Kosovo: quando l’asservimento filoamericano
viene fatto passare per indipendenza.
Dopo tanti anni di lotte e dopo tante sofferenze il Kosovo ha raggiunto, il 17 febbraio del 2008, l’indipendenza nazionale. La proclamazione unilaterale di indipendenza dalla Serbia è stata accolta favorevolmente dal mondo occidentale, ed in particolare da parte degli Stati Uniti d’America. Fermamente contrari a ciò si mostrano sia la Serbia che la Russia. La prima, dopo le sanguinose guerre che hanno smembrato la Jugoslavia, non vede di buon grado la perdita di un altro territorio, visto che anche poco tempo fa un’altra regione, il Montenegro, aveva conquistato l’indipendenza. La seconda invece vede col fumo negli occhi il fatto che pezzo a pezzo gli Stati Uniti stiano circondando la Russia di Stati filoamericani e marcatamente antirussi.
Cosa ne pensiamo noi di questa indipendenza?
Innanzitutto non crediamo che essa sia indipendenza, dal momento che il Kosovo passerà ora ad essere da regione autonoma della Serbia a Stato fantoccio governato da delegati della CIA.
CIA che del resto il regista neanche tanto occulto di questa “liberazione nazionale”. La maggioranza albanese che popola il Kosovo è da tempo schierata apertamente per la propria indipendenza, e l’U.C.K (che nessuno in occidente definisce più “banda terrorista” da quando hanno iniziato a strizzare l’occhiolino agli USA) accetta di buon grado che gli Stati più potenti del mondo si schierino al suo fianco. Appare per lo meno singolare il fatto che i mezzi di informazione occidentali abbiano per decenni amplificato le involontarie uccisioni di civili inflitte dall’ETA basca o dall’IRA irlandese ma non si siano mai resi conto di ciò che l’UCK arreca volontariamente alla terrorizzata popolazione civile della minoranza serba in Kosovo.
In linea di principio A Manca pro s’Indipendentzia sostiene ed incoraggia la lotta di liberazione nazionale di qualsiasi popolo del pianeta, affinché tutti i popoli del mondo possano vivere dignitosamente e liberi sulla propria terra. Ma per aM.p.I. questo significa che ogni popolo dovrebbe conquistare la propria indipendenza, ovvero giungere alla propria non dipendenza, far cessare la dipendenza da un altro Stato. Che cosa ha di indipendenza questa carnevalata in perfetto stile americano? L’unica cessazione di dipendenza che si intravede è quella che riguarda i rapporti politici, economici, burocratici ecc. con la Serbia, e non appena cesseranno questi inizieranno quelli con gli Stati Uniti. Se poi andiamo a considerare che attualmente gli Stati Uniti d’America sono, o direttamente o attraverso delega ai propri Stati alleati, il principale oppressore dei popoli del mondo, possiamo immaginare qual è la dimensione di questa sceneggiata che si vuole far passare per indipendenza!
Il peggiore massacratore di popoli oggi, bontà sua, benedice la liberazione di un popolo!
Alcuni inorridiscono dinanzi a quanto stiamo dicendo: “proprio loro, proprio loro che dicevano di essere per la liberazione dei popoli!”. Ed infatti lo siamo sempre stati, e sempre saremo per la liberazione dei popoli. Tuttavia un conto è la vera liberazione dei popoli (e quanto accade in Kosovo, per ora non ha niente a che vedere con questa), un’altra cosa è la conquista di un territorio militarmente strategico da parte del più grande imperialista del pianeta.
Oggi il Kosovo non è diventato indipendente, è solo diventato una gigantesca base militare statunitense con funzioni antiserbe e, soprattutto, antirusse: questa è la tragica verità!
Alcuni vedono con soddisfazione questa sceneggiata fatta passare per indipendenza, e credono magari che lentamente il mondo si stia avviando verso un miglioramento. Credono forse che a forza di tenere duro anche gli Stati più cattivi alla fine si convincono generosamente della bontà della sete di libertà di un popolo… e gentilmente concedono l’indipendenza. “Del resto ce l’ha fatta la Lituania, l’Estonia, la Lettonia, la Croazia, il Montenegro, ed ora persino il Kosovo!”.
Guarda caso tutti questi nuovi Paesi sono accomunati da una stessa cosa: tutti hanno conquistato l’indipendenza da Stati avversari dell’occidente. E se mai non fosse una coincidenza: qual è stata negli ultimi decenni la nazione oppressa che ha conquistato la propria indipendenza lottando contro uno Stato occidentale? Purtroppo nessuna, lo sappiamo bene. Alcune hanno intavolato trattative di pace, ma di indipendenza nemmeno l’ombra. Se dunque appare sempre più chiaro che l’occidente capitalista aiuta di buon grado le nazioni che vogliono liberarsi da un oppressore antioccidentale, appare altrettanto chiaro che tutti gli Stati occidentali si uniscono per combattere i popoli dell’Europa occidentale in marcia verso la propria liberazione nazionale. Essendo questa la situazione ci domandiamo: di che cosa dovrebbe gioire un patriota sardo, basco, catalano, corso, bretone, irlandese? Dovrebbe gioire nel constatare che sotto la facciata di una falsa liberazione nazionale si è rafforzata la mannaia che pende su tutti i popoli del pianeta? Dovremmo forse felicitarci che i nemici dei popoli, attraverso una bella mossa demagogica, sono riusciti a diventare ancora più forti? Noi non crediamo che questo sia un bel giorno per tutte quelle persone che nel mondo hanno a cuore la libertà dei popoli. E siccome noi crediamo di essere tra quelle, possiamo affermare con tutta franchezza che ci dispiace vedere che il popolo kosovaro anziché liberarsi dalla Serbia sia stato, in realtà, conquistato dagli Stati Uniti d’America.
Auguriamo a questo popolo, come a tutti i popoli oppressi, di riuscire un giorno ad alzare la testa e giungere alla conquista della vera indipendenza.
Nugoro, 18.02.2008
a Manca pro s'Indipendentzia
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