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  1. #1
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    Predefinito Lazio: la vergogna della Sanità

    LAZIO: VERGOGNA SANITA’
    NELLE ASL LAVORO E SALARI IN APPALTO; “COSI? SI VIOLANO DIRITTI E BILANCI” la denuncia di E-Polis e dei sindacati

    di Denise Faticante


    UN DIPENDENTE DELLE ASL COSTA ALL’ANNO 20 MILA EURO, UNO “IN AFFITTO” COSTA 21 MILA EURO MA NE RICEVE 8.500. Illecita fornitura di manodopera, contratti senza gara d’appalto, salari da fame a lavoratori dal futuro incerto forniti da ditte esterne e continui trasferimenti di servizi in appalto a ditte private, blocco delle assunzioni, aumento esponenziale del precariato soprattutto quello dipendente da cooperative o società. Questo è lo stato in cui versa la sanità del Lazio, come denuncia la RdB-Cub dopo aver redatto tre libri bianchi (presi in considerazione e fatti propri dalla Corte dei Conti).
    La cosiddetta esternalizzazione dei servizi porta da un lato al collasso della sanità pubblica e dall’altro a un enorme spreco di denaro.
    Gravissime le differenze di salario tra un “esternalizzato” e un dipendente. Prendiamo ad esempio Telecom, che dal1998 ha un impegno contrattuale con la ASL-romaB per gestire il servizio informatico. Un lavoratore appaltato da Telecom (che in questo caso appartiene alla Cooperativa Begonia) costa all’azienda sanitaria 18 euro l’ora ma ne percepisce solo 6.50!
    Se si considera la situazione generale si nota che il personale esterno costa 21.600 euro annui ma ne guadagna effettivamente solo 8.500, un dipendente ASL, invece, porta a casa 20.000 euro.
    E’ evidente che la privatizzazione della Sanità sia alla base di una vastissima rete di corruzione in cui le aziende beneficiate incassano il surplus e ne girano poi una parte ai partiti.
    I dipendenti hanno la busta paga più leggera, le strutture sono più fatiscenti , le code per esami vitali più lunghe, la pulizia meno curata ( sono in aumento vertiginoso le infezioni contratte in ospedale). Ma le casse dei partiti e le tasche dei politici, come dimostrano le inchieste in corso e le condanne già comminate, sono più che mai piene.
    A Roma l’ inchiesta denominata Lady Asl , ha portato già a condanne di politici chiave nella spartizione delle tangenti come Gargano e alla emissione di avvisi di garanzia nei confronti di Francesco Storace e Daniela Fini.
    NIHIL DIFFICILE VOLENTI

  2. #2
    Beffo la morte e ghigno
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    vai a fare un c### S######!

    TU FIORE E TUTTA EASY LONDON

    MASSONI DI ME###!

  3. #3
    Beffo la morte e ghigno
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    Easy London... cosa c'è dietro a Forza Nuova?
    Da quasi quattro decenni la GB e in particolare Londra sono diventate un posto sicuro in Europa per ex terroristi neri e neo fascisti da ogni parte del mondo, dove possono trovare indisturbati rifugio dopo aver commesso le peggiori infamità.
    Molti sono gli esempi ,dal dopo guerra a oggi, cui si potrebbe far riferimento:dalla lunga latitanza in terra inglese di James Earl Ray ,l'assassino di Martin Luter King, all' accoglienza che l'estrema destra locale offri per un bel periodo a George Parisey terrorista algerino, arrestato poi (grazie al lavoro degli antifascisti) in compagnia di un comandante dell' "OSWALD MOSLEY'S UNION MOVMENT",vecchio gruppo ultra conservatore britannico.
    I legami tra la destra internazionale e la GB sono ,come ribadito, molto saldi; ma la connessione con l'Italia e' sicuramente la più forte, sono italiani infatti i referenti dell' organizzazione meglio conosciuta come "INTERNATIONAL THIRD POSITON" e sempre gli stessi italiani sono riusciti a costruire ,con l'appoggio di vari strutture locali, un enorme apparato finanziario capace di sostenere economicamente (in maniera più o meno nascosta) molte organizzazioni neo-fasciste in Europa ma, come ovvio, concentrando i maggiori sforzi e le maggiori sovvenzioni qui in Italia dove il referente politico-militante si chiama FORZA NUOVA.
    Se a qualcuno non fosse ancora chiaro i nostri manager in camicia nera rispondono ai nomi di Roberto Fiore e Massimo Morsello (il primo e' anche segretario di F.N.)
    Cerchiamo ora di ricostruire la storia che ha portato due luridi fascisti dalla semplice latitanza alla costituzione di quel macro-apparto finanziario che trova la sua direzione nella società "MEETING POINT".
    Nel 1980 Fiore e Morsello insieme ad altri 15 fascisti fuggono a Londra subito dopo la strage alla stazione di Bologna ; da allora sfruttando i già saldi agganci con Nick Griffin (leader del BRITISH NATIONAL PARTY oltre che coofondatore ,con F. e M. di I.T.P.) e costruendo nuove alleanze, i due riescono, nel 1986 a inaugurare M.P..
    M.P. e' una finanziaria che ha come maggior patrimonio una vastissima e molto mobile proprietà immobiliare (1300 appartamenti) abitati esclusivamente da giovani che, per svariati motivi decidono di andare in Inghilterra a lavorare, studiare o piu' semplicemente per imparare la lingua. La struttura che in Europa si occupa di reclutare i giovani che dovranno poi lavorare tramite società di collocamento direttamente collegate a MEETING POINT si chiama EASY LONDON (15 sedi in Italia), E.L. propone a coloro che ,ignari, si vi rivolgono chiedendo possibilità di lavorare e mantenersi a L. un pacchetto pronto che offre viaggio,lavoro e alloggio ad un prezzo "interessante".Non viene detto però ai malaugurati che alloro arrivo in G.B. il lavoro che li aspetta e' nelle cucine del West End dove parte delle già magre paghe andrà ad ingrassare le casse di F. e soci ,non viene nemmeno detto che le confortevoli camere illustrate nei depliants non esistono e al loro posto ci sono micro-alloggi super affollati ,letti nei corridoi e bagni in comune per 15 persone, il tutto gestito (in clima militaresco) da decine di nazi skin non solo italiani,e' infatti del quotidiano "Mail" del 20/9/99 la notizia che fiore avrebbe fatto arrivare dalla Polonia un "esercito" di boneheads per meglio gestire i quasi seimila giovani europei che annualmente entrano in contatto con la società. Molti sono i racconti (alcuni di esperienze dirette) che parlano di pestaggi notturni ad affittuari in ritardo o semplicemente non in linea con la gestione.
    Ma le grosse rendite per la MEETING POINT. non si esauriscono nella percentuale sottratta agli stipendi e dalla riscossione degli affitti molto alti, nonostante il mercato immobiliare londinese sia già caro di per sé; infatti tra le molteplici attività della holding troviamo una catena di ristoranti, negozi alimentari di prodotti italiani, una casa discografica e alcune scuole di lingua, come quella di Westminster Bridge Road dove secondo la magistratura italiana si tengono periodicamente congressi di organizzazioni fasciste di tutta Europa e il cui contratto d'affitto e' intestato direttamente a nome di M.
    Tutto questo, dal reclutamento di nazi all' enorme impero finanziario potrebbe per certi versi sembrare fantascienza, ma non lo e'. Se teniamo soprattutto conto che dei maggiori sostenitori della coppia non abbiamo ancora parlato ed e' giunto il momento di farlo. Si tratta di due organizzazioni ultra cattoliche (come potevano mancare) che fin dagli inizi della latitanza hanno offerto a F. e M. protezione ma soprattutto danaro, si chiamano St.George's Educational Trust e St.Michal's the Arcangel Trust.
    Della prima F. ne e' l'amministratore ed e' direttamente collegata alla St.George League ,un piccolo quanto ricchissimo gruppo nazista in contatto con personaggi e i fondi delle ex SS; la seconda ,al pari della prima in quanto a ricchezza prende il nome dall'Arcangelo Michele santo patrono dei miliziani della guardia di ferro del leader fascista rumeno Corneliu Codreanu. Le due organizzazioni sono proprietarie di una fitta rete di charity shop (letteralmente "negozi della carità "),la cui funzione principale e' quella di fornire la migliore copertura possibile a I.T.P. contribuendo comunque, in maniera determinante, a riempirne le casse.
    Lo scopo ufficiale delle charity (la cui fitta rete conta 8 negozi solo a L.) e' quello di promuovere la diffusione della religione cattolica in un paese a maggioranza protestante, anche se il Vaticano ha sempre negato il proprio appoggio a questo tipo di forme caritatevoli; nonostante ciò migliaia di cattolici inglesi, per lo più ignari riguardo la reale attività, continuano a frequentare le charity dove tra immagini di madonne, abiti usati e dischi possono trovare testi revisionisti e varie pubblicazioni fasciste. Se la presenza di tali libri non fosse abbastanza esplicita riguardo l' ispirazione politica ,da cui traggono origine queste organizzazioni, basta spingersi a visitare i rispettivi siti internet dove e' possibile acquistare poster di Hitler e Mussolini ,libri di propaganda nazista, pubblicazioni antisemite e sulla superiorità della razza bianca.
    Non c'e' da stupirsi quindi se proprio la St.Michael's trust ha deciso di "donare" 21 milioni di lire per la costruzione della chiesa che dovrà sorgere nel nuovo villaggio fascista nel nord della Spagna (progetto di F. del quale ci occuperemo poi) e se la somma restante e' stata staccata da un assegno della Barclays Bank intestato a MEETING POINT, il cui patrimonio economico ,va ricordato, ammonta a più di 30 miliardi di lire.
    Come ogni società che si rispetti anche M.P. necessita di reinvestire i propri utili (non potendo scaricare dalle tasse le sovvenzioni ai fasci nostrani) e parte di questi F. ha deciso di impegnarli nella ricostruzione di un villaggio a circa 80 Km da Valencia "Los Pedriches" ; nel '96 con la spesa iniziale di circa 40 milioni MEETING POINT acquista i primi quattro fabbricati all' interno del villaggio da allora gruppi di fascisti di mezz' Europa hanno contribuito alla costruzione di alcune abitazioni, una cappella e un ostello per famiglie. In risposta alla valanga di critiche piovutagli addosso nell' ultimo periodo(da quando la frequentazione di nazi e' nettamente aumentata) F. ha controbattuto che il loro e' un semplice progetto turistico che gode, oltretutto, dell' avvallo del ministero del turismo spagnolo che avrebbe anche offerto il proprio aiuto economico al loro progetto di rilancio della vite in quel territorio.
    Ovviamente le finalità di questa impresa sono ben altre e ben piu' chiare, l' obbiettivo e' quello di creare un villaggio rifugio dove ospitare fascisti in fuga da tutto il mondo, organizzare convegni e colonie estive; d'altronde il villaggio viene reclamizzato proprio come il posto dove sperimentare l'esperienza di un "ordine nuovo" e dove verrà insegnato ai giovani europei a smetterla di "parlare, muoversi, agire come dei negri", e queste esternazioni di invito a nuove esperienze e di pubblicizzazione del villaggio da dove potevano arrivare se non dai siti ufficiali delle già citate St.George e St.Michael Trust .
    Quello che e' stato trattato in queste pagine non e' altro che una panoramica ,leggermente approfondita, dell' impero finanziario che M.P. e più in generale I.T.P. e' riuscita a costruirsi attorno con l'aiuto di una fitta quanto complicata rete di contatti e collaborazioni tra le peggiori strutture di destra radicale e ortodossia cattolica presenti in Europa; ricordiamoci (in quanto fine di questa ricerca) che F.N. e' il braccio militante di questa struttura attivo in Italia e che non ci si trova di fronte a fenomeni gia' conosciuti riconducibili gruppi di boneheads tenuti insieme da una sigla, ma che oltre a questi personaggi non sono pochi coloro che, all' interno dell' organizzazione, praticano sia politica che azione da un po' di tempo e che a molti ,tra i potenti amici di Fiore e Morsello., non dispiacerebbe rivedere il ritorno dello spontaneismo armato tanto amato da Roberto Fiore.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Henry Ey Visualizza Messaggio
    Easy London... cosa c'è dietro a Forza Nuova?

    Da quasi quattro decenni la GB e in particolare Londra sono diventate un posto sicuro in Europa per ex terroristi neri e neo fascisti da ogni parte del mondo, dove possono trovare indisturbati rifugio dopo aver commesso le peggiori infamità.
    Molti sono gli esempi ,dal dopo guerra a oggi, cui si potrebbe far riferimento:dalla lunga latitanza in terra inglese di James Earl Ray ,l'assassino di Martin Luter King, all' accoglienza che l'estrema destra locale offri per un bel periodo a George Parisey terrorista algerino, arrestato poi (grazie al lavoro degli antifascisti) in compagnia di un comandante dell' "OSWALD MOSLEY'S UNION MOVMENT",vecchio gruppo ultra conservatore britannico.
    I legami tra la destra internazionale e la GB sono ,come ribadito, molto saldi; ma la connessione con l'Italia e' sicuramente la più forte, sono italiani infatti i referenti dell' organizzazione meglio conosciuta come "INTERNATIONAL THIRD POSITON" e sempre gli stessi italiani sono riusciti a costruire ,con l'appoggio di vari strutture locali, un enorme apparato finanziario capace di sostenere economicamente (in maniera più o meno nascosta) molte organizzazioni neo-fasciste in Europa ma, come ovvio, concentrando i maggiori sforzi e le maggiori sovvenzioni qui in Italia dove il referente politico-militante si chiama FORZA NUOVA.
    Se a qualcuno non fosse ancora chiaro i nostri manager in camicia nera rispondono ai nomi di Roberto Fiore e Massimo Morsello (il primo e' anche segretario di F.N.)
    Cerchiamo ora di ricostruire la storia che ha portato due luridi fascisti dalla semplice latitanza alla costituzione di quel macro-apparto finanziario che trova la sua direzione nella società "MEETING POINT".
    Nel 1980 Fiore e Morsello insieme ad altri 15 fascisti fuggono a Londra subito dopo la strage alla stazione di Bologna ; da allora sfruttando i già saldi agganci con Nick Griffin (leader del BRITISH NATIONAL PARTY oltre che coofondatore ,con F. e M. di I.T.P.) e costruendo nuove alleanze, i due riescono, nel 1986 a inaugurare M.P..
    M.P. e' una finanziaria che ha come maggior patrimonio una vastissima e molto mobile proprietà immobiliare (1300 appartamenti) abitati esclusivamente da giovani che, per svariati motivi decidono di andare in Inghilterra a lavorare, studiare o piu' semplicemente per imparare la lingua. La struttura che in Europa si occupa di reclutare i giovani che dovranno poi lavorare tramite società di collocamento direttamente collegate a MEETING POINT si chiama EASY LONDON (15 sedi in Italia), E.L. propone a coloro che ,ignari, si vi rivolgono chiedendo possibilità di lavorare e mantenersi a L. un pacchetto pronto che offre viaggio,lavoro e alloggio ad un prezzo "interessante".Non viene detto però ai malaugurati che alloro arrivo in G.B. il lavoro che li aspetta e' nelle cucine del West End dove parte delle già magre paghe andrà ad ingrassare le casse di F. e soci ,non viene nemmeno detto che le confortevoli camere illustrate nei depliants non esistono e al loro posto ci sono micro-alloggi super affollati ,letti nei corridoi e bagni in comune per 15 persone, il tutto gestito (in clima militaresco) da decine di nazi skin non solo italiani,e' infatti del quotidiano "Mail" del 20/9/99 la notizia che fiore avrebbe fatto arrivare dalla Polonia un "esercito" di boneheads per meglio gestire i quasi seimila giovani europei che annualmente entrano in contatto con la società. Molti sono i racconti (alcuni di esperienze dirette) che parlano di pestaggi notturni ad affittuari in ritardo o semplicemente non in linea con la gestione.
    Ma le grosse rendite per la MEETING POINT. non si esauriscono nella percentuale sottratta agli stipendi e dalla riscossione degli affitti molto alti, nonostante il mercato immobiliare londinese sia già caro di per sé; infatti tra le molteplici attività della holding troviamo una catena di ristoranti, negozi alimentari di prodotti italiani, una casa discografica e alcune scuole di lingua, come quella di Westminster Bridge Road dove secondo la magistratura italiana si tengono periodicamente congressi di organizzazioni fasciste di tutta Europa e il cui contratto d'affitto e' intestato direttamente a nome di M.
    Tutto questo, dal reclutamento di nazi all' enorme impero finanziario potrebbe per certi versi sembrare fantascienza, ma non lo e'. Se teniamo soprattutto conto che dei maggiori sostenitori della coppia non abbiamo ancora parlato ed e' giunto il momento di farlo. Si tratta di due organizzazioni ultra cattoliche (come potevano mancare) che fin dagli inizi della latitanza hanno offerto a F. e M. protezione ma soprattutto danaro, si chiamano St.George's Educational Trust e St.Michal's the Arcangel Trust.
    Della prima F. ne e' l'amministratore ed e' direttamente collegata alla St.George League ,un piccolo quanto ricchissimo gruppo nazista in contatto con personaggi e i fondi delle ex SS; la seconda ,al pari della prima in quanto a ricchezza prende il nome dall'Arcangelo Michele santo patrono dei miliziani della guardia di ferro del leader fascista rumeno Corneliu Codreanu. Le due organizzazioni sono proprietarie di una fitta rete di charity shop (letteralmente "negozi della carità "),la cui funzione principale e' quella di fornire la migliore copertura possibile a I.T.P. contribuendo comunque, in maniera determinante, a riempirne le casse.
    Lo scopo ufficiale delle charity (la cui fitta rete conta 8 negozi solo a L.) e' quello di promuovere la diffusione della religione cattolica in un paese a maggioranza protestante, anche se il Vaticano ha sempre negato il proprio appoggio a questo tipo di forme caritatevoli; nonostante ciò migliaia di cattolici inglesi, per lo più ignari riguardo la reale attività, continuano a frequentare le charity dove tra immagini di madonne, abiti usati e dischi possono trovare testi revisionisti e varie pubblicazioni fasciste. Se la presenza di tali libri non fosse abbastanza esplicita riguardo l' ispirazione politica ,da cui traggono origine queste organizzazioni, basta spingersi a visitare i rispettivi siti internet dove e' possibile acquistare poster di Hitler e Mussolini ,libri di propaganda nazista, pubblicazioni antisemite e sulla superiorità della razza bianca.
    Non c'e' da stupirsi quindi se proprio la St.Michael's trust ha deciso di "donare" 21 milioni di lire per la costruzione della chiesa che dovrà sorgere nel nuovo villaggio fascista nel nord della Spagna (progetto di F. del quale ci occuperemo poi) e se la somma restante e' stata staccata da un assegno della Barclays Bank intestato a MEETING POINT, il cui patrimonio economico ,va ricordato, ammonta a più di 30 miliardi di lire.
    Come ogni società che si rispetti anche M.P. necessita di reinvestire i propri utili (non potendo scaricare dalle tasse le sovvenzioni ai fasci nostrani) e parte di questi F. ha deciso di impegnarli nella ricostruzione di un villaggio a circa 80 Km da Valencia "Los Pedriches" ; nel '96 con la spesa iniziale di circa 40 milioni MEETING POINT acquista i primi quattro fabbricati all' interno del villaggio da allora gruppi di fascisti di mezz' Europa hanno contribuito alla costruzione di alcune abitazioni, una cappella e un ostello per famiglie. In risposta alla valanga di critiche piovutagli addosso nell' ultimo periodo(da quando la frequentazione di nazi e' nettamente aumentata) F. ha controbattuto che il loro e' un semplice progetto turistico che gode, oltretutto, dell' avvallo del ministero del turismo spagnolo che avrebbe anche offerto il proprio aiuto economico al loro progetto di rilancio della vite in quel territorio.
    Ovviamente le finalità di questa impresa sono ben altre e ben piu' chiare, l' obbiettivo e' quello di creare un villaggio rifugio dove ospitare fascisti in fuga da tutto il mondo, organizzare convegni e colonie estive; d'altronde il villaggio viene reclamizzato proprio come il posto dove sperimentare l'esperienza di un "ordine nuovo" e dove verrà insegnato ai giovani europei a smetterla di "parlare, muoversi, agire come dei negri", e queste esternazioni di invito a nuove esperienze e di pubblicizzazione del villaggio da dove potevano arrivare se non dai siti ufficiali delle già citate St.George e St.Michael Trust .
    Quello che e' stato trattato in queste pagine non e' altro che una panoramica ,leggermente approfondita, dell' impero finanziario che M.P. e più in generale I.T.P. e' riuscita a costruirsi attorno con l'aiuto di una fitta quanto complicata rete di contatti e collaborazioni tra le peggiori strutture di destra radicale e ortodossia cattolica presenti in Europa; ricordiamoci (in quanto fine di questa ricerca) che F.N. e' il braccio militante di questa struttura attivo in Italia e che non ci si trova di fronte a fenomeni gia' conosciuti riconducibili gruppi di boneheads tenuti insieme da una sigla, ma che oltre a questi personaggi non sono pochi coloro che, all' interno dell' organizzazione, praticano sia politica che azione da un po' di tempo e che a molti ,tra i potenti amici di Fiore e Morsello., non dispiacerebbe rivedere il ritorno dello spontaneismo armato tanto amato da Roberto Fiore.
    Henry! Che un cretinetto come "milite" che giochicchia a fare il fascistello postando le minchiate sulla sanità nel Lazio meriti tanti tanti calci in culo sono d'accordissimo con te. Però non macchiarti dello stesso sbaglio postando tu una serie di menzogne vergognose create ad arte dalle zecche nei confronti dei tanti camerati che sono stati legati a meeting point senza per questo aderire al progetto reazionario e antifascista di Forza Nuova (non ho termini migliori per definirli).
    La memoria di Massimo Morsello non lo permette a nessuno!
    Fottiamocene dei servi sciocchi di Fini! Marciamo compatti senza occuparci di qualche utilissimo (al potere...) idiota!

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    Non sono forzanovista ma che Storace da presidente del Lazio ne abbia combinate tantissime è risaputo. Capisco che la vostra sete di potere vi chiuda gli occhi , ma quattro assessori della regione sono sotto richiesta di arresto, uno Gargano ha patteggiato 6 anni , un altro Verzaschi è al gabbio , gli altri boh... per il resto su Storace si è già espresso il Comandante nel libro Destra estrema e criminale
    Bazooka!!!

  6. #6
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    L' EX COLONNELLO DI FINI
    Storace: con la svolta di Fiuggi fu scelta la democrazia Il nostro sì decisivo per il giorno dedicato alla Shoah

    L' EX COLONNELLO DI FINI Storace: con la svolta di Fiuggi fu scelta la democrazia Il nostro sì decisivo per il giorno dedicato alla Shoah ROMA - «E che altro dobbiamo dimostrare!». La prima reazione di Francesco Storace, presidente della Regione Lazio, ex colonnello di Fini ed ex presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, è a metà tra la sorpresa e il fastidio. Evidentemente non si aspettava questo ennesimo rivio a tempo indeterminato della visita della delegazione di An in Israele. «Il mio partito - aggiunge poi - la scelta della democrazia l' ha già fatta: in maniera chiara, solenne e definitiva al congresso di Fiuggi». Allora come spiega le polemiche in corso a Tel Aviv? «Non ho notizie dirette. Ho solo letto su un' agenzia di stampa che il ministro della Giustizia Beilin avrebbe criticato il segretario del partito laburista israeliano pronto a incontrare la delegazione di An. Mi sembra una bolla di sapone. Penso che i problemi di Tel Aviv siano esclusivamente interni e non abbiano nulla a che vedere con An. La situazione politica israeliana in questo momento è molto difficile: alle dimissioni del presidente della Repubblica, bisogna aggiungere le difficoltà del governo, proprio mentre io e lei stiamo parlando a Tel Aviv è in corso una gigantesca manifestazione di piazza contro il premier Barak». Resta il fatto che la visita di An è saltata ancora una volta. «Questo viaggio prima o poi si farà. Non ho dubbi. E la ragione è semplice: siccome Alleanza nazionale è una forza democratica, non può trovare porte chiuse nemmeno in Israele. Sarebbe inconcepibile. Per le forze politiche devono contare gli atti politici. E nient' altro». Sarebbe a dire? «Che nessuno può ignorare quanto detto, sottoscritto e votato dal mio partito a Fiuggi sulla vocazione totalitaria del fascismo. E poi, Gianfranco Fini l' anno scorso è stato ad Auschwitz, simbolo dello sterminio nazista, ed io stesso, appena eletto presidente della Regione, ho fatto immediatamente due gesti inequivocabili: sono andato all' Altare della Patria e alle Fosse Ardeatine. Vogliamo continuare? Meno di quattro mesi fa An ha consentito l' approvazione in sede definitiva al Senato della legge che ha istituito il giorno della memoria, dedicato alla Shoah, che verrà celebrato ogni anno il 27 gennaio». Però anche il cancelliere Schröder, a febbraio scorso, in un' intervista al Corriere, disse che se in Italia «al tavolo del governo ci fossero nuovamente i neofascisti l' Unione europea dovrebbe intervenire come ha fatto per Haider». «E il capo dello Stato gli fece sapere che "tutti i partiti rappresentati nel Parlamento italiano si riconoscono nella Costituzione". Mentre D' Alema, che allora era presidente del Consiglio, disse che "in Italia non ci sono forze neofasciste che possono aspirare al governo e che quella del cancelliere tedesco era un' inaccettabile interferenza". Parole che avrebbero dovuto chiudere la questione una volta per sempre. Ma a qualcuno la nostra demonizzazione conviene ancora, così approfitta di qualche puntata in Israele...». Allude al sindaco Rutelli, che mercoledì scorso a Gerusalemme ha attaccato la destra italiana? «Confesso che quelle sue dichiarazioni alla radio mi hanno infastidito molto. Io alle elezioni regionali ho rifiutato l' alleanza con Rauti. Quando va all' estero Rutelli, che invece è alleato con i comunisti, dovrebbe essere un po' più prudente. Anche perché ho preso tanti voti nel ghetto ed ho ottimi rapporti con la comunità ebraica. L' altro giorno ho partecipato a una cerimonia presso l' ambasciata israeliana a Roma... Non ne faccio una questione personale, ma politica: il percorso democratico di An è stato compiuto e questo - piaccia o no - lo sanno anche in Israele». Felice Saulino
    Saulino Felice
    Pagina 9 (17 luglio 2000) - Corriere della Sera



    CAUTA APPROVAZIONE
    Dario Coen, di Italia-Israele: bene Storace a Gerusalemme

    CAUTA APPROVAZIONE Dario Coen, di Italia-Israele: bene Storace a Gerusalemme Prudenza e pragmatismo. Con questi sentimenti i rappresentanti della comunità ebraica hanno accolto la «missione» natalizia di Francesco Storace a Betlemme e Gerusalemme. «Ben venga la visita se rappresenta una posizione nuova rispetto al passato - ha detto Dario Coen, dell' associazione Italia-Israele, in una telefonata a Storace -. Costituisce un altro passo nella direzione giusta. Se questo è un modo per prendere le distanze dal fascismo ne prendo volentieri atto». Per Amos Luzzato, presidente dell' Unione delle comunità ebraiche, visitare i musei dell' Olocausto «è molto apprezzabile, ma non basta per sostituire un giudizio politico e storico sulle responsabilità del fascismo nella persecuzione degli ebrei». Per Tullia Zevi, Storace non è il primo a «compiere un pellegrinaggio lavacro del proprio passato e delle proprie origini, anche se una visita ai luoghi che documentano il martirio male non può fare». Leone Paserman, presidente della Comunità ebraica di Roma, è restato comunque «sconcertato» per la frase in cui Storace ha dichiarato di non sentirsi collegato a quel periodo: «Purtroppo, anche se lui è nato dopo, i suoi padri politici lo sono. Oltre al dolore avrei apprezzato anche una condanna dello sterminio». Per Riccardo Pacifici, dei «Figli della Shoah», «un gesto non azzera il passato nostalgico del partito cui appartiene Storace». Paolo Brogi
    Brogi Paolo
    Pagina 9
    (28 dicembre 2000) - Corriere della Sera
    Bazooka!!!

 

 

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