Mi risulta che la condanna dell'aborto da parte della chiesa risalga a tempi NON recenti. Ammettendo anche per assurdo, che in tempi remoti personalità del cristianesimo tendessero ad escludere l'aborto come crimine e lo consentissero entro certi limiti, la chiesa oggi, dovrebbe farsi carico delle responsabilità dell'uccisione di vite che, alla luce della nuova dottrina, dovesse ritenere non più legittime?
Questo discorso assomiglia molto alla questione di crimini di 10 secoli fa di cui la chiesa oggi dovrebbe rendere ragione.
La mia posizione intorno al problema prescinde dagli insegnamenti cattolici. Sono per la vita e basta. Per me abortire significa OSTACOLARE la vita. Ovvero, sopprimerla sconsideratamente. Farsi padroni della vita altrui e decidere in modo arbitrario se questa debba o meno essere consentita.Vedi, anche tu compi un difetto nel ragionamento.
Abortire significa stroncare una vita in potenza.
Tutto la questione è: "quando è vita?".
La scienza ci prova a dare risposte, ad esempio è vita quando si inizia a strutturare una rete neurale.
La chiesa spara a cazzo, decidendo di decade in decade qual'è il periodo giusto per affermare la nascita della vita.
Tu compi il suo stesso identico errore mostruoso, non sai, non vuoi sapere, non te ne importa, ma ideologicamente combatti la battaglia del bene contro le forze della morte, quando manco sai quando si è vivi o morti.
Non compio errori, rendo ossequio solo alla mia coscienza.