Quando si parla di secessioni qualche volta ci si dimentica che:
a. Non ci sono garanzie su come sarà un nuovo governo. Per esempio gli ultimi difensori della schiavitù erano dei secessionisti, e l'hanno difesa con una guerra sanguinosa.
b. Il nuovo governo di sicuro conoscerà meglio e sarà più vicino ai suoi cittadini. E sinceramente io, che non apprezzo le attenzioni dello stato, trovo che questo non sia un gran bene.
c. Il nuovo stato è sempre uno stato. Come si diceva nel film "Il patriota": "Perché dovrei scambiare un tiranno a 3000 miglia, con 3000 tiranni ad un miglio?"
I kosovari, come chiunque altro, facciano come vogliono. Ma non mi si dica che "le minoranze che decidono" come giustamente dice Facco, vadano verso la libertà. Al contrario io vedo una minoranza che, per tutelarsi meglio, ha deciso di ricorrere al mezzo migliore per difendere interessi di pochi a danno di tutti: lo stato.
Il Kosovo, più sfacciatamente di altri stati, nasce come ente votato alla difesa istituzionale di interessi confessionali e "particolari" (mafiosi), legittimi ma assolutamente non libertari.
Quindi se loro sono contenti mi fa piacere per loro, ma non vedo cosa ci sia da rallegrarsi.