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  1. #11
    uruguayo
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    Quando si parla di secessioni qualche volta ci si dimentica che:

    a. Non ci sono garanzie su come sarà un nuovo governo. Per esempio gli ultimi difensori della schiavitù erano dei secessionisti, e l'hanno difesa con una guerra sanguinosa.

    b. Il nuovo governo di sicuro conoscerà meglio e sarà più vicino ai suoi cittadini. E sinceramente io, che non apprezzo le attenzioni dello stato, trovo che questo non sia un gran bene.

    c. Il nuovo stato è sempre uno stato. Come si diceva nel film "Il patriota": "Perché dovrei scambiare un tiranno a 3000 miglia, con 3000 tiranni ad un miglio?"



    I kosovari, come chiunque altro, facciano come vogliono. Ma non mi si dica che "le minoranze che decidono" come giustamente dice Facco, vadano verso la libertà. Al contrario io vedo una minoranza che, per tutelarsi meglio, ha deciso di ricorrere al mezzo migliore per difendere interessi di pochi a danno di tutti: lo stato.
    Il Kosovo, più sfacciatamente di altri stati, nasce come ente votato alla difesa istituzionale di interessi confessionali e "particolari" (mafiosi), legittimi ma assolutamente non libertari.

    Quindi se loro sono contenti mi fa piacere per loro, ma non vedo cosa ci sia da rallegrarsi.

  2. #12
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    Li dove ho inalzato mura solide a difesa dell'agressore Socialista. Li dove la strada ha il mio nome. Li dove ho costruito una torre bene armata in difesa della Libertà. Li dove sono Sovrano e i messi dello Stato non sono i benvenuti.
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    Citazione Originariamente Scritto da teo scarpellini Visualizza Messaggio
    Quando si parla di secessioni qualche volta ci si dimentica che:

    a. Non ci sono garanzie su come sarà un nuovo governo. Per esempio gli ultimi difensori della schiavitù erano dei secessionisti, e l'hanno difesa con una guerra sanguinosa.

    b. Il nuovo governo di sicuro conoscerà meglio e sarà più vicino ai suoi cittadini. E sinceramente io, che non apprezzo le attenzioni dello stato, trovo che questo non sia un gran bene.

    c. Il nuovo stato è sempre uno stato. Come si diceva nel film "Il patriota": "Perché dovrei scambiare un tiranno a 3000 miglia, con 3000 tiranni ad un miglio?"



    I kosovari, come chiunque altro, facciano come vogliono. Ma non mi si dica che "le minoranze che decidono" come giustamente dice Facco, vadano verso la libertà. Al contrario io vedo una minoranza che, per tutelarsi meglio, ha deciso di ricorrere al mezzo migliore per difendere interessi di pochi a danno di tutti: lo stato.
    Il Kosovo, più sfacciatamente di altri stati, nasce come ente votato alla difesa istituzionale di interessi confessionali e "particolari" (mafiosi), legittimi ma assolutamente non libertari.

    Quindi se loro sono contenti mi fa piacere per loro, ma non vedo cosa ci sia da rallegrarsi.


    a. Non ci sono garanzie neanche su come sarà il vecchio governo.

    b. Conoscere meglio i suoi cittadini significa rispetarli e non depredearli con la rapina tassarola.

    c. Il nuovo Stato è sempre uno Stato, appunto. Ma seccessione dopo seccessione il suo potere diminuira e anzi, imparerà che gli conviene rispettare se vuole essere rispetato.


    Prima di criticare la cultura mafiosa Kosovara, guardiamoci in casa, please, che di merda ne abbiamo più di tutti. E pure di imondizia. E non mi risulta che ci siano Stato più sfaciati di altri. Sono tutti sfaciati e predatori. E mi auguro che ben presto i Serbi rimasti in Kosovo decidano di seccedere e dichiarare l'indipendenza formando un nuovo Stato, serbo, indipendente sia dal Kosovo che dalla Serbia.

  3. #13
    uruguayo
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    Citazione Originariamente Scritto da JohnPollock Visualizza Messaggio
    a. Non ci sono garanzie neanche su come sarà il vecchio governo.
    Se non ci sono garanzie perché devo correre il rischio di farmi ammazzare per secedere? In altri termini: perché devo correre il rischio di farmi ammazzare mentre cerco di creare un nuovo stato (!!!)?

    Citazione Originariamente Scritto da JohnPollock Visualizza Messaggio
    b. Conoscere meglio i suoi cittadini significa rispetarli e non depredearli con la rapina tassarola.
    I feudatari erano molto vicini fisicamente ai loro governati e non mi pare che la fiscalità fosse meno puntigliosa o che i diritti individuali fossero più rispettati nel medioevo.

    Citazione Originariamente Scritto da JohnPollock Visualizza Messaggio
    c. Il nuovo Stato è sempre uno Stato, appunto. Ma seccessione dopo seccessione il suo potere diminuira e anzi, imparerà che gli conviene rispettare se vuole essere rispetato.
    Ma secessione dopo secessione dove? Le secessioni si fermano, non sono un processo a catena, infatti nella storia non si sono mai rivelate tali. Le secessioni si verificano quando una combriccola di persone potenti, per tutelare i propri interessi -non per altre cazzate propagandistiche- forma un nuovo stato. Il nuovo stato non è una enclave libertaria, ma è soltanto un nuovo oppressore che agisce a vantaggio dei suoi creatori.
    Continuerà ad imporre leggi, tasse e quant'altro, e se qualcuno si rifiuterà di farlo nei suoi confronti agirà duramente, come lo stato da cui si è staccato.

    Per me Hoppe toppa, sia sul suo conservatorismo morale, sia su questa storia della "fissione statale", "processo a catena", "piccolo è libero". Sono poco più che assiomi e io non ci credo.

  4. #14
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    L'emblematica e vergognosa vicenda delle miniere di Trepca

    Kossovo: Soros ordina e la NATO esegue

    In un clima di sistematica persecuzione ed espulsione della
    minoranze serbe, rom, garani da parte delle truppe NATO e
    dell'UCK, in Kossovo si comincia a parlare di affari. E' in corso
    una concorrenza spietata. Espropriate le miniere di Trepca. A
    farla da padrone è Soros, diventato fiduciario
    dell'amministrazione Clinton nei Balcani.

    Ma in mezzo ci sono anche degli italiani..."insospettabili".

    A luglio, i quotidiani finanziari rendono nota la notizia che i
    finanziamenti USA per i Balcani saranno gestiti da George Soros.
    Secondo quanto riportato, l'agenzia chiamata a gestire gli aiuti -
    la OPIC ovvero "Overseas Private Investment Corporation - ha
    preferito Soros rispetto ad altri 16 candidati. Il noto
    speculatore finanziario si troverà così a gestire 150 milioni di
    dollari dei circa 600 che gli USA hanno stanziato per gli
    investimenti nei Balcani. Il presidente della OPIC, affidando la
    gestione del fondo a Soros, ha dichiarato che "Il governo
    americano e le aziende statunitensi vogliono avere un ruolo da
    protagonisti nella regione". (1) La notizia in sè non è di quelle
    sorprendenti ma conferma ulteriormente quello è stato - e rimane -
    il ruolo del tutto particolare svolto da Soros in tutta la vicenda
    che ha portato la NATO ad occupare militarmente il Kossovo e
    bombardare il resto della Jugoslavia.

    L'incredibile esproprio delle miniere di Trepca

    A metà agosto, le truppe della NATO hanno occupato e chiuso una
    parte delle miniere di Trepca.La vicenda del complesso minerario
    di Trepca, il più importante della ex Jugoslavia e ovviamente del
    Kossovo, conferma il doppio filo che lega le operazioni
    finanziarie e il ruolo dei soldati della NATO e dell'UCK.
    Innanzitutto, occorre sottolineare come una parte degli impianti
    minerari siano collocati a Kosovska Mitrovica, ovvero l'enclave in
    cui la minoranza serba sta resistendo disperatamente alle
    persecuzioni, agli attacchi e alle intimidazioni sistematiche e
    congiunte dell'UCK e dei contingenti della NATO. Ma Trepca
    rappresenta anche una delle poche vere ricchezze del Kossovo
    occupato. "Essendo una delle poche imprese in Kosovo in grado di
    attirare valuta estera, Trepca eserciterà un ruolo assai
    significativo nel contesto dello sforzo internazionale per la
    ricostruzione" segnalava un anno prima il Financial Times (2) ed
    in effetti la previsione del quotidiano finanziario era destinata
    ada avverarsi in poco tempo. Un rapporto dell'ICG (International
    Crisis Group) nel novembre del 1999, è dedicato proprio al
    complesso minerario di Trepca. Questo rapporto raccomandava alla
    missione ONU in Kossovo (la Unmik) di appropriarsi nel più breve
    tempo possibile delle miniere e suggeriva anche le modalità e la
    tempistica con cui realizzare questo esproprio ai danni della
    Repubblica Federale di Jugoslavia. Le miniere di Trepca,
    nonostante varie controversie di cui parleremo, risultano ancora
    essere di proprietà statale della Repubblica Jugoslava. Secondo il
    rapporto, una volta espropriate le miniere "la forza e il
    management vanno selezionati in base al merito ...ma non va presa
    in considerazione nessuno che abbia legami con il regime di
    Belgrado". Ma anche sui tempi dell'esproprio è interessante quanto
    dice il rapporto dell'ICG: "Se l'iniziativa venisse presa prima di
    qualunque consultazione elettorale in Serbia, questa non
    sconvolgerebbe necessariamente una eventuale strategia per deporre
    Milosevic, e potrebbe anzi contribuire anche a questa impresa"
    (3). E' importante, a questo punto, sapere che l'ICG è un centro
    di ricerca sui Balcani finanziato da Soros e gestito dal suo
    braccio destro nel Kossovo, l'ex ambasciatore USA in Turchia
    Morton Abramowitz. A marzo, la KFOR già aveva provveduto a far
    ripartire una parte del complesso minerario, quello in cui
    lavoravano operai albanesi alle dipendenze dell'ing.Burhan Kavaja
    a cui il viceré dell'Unmik, l'esaltato Bernard Kouchner, ha
    affidato la direzione dell'impianto. Nella Repubblica Federale di
    Jugoslavia, il 24 settembre si terranno le elezioni politiche
    generali. Ad agosto, conformemente a quanto sostenuto dall'ICG, le
    truppe NATO occupano militarmente le altre miniere di Trepca,
    cacciano via gli ultimi operai serbi che vi lavoravano (circa 600)
    e le chiudono perché "sarebbero inquinanti". Se non fosse
    vergognoso ci sarebbe da ridere: la NATO che con le sue bombe
    all'uranio ed i bombardamenti sistematici sulle raffinerie di
    Pancevo ha inquinato tutta l'area danubiana, si preoccupa
    dell'inquinamento delle miniere di Trepca!!!

    Una concorrenza spietata sulle ricchezze del Kossovo

    Una volta cacciati via i lavoratori serbi, le miniere saranno
    affidate ad investitori esteri disposti a rilevarle. Sulle
    miniere, tra l'altro, esisteva già un pretendente/concorrente di
    Soros. Si tratta di un finanziere greco, Evangelos Mytilineos, il
    quale reclama le miniere come risarcimento di un credito ormai
    inesigibile a causa della guerra, verso il governo jugoslavo. Ma
    se le miniere vengono espropriate dall'Unmik, per il finanziere
    greco non ci sarà nulla da fare. Per lui, come per altri
    imprenditori, pesa l'accusa di "aver fatto affari con Milosevic",
    per cui anche se il Kossovo non è formalmente indipendente ma
    amministrato dall'ONU, non può più accampare diritti. Il
    finanziere greco ha chiesto un arbitrato internazionale a Vienna
    ma in Kossovo decidono le armi, quelle della NATO ma anche quelle
    dell'UCK. Lo conferma quanto avvenuto ad un altro
    imprenditore-avvoltoio, un questo caso italiano. "E' il caso della
    società siderurgica Duferco di Brescia che non riesce a rientrare
    in possesso di due laminatoi a Urosevac e Vucitrin" scrive il Sole
    24 Ore." Nel primo sono alloggiate le truppe greche, nel secondo i
    kossovari vogliono una partecipazione...Gli impianti erano stati
    ceduti dalla Siderurgica statale di Belgrado in cambio di debiti
    accumulati verso la società italiana a metà degli anni '90. Adesso
    un certo Ramadani, kosovaro di Slovenia, dichiara ai giornali di
    volere un partner per la "sua" fabbrica" di Vucinar"(4). Seguendo
    la stessa logica, la francese Alcatel, utilizzando una sua società
    basata a Montecarlo, ha "soffiato" alla Telecom italiana la rete
    di telefonia cellulare nel Kossovo. La Telecom era "rea" di aver
    fatto affari con Belgrado partecipando insieme alla greca Ote alla
    privatizzazione della società telefonica jugoslava. Il 19 giugno è
    scaduto il termine stabilito dalla "Agenzia Europea per la
    Ricostruzione del Kossovo" per gli appalti delle gare per la
    ricostruzione dei ponti di Zaimovo e Luzane e la riparazione dei
    convogliatori di carbone delle miniere di Bardh e Mirash. Sembra
    che ci siano stati "colpi bassi" di ogni tipo, incluso qualche
    morto ammazzato. Si potrebbe dire che "è la concorrenza,
    bellezza"!!

    Tra gli espropriatori anche degli "insospettabili italiani"

    Ma le pagine vergognose sulla ricostruzione del Kossovo "gestita"
    dall'ONU-NATO (ovvero Unmik-KFOR) non sono finite. Un'altra pagina
    vergognosa è quella scitta da CGIL CISL UIL. Con alcuni articoli
    di insolito"coraggio", il Manifesto, ha reso noto che agli
    investimenti sulle miniere di Trepca, partecipa anche un fondo
    comune di 1,5 miliardi di lire, messo su dai sindacati confederali
    italiani e dalla Confindustria (altro che concertazione!!!NdR).
    Non solo, ma i soldi utilizzati da CGIL CISL UIL sono quelli
    raccolti nei posti di lavoro per la famigerata "Missione
    Arcobaleno" (finita sotto inchiesta della magistratura) attraverso
    il versamento di "un'ora di lavoro per il Kossovo". Il 10 maggio,
    il commissario italiano per i fondi privati della Missione
    Arcobaleno, Marco Vitale, e il viceré dell'ONU in Kossovo,
    Kouchner, hanno reso noto di aver firmato l'accordo per la
    donazione dei soldi e la destinazione alle miniere di Trepca,
    specificamente per l'impianto di Stari Terg (5). Il Manifesto
    accusa esplicitamente la "pulizia etnica sindacale". Loris
    Campetti denuncia che "quelle miniere, che sono la realtà
    economica più importante del Kossovo, sono state di fatto
    consegnate ai vincitori, agli albanesi, che hanno proceduto ad una
    "deserbificazione" forzata". Tre mesi dopo, questa
    deserbificazione è stata continuata direttamente da quasi 2.000
    militari della NATO. Soros ordina...e i soldati della NATO
    eseguono. Una cosa è certa, alla vergogna di aver appoggiato
    l'aggressione NATO un anno fa, nel Kossovo occupato si aggiungono
    quotidianamente episodi e rivelazioni che dovrebbero suggerire, a
    chi ha sposato la tesi della guerra umanitaria, di sopprimersi da
    solo.


    Note :
    (1) Sole 24 Ore del 26 luglio 2000;
    (2) Financial Times del 6 luglio 1999;
    (3) vedi l'articolo di Diana Johnstone sul Manifesto del 19 marzo 2000;
    (4) Sole 24 Ore del 23 marzo 2000;
    (5) Manifesto dell'11 e del 12 maggio 2000.

  5. #15
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    Eccoci qua, compagno D.I.M. !! Sto arrovellandomi il gulliver per sapere quale altra indipendenza appoggerò in futuro...

 

 
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