Asca-Afp) - Washington, 19 feb - Con un occhio alla potente comunita' degli esuli cubani, in uno Stato da sempre ago della bilancia delle presidenziali americane come la Florida, le dimissioni di Castro entrano di peso anche nella campagna elettorale per la corsa alla casa Bianca. I candidati alla successione di George W. Bushn giudicano insuffficiente per un'affermazione della democrazia a Cuba il passo compiuto dal lider maximo. ''Si tratta di un primo passo essenziale, ma tristemente non e' sufficiente per riportare la liberta' a Cuba'', e' stato il commento di Barack Obama, secondo il quale il futuro dell'isola ''dovrebbe essere determinato dal popolo cubano e non da una successione anti-democratica decisa dal regime''. Secondo il candidato repubblicano John McCain, le dimissioni di Castro ''sono attese da quasi mezzo secolo'' e la ''liberta' del popolo cubano non e' di certo a portata di mano, visto che i fratelli Castro intendono chiaramente mantenere le mani sul potere''. Secondo Mccain, ''la democrazia a Cuba e' inevitabile, e' solo un problema di quando accadra', non certo di se''. L'ex first lady Hillary Clinton, avversaria di Obama sul fronte dei democratici, ha affidato il suo commento ad un comunicato, nel quale sottolinea come la nuova leadership cubana dovra' fare i conti con ''le fallimentari politiche del passato'' e dovra' affrontare ''uno storico passo per portare Cuba nella comunita' delle nazioni democratiche''. Parlando in Ohio nel corso della campagna elettorale, la Clinton ha anche indirettamente definito possibile un alleggerimento dell'embergo nei confronti di Cuba: ''Di sicuro il popolo degli Stati Uniti vorra' incontrare un nuovo governo, parlare di cosa va cambiato e verificare la volonta' di questo nuovo governo di cambiare''. (Piu'Europa).

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