Originariamente Scritto da
domics
bè come ci insegnano tanti la storia si ripete...
"Detto tutto questo, vista la falsità del dibattito in corso,
non può che essere spontaneo il collegamento tra la campagna anti-Chiesa di oggi e quella nazista. “
Tra il 1934 e il 1937- scrive George Mosse, in “Sessualità e nazionalismo”- la Germania celebrò processi pubblici contro sacerdoti e monaci accusati di reati contro il pudore, benché alla fine solo 64 dei 25.000 ecclesiastici tedeschi inquisiti poterono essere dichiarati colpevoli, sia pure da tribunali prevenuti”.
I gerarchi nazisti, noti per la loro dissolutezza, cercarono dunque di infangare la Chiesa per chiuderne le scuole, gli orfanatrofi e i giornali, e per
stroncarne l’ opposizione al regime.
“L’enfasi data a un piccolo numero di crimini sessuali -scrive lo storico di Oxford M. Burleigh in “In Nome di Dio”-, commessi nei pensionati cattolici o nelle case religiose, consentì ai nazisti di sostenere che la Chiesa cattolica era in balia dei demoni del sesso… La deliberata inflazione delle statistiche era uno dei sistemi preferiti dai nazisti per soffiare sul fuoco dell’isteria…”.
Si arrivò al punto che il ministro Goebbels, il 28 maggio 1937,
riferendosi proprio ai processi a religiosi, ebbe a dire: “Oggi parlo come
il padre di una famiglia con quattro figli: la ricchezza più preziosa che
possiedo. Parlo come un padre che può comprendere perfettamente come dei genitori possano sentirsi colpiti nel loro amore per il corpo e l’anima
dei propri figli, e che cosa possano provare quei genitori che vedono il
più prezioso dei loro tesori dato in pasto alla bestialità dei profanatori
della gioventù. Parlo a nome di milioni (sic) di padri tedeschi”.
Otto anni più tardi Goebbels avrebbe avvelenato tutti i suoi figli. Ma non
c’è solo la Germania nazista:
anche nella Cecoslovacchia comunista le
scuole cattoliche furono chiuse con l’accusa generalizzata di pedofilia
nei confronti dei preti. Nella Cina di Mao, come raccontano Harry Wu, Jung
Chang e Tiziano Terzani, preti e suore furono accusati di abusare dei
bambini, e persino di ucciderli, sistematicamente. Scrive la Chang nel suo
“Cigni Selvatici”: “la prima volta che sentii parlare di uno stupro fu
quando lessi un romanzo in cui a compierlo era un sacerdote straniero, e i
preti passavano sempre per spie imperialiste e malvagi che rapivano i
bambini dagli orfanatrofi per sottoporli ad esperimenti medici”..(Il Foglio, 25/3/2010)
Pedofilia, Chiesa: tra realtà e propaganda (I) - it.politica | Google Gruppi