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  1. #1
    Orgoglio italiano.. PDL!
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    Predefinito Pd come il governo Prodi.... stessa gente altro che nuovo!!!!

    dal blog POTERE SINISTRO.."PD nuovo? È veramente singolare la pretesa del Partito democratico e del suo leader Walter Veltroni di rappresentare una "novità" nel panorama politico italiano. È comprensibile che il candidato premier tenti in tutti i modi di far dimenticare l’infelice esperienza del governo Prodi, ma c’è un dato storico incontrovertibile: nelle file del Pd si ritrovano molti dei ministri che, sotto la regia di Romano Prodi, hanno messo in ginocchio l’Italia. Politici consumati, altro che nuovi. Il Pd, proprio per la struttura del suo gruppo dirigente, rappresenta la continuità politica del governo dell’Unione, che è durato soltanto venti mesi e che però, in questo breve volger di tempo, è riuscito a fare danni incalcolabili. Nessuno di questi ministri si è coperto di gloria, tutti hanno contribuito a immiserire l’Italia e a segnalarsi per polemiche interne, figuracce , giri di valzer e passi all’indietro. Basta ripercorrere la cronaca dell’ultimo anno e mezzo per ricostruire gli atti per nulla memorabili di questi governanti allo sbaraglio. Tommaso Padoa Schioppa - Arrivato al governo con l’allure dell’economista e del banchiere internazionale, Tps è stato subito inglobato dal sistema della politica politicante. Si è rivelato rigoroso a parole e cedevole nei fatti, incapace, quindi, di controllare la spesa pubblica. È stato fra gli ispiratori e i difensori della dissennata politica fiscale che ha stremato le famiglie e le imprese, soprattutto le aziende medio-piccole. Dell’esecuzione dell’insostenibile spremitura fiscale si è incaricato il vice ministro Vincenzo Visco, altro esponente del Pd. Tps ha tuonato per il rigore nella tenuta dei conti pubblici, ma nel confronto con la sinistra radicale nel governo ha perso le partite più importanti. Ha accettato che i "tesoretti" derivanti dall’extragettito fiscale fossero bruciati nella controriforma pensionistica (l’abolizione dello "scalone") e nel rinnovo del contratto degli statali. Gli impegni assunti con quest’ultimo accordo peseranno, in senso negativo, sul rapporto deficit-Pil di quest’anno. Tps si è reso protagonista della memorabile gaffe sui "bamboccioni", espressione offensiva per tutti quei giovani che, proprio a causa della politica sciagurata del governo Prodi, non hanno la possibilità di lasciare la casa dei genitori e di mettere su famiglia a loro volta. Non basta: il ministro si è reso protagonista anche di una brutta pagina parlamentare attaccando l’ex comandante generale della Gdf, generale Speciale, colpevole di non volersi piegare ai diktat faziosi e illegittimi del viceministro Visco. Massimo D’Alema - Il ministro degli esteri di Prodi è riuscito a immiserire l’immagine internazionale del nostro Paese, ravvivando tutti i pregiudizi sull’inaffidabilità italiana che per troppi decenni ci ha nuociuto e che la politica estera del governo Berlusconi era riuscita a cancellare. D’Alema ha annunciato in toni trionfalistici la missione italiana in Libano, ma il suo viaggio in Medio Oriente è stato un disastro. L’appoggio ostentato ad Hamas - in quella passeggiata le cui immagini hanno fatto il giro del mondo - ha allarmato e inquietato i tradizionali alleati occidentali dell’Italia e i dirigenti Israele. Le posizioni e gli atteggiamento assunti in quei giorni hanno trasmesso un messaggio di ambiguità, che ha fatto dubitare della reale volontà del governo dell’Unione di assumere una posizione ferma e conseguente contro il terrorismo jihadista. Barbara Pollastrini e Rosy Bindi - Laica la prima, cattolica la seconda sono riuscite a creare confusione e allarme promuovendo un’iniziativa legislativa, quella dei Dico, molto insidiosa per la famiglia così come indicata nella Costituzione e nella civiltà Italiana. Un pasticcio, un guazzabuglio che secondo la sinistra radicale e certi iperlaicisti avrebbe dovuto preparare il riconoscimento delle unioni e, forse, delle nozze omosessuali. Non se n’è fatto nulla perché governo e maggioranza, paralizzati dai contrasti interni, hanno dovuto rinunciare. Con le due ministre, ad ogni modo, non hanno fatto un passo avanti né le Pari opportunità né le famiglie italiane. Queste, infatti, nonostante gli annunci demagogici della Bindi, sono state duramente colpite dalla politica fiscale ed economica del governo. Luigi Bersani - È stato uno dei ministri più in vista nel settore delle promesse non mantenute. Avrebbe dovuto - così proclamava - dinamizzare e semplificare il sistema Italia con le sue "lenzuolate" di liberalizzazioni, ma in realtà ciò che è riuscito a fare è molto modesto. Per i tassisti ha fatto marcia indietro, per le professioni non s’è mossa foglia, l’unico risultato è stato quello di far diminuire le tariffe dei telefonini, risultato che si sarebbe potuto ottenere comunque. Le liberalizzazioni sono risultate finte, un elenco di buone intenzioni abortite sul nascere. Resta intatto il sistema delle aziende di servizi regionali e municipali, intolleranti della concorrenza e, in molti casa, esempio di socialismo reale residuo. Livia Turco - Sarà stata anche sfortunata, ma mentre reggeva le sorti del sistema sanitario italiano si sono registrati casi clamorosi di malasanità. Le inchieste disposte dalla ministra non hanno consentito di accertare alcunché. Livia Turco ha collezionato la sua quota parte di figuracce. Con una circolare aveva deciso di modificare la legge sulla droga raddoppiando la dose di cannabis che si può detenere senza incorrere in sanzioni penali (la cosiddetta modica quantità), ma è stata subito smentita. Oggi tutti lamentano l’ingerenza, da Nord a Sud, dei partiti nell’organizzazione della sanità: non dimentichiamo che appena insediatasi al ministero, la ministro ha tentato di sostituire un insigne oncologo con una studiosa politicamente più allineata. La manovra è stata sventata, ma l’indicazione sullo stile resta. Vannino Chiti - Il ministro per i rapporti con il Parlamento Vannino Chiti non è riuscito a fare nulla di rimarchevole nei venti mesi del suo incarico. Si è trovato in una situazione difficile, chiamato a mediare fra le diverse componenti di una maggioranza rissosa. La sua bozza per la riforma elettorale è durata lo spazio di un mattino. Quando c’è stata, nel gennaio scorso, la richiesta di informativa urgente sull’emergenza rifiuti a Napoli, è stato mandato alla Camera a rappresentare il governo e a dare le risposte che i cittadini si attendevano. Non è stata una grande prova, anche se certamente faticosa. Romano Prodi - Su tutti questi ministri troneggiava - si fa per dire - Romano Prodi, che li ha blanditi e strigliati, guidati e subiti, sospettando di tutti e fidandosi di nessuno. Prodi traghetta nel Pd - diamine, è il presidente - l’esperienza e la continuità della sua deleteria azioni di sgoverno. I ministri, in fondo, erano tutti gli uomini del Professore. "

  2. #2
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    ussignur...potere sinistro...

  3. #3
    timecrisis
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  4. #4
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    Il ritorno di Rutelli
    A Roma l'Italia nuova assomiglia molto a quella vecchia

    Non c'è che dire: l'Italia nuova promessa dal Partito democratico si misura subito con le idee proposte per il sindaco di Roma. Veltroni è stato costretto a lasciare, e chi viene candidato al suo posto? Francesco Rutelli.



    Ora è vero che il Pd, nella sua composizione di Ds e Margherita, ha fatto governare per quindici anni la Campania a Bassolino; ma a Roma, con l'eventuale ritorno di Rutelli, già sindaco dal '93 al 2001, si stanno per superare questi traguardi da basso impero.

    E non si tratta nemmeno di stabilire se Rutelli sia stato un buon sindaco o meno.

    Perché quello che appare evidente è che il Pd non ha una soluzione di rinnovamento della classe dirigente. O, peggio, ha una cognizione circolare del potere, tale per cui questo finisce sempre nelle stesse mani.

    Due volte ha candidato Prodi come premier. Veltroni non è certo un uomo nuovo.

    Ricompare Rutelli per ogni occasione.

    Ma, se non c'è alcuna discontinuità, nessun cambiamento degli uomini, come si fa a parlare di Italia nuova? Lo stesso Rutelli ha evidenziato il bisogno di continuità oltre che di innovazione, tanto da dirsi disponibile a "costruire un'alleanza larga", dato che essa c'è già.

    Badate bene: Rutelli partirà quindi "dall'alleanza esistente, quella che ha dato vita al modello Roma". Un accordo che di fatto nega, subito e decisamente, il progetto che Veltroni vanta di aver messo in piedi a livello nazionale. Il Pd rompe con i massimalisti per poter offrire un governo al Paese senza intoppi decisionali, ma si allea con gli stessi a Roma, per mantenere evidentemente un blocco di potere. Il che dimostrerebbe come l'innovazione sia uno slogan utile per quando si è già perso, come nel caso della maggioranza di governo precipitata ai minimi del consenso popolare; ma, quando si alimentano ancora delle possibilità di mantenere il potere, guai a cambiare qualcosa, al punto di presentare il trapassato remoto come il futuro.

    Il Pd ha assunto il volto di Giano Bifronte. Da una parte Veltroni che riformula una visione della maggioranza di governo liberandosi del vecchio premier e della vecchia alleanza.

    Dall'altra Rutelli, un sindaco consumatissimo che ricicla quella alleanza che Veltroni ha sbaraccato. Vai a sapere quale sarà il futuro, in queste condizioni.

    C'è da pensare che, con la massima disinvoltura, ogni piano sia possibile, incluso far rientrare dalla finestra chi è stato buttato fuori dalla porta. Del resto abbiamo visto Prodi omaggiato e riverito all'assemblea del Partito democratico di domenica scorsa, nemmeno fosse stato liquidato dal Pd e dal suo nuovo leader. Ma, come la colla, il Pd tutto vorrebbe poter tenere. Ce la possiamo fare, dice Veltroni; che, non avendo doti di grande fantasia, si appropria dello slogan del possibile leader democratico alle prossime presidenziali statunitensi. Ma Obama è più giovane di Veltroni ed è anche più credibile, perché ha condotto la sua esperienza politica in una assoluta continuità. Quella che manca del tutto al Pd, viste le sue belle intenzioni già contraddette.

    Roma, 18 febbraio 2008

    tratto da http://www.nuvolarossa.org/modules/n...p?storyid=4738

  5. #5
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    Anche qui lo vedremo il nuovo, a cominciare dal 5 volte candidato alla presidenza del consiglio ... poi passeremo alle liste ( e anche qui ci sarà da ridere) ... poi agli eventuali ministri che saranno indicati.

    Di sicuro il nuovo saranno fini, pisanu, la russa gasparri .... tutta gente che non ha mai fatto politica ...

    veltroni la prima novità l'ha portata, in quanto mica crederete che tutto il mescolamento in atto sia merito di qualcun altro.
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da ossoduro Visualizza Messaggio
    Anche qui lo vedremo il nuovo, a cominciare dal 5 volte candidato alla presidenza del consiglio ... poi passeremo alle liste ( e anche qui ci sarà da ridere) ... poi agli eventuali ministri che saranno indicati.

    Di sicuro il nuovo saranno fini, pisanu, la russa gasparri .... tutta gente che non ha mai fatto politica ...

    veltroni la prima novità l'ha portata, in quanto mica crederete che tutto il mescolamento in atto sia merito di qualcun altro.
    il cosiddetto rimescolamento è merito di Silvio Berlusconi che nell'fondare prima forza italia e ora il pdl ha spiazzato i mestieranti della politica come lo squallidume veltroniano

  7. #7
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    rutelli ha fatto molto per roma,è giusto che si candidi di nuovo.
    Il Pd è nuovo per la sua impostazione di idee,che vogliono troncare con le vecchie ideologie da prima repubblica.è una realtà nuova che al momento corrisponde alle mie domande di rinnovamento della politica.

  8. #8
    "SI PUO' FARE"
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    Citazione Originariamente Scritto da pacatamente Visualizza Messaggio
    il cosiddetto rimescolamento è merito di Silvio Berlusconi che nell'fondare prima forza italia e ora il pdl ha spiazzato i mestieranti della politica come lo squallidume veltroniano
    Ahahahahah, infatti i suoi 25 partiti si sono ridotti dopo che veltroni aveva rinunciato a riunire l' Unione. e' ovvio poi che tu abbia dimenticato che fini dicesse che non sarebbe mai entrato nel Pdl ... questo è il nuovo, per voi, ....

    poi che uno si ricanditi per la 5 volta ... di sicuro è uno indispensabile ... perchè se dessimo atto a quanto da lui scritto, avendo FALLITO il precedente contrattoo con gli italiani ... starebbe a casa, invece già si è fatto riportare la scrivania.
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  9. #9
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    Io penso che a sto punto voterò per la Lega, per protesta.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da ossoduro Visualizza Messaggio
    Ahahahahah, infatti i suoi 25 partiti si sono ridotti dopo che veltroni aveva rinunciato a riunire l' Unione. e' ovvio poi che tu abbia dimenticato che fini dicesse che non sarebbe mai entrato nel Pdl ... questo è il nuovo, per voi, ....

    poi che uno si ricanditi per la 5 volta ... di sicuro è uno indispensabile ... perchè se dessimo atto a quanto da lui scritto, avendo FALLITO il precedente contrattoo con gli italiani ... starebbe a casa, invece già si è fatto riportare la scrivania.
    BERLUSCONI HA FATTO TANTO PER L'ITALIA!!!

    ... è giusto che si ricandidi di nuovo ...

 

 
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