa successiva NON candidatura) ai diktat della dirigenza. Questo accade moltissimo nel PDL, molto nel PD e nella LEGA. Meno nei partiti più piccoli dove i parlamentari possono ancora godere di una certa bassa autonomia.
    Dissicile rispondere alla questione che hai posto. Credo dipenda anche molto dall'attuale legge elettorale (che, in pratica, non consente di esprimere un giudizio sui candidati, ma solo sui partiti). Ma, penso, molto dipenda anche dal tipo di elettorato presente in Italia, che è diverso, ad esempio, da quello del mondo anglosassone, dove, per quel pochissimo che ho sentito, c'è un legame molto più diretto tra eletto e collegio elettorale. Il passaggio al maggioritario uninominale aveva tra i suoi scopi anche questo, ma, nella sua brevissima storia in questo paese, non ha prodotto questo risultato. Forse ci sarebbe voluto più tempo. Il problema è che il maggioritario uninominale ha la caratteristica di non produrre una maggioranza parlamentare che rappresenta la maggioranza degli elettori, ma la maggioranza delle comunità (i collegi), e questo può causare problemi, se non compreso bene, ed accettato, dai cittadini (altrimenti si possono innescare tensioni e strumentalizzazioni volte a delegittimare una maggioranza parlamentare in carica).

    Saluti.

    Midìl
    Ultima modifica di Midìl; 03-04-10 alle 09:06

 

 

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