23 febbraio 2008 : La Destra apre la campagna elettorale a Cuneo

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Il movimento politico La Destra aprirà la campagna elettorale a Cuneo – Sabato 23 febbraio 2008
alle ore 10,30 presso il Centro Incontri della Provincia – Corso Dante, 41.
Interverranno alla manifestazione:
On. Teodoro Buontempo, presidente de La Destra
On. Roberto Salerno, portavoce regionale del Piemonte
Paolo Chiarenza, portavoce provinciale di Cuneo
Durante la manifestazione verranno presentati i candidati alla Camera e al Senato della lista “La destra –Fiamma tricolore”.

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"Fuori dall'euro per combattere l'inflazione": la ricetta di Teodoro Buontempo e Roberto Salerno per la campagna elettorale della "Destra" a Cuneo SICUREZZA SOCIALE, NUOVE CARCERI E CERTEZZA DELLA PENA INSIEME AL CLASSICO "DIO PATRIA FAMIGLIA" SONO LE ARMI DELLA NUOVA FORMAZIONE E’ partita stamattina (sabato 23 febbraio) la campagna elettorale della “Destra” cuneese. In una sala Falco piena di attivisti e simpatizzanti, Paolo Chiarenza ha scaldato la platea per poi dare la parola a Teodoro Buontempo e Roberto Salerno. Fuori dal palazzo della Provincia, già dalle dieci e mezza del mattino, molti simpatizzanti della nuova formazione del senatore Francesco Storace aspettavano l'arrivo dei due ospiti di riguardo: gli onorevoli Teodoro Buontempo e Roberto Salerno. Accanto ad alcuni dirigenti del movimento non più tanto giovani c'era una nutrita rappresentanza delle nuove leve della "Destra" e di "Fiamma Tricolore". Tutti ragazzi molto giovani, alcuni appena ventenni, come il segretario provinciale di Fiamma Tricolore Giacomo Fantini. L'ha detto anche Paolo Chiarenza, arringando la platea in attesa dell'arrivo degli ospiti romani: "La classe dirigente del nostro movimento non è rappresentata dai soliti volti che, prima di approdare alla Destra, avevano militato nell'Msi prima e in An poi. No, la maggiorparte dei quadri provinciali del partito sono ragazzi giovani o molto giovani, volti nuovi. Questo significa che non siamo un gruppo di nostalgici ma una forza che cresce al passo con i tempi". Le ultime notizia, intanto, davano l'auto dei senatori in ritardo di quaratacinque minuti. E' toccato a Chiarenza, quindi, il compito di dare inizio al convegno e di introdurre i temi cari a questo gruppo politico. "Siamo qui - dice Chiarenza - per riaffermare i valori politici ed etici della destra di sempre. Se fossimo solo dei nostalgici ci avrebbero già assassinato politicamente anni fa. Ma noi abbiamo fatto una scelta inequivocabile. E non siamo certo in polemica con i nostri ex compagni di partito. Siamo alternativi e in contrapposizione con le scelte di Berlusconi e Fini. Questa destra ha al suo interno anche spiriti liberali e moderati ma il nostro movimento non può ridursi ad essere un nuovo centro di democristiana memoria". Con il passare dei minuti l'atmosfera si scaldava sempre di più e le parole di Chiarenza venivano sottolineate ad ogni pausa da applausi convinti, come quando ha toccato l'argomento "diritti e dei doveri". "Gli italiani - ha detto - hanno bisogno di diritti, certo, ma anche di doveri, dell'autorevolezza della legge, della Nazione. Per questo chiederemo quattrini per nuove carceri, perché va bene riabilitare il delinquente, ma prima che possa tornare di nuovo libero bisogna che prenda un sacco di calci in c...". Un concetto chiaro, con le ultime parole sommerse da una nuova ondata di applausi. Poi, quando già la voce di Chiarenza iniziava ad arrochirsi per il gran parlare, sono finalmente arrivati i due onorevoli ospiti. Hanno fatto il loro ingresso tra due ali di pubblico che batteva le mani, sono saliti sul palco e, dopo un breve saluto, hanno iniziato a parlare. E anche loro non hanno usato giri di parole. "Non vogliamo una politica che permetta di costriure moschee - ha detto Roberto Salerno - che permetta agli stranieri di votare, che insegni il corano nelle scuole, che proibisca di fare il presepe perché in classe c'è una bambina musulmana. La Destra vuole mettere al centro dell'azione politica gli interessi della nostra comunità e della nazione, oggi offesa dalla sinistra e da altri governi che hanno fatto errori altrettanto gravi". Anche sulle scelte della politica nazionale l'onorevole Salerno non la manda certo a dire. "A quel farabutto che ha svuotato la nostra storia e il nostro simbolo noi vogliamo dare una lezione. Siamo stufi di vedere i corrotti al loro posto e i delinquenti liberi. Si vergogni chi dice che questo non è un voto utile. Noi consideriamo il voto dato alla Destra straordinariamente utile per fare pressione sulle scelte politiche nazionali". La parola è passata poi a Teodoro Buontempo. Voce roca e profonda, ha esordito con alcuni accenni alle manovre parlamentari che hanno portato Francesco Storace e i suoi seguaci a fondare il nuovo soggetto politico. "Berlusconi ci aveva offerto - ha detto - otto posti al parlamento e otto in senato. Senza che dovessimo fare nulla, potevamo pure essere a Miami ma saremmo stati eletti lo stesso. In cambio dovevamo solo sciogliere la Destra. Ebbene, abbiamo detto no. Noi non siamo suoi dipendenti. Io sono stato eletto dal popolo, con il sistema delle preferenze, quando lui ancora non era in politica. Siamo usciti da An perché consideriamo un crimine che si cancellino la nosta storia e i nostri valori. Caro Silvio, gli indesiderabili non siamo noi. Indesiderabili sono quelle persone che vogliono fare uscire dal carcere i malavitosi non chi vuol buttarci dentro i delinquenti". Poi ecco la ricetta per aumentare il potere d'acquisto delle famiglie e difendere il reddito dei cittadini italiani. "Dobbiamo iniziare una battaglia - scandisce Buontempo - per far uscire l'Italia dall'Euro e per farla tornare alla lira. E' possibile costruire un'Europa delle nazioni anche fuori dall'euro. Non si può delegare agli interessi delle banche e dei grandi finanzieri la vita dei cittadini, vanno ridiscusse le regole di Maastricht". Per concludere anche una parola sul presidente della Repubblica. "Noi lo rispettiamo - dice Buontempo - come rispettiamo tutte le cariche istituzionali e lo Stato. Ma non possiamo non ricordare che fu lui ad applaudire quanto i carri armati sovietici entrarono in Praga. E ora permette che si continui con questa farsa del bipolarismo che serve solo a controllare meglio il popolo. Noi ci batteremo anche contro questo sistema politico".

Francesco Doglio



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