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  • perché Fini mi sta sulle palle

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  • perché così ho il fascino del Camerata e sono pieno di donne

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  • perché odio chi non si lava

    9 23.08%
  • perché il duscie in fondo in fondo era un brav'uomo

    22 56.41%
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Risultati da 11 a 20 di 105
  1. #11
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    Perchè le minoranze, perchè la sinistra è fatto di minoranze. E la destra è fatta dalla maggioranza, la destra è fatta da italiani...perchè noi siamo per il giusto: FAMIGLIA, LEGALITA', SICUREZZA, CONTRO OGNI DROGA, PERCHE' NOI L'INDULTO NON LO ABBIAMO VOTATO, PERCHE' NOI NON SIAMO QUELLI CHE DICONO SEMPRE DI NO, PERCHE' LA FAMIGLIA E' FATTA DA UOMO E DA DONNA( E PIU' BAMBINI HA, MEGLIO E'), PERCHE' PER NOI VIENE PRIMA L'ITALIA E POI TUTTO IL RESTO, NON SIAMO QUELLI DEL G8, MA NON SIAMO NEANCHE QUELLI DEI SALOTTI, PERCHE' NON SIAMO NE PER GLI IMPRENDITORI NE' PER I LAVORATORI, MA PER ENTRAMBI. PERCHE' NOI ABBIAMO SUBITO IL MOTTO "UCCIDERE UN FASCISTA NON E' REATO", PERCHE' NON SONO ANTISEMITA, MA ANTISIONISTA. SONO ANTICOMUNISTA E VOGLIO BENE A MAMMA E PAPA', DIFENDENDO SEMPRE LA MIA NAZIONE

    PERCHE' PER ME FARE IL SALUTO ROMANO NON E' RAZZISMO!!!!
    MA SPIRITO DI APPARTENENZA!!!

  2. #12
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    Ho Sbagliato A Pigiare

  3. #13
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  4. #14
    Beppe Tritoni
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    Anch'io voglio bene a mamma e papà.

  5. #15
    legio_taurinensis
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    Beppe , dico una cazzata se penso che tu sia affascinato dalla figura del Dandy?

  6. #16
    Beppe Tritoni
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    Citazione Originariamente Scritto da legio_taurinensis Visualizza Messaggio
    Beppe , dico una cazzata se penso che tu sia affascinato dalla figura del Dandy?
    No, io vorrei essere un condottiero del Rinascimento (anche se alla fine sono solo un pirla che scrive su Pol).

  7. #17
    legio_taurinensis
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    Citazione Originariamente Scritto da Beppe Tritoni Visualizza Messaggio
    No, io vorrei essere un condottiero del Rinascimento (anche se alla fine sono solo un pirla che scrive su Pol).

    Oh, allora ti consiglio di leggere "La scultura di sé" di Onfray edito Fazi.

    Parte proprio da lì.

    Cazzo, quel libro è grandioso

  8. #18
    Il domani appartiene A NOI...!
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    Wink .... Per questi cento motivi e perchè........

    Citazione Originariamente Scritto da romualdi Visualizza Messaggio
    FASCISMO (1922 -1944 ):

    1. Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre 1923, n. 3184
    2. Assicurazione contro la disoccupazione, R.D. 30 dicembre 1926 n. 3158
    3. Assistenza ospedaliera ai poveri R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841
    4. Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 653
    5. Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre 1925 n. 2277
    6. Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 798
    7. Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055
    8. Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 1312
    9. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 928
    10. Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.1397
    11. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827
    12. Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.1768
    13. Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 264
    14. Istituzione del sindacalismo integrale con l’unione delle rappresentanze sindacali dei datori di lavoro (Confindustria e Confagricoltura); 1923
    15. Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 817
    16. Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 1048
    17. I.N.A.M. (Istituto per l’Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138
    18. Istituto Autonomo Case Popolari
    19. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali
    20. Riforma della scuole “Gentile” del maggio 1923 (l’ultima era del 1859)
    21. Opera Nazionale Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 associazioni professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico.). I comunisti la chiamarono casa del popolo
    22. Guerra alla Mafia e alla Massoneria (vedi “Prefetto di ferro” Cesare Mori)
    23. Carta del lavoro GIUSEPPE BOTTAI del 21 aprile 1927
    24. Lotta contro l’analfabetismo: eravamo tra i primi in Europa, ma dal 1923 al 1936 siamo passati dai 3.981.000 a 5.187.000 alunni – studenti medi da 326.604 a 674.546 – universitari da 43.235 a 71.512
    25. Fondò il doposcuola per il completamento degli alunni
    26. Istituì l’educazione fisica obbligatoria nelle scuole
    27. Abolizione della schiavitù in Etiopia
    28. Lotta contro la malaria
    29. Colonie marine, montane e solari
    30. Refezione scolastica
    31. Obbligo scolastico fino ai 14 anni
    32. Scuole professionali
    33. Magistratura del Lavoro
    34. Carta della Scuola

    Opere architettoniche e infrastrutture


    35. Bonifiche paludi Pontine, Emilia, Sardegna, Bassa Padana, Coltano, Maremma Toscana, Sele ed appoderamento del latifondo siciliano. Con la fondazione delle città di Littoria, Sabaudia, Aprilia, Pomezia, Guidonia, Carbonia, Fertilia, Segezia, Alberese, Mussolinia (oggi Alborea), Tirrenia, Tor Viscosa, Arsia e Pozzo Littorio e di 64 borghi rurali, 1933 – 1939
    36. Parchi nazionali del Gran Paradiso, dello Stelvio, dell’Abruzzo e del Circeo
    37. Centrali Idroelettriche ed elettrificazione delle linee Ferroviarie
    38. Roma: Viale della Conciliazione
    39. Progetto della Metropolitana di Roma
    40. Tutela paesaggistica ed idrologica
    41. Impianti di illuminazione elettrica nelle città
    42. Prosciugamento del Lago di Nemi (1931) per riportare alla luce navi romane
    43. Creazione degli osservatori di Trieste, Genova, Merate, Brera, Campo Imperatore
    44. Palazzo della Previdenza Sociale in ogni capoluogo di Provincia
    45. Fondazione di 16 nuove Province
    46. Creazione dello Stadio dei Marmi (di fronte allo stadio si trova ancora un enorme obelisco con scritto “Mussolini Dux”)
    47. Creazione quartiere dell’EUR
    48. Ideazione dello stile architettonico “Impero”, ancora visibile nei palazzi pubblici delle città più grandi
    49. Creazione del Centro sperimentale di Guidonia (ex Montecelio), dotata del più importante laboratorio di galleria del vento di allora (distrutto nel 1944 dalle truppe tedesche che abbandonavano Roma)
    50. Costruzione di numerose dighe
    51. Fondò l’istituto delle ricerche, profondo stimatore di Marconi che mise a capo dello stesso istituto grazie alla sua grandiosa invenzione della radio e dei primi esperimenti del radar, non finiti a causa della sua morte
    52. Costruzione di molte università tra cui la Città università di ROMA
    53. Inaugurazione della Stazione Centrale di Milano nel 1931 e della Stazione di Santa Maria Novella di Firenze
    54. Costruzione del palazzo della Farnesina di Roma, sede del Ministero degli Affari Esteri
    55. Opere eseguite in Etiopia: 60.000 operai nazionali e 160.000 indigeni srotolarono sul territorio più di 5.000 km di strade asfaltate e 1.400 km di piste camionabili. Avevano trasformato non solo Addis Abeba, ma anche oscuri villaggi in grandi centri abitati (Dessiè, Harar, Gondar, Dire, Daua). Alberghi, scuole, fognature, luce elettrica, ristoranti, collegamenti con altri centri dell’impero, telegrafo, telefono, porti, stazioni radio, aeroporti, financo cinematografi e teatri. Crearono nuovi mercati, numerose scuole per indigeni, e per gli indigeni crearono: tubercolosari, ospizi di ricovero per vecchi e inabili al lavoro, ospedali per la maternità e l’infanzia, lebbrosari. Quello di Selaclacà: oltre 700 posti letto e un grandioso istituto per studi e ricerche contro la lebbra. Crearono imprese di colonizzazione sotto forme di cooperative finanziate dallo stato, mulini, fabbriche di birra, manifatture di tabacchi, cementifici, oleifici, coltivando più di 75.000 ettari di terra.
    56. Sviluppo aeronautico, navale, cantieristico

    Opere politiche e diplomatiche


    57. Patti Lateranensi, 11/02/1929
    58. Tribunale del popolo
    59. Tribunale speciale
    60. Emanò il codice penale (1930), il codice di procedura penale (1933, sostituito nel 1989), il codice di procedura civile (1940), il codice della navigazione (1940), il codice civile (1942) e numerose altre disposizioni vigenti ancora oggi (il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Codice della Strada, le disposizioni relative a: polizia urbana, rurale, annonaria, edilizia, sanitaria, veterinaria, mortuaria, tributaria, demaniale e metrica)
    61. Conferenza di Losanna
    62. Conferenza di Locarno
    63. Conferenza di Stresa
    64. Patto a quattro
    65. Patto anti-Comintern

    Opere espansionistiche


    66. Riconquista della Libia
    67. Conquista dell’Etiopia
    68. Guerra di Spagna

    Opere economiche e finanziarie


    69. Istituto di Ricostruzione Industriale (I.R.I.), 1932
    70. Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I.), 1933
    71. Casse Rurali ed Artigiane, R.D. 26 agosto 1937, n. 1706
    72. Riforma bancaria: tra il 1936 e il 1938 la Banca d’Italia passò completamente in mano pubblica e il suo Governatore assunse il ruolo di Ispettore sull’esercizio del credito e la difesa del risparmio
    73. Socializzazione delle imprese. Legge della R.S.I., 1944
    74. Parità aurea della lira
    75. Battaglia del grano
    76. 1929: crisi finanziaria mondiale. Il mondo del capitalismo è nel caos: il Duce risponde con 37 miliardi di lavori pubblici e in 10 anni vengono costruite 11.000 nuove aule in 277 comuni, 6.000 case popolari che ospitano 215.000 persone, 3131 fabbricati economici popolari, 1.700 alloggi, 94 edifici pubblici, ricostruzione dei paesi terremotati, 6.400 case riparate, acquedotti, ospedali, 10 milioni di abitanti in 2493 comuni hanno avuto l’acqua assicurata, 4.500 km di sistemazione idrauliche e arginature, canale Navicelli; nel 1922 i bacini montani artificiali erano 54, nel 1932 erano arrivati a 184, aumentati 6 milioni e 663 mila k.w. e 17.000 km di linee elettriche; nel 1932 c’erano 2.048 km di ferrovie elettriche per un risparmio di 600.000 tonnellate di carbone; costruiti 6.000 km di strade statali, provinciali e comunali, 436 km di autostrade. Le prime autostrade in Italia furono la Milano-Laghi e la Serravalle-Genova (al casello di Serravalle Scrivia si trova una scultura commemorativa con scritto ancora “Anno di inizio lavori 1930, ultimato lavori 1933”)
    77. Salvò dalla bancarotta l’Ansaldo, il Banco di Roma e l’Ilva (1923-24)
    78. Attacco al latifondo siciliano
    79. Accordi commerciali con tutti gli Stati compreso l’Urss
    80. Pareggio di bilancio già dal 1924

    Opere sportive e culturali


    81. Costruzione dell’Autodromo di Monza, 10/09/1923
    82. Fondazione di CINECITTA’
    83. Creazione dell’ente italiano audizione radiofoniche (EIAR), anno 1927
    84. Primi esperimenti della televisione che risalgono all’anno 1929 per volere del Duce; nel dicembre del ’38 l’ufficio stampa dell’EIAR comunicò che nei primi mesi del ’39 sarebbero iniziati servizi regolari di televisione. Il 4 giugno 1939 alla Mostra del Leonardo ci furono alcune trasmissione sperimentali, sul Radiocorriere apparvero i programmi e persino le pubblicità di alcuni paleolitici apparecchi televisivi. Purtroppo il progetto venne abbandonato a causa dell’entrata in guerra
    85. Istituzione della Mostra del Cinema di Venezia, prima manifestazione del genere al mondo, nata nel 1932 per opera del direttore dell’Istituto Luce, De Feo, e dell’ex ministro delle Finanze Giovanni Volpi di Misurata
    86. Creazione dell’albo dei giornalisti, anno 1928
    87. Fondazione dell’istituto LUCE, anno 1925
    88. Nel 1933 appoggiò la prima trasvolata atlantica compiuta da Italo Balbo (tra l’altro, fu in quella occasione che venne inaugurata la “posta aerea”)
    89. Accademia d’Italia (Marconi, Pirandello, Mascagni, ecc.)
    90. Littoriali della cultura e dell’arte

    Opere di utilità varie


    91. Registro per armi da fuoco
    92. Istituzione della guardia forestale
    93. Istituzione dell’archivio statale, anno 1923
    94. Fondazione della FAO
    95. Fondazione dei consorzi agrari
    96. Annessione della Guardia di Finanza nelle forze armate
    97. Istituzione di treni popolari per la domenica con il 70% di sconto, anno 1932
    98. Istituì il Corpo dei Vigili del Fuoco.
    99. Ammodernò il Pubblico Catasto urbano e dei terreni
    100. Mappò tutto il territorio nazionale compilando le mappe altimetriche usate ancora oggi, e che non sono mai state aggiornate da allora


    .... Perchè ...... è l'unico SOCIALISMO .... realizzabile....!

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da romualdi Visualizza Messaggio
    FASCISMO (1922 -1944 ):

    1. Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre 1923, n. 3184
    2. Assicurazione contro la disoccupazione, R.D. 30 dicembre 1926 n. 3158
    3. Assistenza ospedaliera ai poveri R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841
    4. Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 653
    5. Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre 1925 n. 2277
    6. Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 798
    7. Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055
    8. Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 1312
    9. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 928
    10. Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.1397
    11. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827
    12. Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.1768
    13. Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 264
    14. Istituzione del sindacalismo integrale con l’unione delle rappresentanze sindacali dei datori di lavoro (Confindustria e Confagricoltura); 1923
    15. Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 817
    16. Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 1048
    17. I.N.A.M. (Istituto per l’Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138
    18. Istituto Autonomo Case Popolari
    19. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali
    20. Riforma della scuole “Gentile” del maggio 1923 (l’ultima era del 1859)
    21. Opera Nazionale Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 associazioni professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico.). I comunisti la chiamarono casa del popolo
    22. Guerra alla Mafia e alla Massoneria (vedi “Prefetto di ferro” Cesare Mori)
    23. Carta del lavoro GIUSEPPE BOTTAI del 21 aprile 1927
    24. Lotta contro l’analfabetismo: eravamo tra i primi in Europa, ma dal 1923 al 1936 siamo passati dai 3.981.000 a 5.187.000 alunni – studenti medi da 326.604 a 674.546 – universitari da 43.235 a 71.512
    25. Fondò il doposcuola per il completamento degli alunni
    26. Istituì l’educazione fisica obbligatoria nelle scuole
    27. Abolizione della schiavitù in Etiopia
    28. Lotta contro la malaria
    29. Colonie marine, montane e solari
    30. Refezione scolastica
    31. Obbligo scolastico fino ai 14 anni
    32. Scuole professionali
    33. Magistratura del Lavoro
    34. Carta della Scuola

    Opere architettoniche e infrastrutture


    35. Bonifiche paludi Pontine, Emilia, Sardegna, Bassa Padana, Coltano, Maremma Toscana, Sele ed appoderamento del latifondo siciliano. Con la fondazione delle città di Littoria, Sabaudia, Aprilia, Pomezia, Guidonia, Carbonia, Fertilia, Segezia, Alberese, Mussolinia (oggi Alborea), Tirrenia, Tor Viscosa, Arsia e Pozzo Littorio e di 64 borghi rurali, 1933 – 1939
    36. Parchi nazionali del Gran Paradiso, dello Stelvio, dell’Abruzzo e del Circeo
    37. Centrali Idroelettriche ed elettrificazione delle linee Ferroviarie
    38. Roma: Viale della Conciliazione
    39. Progetto della Metropolitana di Roma
    40. Tutela paesaggistica ed idrologica
    41. Impianti di illuminazione elettrica nelle città
    42. Prosciugamento del Lago di Nemi (1931) per riportare alla luce navi romane
    43. Creazione degli osservatori di Trieste, Genova, Merate, Brera, Campo Imperatore
    44. Palazzo della Previdenza Sociale in ogni capoluogo di Provincia
    45. Fondazione di 16 nuove Province
    46. Creazione dello Stadio dei Marmi (di fronte allo stadio si trova ancora un enorme obelisco con scritto “Mussolini Dux”)
    47. Creazione quartiere dell’EUR
    48. Ideazione dello stile architettonico “Impero”, ancora visibile nei palazzi pubblici delle città più grandi
    49. Creazione del Centro sperimentale di Guidonia (ex Montecelio), dotata del più importante laboratorio di galleria del vento di allora (distrutto nel 1944 dalle truppe tedesche che abbandonavano Roma)
    50. Costruzione di numerose dighe
    51. Fondò l’istituto delle ricerche, profondo stimatore di Marconi che mise a capo dello stesso istituto grazie alla sua grandiosa invenzione della radio e dei primi esperimenti del radar, non finiti a causa della sua morte
    52. Costruzione di molte università tra cui la Città università di ROMA
    53. Inaugurazione della Stazione Centrale di Milano nel 1931 e della Stazione di Santa Maria Novella di Firenze
    54. Costruzione del palazzo della Farnesina di Roma, sede del Ministero degli Affari Esteri
    55. Opere eseguite in Etiopia: 60.000 operai nazionali e 160.000 indigeni srotolarono sul territorio più di 5.000 km di strade asfaltate e 1.400 km di piste camionabili. Avevano trasformato non solo Addis Abeba, ma anche oscuri villaggi in grandi centri abitati (Dessiè, Harar, Gondar, Dire, Daua). Alberghi, scuole, fognature, luce elettrica, ristoranti, collegamenti con altri centri dell’impero, telegrafo, telefono, porti, stazioni radio, aeroporti, financo cinematografi e teatri. Crearono nuovi mercati, numerose scuole per indigeni, e per gli indigeni crearono: tubercolosari, ospizi di ricovero per vecchi e inabili al lavoro, ospedali per la maternità e l’infanzia, lebbrosari. Quello di Selaclacà: oltre 700 posti letto e un grandioso istituto per studi e ricerche contro la lebbra. Crearono imprese di colonizzazione sotto forme di cooperative finanziate dallo stato, mulini, fabbriche di birra, manifatture di tabacchi, cementifici, oleifici, coltivando più di 75.000 ettari di terra.
    56. Sviluppo aeronautico, navale, cantieristico

    Opere politiche e diplomatiche


    57. Patti Lateranensi, 11/02/1929
    58. Tribunale del popolo
    59. Tribunale speciale
    60. Emanò il codice penale (1930), il codice di procedura penale (1933, sostituito nel 1989), il codice di procedura civile (1940), il codice della navigazione (1940), il codice civile (1942) e numerose altre disposizioni vigenti ancora oggi (il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Codice della Strada, le disposizioni relative a: polizia urbana, rurale, annonaria, edilizia, sanitaria, veterinaria, mortuaria, tributaria, demaniale e metrica)
    61. Conferenza di Losanna
    62. Conferenza di Locarno
    63. Conferenza di Stresa
    64. Patto a quattro
    65. Patto anti-Comintern

    Opere espansionistiche


    66. Riconquista della Libia
    67. Conquista dell’Etiopia
    68. Guerra di Spagna

    Opere economiche e finanziarie


    69. Istituto di Ricostruzione Industriale (I.R.I.), 1932
    70. Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I.), 1933
    71. Casse Rurali ed Artigiane, R.D. 26 agosto 1937, n. 1706
    72. Riforma bancaria: tra il 1936 e il 1938 la Banca d’Italia passò completamente in mano pubblica e il suo Governatore assunse il ruolo di Ispettore sull’esercizio del credito e la difesa del risparmio
    73. Socializzazione delle imprese. Legge della R.S.I., 1944
    74. Parità aurea della lira
    75. Battaglia del grano
    76. 1929: crisi finanziaria mondiale. Il mondo del capitalismo è nel caos: il Duce risponde con 37 miliardi di lavori pubblici e in 10 anni vengono costruite 11.000 nuove aule in 277 comuni, 6.000 case popolari che ospitano 215.000 persone, 3131 fabbricati economici popolari, 1.700 alloggi, 94 edifici pubblici, ricostruzione dei paesi terremotati, 6.400 case riparate, acquedotti, ospedali, 10 milioni di abitanti in 2493 comuni hanno avuto l’acqua assicurata, 4.500 km di sistemazione idrauliche e arginature, canale Navicelli; nel 1922 i bacini montani artificiali erano 54, nel 1932 erano arrivati a 184, aumentati 6 milioni e 663 mila k.w. e 17.000 km di linee elettriche; nel 1932 c’erano 2.048 km di ferrovie elettriche per un risparmio di 600.000 tonnellate di carbone; costruiti 6.000 km di strade statali, provinciali e comunali, 436 km di autostrade. Le prime autostrade in Italia furono la Milano-Laghi e la Serravalle-Genova (al casello di Serravalle Scrivia si trova una scultura commemorativa con scritto ancora “Anno di inizio lavori 1930, ultimato lavori 1933”)
    77. Salvò dalla bancarotta l’Ansaldo, il Banco di Roma e l’Ilva (1923-24)
    78. Attacco al latifondo siciliano
    79. Accordi commerciali con tutti gli Stati compreso l’Urss
    80. Pareggio di bilancio già dal 1924

    Opere sportive e culturali


    81. Costruzione dell’Autodromo di Monza, 10/09/1923
    82. Fondazione di CINECITTA’
    83. Creazione dell’ente italiano audizione radiofoniche (EIAR), anno 1927
    84. Primi esperimenti della televisione che risalgono all’anno 1929 per volere del Duce; nel dicembre del ’38 l’ufficio stampa dell’EIAR comunicò che nei primi mesi del ’39 sarebbero iniziati servizi regolari di televisione. Il 4 giugno 1939 alla Mostra del Leonardo ci furono alcune trasmissione sperimentali, sul Radiocorriere apparvero i programmi e persino le pubblicità di alcuni paleolitici apparecchi televisivi. Purtroppo il progetto venne abbandonato a causa dell’entrata in guerra
    85. Istituzione della Mostra del Cinema di Venezia, prima manifestazione del genere al mondo, nata nel 1932 per opera del direttore dell’Istituto Luce, De Feo, e dell’ex ministro delle Finanze Giovanni Volpi di Misurata
    86. Creazione dell’albo dei giornalisti, anno 1928
    87. Fondazione dell’istituto LUCE, anno 1925
    88. Nel 1933 appoggiò la prima trasvolata atlantica compiuta da Italo Balbo (tra l’altro, fu in quella occasione che venne inaugurata la “posta aerea”)
    89. Accademia d’Italia (Marconi, Pirandello, Mascagni, ecc.)
    90. Littoriali della cultura e dell’arte

    Opere di utilità varie


    91. Registro per armi da fuoco
    92. Istituzione della guardia forestale
    93. Istituzione dell’archivio statale, anno 1923
    94. Fondazione della FAO
    95. Fondazione dei consorzi agrari
    96. Annessione della Guardia di Finanza nelle forze armate
    97. Istituzione di treni popolari per la domenica con il 70% di sconto, anno 1932
    98. Istituì il Corpo dei Vigili del Fuoco.
    99. Ammodernò il Pubblico Catasto urbano e dei terreni 100. Mappò tutto il territorio nazionale compilando le mappe altimetriche usate ancora oggi, e che non sono mai state aggiornate da allora
    beh, berlusconi ha fatto la riforma del codice della navigazione... (forse gli serviva per la sua barca in sardegna.)

    comunque se vince stavolta, fa le altre 98 riforme..
    X

  10. #20
    Micene
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da fux55 Visualizza Messaggio
    .... Perchè ...... è l'unico SOCIALISMO .... realizzabile....!














    I DANNI DEL “MALE ASSOLUTO”. CHE TU SIA BENEDETTO

    Breve indagine sul mai sufficientemente deprecato, infausto, mefistofelico “Ventennio”
    di Filippo Giannini

    Sia chiaro un principio: quel che faccio e quel che scrivo sull’ argomento non è per nostalgia (pur avendo vissuto “uno spicchio” di un periodo esaltante e irripetibile), ma per contribuire alla giusta rivalutazione di un grande uomo quale fu Benito Mussolini.
    I lettori più attenti ricorderanno che in un mio precedente articolo mi impegnai a fornire una spiegazione sul motivo che spinse l’intellettuale Cesare Muratti a scrivere, nel 1983, questa osservazione: <Diciamo finalmente la verità VERA (maiuscolo nel testo, nda): in un certo momento il 98% degli italiani era per Mussolini>. Con l’aiuto di Alessandro Mezzano e del suo libro (appunto dal titolo) “I danni del Fascismo” proverò a fornire la risposta.
    Quel che segue è un elenco “frammentario ed incompleto, ma significativo, di alcune leggi, riforme ed opere che furono realizzate dal Fascismo e che cambiarono il volto della società italiana, ottenendo al regime e a Benito Mussolini quel consenso popolare, quasi totale, che oggi la cultura e la storiografia ufficiale si affannano a disconoscere” (purtroppo riuscendoci).
    Quelli riportati più avanti sono provvedimenti concepiti e attuati dal Regime fascista. Prima del suo avvento di questi provvedimenti o erano appena abbozzati o, comunque mai trasformati in leggi, oppure addirittura inesistenti non solo in Italia, ma anche in Europa e negli altri continenti. In altre parole, per essere più chiaro, l’Italia fascista in campo sociale, e non solo sociale, fu all’avanguardia nel mondo.
    Già il 24 maggio 1920, in un articolo dal titolo “L’epilogo”, Mussolini su “Il Popolo d’Italia”aveva scritto: <Vogliamo rendere il lavoratore partecipe della gestione dell’azienda, elevare la sua dignità, insegnargli a conoscere i congegni amministrativi dell’industria, evitare di questa le degenerazioni speculazionistiche>. E, salito al potere, non perse tempo per attuare i suoi programmi.
    Scrive Mezzano, in merito alla “Tutela lavoro Donne e Fanciulli”, legge promulgata il 26.4.1923, Regio Decreto n° 653: <E’ una delle prime leggi sociali del Fascismo: nasce solo sei mesi dopo la Marcia su Roma del 22 Ottobre 1922, ed è chiaramente indicatrice di quella che sarà la politica sociale degli anni futuri del regime. Negli anni e nei secoli precedenti né la Chiesa, né la borghesia, né i socialisti ed i sindacati erano riusciti a migliorare ed a rendere umana la condizione delle donne e dei fanciulli, che erano costretti a lavorare nelle fabbriche, nelle miniere o come braccianti nelle campagne>.
    “Assistenza ospedaliera per i poveri”, legge promulgata il 30.12.23, Regio Decreto n° 2841.
    <Questa legge trasforma in diritto alle cure gratuite la discrezionalità caritatevole di associazioni benefiche, per lo più religiose, che fino ad allora aveva condizionato la vita o la morte delle persone che non disponevano di mezzi propri per accedere alle cure ospedaliere>.
    Che il lettore provi ad ammalarsi nella “culla della più grande democrazia: negli Usa” e compari l’attuale stato sociale vigente in quel Paese con quello di“quell’Italia” di ben ottanta anni fa.
    “Assicurazione Invalidità e Vecchiaia”. Legge promulgata il 30.12.1923, Regio Decreto n° 3184.
    <La legge decreta il diritto alla pensione d’invalidità e vecchiaia tramite un’assicurazione obbligatorie, al cui pagamento concorrono sia i lavoratori che i datori di lavoro. Il lavoro, componente fondamentale del nuovo Stato fascista, è un dovere (altro che “diritto”, come si ciancia oggi, nda) per ogni cittadino, ma che lo riscatta da quella posizione di servitù in cui lo Stato liberale aveva messo il lavoratore, per trarlo in una posizione di libertà e di dignità che lo investe in quanto uomo, e non solo in quanto lavoratore, e per questo gli assicura la certezza del sostentamento alla fine di una carriera di lavoro>.
    “Riforma della Scuola (Gentile)”. R.D.L. n° 1054 del 6.5.1923.
    <La volontà di modernizzazione, che fin dalle origini pervade il movimento fascista, spinge il nuovo governo a progettare la creazione di una numerosa e preparata classe dirigente, in grado di sostenere un vasto disegno di sviluppo nazionale: obiettivo, questo, non realizzabile senza una scuola moderna, razionale, dinamica, produttiva ed accessibile a tutti>.
    La scuola non doveva fare distinzioni tra le classi sociali, ma garantire il diritto di studio a tutti, anche ai figli appartenenti alle classi meno abbienti. Questa riforma poneva le basi per una scuola più moderna. A quest’opera di risanamento culturale e morale ha fatto seguito, dalla fine della guerra, un rilassamento disgregativo fino a giungere - e i lettori lo ricorderanno - al demagogico assioma del “sei politico”, senza che i governi del tempo fossero in condizione di arrestare la conseguente “avanzata dei somari”. La riforma di Gentile poneva in evidenza la preoccupazione del legislatore a ravvivare una tradizione pedagogica nazionale con i maestri e i professori perno della vita della scuola: “La riforma vivrà, se i maestri la sapranno far vivere”. E con questo spirito veniva valorizzata,, di fronte allo studente, la personalità dei maestri e dei professori, ad ogni livello, dalle elementari all’università. Oggi il maestro e il professore sono privi di ogni autorità e lo studente si sente autorizzato anche a deriderli e a declassificarli. Questo nel nome di una presunta uguaglianza di intenti.
    “Acquedotto Pugliese, del Monferrato, del Perugino, del Nisseno e del Velletrano”.
    Valga per tutti quanto detto per l’Acquedotto Pugliese, ricordando che questo è il più grande acquedotto del mondo. Scrive Mezzano: <I primi progetti risalgono al 1904, quando l’Ente Autonomo Acquedotti Pugliesi ne affidò l’esecuzione alla società ligure del senatore Mambrini (sic) (…). I lavori avrebbero dovuto essere terminati nel 1920, ma nel 1919 solo 56 Comuni su 260 avevano avuto l’acqua, mentre le opere intraprese erano spesso abbandonate, incomplete e deperivano (…). Nel 1923, sotto il governo Mussolini, l’Ente fu commissariato e passò alla gestione straordinaria; improvvisamente i lavori vennero accelerati, furono superate tutte le difficoltà che sino ad allora li avevano bloccati e furono portati a termine nel 1939>.
    Nessuna meraviglia per gli uomini di “quel regime”: il denaro pubblico era sacro. Oggi, invece, che si favoriscono gli appalti degli appalti, le modifiche delle modifiche di un progetto, le tangenti, le tante, troppe “cattedrali nel deserto”. Vale quanto ripetutamente scritto: qualsiasi confronto fra questo regime e quello precedente risulterebbe insostenibile; questo è il vero motivo per il quale si è coniato il termine “Fascismo: male assoluto”.
    “Riduzione dell’orario di lavoro a 8 ore giornaliere”, R.D.L. n° 1955 del 10.9.1923
    <Prima del Fascismo quasi tutto era lasciato all’arbitrio del datore di lavoro, che spesso, con il ricatto psicologico della disoccupazione, costringeva i lavoratori a orari massacranti e in ambienti di lavoro malsani e insicuri>.
    E’ facilmente comprensibile come questa serie di leggi sociali, se da un lato proteggevano i lavoratori dallo sfruttamento, dall’altra danneggiavano gli industriali, il grande capitale, gli speculatori: e questi divennero gli oppositori del regime. Tuttavia il cammino intrapreso dal Fascismo non si fermerà sino a quando le potenze plutocratiche mondiali non si coalizzeranno per abbattere un regime che stava diventando, per esse, pericoloso.
    “Opera Balilla e Colonie marine per ragazzi”.
    <Con questo provvedimento>, scrive Mezzano, <il Fascismo attuò una rivoluzione significativa sottraendo alla Chiesa, anche al di fuori della scuola, l’educazione della gioventù che divenne di pertinenza dello Stato>.
    La “Gioventù Italiana del Littorio” fu un’operazione colossale, mirante alla protezione dei ragazzi che vennero sottratti ai tanti pericoli che li minacciavano. L’attività ginnico-fisica, inculcò un’istruzione civile e sportiva. La Chiesa non perdonerà mai al Fascismo questo “strappo” che si trasformerà poi in avversione e sostegno al nemico in occasione della guerra ’40-’45.
    “Opera Nazionale Dopolavoro”
    Quasi in parallelo a ciò che per i giovani era la GIL, nasce per i lavoratori l’OND. Questo organismo ha il compito di portare cultura e svago tra la classe operaia, che nel passato era stata costretta ad una vita esclusivamente di lavoro, di sacrifici e d’ignoranza>.
    Le strutture dell’Opera raggiunsero, in poco meno di un decennio, un livello unico al mondo. Alcune cifre significative: 1227 teatri, 771 cinema, 40 cine-mobili, 6427 biblioteche, 994 scuole di ballo e canto, uno stabilimento idrotermale, 11.159 sezioni sportive a livello dilettantistico con 1.400.000 iscritti, 2700 filodrammatiche con 32.000 iscritti, 3787 bande musicali e 2130 orchestre con 130 mila musicisti, 10 mila associazioni culturali. Con l’avvento delle “40 ore lavorative settimanali” i lavoratori e le loro famiglie possono viaggiare sui cosiddetti “treni popolari”, il costo del biglietto è ridotto del 70%. A guerra finita le strutture dell’OND confluiranno nella “Case del popolo” di matrice comunista e il PCI farà propri i principi ispiratori dell’OND facendoli passare (furbescamente) come proprie iniziative.
    “ Reale Accademia d’Italia”, RDL n° 87 del 7.1.1926.
    Osserva Mezzano: <Nel quadro del progetto di risollevazione della Nazione da quello spirito di rassegnata sudditanza e di provincialismo culturali che avevano contraddistinto secoli di storia prima e dopo l’unità, fu fondata l’”Accademia d’Italia” allo scopo di dare lustro e dignità all’ingegno e all’arte italiane>. L’Accademia venne poi soppressa, con Decreto Luogotenenziale del 28.9.1944, solo perché era una creazione del Fascismo. Continua Mezzano: <Dopo la sconfitta e con l’avvento della Repubblica resistenziale, rifiorirono il servilismo e il provincialismo: l’Italia borghese, clericale e anticomunista volle essere colonia culturale, politica ed economica degli USA, mentre la sinistra comunista avrebbe voluto un’Italia satellite dell’URSS>.
    In merito all’Enciclopedia Treccani il giornalista Franco Monaco ha scritto: <In Inghilterra esisteva da duecento anni una Enciclopedia Britannica, ma in Italia nessuno aveva mai pensato che si potesse farne una italiana. Proprio Gentile la suggerì all’industriale Giovanni Treccani>.
    Treccani si mise immediatamente al lavoro. Sotto la direzione di Gentile lavorarono oltre 500 redattori e collaboratori selezionati nei vari rami della cultura italiana. Per espresso ordine di Mussolini fu adottato lo stesso principio che vigeva per l’Accademia d’Italia: la selezione doveva avvenire in base alla validità professionale e culturale del candidato, accantonando ogni preclusione di indole ideologica. Così all’Enciclopedia collaborarono anche noti “oppositori” e perfino alcuni firmatari del “Manifesto” di Croce. Il lavoro si svolse con velocità, capacità e puntualità miracolose. Il frutto di tutto ciò fu che l’Enciclopedia Italiana sopravanzò, come mole e valore culturale, sia la “Britannica” che la “Francese”. Nel 1937 l’Enciclopedia Italiana presentò il risultato del proprio lavoro: l’Enciclopedia era costituita di ben 35 volumi; i collaboratori erano stati in tutto 3000, <ossia tremila cervelli che Giovanni Gentile aveva amalgato e ridotto all’osservanza di quei concetti generali di obiettività, precisione, chiarezza e concisione che l’Enciclopedia si era imposti> (Franco Monaco).
    “Bonifiche dell’Agro Pontino, dell’Emilia, della Bassa Padana, di Coltano, della Maremma Toscana, del Sele, della Sardegna ed eliminazione del latifondo siciliano”. RDL 3256 del 20.12.1923.
    Mezzano: <Nel 1923, solo un anno dopo la Rivoluzione fascista, Benito Mussolini amplia i poteri dell’ONC (Opera Nazionale Combattenti) e le affida il compito tecnico amministrativo di realizzare la bonifica dell’Agro Pontino, che non sarà un mero risanamento idraulico dei terreni, ma una vera e propria ricostruzione ambientale, secondo il piano di Arrigo Serpieri, Sottosegretario alla bonifica (…). Oltre alle dimensioni dell’opera di bonifica, che non ha avuto eguali in Italia in tutta la sua storia, è da sottolineare il rivoluzionario concetto che la ispira e che va sotto il nome di “Bonifica integrale”, sottolineato e riportato nell’intestazione delle leggi che vi si riferiscono>.
    Il progetto prevedeva una serie di interventi che andavano dalla sistemazione e dal rimboschimento dei bacini ai lavori di sistemazione degli alvei dei corsi d’acqua, alla trasformazione colturale e alle utilizzazioni industriali, sempre secondo una coordinata e armonica pianificazione del territorio. Dal suolo bonificato sorgono irrigazioni, si costruiscono strade, acquedotti, reti elettriche, opere edilizie, borghi rurali e ogni genere di infrastrutture. Dalle Paludi Pontine sorsero “in tempi fascisti” vere e proprie città: Littoria, inaugurata l’8 dicembre 1932; Sabaudia (indicata da tecnici stranieri come uno dei più raffinati esempi di urbanistica razionale), il 15 aprile 1934; Pontinia, il 18 dicembre 1935; Aprilia, il 29 ottobre 1938; Pomezia, il 29 ottobre 1939. Nell’Agro Pontino furono costruite ben 3040 case coloniche, 499 chilometri di strade, 205 chilometri di canali, 15.000 chilometri di scoline. La “Bonifica integrale” continuò nell’alto Lazio, in Campania, in Sardegna, in Sicilia e così via in tutta Italia, ma non solo in Italia: non si possono dimenticare le grandi opere realizzate in Somalia, in Eritrea, in Libia, in Etiopia. Tutto questo, come si è detto, “in tempi fascisti” e senza alcuna ombra di “democratiche tangenti o mazzette”. La risposta a queste opere colossali proveniente dagli uomini dei “diritti e della libertà” è stata (e non sto scherzando) che le bonifiche integrali furono “un danno ecologico“. Oppure, come ha scritto Piero Palumbo (“L’Economia italiana fra le due guerre”, pag. 84: <Duole (!) ricordarlo: i primi ecologisti indossavano l’orbace>. Un’osservazione che è un pugno nello stomaco al “Verde” Onorevole Pecoraro Scanio.
    “Opera Nazionale Maternità e Infanzia”, RD n° 718 del 15.4.1926.
    <Nella nuova società la cura e l’importanza delle donne e dei fanciulli, implicita nella dottrina fascista, assume l’importanza di istituzione mediante la fondazione dell’”Opera Nazionale Maternità e Infanzia”. L’ONMI vuole dare e darà un concreto supporto a quella fondamentale cellula umana e sociale che è la famiglia, intesa non quale generatrice di forza di lavoro e di consumo, come è nella concezione materialistica del capitalismo e del marxismo, ma quale culla e nucleo vitale delle tradizioni, della storia e del futuro della Nazione e dello Stato. Centro vitale della famiglia è, per il Regime fascista, la madre (…)>.
    Con questa legge lo Stato si fece carico dell’assistenza e dell’aiuto alle madri, volgendo particolare attenzione alle cure per le madri-lavoratrici. Questa legge, anticipatrice dei tempi è, quindi, una delle innovazioni più prestigiose del regime fascista. Furono istituite in ogni provincia le “Case della madre e del bambino”, gli asili nido, i dispensari del latte: tutte organizzazioni che giunsero ad accogliere circa 2 milioni di assistiti. Tutto questo era integrato da una assistenza medica e da una propaganda igienica. L’”Ente Opera Assistenza” curava la gestione delle Colonie estive e invernali, istituite per assistere soprattutto i bambini di famiglie meno abbienti. Gestiva, inoltre, speciali scuole e Colonie per la terapia dei colpiti dalla tbc”, i convalescenziari e centri per la cura dell’anemia mediterranea. Oggi tutti possono vedere in che stato si trovano gli ospedali per la cura della talassemia e quelli pediatrici che furono costruiti sul litorale da Rimini a Riccione. Luciano Violante “Assistenza agli illegittimi, abbandonati o esposti”, legge dell’8.5.1927, RDL n° 798.
    Mezzano: <Con questa legge lo Stato si assume la responsabilità di provvedere a quei bambini non desiderati che erano prima senza tutela ed alla mercé della carità privata e quindi considerati persone di seconda categoria>.
    Oggi, in “regime democratico”, molti fanciulli vengono abbandonati ai pedofili e alla droga. Le donne reclamano la libertà sessuale e il “diritto all’aborto”, sanzionato e garantito addirittura dallo Stato. E quando lo Stato non interviene il povero lattante viene abbandonato come immondizia, in un cassonetto. D’altra parte, come disse Luciano Violante, “Questo è lo Stato dei diritti e della libertà”.
    “La Carta del Lavoro”, Pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” n° 100 del 30.4.1927.
    <Puntualizza il rapporto fondamentale tra Fascismo e mondo del lavoro. Dichiara, istituzionandoli, i principi basilari a tutela dei lavoratori, nonché la preminenza, nello Stato Fascista, dell’interesse prioritario che lega gli obiettivi dello Stato a quelli del lavoro e dei lavoratori>. La “Carta del Lavoro” intendeva portare a confronto, su uno stato di parità, secondo un progetto di collaborazione e solidarietà che superasse la rovinosa filosofia materialistica della lotta di classe, due tradizionali antagonisti sociali: il capitalismo e il lavoro. Sarebbe troppo lungo elencare tutti i vantaggi per i lavoratori previsti in questa legge rivoluzionaria. Ne elenco solo alcuni: obbligatorietà della stipula di Contratti collettivi di categoria; istituzione della Magistratura del Lavoro; diritto alle ferie annuali; istituzione della indennità di fine rapporto; istituzione degli uffici di collocamento statali; assicurazione sugli infortuni sul lavoro; assicurazione per la maternità; assicurazione contro le malattie professionali; assicurazione contro la disoccupazione; Casse mutue per le malattie eccetera.
    L’antifascista Gaetano Salvemini scrisse: <L’Italia è diventata la Mecca degli studiosi della scienza politica, di economisti, di sociologi, i quali vi si affollano per vedere con i loro occhi com’è organizzato e come funziona lo Stato corporativo fascista (…)>. Oggi, invece, quotati giornali stranieri si affollano per denunciare la mafia politica e la pletora di deputati e senatori che siedono in Parlamento, pur essendo stati condannati dalla giustizia per reati vari. Non c’è che dire, anche oggi, siamo “studiati”.
    “Esenzioni tributarie per le famiglie numerose” RDL n° 1312 del 14.1.1928 e
    “Assegni familiari” RDL n° 1048 del 17.6.1937.
    Mezzano scrive: <In coerenza con la dichiarata importanza che il Fascismo attribuiva alla famiglia come cellula fondamentale della società, era importantissimo sgravare dalle spese fiscali quelle famiglie che già avevano impegni finanziari onerosi a causa dell’elevato numero dei componenti>.
    Grazie a queste leggi lo Stato riconosceva agli operai che si sposavano entro il venticinquesimo anno un assegno nuziale di 700 lire. Inoltre, se i coniugi guadagnavano meno di 1.000 lire lorde al mese, veniva loro concesso un prestito senza interessi compreso tra le 1.000 e le 3.000 lire. Alla nascita del primo figlio, il prestito si riduceva automaticamente del 10%; così, gradualmente, sino alla nascita del quarto figlio, il prestito veniva condonato. Il capofamiglia con prole numerosa (sette figli) godeva di privilegi particolari: Mussolini inviava, o consegnava personalmente, 5.000 lire, oltre una polizza di assicurazione. Una tessera gratuita valida per tutti i mezzi pubblici cittadini giungeva al capofamiglia tramite la locale sezione della Federazione fascista. Altri privilegi per queste famiglie numerose erano: la possibilità di contrarre prestiti a tasso bassissimo, sconti nell’affitto degli appartamenti, assegni familiari ragguardevoli. E ancora: per gli operai con un figlio, lire 3,60 la settimana; lire 4,80 per quelli con due o tre figli; 6 lire per quelli con quattro figli e oltre.
    “Legge sull’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali e legge istitutiva dell’INAIL”, RD. n° 928 del 13.5.1929 e RD. n°264 del 23.3.1933, “Legge istitutiva dell’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale)”, RDL n° 1827 del 4.10 1935.
    <Nel quadro della ristrutturazione del mondo del lavoro e nei rapporti tra i lavoratori e lo Stato, queste due leggi risolvono l’annoso problema delle conseguenze negative che situazioni accidentali potevano procurare a chi lavorava in particolari settori>.
    Il Regime fascista nel suo “programma politico e sociale per l’ammodernamento e l’industrializzazione del Paese”, come osservato anche da James Gregor, non poteva eludere una globale politica previdenziale. La competenza dell’INPS andava dall’invalidità e vecchiaia alla disoccupazione, dalla maternità alle malattie. Altre assicurazioni coprivano, praticamente, la totalità dei prestatori d’opera, garantendo così all’Italia un altro primato mondiale. Sulla scia dell’INPS sorsero, sempre negli anni ’30, l’INAM, l’EMPAS, l’INADEL, l’ENPDEP, tutti enti che permetteranno poi, anche se fra scandali, ruberie e arroccamenti di potere politico, all’Italia post-fascista di tutelare i lavoratori.
    “Istituzione del Libretto di Lavoro”.
    Mezzano osserva: <Proseguendo nel perfezionamento delle norme a tutela dei lavoratori, per contrastare fenomeni come il lavoro nero, lo sfruttamento illecito di categorie deboli come donne e fanciulli, gli abusi sull’orario di lavoro e l’evasione dei contributi lavorativi e previdenziali e per far sì che, in generale, fossero rispettate tutte le leggi emanate a difesa del mondo del lavoro, viene istituito il Libretto di Lavoro>.
    Per avere solo una idea del maltrattamento subito dalla verità dopo la caduta del Fascismo, ecco come lo “storico” Max Gallo riporta la notizia in “Vita di Mussolini”, pag. 118: <Si crea un libretto di lavoro obbligatorio per meglio sorvegliare gli operai>.
    “Riduzione dell’orario di lavoro a quaranta ore settimanali” RD. n°1768 del 29.5.1937.
    Mezzano: <Non appena le condizioni generali dell’economia e dell’industria italiane lo permettono, il Fascismo continua la marcia intrapresa sin dal 1923 in direzione della riforma globale del mondo del lavoro, investendo parte del vantaggio economico nella ulteriore diminuzione dell’orario di lavoro e sottolineando il principio che il lavoro e il profitto debbono essere strumenti e non fini della società>.
    Questa legge (poi meglio conosciuta come “sabato fascista) era già prevista nel programma fascista del 1919 e si inserisce con naturalezza nell’obiettivo di forgiare lo “Stato del Lavoro” nel quale la figura del lavoratore si trasforma sempre più da salariato in protagonista e compartecipe dell’impresa.
    “Legge istitutiva dell’ECA (Ente Comunale di Assistenza). RDL n° 847 del 19.6.1937.
    Sempre Mezzano: <Viene istituito, in ogni comune del Regno, l’”Ente Comunale di Assistenza”, allo scopo di assistere individui e famiglie in stato di necessità e di controllare e coordinare tutte le altre associazioni esistenti che abbiano analogo fine>.
    E’ superfluo commentare questa legge, tanto è palese la sua finalità. I più bisognosi non vengono più assistiti da opere misericordiose, ma tramite una legge specifica dello Stato.
    Mi fermo qui perché, come ho scritto all’inizio, potevo presentare, per ovvi motivi di spazio, solo un elenco “frammentario ed incompleto” di alcune leggi sociali concepite dal Regime fascista. Tante altre tutte di spiccato valore sociale, uniche o prime nel mondo, arricchiranno la Storia del Fascismo. Una fra queste, <la più rivoluzionaria, la più geniale, la più popolare delle riforme del Fascismo, fortemente voluta da Benito Mussolini fu realizzata nella Repubblica Sociale Italiana>. Mezzano si riferisce alla “Socializzazione delle Aziende”: una riforma che avrebbe portato alla completa “Socializzazione dello Stato”: una riforma che fu vanificata solo perché la plutocrazia mondiale volle mettere fine al Regime Fascista che, come disse Mussolini, <aveva spaventato il mondo>. Intendeva, ovviamente, “il mondo dell’usura e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.
    Mussolini e i suoi seguaci realizzarono uno Stato sociale, nonostante le difficoltà create lungo il loro cammino, decisamente all’avanguardia coi tempi, e questo senza aver avuto la possibilità di alcun esempio precedente. La validità di “quel sistema” è convalidata dal fatto che “quelle innovazioni”, come ha scritto Vittorio Feltri: <durano fino ad oggi, e sarebbero durate ancor più se l’inefficienza, l’incapacità e la disonestà dei Governi dei giorni nostri non le avessero distrutte>.

 

 
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    Di pietro nel forum Comunismo e Comunità
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    Ultimo Messaggio: 05-10-06, 21:12

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